utenti altoatesini. cosa ne pensate della sortita del vostro presidente PROVINCIALE?

La tua osservazione è corretta, ma come dicevo sopra, sono passati moltissimi anni, e l'incapponirsi, continua a tenere aperta la piaga, l'unica cura per una popolazione (democratica) integrarsi mantenendo vivo le origini, come gia fanno oggi e nessuno gli contesta ciò, ma è il continuo rifiuto ad accettare di essere italiani (per la gran parte di loro) e ricordasi di esserlo solo per convenienza... è umiliante anche per noi che lo siamo di origine. Quando salgo in altoadige, questa differenza la trovo sempre piu spesso in questi anni (a livello di cultura giovanile) solo negli alberghi e nei posti ricettivi si sta capendo che il cliente nostrano c'è sempre, mentre la vecchia clientela Tedesca comincia a latitare (parole di albergatori di generazioni), io salgo tutti gli anni per la fiera di bolzano, e mi fa specie che le maestranze con i nostri ufficiali militari dell'arma quando presentino le nazionali per non urtare la sensibilità locale si esprimino solo in Tedesco senza tener conto che il 50% del resto del pubblico e altro sono solo monolingua o non capiscono il tedesco.... questo non mi sembra rispettoso per noi però.
p.s. non mi ricordo piu il titolo del libro che ho letto, ma era fantastico, trattava di un vecchio che nasce italiano,diventa asburgico, poi di nuovo italiano e per finire Jugoslavo, era fantastico perchè si riteneva un viaggiatore senza aver mai cambiato posto se non appena dopo nato, questo era l'esempio di integrazione e spiegava le diversita con pregi e difetti del susseguirsi degli eventi... lo lessi molti anni fa e se riesco a ritrovarlo o ricordarmi il titolo lo posto così qualcuno capirà meglio il problema.
 
Credo che il problema stia anche nel fatto che loro prendono il termine "italiano" solo come elemento etnico. Se gli chiedi "sei italiano?" molti rispondono "solo sul passaporto!". Non so se mi spiego. Parte dello stato italiano ma non del popolo italiano. Una contradizione? Può darsi, qui credo si potrebbe discutere a lungo sui termini. Sembra quasi che vogliano dire "sono italiano ma vi giuro che non è colpa mia!"

Poi la testardaggine montanara è un fatto innegabile.
 
Beh, dove mi trovo io la maggior parte degli "italiani" locali sono ptovenienti da piccoli centri del sud italia 50 ann fa. Hanno portato fon loro usi, costumi e mentalita'. Non so se mi spiego. E tali sono rimasti. Per cui quando mi chiedono se sono italiano dico si', ma diverso da quelli, del nord, vicino all'austria.... Specialmente nel businness essesre quel tipo di italiano non fa bene.
 
lidsandel, alla luce di queste pagine mi confermi che ci sono comunque degli aspetti su cui dovete fare autocritica.....

mi parli del passato citando addirittura situazioni tra l'italia e l'impero asburgico nell'800 per farci capire il tuo punto di vista...... ma io parto da un presupposto fondamentale

2012. è questo l'anno in cui viviamo


volendo comunque tornare indietro: quello che avete passato nel ventennio è stato certamente duro,tragico e contro qualunque forma di civiltà,ma in quel contesto storico "ci stava", anzi, a qualcuno è andata peggio. parliamo di un mondo occidentale diverso, che sfruttava il colonialismo in maniera ignobile, che ha partorito una figura come hitler, e due guerre mondiali

quello che è successo in tempi più recenti non lo puoi liquidare con un "se non ci fosse stato de gasperi"

che significa? e se non ci fosse stato mussolini allora? ragioniamo coi se? non è più storia, scendiamo ad un livello inferiore,da chiacchiera, sei d'accordo?

