Francamente mi indisponi. Se per un attimo ti ho tolto il ruolo del protagonista me ne scuso, credevo che si potesse discutere senza prese per i fondelli.
Provo per un ultima volta a discutere pacatamente:
Partendo dal presupposto che uno sci messo sullo spigolo grazie all'azione di ginocchia, anche e caviglie non cambierà mai direzione, qualcosa dovrà pur avvenire affinchè lo sci da uno spigolo passi all'altro. Per staccare una nuova curva effettuaiamo quindi una traslazione del bacino, ciò che ci permette di cambiare direzione agli sci. In quel momento lo sci torna per un attimo piatto prima di essere messo nuovamente sullo spigolo, trattandosi del momento di minore attrito è più che legittimo parlare di una "sensazione" di alleggerimento. Lo stacco inoltre può perfino essere effettuato saltando, e non mi venire a dire che lo sci in quel caso non si alleggerisce. Ci sono tutta una serie di varianti di corto raggio che sfruttano l'esplosività accumulata durante la fase finale della curva per iniziarne una nuova staccandosi dalla neve (corto raggio svedese, norvegese, volante, ollie, ecc.), grazie proprio ad una traslazione brusca del bacino. D'altronde la traslazione la si effettua proprio per diminuire al massimo l'attrito sullo sci per innescare quella che nel gergo tecnico della scuola di sci svizzera chiamiamo, guarda caso, la fase passiva della curva (o fase 1).