Ma si, è sempre la solita solfa, parole, parole, ma di concreto e radicale nulla. Tra Turismo FVG e Promotur per anni si è speso tanto ma, almeno nel settore montano, in maniera troppo sprecona senza un piano di sviluppo ben definito negli anni (se non in rari casi, come il piano industriale Promotur 2006-2010). Qua escono ogni giorno articoli sui giornali, sparate di mega opere dalla dubbia utilità e il dì seguente altri articoli che dicono che bisogna tagliare i costi e le spese perchè c'è la crisi e che la Regione non è più la gallina dalle uova d'oro. La verità è che spesso sono circondati da gente poco competente nel campo e quando vengono ingaggiati consulenti esterni, si strapaga gente per dire sempre le stesse cose che già si sanno: carenza di strutture, ricettività, troppo turismo mordi e fuggi ecc.ecc. A marketing poi sono zero. Avete mai visto i cataloghi pubblicitari di promotur degli ultimi anni??? Ci sono foto risalenti agli anni 80 e graficamente fanno schifo...bella pubblicità! Basterebbe dare 200 euro a un ragazzino che in pochi giorni ti fa un depliant cento volte meglio...
Io la mia idea me la sono fatta. Trovo giusto che la Regione investa pesantemente sul turismo, in questo caso montano e che si occupi ancora di piste ed impianti, il settore più dispendioso, dove non ci sono profitti diretti ma quasi solo spese, ma che rappresentano il volto più di massa del turismo della montagna, invernale, ma anche estivo (sfruttando al massimo le strutture esistenti per escursionisti, turisti, MTBikers ecc.ecc.). Legambiente può dire quello che vuole, ma l'impiantistica è imprescindibile per una località montana a 360 gradi. Sulla ricettività penso che la Regione abbia le capacità per concentrare i propri sforzi non tanto nella costruzione e gestione diretta di alberghi, quanto nel favorire la proliferazione degli stessi, attraverso incentivi fiscali, alle volte in denaro e tramite la capacità dei politici di attrarre gruppi sufficientemente grandi in grado di investire sul nostro territiorio (in maniera auspicabilmente pulita, ovvio). Il giro di affari del turismo montano coinvolge troppe persone per venir trascurato e si trova in una zona in cui è difficile trovare altre alternative economiche in grado di arginare lo spopolamento delle valli. Un sempre più alto numero di cassaintegrati, lavoratori in mobilità e disoccupati, avrebbe dei costi economici (e sociali...) ben più alti di quelli che la Regione sta attualmente spendendo per i debiti di Promotur e di Turismo FVG. Il periodo è vero che non è il migliore, data la crisi, però sono convinto che programmando e tagliando sugli sprechi si possa fare molto, anche con gli attuali e ridimensionati budget. Si deve però tener duro, la crisi non durerà per sempre e dopo la tempesta si spera sempre, o almeno si dovrebbe, nel bel tempo. Da noi nel turismo montano si è rimasti indietro di 20/30 anni, ma non per questo si deve mollare, perchè le nostre montagne, a differenza delle altre, hanno ancora un sacco di potenzialità tutte da scoprire e da sfruttare.
Concludo dicendo che anche nello stellare Alto Adige, Regione e provincia autonoma gestiscono fior fior di strutture turistiche...: una su tutte le megagalattiche terme di Merano, a controllo Regionale (opera gigantesca e modernissima del costo di svariate decine di milioni di euro...). Vogliamo poi parlare del marketing??? Basta sfogliare uno dei loro depliant a caso e poi prendere uno dei nostri...