bisogna prendere atto che oggi l'alto adige rappresenta una delle forme più riuscite di "autodeterminazione", avete una grossa autonomia economica, politica, culturale, la regione è florida

pensa a quello che è successo ad altre minoranze, o ad altri popoli in giro per l'europa......che oggi praticamente non esistono più

parlando di economia: sarebbe sicuramente florida anche se non foste in italia, d'accordo, ma considera che quello che dice gigiotto sulle aziende altoatesine è corretto

ti faccio solo un esempio: se badia e gardena fossero austriache, per mille motivi, non avreste mai il 50% di turisti italiani....il grosso si concentrerebbe in val di fassa, e in generale la clientela storica, quella che fino a 20 anni fa non voleva oltrepassare la frontiera per una vacanza, avrebbe fatto scelte diverse e oggi non sarebbe appunto "clientela storica".
non sto dicendo che non ci andrebbe nessuno, sto dicendo che la quota mercato italiana,per me,sarebbe del 20-30%, e in generale dovreste fare concorrenza a kitzbuhel,arlberg e compagnia, ovvero comprensori eccezionali almeno al vostro livello, mentre in italia vincete senza problemi. e questo in parte vale anche per le altre aziende che citava gigiotto



alla luce di tutto questo, capisci che sentir parlare di sentimento anti-italiano in crescita tra i giovani è un pò fuori dal tempo...... posso capire i nonni, posso capire i vostri genitori, ma i giovani?


gli italiani che vengono e vi trattano male per ignoranza ("qui siamo in italia,capito?????") saranno tanti, non lo metto in dubbio,ma forse un pò di apertura in più da parte vostra sarebbe necessaria


(te lo dice uno che spesso si trova a discutere con italiani e vi difende......uso spesso la frase "noi italiani siamo nazionalisti solo quando gioca la nazionale di calcio e quando andiamo a sciare in alto adige" :lol: )
 
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[...](te lo dice uno che spesso si trova a discutere con italiani e vi difende......uso spesso la frase "noi italiani siamo nazionalisti solo quando gioca la nazionale di calcio e quando andiamo a sciare in alto adige" :lol: )

Questa frase è verissima. Ciò che dici è vero. Però qui ti faccio una constatazione che magari è anche un po' autocritica.
In una popolazione di montagna dove l'agricultura è fondamentale (perché nonostante tutti abbiano il suo lavoro, in estate tutti vanno ad aiutare a fare fieno, a pascolare), spesso la gente (anche le generazioni che adesso contano 40 anni) hanno dovuto lottare con la montagna. A volte mia mamma mi racconta come vivevano, spensierati, staccati dal mondo ma con la loro dose di sudore quotidiano. Si usavano le formiche come dolcificante (lo zucchero era raro), si andava a dormire fra le lenzuola ricoperte di brina, andavano a scuola ogni giorno con due metri di neve percorrendo 4 chilomentri e un dislivello di 500 metri con indumenti... lasciamo perdere. Fra il tirolese e la sua terra c'è un rapporto di amore ed odio, di guerra e pace difficile da esprimere a parole. Come puoi pretendere che gente così si metta a fare grandi analisi economiche o politiche? Oggi molte cose sono cambiate, ma tutti da piccoli siamo ancora andati a pascolare, a rastrellare, a falciare, magari più per divertimento che per altro. Tutti siamo andati a mangiare dalla nonna, tutta la famiglia dalla stessa padella. Insomma quel modo di vivere in fondo non ci è estraneo nemmeno a noi giovani. Tutti siamo ataccati alle nostre tradizioni, e ce ne sono tante che in media ogni settimana dell'anno ci sarebbe qualcosa di speciale da fare. Una società molto religiosa. Tutti ci commuoviamo al "Auf zum Schwur" o ci alziamo in piedi al "Dem Land Tirol die Treue" o ci rempiamo di orgoglio al vedere la nostra bandiera. I valori nel fondo di ogni tirolese sono quel "Dio, patria e imperatore".
Non è scienza esatta, ne fatti comprovabili. Sono sentimenti. Cose che chi non gli ha provati non può ne capirli ne immaginarli. Siamo tirolesi, ci sentiamo tirolesi.
Davanti al tricolore questi sentimenti non li sentiamo, la parola "Italia" non ci ispira gli stessi sentimenti della parola "Tirol", i valori non sono gli stessi...
Davanti a ciò i ragionamenti economici, politici... cadono nel vuoto. Noi siamo e vogliamo restare tirolesi, sopratutto i giovani che viaggiando di più si rendono conto che "l'erba del vicino non è più verde".
Molti non lo capirete. Sta volta vi ho parlato (senza allungarmi) con il cuore in mano. Ridicoli? Chiusi? Estremisti? Fanatici? Retrogradi? Non lo so e sinceramente non m'interessa cosa possiate pensare. Spero che alcuni adesso possiate capire un po' di più. Ho cercato di descrivervi l'indescrivibile.
 

