Sono stato alla presentazione del 30 dicembre.
Una doverosa
premessa.
Con 30 anni di ritardo, la val Boite (da San Vito fino a Tai) ha capito che essere il terminal di Cortina non poteva pagare all'infinito.
Ora la valle è in forte crisi, e questo investimento, con tutto l'indotto che si porterebbe dietro,
è considerata l'unica ancora di salvezza per l'economia della valle. Dunque la convinzione è forte.
Non è un collegamento tra san Vito e Civetta,
ma un vero e proprio nuovo comprensorio, con 7 impianti e 16 piste, alcune delle quali tecnicamente molto pregevoli, tipo quella che scenderebbe a san Vito (1000 mt di dislivello per uno sviluppo di 4,5 km). poi il tutto sarebbe collegato allo ski Civetta a Pescul.
Non viene toccato Mondeval e tutta la zona di quell'alpe, anche se nello scollinamento verso la val Fiorentina si passa abbastanza vicino.
La quota di partenza è bassa (1000 mt.), ma le piste basse sono esposte a nordest in mezzo al bosco, inoltre la zona sotto le rocchette è molto nevosa per effetto stau delle Rocchette stesse.
Si attraverserebbero solo zone in alpeggi senza aggressioni a forcelle e montagne, con sbancamenti davvero minimi.
I panorami sarebbero con poche eguali (chi li conosce lo sa).
Il progetto (pur essendo solo uno studio di fattbilità) ha già previsto le modifiche alla viabilità, i parcheggi, i rifugi, le piste di slittino, ecc....
dal punto di vista economico la sostenibilità c'è, perchè Università di Venezia e Alpiconsult, pur tramite stime molto prudenziali, hanno presentato un buon business plan.
A questo punto gli scogli sono 3:
- trovare 80 milioni di € (un po' - pochi - dalla regione, un po' da investitori, tanti dalle banche, un po' dagli esercenti della zona). Non impossibile
- la zona attraverserebbe una zona "rossa" del gruppo Pelmo-Croda da Lago inserita nel patrimonio Unesco; i promotori non sono così pessimisti, però, perchè Unesco si affida ai vincoli paesaggistici locali ed agli enti che sovrintendono; avendo già dichiarato affidabile il sistema Natura2000 che vincola quella zona, è Natura2000 che dovrà decidere
- last but not least, il 60% dei terreni sono proprietà dei Regolieri; se l'assemblea delle Regole dice no, E' NO. Non ce n'è per nessuno. In realtà sono terreni impervi ed abbandonati a loro stessi, verrebbero valorizzati (oltreche, ovviamente rovinati), non ci sarebbero validi motivi per un no, anche se probabilmente è proprio questo lo scoglio maggiore.
Che vi posso dire in conclusione?
Penso che verrebbe fuori una cosa stupenda, in posti stupendi.
Penso inoltre che sia giusto che ognuno possa giocarsi la sua chance, anche se 30 anni in ritardo. hanno mostrato statistiche davvero tristi.
Sono certo che in TAA si farebbe, perchè lè quello che volgiono fare lo fanno, soldi o non soldi verdi o non verdi.
Personalmente non sono certo che VADA fatto, troppo belli (anche se poco fruibili anche in estate) i posti attraversati.
Sono però quasi certo che non si farà, non tanto per i soldi, o per i regolieri, o per l'Unesco, quanto perchè:
- ci saranno forti ostacoli (da Cortina, che si vedrebbe portare via sciatori - anche se l'obiettivo è portarne di nuovi da fuori - e da TN/BZ che accamperanno la scusa Unesco
- e gli ambientalisti? Siamo in Italia.
Anche se a ben pensarci, un intervento come questo, fatto con il senno e la sensibilità degli anni 2000, sarebbe molto meno impattante di tanti interventi fatti negli anni 70 e '80. Di questo sono certo.