Appunto, come dici. Sia il trentino che l'alto adige sono terre di confine. Multiculturali. Anche opportunistiche se vuoi. D'altronde sarebbe stupido non cogliere le opportunita' che derivano dal vivere in 2 mondi. Ma rinnegare una delle proprie 2 anime e' stupido. Accetarla invece vuol dire crescere. E l'atteggiamento anti italiano, che si vede piu' nel capoluogo che nelle vallate, e' assolutamente controproducente.
Riguardo al ladino, pur essendo sopravvissuto per 1500 anni, nel corso dei secoli l'area le zone si sono ridotte sempre piu'. A favore del mondo tedesco oquello italiano. E la colpa e' soprattutto la superiorita' numerica. Non c'e niente da fare. Immigrazione, televisione, stampa ed internet non possono che accellerare il fenomeno. Con pur tutte le tutele che puoi dare alla lingua. Ma in realta una lingua che ha bisogno di leggi per essere protetta, e' gia come morta.
Se un domani l'intero alto adige fosse al 95 % germanofono, che futuro credi che abbia il ladino di pochi comuni? I giovani per trovare lavoro dovranno sapere ben altro del ladino, si sposeranno sempre piu spesso con foresti, andranno a lavorare in zone della provincia non ladine, il loro posto sara preso da immigrati, che e' gia tanto se parlano il tedesco oltre alla loro lingua. Figurarsi il ladino. Ed a poco a poco la percentuale di persone in grado di vivere il ladino tutti igiorni si ridurra. Senza alcuna imposizione. Ma per semplice evoluzione delle cose. Tu stesso hai detto che vivi ad innsbruck. Non credo che li tu abbia particolari possibilita di esprimerti inmladino, e, se mai ti sposassi con una bella tirolese, sara difficile che i tuoi figli parlino ladino. Forse lo comprenderanno un poco. Ma parlarlo....
Almeno in una provincia bilingue, c'e' una maggiore tutela della terza lingua. Proprio per il fatto che gia 2 lingua hanno,pari dignita'. Se poi ne aggiungi una terza...
Una cosa che invece non sopporto e' il fatto che in trentino, italiofono ma anche un po tedesco, il bilinguismo sia stato completamente abbandonato. Esso andava coltivato e tutelato. Era una ricchezza condivisa col resto del tirolo.