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lidsandel, alla luce di queste pagine mi confermi che ci sono comunque degli aspetti su cui dovete fare autocritica.....

mi parli del passato citando addirittura situazioni tra l'italia e l'impero asburgico nell'800 per farci capire il tuo punto di vista...... ma io parto da un presupposto fondamentale

2012. è questo l'anno in cui viviamo


......." :lol: )
questo tipo di osservazione ho cercato anch'io di farlo presente, per poi arrivare a parlare di storia, non sono solo io che ha un'impressione di un sentimento al quanto personale del signor in questione, la cosa che mi fa specie, è che si definisce italico , ma esprime sentimenti verso il resto del paese in seconda persona (non in tutti gli interventi che ho letto, ora sono Bannati e non posso piu rivederli. ), se questo è il sentimento che gira in loco, non è molto simpatico. Io ho smesso di leggerlo e di rispondegli (così evito discussioni....perchè come vedrai vuol sempre aver ragione e avere l'ultima parola), la cosa che mi fa arrabbiare adesso dell'alto adige e una delle ultime trovate del durwy, vuol mettere il casello sui passi dolomitici... grosso danno economico per lombardia,veneto e trentino, forse non si rende conto che con la libera circolazione è il sale dell'economia.... cominciamo a bloccare noi i passi e vedere se camperisti e centauri cominceranno a evitare quelle vallate per altre in cui non si paga.
 
Questa frase è verissima. Ciò che dici è vero. Però qui ti faccio una constatazione che magari è anche un po' autocritica.
In una popolazione di montagna dove l'agricultura è fondamentale (perché nonostante tutti abbiano il suo lavoro, in estate tutti vanno ad aiutare a fare fieno, a pascolare), spesso la gente (anche le generazioni che adesso contano 40 anni) hanno dovuto lottare con la montagna. A volte mia mamma mi racconta come vivevano, spensierati, staccati dal mondo ma con la loro dose di sudore quotidiano. Si usavano le formiche come dolcificante (lo zucchero era raro), si andava a dormire fra le lenzuola ricoperte di brina, andavano a scuola ogni giorno con due metri di neve percorrendo 4 chilomentri e un dislivello di 500 metri con indumenti... lasciamo perdere. Fra il tirolese e la sua terra c'è un rapporto di amore ed odio, di guerra e pace difficile da esprimere a parole. Come puoi pretendere che gente così si metta a fare grandi analisi economiche o politiche? Oggi molte cose sono cambiate, ma tutti da piccoli siamo ancora andati a pascolare, a rastrellare, a falciare, magari più per divertimento che per altro. Tutti siamo andati a mangiare dalla nonna, tutta la famiglia dalla stessa padella. Insomma quel modo di vivere in fondo non ci è estraneo nemmeno a noi giovani. Tutti siamo ataccati alle nostre tradizioni, e ce ne sono tante che in media ogni settimana dell'anno ci sarebbe qualcosa di speciale da fare. Una società molto religiosa. Tutti ci commuoviamo al "Auf zum Schwur" o ci alziamo in piedi al "Dem Land Tirol die Treue" o ci rempiamo di orgoglio al vedere la nostra bandiera. I valori nel fondo di ogni tirolese sono quel "Dio, patria e imperatore".
Non è scienza esatta, ne fatti comprovabili. Sono sentimenti. Cose che chi non gli ha provati non può ne capirli ne immaginarli. Siamo tirolesi, ci sentiamo tirolesi.
Davanti al tricolore questi sentimenti non li sentiamo, la parola "Italia" non ci ispira gli stessi sentimenti della parola "Tirol", i valori non sono gli stessi...
Davanti a ciò i ragionamenti economici, politici... cadono nel vuoto. Noi siamo e vogliamo restare tirolesi, sopratutto i giovani che viaggiando di più si rendono conto che "l'erba del vicino non è più verde".
Molti non lo capirete. Sta volta vi ho parlato (senza allungarmi) con il cuore in mano. Ridicoli? Chiusi? Estremisti? Fanatici? Retrogradi? Non lo so e sinceramente non m'interessa cosa possiate pensare. Spero che alcuni adesso possiate capire un po' di più. Ho cercato di descrivervi l'indescrivibile.

Ma caro Lisandel, non credere che i tuoi sentimenti siano solo di "diritto" sudtirolese. Anche noi, nel Welschtirol, nel nostro piccolo, abbiamo il nostro inno al Tirolo ( poi rimaneggiato in epoca fascista e diventato inno al Trentino ). Però forse non abbiamo politici che ci si creano una carriera politica dietro, per sè e la famiglia. E che ci mangiano. Un pò come Bossi e il trota. Il problema è che poi qualche testa calda certe cose le prende sul serio.
Tra i paesi europei, direi che la Repubblica Italiana è quella che tutela al meglio le minoranze. Mi viene davvero difficile pensare ad un paese dove i tirolesi, a sud ed a nord di Salorno, possano essere meglio tutelati. Forse neanche l'Austria stessa. Però una cosa servirebbe. Il bilinguismo completo, da Kufstein a Borghetto. A partire dall'asilo. No scuole separate. No italiano o tedesco come seconda lingua. Ma programmi misti. Dove entrambe le lingue diventino primarie. Con scambio anche di insegnanti. Come era prima del "Los von Trient". La patente di Tirolesi, mica ce l'avete solo a nord di Salorno.
 
Questa frase è verissima. Ciò che dici è vero. Però qui ti faccio una constatazione che magari è anche un po' autocritica.
In una popolazione di montagna dove l'agricultura è fondamentale (perché nonostante tutti abbiano il suo lavoro, in estate tutti vanno ad aiutare a fare fieno, a pascolare), spesso la gente (anche le generazioni che adesso contano 40 anni) hanno dovuto lottare con la montagna. A volte mia mamma mi racconta come vivevano, spensierati, staccati dal mondo ma con la loro dose di sudore quotidiano. Si usavano le formiche come dolcificante (lo zucchero era raro), si andava a dormire fra le lenzuola ricoperte di brina, andavano a scuola ogni giorno con due metri di neve percorrendo 4 chilomentri e un dislivello di 500 metri con indumenti... lasciamo perdere. Fra il tirolese e la sua terra c'è un rapporto di amore ed odio, di guerra e pace difficile da esprimere a parole. Come puoi pretendere che gente così si metta a fare grandi analisi economiche o politiche? Oggi molte cose sono cambiate, ma tutti da piccoli siamo ancora andati a pascolare, a rastrellare, a falciare, magari più per divertimento che per altro. Tutti siamo andati a mangiare dalla nonna, tutta la famiglia dalla stessa padella. Insomma quel modo di vivere in fondo non ci è estraneo nemmeno a noi giovani. Tutti siamo ataccati alle nostre tradizioni, e ce ne sono tante che in media ogni settimana dell'anno ci sarebbe qualcosa di speciale da fare. Una società molto religiosa. Tutti ci commuoviamo al "Auf zum Schwur" o ci alziamo in piedi al "Dem Land Tirol die Treue" o ci rempiamo di orgoglio al vedere la nostra bandiera. I valori nel fondo di ogni tirolese sono quel "Dio, patria e imperatore".
Non è scienza esatta, ne fatti comprovabili. Sono sentimenti. Cose che chi non gli ha provati non può ne capirli ne immaginarli. Siamo tirolesi, ci sentiamo tirolesi.
Davanti al tricolore questi sentimenti non li sentiamo, la parola "Italia" non ci ispira gli stessi sentimenti della parola "Tirol", i valori non sono gli stessi...
Davanti a ciò i ragionamenti economici, politici... cadono nel vuoto. Noi siamo e vogliamo restare tirolesi, sopratutto i giovani che viaggiando di più si rendono conto che "l'erba del vicino non è più verde".
Molti non lo capirete. Sta volta vi ho parlato (senza allungarmi) con il cuore in mano. Ridicoli? Chiusi? Estremisti? Fanatici? Retrogradi? Non lo so e sinceramente non m'interessa cosa possiate pensare. Spero che alcuni adesso possiate capire un po' di più. Ho cercato di descrivervi l'indescrivibile.

ma sicuramente io questo vostro essere molto attaccati al territorio, un territorio "particolare" e meraviglioso,e che tra l'altro vi rende in un certo senso persone semplici (nel senso buono del termine) lo capisco perfettamente!
va bene, non facciamo chissà quali analisi storiche, però al tempo stesso non facciamo che l'unico passato che viene sempre ricordato sia quello più nero e lontanissimo in cui la vostra terra ha sofferto.


io mica stavo mettendo in discussione il vostro essere tirolesi.... quello non solo è giusto,ma addirittura mi trovi in prima linea se c'è da farlo capire ad un italiano


quello che capisco meno,e che trovo un pò eccessivo,è che le nuove generazioni siano più anti italiane di quelle "di mezzo" (da come mi fai capire tu....). non lo trovo più "storicamente" giusto


da qualunque parte la si voglia vedere, credo che non ci siano troppi dubbi sul fatto che alla fine abbiate ottenuto molte cose,e che possiate considerarvi sereni di essere voi stessi nella vostra terra. o no?



nota curiosa: alla mia domanda se ci fosse apertura o meno alle coppie "miste", tu mi hai detto che non ci sono problemi, però se ci penso, e mi baso sui pochi dati a disposizione, mi accorgo che TUTTI gli atleti famosi di cui conosco le vicende personali alla fine si sono sposati con gente del luogo....vedi zoeggeler, perathoner,isolde kostner,messner....heel che sta con la moelgg, la karbon con fischnaller, carolina kostner che sta con schwarzer..... gente che gira il mondo per sport, possibile che alla fine si ritrova così spesso a dividere la vita con una persona nata a pochi chilometri? l'unico personaggio famoso che conosco che si sia staccato dalla sua terra è giorgio moroder
 
Beh, io conosco persne di ben maggiore peso in Alto Adige che si sono sposate e hanno messo su famiglia con persone da fuori. Ma e' vero che fino a non molti anni fa era quasi proibito. Parlo dei tempi di Los von Trient
 
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Non è scienza esatta, ne fatti comprovabili. Sono sentimenti. Cose che chi non gli ha provati non può ne capirli ne immaginarli. Siamo tirolesi, ci sentiamo tirolesi.
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Davanti a ciò i ragionamenti economici, politici... cadono nel vuoto . . .
Sta volta vi ho parlato (senza allungarmi) con il cuore in mano . . .
. . . Spero che alcuni adesso possiate capire un po' di più. Ho cercato di descrivervi l'indescrivibile.
Ragazzi, in fondo Lidsandel l'aveva già manifestato un paio di settimane fa il rilievo che per lui l'argomento è, prima di tutto, una questione di sentimenti . . .
. . .
Ti faccio un esempio. Sono stato a Milano, molti amici, ottimo ambiente, ma non mi sentivo in patria. Adesso a Innsbruck, fatico con il tedesco ma in un modo o nell'altro la percepisco come mia capitale (è capitale del Tirolo) mi sento in patria. E' una sensazione che non proviene da ragionamenti è qualcosa che si sente e basta, non so come spiegarlo.
. . .
. . . la cosa mi aveva colpito e, almeno per me, era stata sufficiente per convincermi che la vera opportunità che nasceva dalla riapertura del 3d non era tanto quella di una ripresa della discussione in termini storici o politici ma, soprattutto, quella di "capire" di più grazie ad una voce "dal di dentro" . . .
. . . per carità, siamo qua per discutere e chiacchierare, la conoscenza della storia e del passato è fondamentale per capire il presente, ed alla fine dei conti Lidsandel non si è mai sottratto al dialogo ed al confronto storico-politico, ed anzi lo ha spesso rilanciato . . .
. . . ma, almeno per me, c'è . . . un doppio però . . .
. . . e cioè che concentrarsi sull'evoluzione storica, sul quadro politico, sulla situazione economica, etc. . . .
. . . da un lato appesantisce un pò il discorso e allontana l'attenzione da elementi secondo me più significativi che la presenza di Lids ci dava l'opportunità di cogliere, come la cultura, il modo di pensare, il modo di essere che caratterizza un intero popolo . . . è questa la vera utilità che poteva nascere dal colloquio diretto con un autentico badioto doc . . .
. . . e soprattutto, dall'altro lato, nel momento in cui ci si pone di fatto "in contrapposizione" - cioè facendo valere una serie di considerazioni (in parte anche vere, fondate, giuste, corrette, etc), per così dire, "campanilistiche" - si rende la discussione sterile, perchè si dà luogo ad un naturale ed automatico "irrigidimento" della controparte, ed è inevitabile che sia così . . .
. . . voglio dire, io mio figlio posso massacrarlo (metaforicamente parlando) . . . ma solo io, nessuno me lo deve toccare . . .
. . . allo stesso modo, sono convintissimo che Lids - che è giovane, colto ed istruito, legge molto ed ha viaggiato moltissimo - sia molto più aperto di quanto non siano mediamente i sudtirolesi, e quindi sicuramente sarà (e più di una volta lo ha dimostrato) anche piuttosto "autocritico" su alcuni aspetti della mentalità dei sudtirolesi . . .
. . . ma, così facendo, noi lo stiamo "ricacciando indietro", cioè lo stiamo "costringendo" ad una strenua difesa di certe idee, e quindi inneschiamo un circolo vizioso che impoverisce una discussione che invece poteva costituire un'occasione di sicuro arricchimento delle nostre conoscenze . . .
. . . questo è quello che penso io, e questa è la ragione per la quale pur essendo stato tra i primi a partecipare al 3d dopo l'up di Lidsandel, da un certo punto in poi non sono più intervenuto pur avendo sempre continuato a leggere tutto . . .
 
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[...] quello che capisco meno,e che trovo un pò eccessivo,è che le nuove generazioni siano più anti italiane di quelle "di mezzo" (da come mi fai capire tu....). non lo trovo più "storicamente" giusto

Magari è anche causa dell'irrequietezza giovanile. Se non si iscrivono a qualche gruppo di metallari, o a Casa Pound, o non fanno parte di qualche setta strana, entrano a fare parte della Sud-tiroler freiheit. Insomma i giovani cercano sempre "tribù" estreme. Fa efetto o è trendy (come direbbero gli sfigati odierni). Nemmeno io te lo sospiegare. Se fosse così dovrebbe essere qualcosa di passeggero, un bollore. Ma... boh è un fatto non so che altro dirti. Rimango perplesso anche io.
 
. . . e cioè che concentrarsi sull'evoluzione storica, sul quadro politico, sulla situazione economica, etc. . . .
. . . da un lato appesantisce un pò il discorso e allontana l'attenzione da elementi secondo me più significativi che la presenza di Lids ci dava l'opportunità di cogliere, come la cultura, il modo di pensare, il modo di essere che caratterizza un intero popolo . . . è questa la vera utilità che poteva nascere dal colloquio diretto con un autentico badioto doc . . .
. . . e soprattutto, dall'altro lato, nel momento in cui ci si pone di fatto "in contrapposizione" - cioè facendo valere una serie di considerazioni (in parte anche vere, fondate, giuste, corrette, etc), per così dire, "campanilistiche" - si rende la discussione sterile, perchè si dà luogo ad un naturale ed automatico "irrigidimento" della controparte, ed è inevitabile che sia così . . .
.


non so se ti riferisci anche ai miei appunti,ma io sono intervenuto dopo molti giorni proprio perchè ho letto che è stato lo stesso lid a parlare di storia per farci capire da dove nasca un certo sentimento

io ho risposto che mi sembra ci sia tavolta un utilizzo un pòtroppo selettivo della memoria, e di certo non è mio il campanilismo, nel senso che non sono io che devo difendere qualcosa che non mi riguarda (il senso di essere tirolese) nè mi interessa affermare in qualche modo l'italianità di quel territorio, ANZI, semmai la "combatto"


a me interessava capire proprio da dove nascesse il sentimento di cui parli tu e a cui ha accennato lid


(a proposito lid, grazie per la risposta....credo che la tua sia la spiegazione più logica, quella che più o meno pensavo anche io!)
 
. . . ma, così facendo, noi lo stiamo "ricacciando indietro", cioè lo stiamo "costringendo" ad una strenua difesa di certe idee, e quindi inneschiamo un circolo vizioso che impoverisce una discussione che invece poteva costituire un'occasione di sicuro arricchimento delle nostre conoscenze . . .
. . . questo è quello che penso io, e questa è la ragione per la quale pur essendo stato tra i primi a partecipare al 3d dopo l'up di Lidsandel, da un certo punto in poi non sono più intervenuto pur avendo sempre continuato a leggere tutto . . .

Grazie, apprezzo questo tuo intervento. In diversi post ho detto chiaramente che il mio obiettivo era illustrare l'opinione generalmente diffusa, che non condivido appieno. Ho difeso anche io qualche volta l'estremismo, però solo a seguito di "attacchi" altrettanto estremisti. Mi dispiace magari avere ferito il sano orgoglio nazionale di Acmeone per esempio, però l'ho solo fatto quando mi hanno toccato l'Impero (al quale io conservo, anche se non esiste più, un patriottismo uguale), e mi dispiace che tu, Acmeone, non hai accettato le mie scuse, che ti dico, le ho fatte cordialmente. Come dice la firma di Gio Pa, "il forum è relax" non litighiamo.
 
non so se ti riferisci anche ai miei appunti . . .
Solo in una trascurabile minima parte,
anche perchè specifico che la mia era, si, una riflessione sviluppata sui contenuti, ma nasceva in buona parte anche dai "toni" utilizzati, ed in questo senso rimani pressocchè integralmente fuori dalle mie osservazioni . . .
 
...... . . .
. . . per carità, siamo qua per discutere e chiacchierare, la conoscenza della storia e del passato è fondamentale per capire il presente, ed alla fine dei conti Lidsandel non si è mai sottratto al dialogo ed al confronto storico-politico, ed anzi lo ha spesso rilanciato . . ....
. . . ma, almeno per me, c'è . . . un doppio però . . .e cioè che concentrarsi sull'evoluzione storica, sul quadro politico, sulla situazione economica, etc. . . . . . . la presenza di Lids ci dava l'opportunità di cogliere, come la cultura, il modo di pensare, il modo di essere che caratterizza un intero popolo . . . è questa la vera utilità che poteva nascere dal colloquio diretto con un autentico badioto doc . . . dall'altro lato, nel momento in cui ci si pone di fatto "in contrapposizione" - cioè facendo valere una serie di considerazioni (in parte anche vere, fondate, giuste, corrette, etc), per così dire, "campanilistiche" -
si rende la discussione sterile, perchè si dà luogo ad un naturale ed automatico "irrigidimento" della controparte, ed è inevitabile che sia così​
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. . . allo stesso modo, sono convintissimo che Lids - che è giovane, colto ed istruito, legge molto ed ha viaggiato moltissimo - sia molto più aperto di quanto non siano mediamente i sudtirolesi, e quindi sicuramente sarà (e più di una volta lo ha dimostrato) anche piuttosto "autocritico" su alcuni aspetti della mentalità dei sudtirolesi . . .

. . . ma, così facendo, noi lo stiamo "ricacciando indietro", cioè lo stiamo "costringendo" ad una strenua difesa di certe idee, e quindi inneschiamo un circolo vizioso che impoverisce una discussione che invece poteva costituire un'occasione di sicuro arricchimento delle nostre conoscenze . . .

. . .
penso che in alcuni passaggi tu ti possa riferire ai miei interventi, almeno credo. concordo che il topic serve per conoscere e valutare pensieri altrui, ma quando non ci si sottrae al confronto, bisoga anche non dare e dire cose poco carine e cariche di incoerenze,e inesattezze (dipende sempre da che parte si dicono perchè è quello il motivo vero della prospettiva di una discussione) quando si carica di saccenza un discorso ..("ho studiato , o letto , e vivo") anch'io ho studiato per anni in francia e non mi ritengo un francofono...... solo perchè ho studiato e sentito quello che dicono in quella parte della francia non posso dire che è il corretto pensiero di un'intero popolo etc. etc. leggendo anche l'affermazione CORRETTA che fai sulla regidita delle posizioni... per fare un binario ci vogliono due pezzi di ferro che corrono paralleli e non si incontrono mai, e tutti e due Hanno l'esatta direzione, fino al prossimo scambio....... poi essere istruito non vuol dire conoscere e sapere, vedi il trota, anche lui e diplomato ed è un laureando... (piccolo off topic... so dove ha preso il diploma,e in che scuola e come l'ha preso..... da privatista!!!!)non per questo è attendibile, ma solo opinabile dalla sua prospettiva, Ho letto su di un intervento di gigotto che riportava una discrizione del signore in questione, dipingeva le sue origini come un quadro bucolico e di vita vissuta delle sue origini e tradizioni!!!! ma cosa crede, che il piccolo mondo antico sia solo in altoadige e il resto dell'italia non abbi vissuto e vive gli stessi momenti onirici, e di vita di un tempo! i miei vecchi forse ne hanno fatto di peggio e anch'io da ragazzo vivevo la tradizione del fieno e della legna autunnale.. etc. il sollevarsi sopra agli altri per motivi di tradizione e altro, non ti deve dare il diritto di affermare inesattezze che da una parte sembrano come una sfida, mentre dall'altra un punto di vista limpido. vedi Gio Pa, partendo con buoni propositi e poi piano piano arrivando ad un punto comune (con diverse vedute) per ogni argonauta del topic, potrebbe far riflettere, chi come me si puo scaldare per alcune sue affermazioni (e per quello evito di continuare a leggere il suo pensiero e spero che faccia altrettanto) ma se altri vedono nei suoi interventi punti di discresione, credo che piu di un punto di autocritica se lo debba fare, lui stesso ha dichiarato di essere stato allontanato da altri topic per il suo modo di porsi....
resta il fatto che io quando salgo in altoadige respiro proprio astio alla cultura italiana.. partendo dai ragazzini... possibile che i Walser dell'ossola nonostante abbiano lingua, tradizioni e cultura diverse dall'italiano, non siano così ostili al nostra storia e cultura?!!!!
 
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