Bene, dopo una decina di uscite in (quasi) ogni condizione di neve, direi che posso postare le mie impressioni complete sull'iSuperShape Speed che ho acquistato a dicembre.
Innanzitutto la lunghezza: 177 cm. Non scenderei sotto per niente al mondo.
In questa misura lo sci ha un raggio di 15.7m, che garantisce ancora ampia maneggevolezza in qualsiasi condizione. Anzi, ad essere sincero, ora che comincio a fare qualche abbozzo di movimento corretto, caricando progressivamente le spatole durante lo sviluppo della curva, e spingendo col ginocchio esterno alla curva per tutto il tempo, mi sembra che questi sci girino fin troppo.
L'impressione è che riesco davvero a fargli tenere il raggio che voglio, a variarlo a piacimento durante l'esecuzione della curva: anzi, se spingo, se carico lo sci, spesso mi ritrovo a curvare molto più stretto di quanto vorrei. Credo che (essendo alle prime esperienze di questo genere, in quanto fino ad ora mi accontentavo di farmi portare dalla sciancratura) io debba acquisire ancora un bel po' di sensibilità, come quando si impara a guidare: con la sensibilità si impara a dosare l'acceleratore in curva, in modo da non stringere od allargare la medesima.
A fronte di una buona maneggevolezza, la maggior lunghezza garantisce molta più stabilità in velocità.
Sarò stato fortunato, ma nelle mie uscite ho sempre trovato condizioni di scarso affollamento in pista, per cui ho potuto provare a raggiungere i miei limiti di "sopportazione" per quanto riguarda le velocità. Questo significa ad esempio scendere qualche pista rossa "tosta" pennellando le curve del tracciato, senza rimbalzare da un bordo all'altro della pista, ma semplicemente seguendo il tracciato come avrei fatto con un'automobile.
Ebbene, lo sci si dimostra "granitico": laddove i miei vecchi sci (da principiante) cominciavano a vibrare in spatola, saltellando maledettamente anche sul battuto di prima mattina, questi si dimostrano stabili come su due binari. In più di un'occasione mi sono ritrovato ad andare a velocità per me limite, alle quali mi si contraevano tutti i muscoli per la tensione, ma la sensazione che mi trasmettevano gli sci, di assoluta stabilità, di traiettoria composta e filante, mi rassicurava immediatamente.
Passiamo al comportamento sui diversi tipi di neve.
Ieri, ad esempio, a Chamois c'erano circa 15/16°C sotto zero, ed un vento teso che spazzava via la neve dalle piste, per cui non era infrequente trovare tratti di pista in cui si sciava su neve ghiacciata e durissima, e tratti di pista in cui si era depositato uno strato di un paio di cm di polvere portata dal vento.
Sulla neve ghiacciata gli sci comportano come due coltelli, incidono la superficie in maniera netta, decisa, senza il minimo accenno di scivolata, a patto di usare gli spigoli a dovere.
Sulla polvere depositata, così come sulla neve morbida o sui piccoli cumuli di fine giornata, lo sci si dimostra sempre più che maneggevole: l'impostazione delle traiettorie non risente della minore consistenza della neve, ed i piccoli cumuli non ne scompongono le traiettorie, vengono anzi agevolmente scavalcati senza fastidiosi "rimbalzi", o "tagliati in due" con precisione quasi chirurgica.
Dove lo sci richiede una tecnica migliore (sicuramente della mia attuale) per essere sciato con fluidità è sulla neve fresca.
Mi è capitato un paio di volte di trovarmi sul piste battute, su cui si era depositato uno strato di qualche cm di neve fresca: una volta dopo una nevicata notturna, un'altra volta venerdì sera durante la sciata in notturna a Domobianca, dove nevicava con la luna piena ...
In questo frangente lo sci mi ha dato l'impressione di "allargare" le mie traiettorie, ma qui sono abbastanza sicuro che il limite sia la mia tecnica ancora in evoluzione, piuttosto che lo sci in sè.
Mi spiego: il fatto che io non mi senta del tutto sicuro sulla neve fresca, e che comunque i miei movimenti son ben lungi dall'essere perfetti, può aver influenzato il mio modo di sciare; l'impressione è simile a quella avuta usando sci con raggio molto superiore ai miei, ovvero di fare una fatica notevole a curvare, e di non riuscire a farlo esattamente dove avrei voluto. Una specie di lotta fisica tra me e lo sci per fargli seguire le traiettorie che mi prefiggevo.
Ripeto, credo che sia un problema di scarsa tecnica (mia), piuttosto che dello sci.
In definitiva, uno sci che ritengo perfetto per la mia evoluzione tecnica.
Probabilmente non sarà lo sci "finale" per me, probabilmente tra qualche anno ne comincerò a sentire i limiti (se sarò abbastanza costante da continuare a migliorare), ma per il momento sono decisamente convinto che si tratti dello sci migliore che potessi acquistare.
Un'ultima parola per tutti coloro che si fanno mille problemi al momento di scegliere la misura dello sci: per esperienza (breve) posso dire che le fisime sui 5 cm in più sono decisamente prive di fondamento (alla faccia del negoziante che vendendomi lo sci mi consigliava di prendere il 170 cm, perchè "in Ossola non sarei riuscito a sciarci").
Io mi sono formato la decisa convinzione che, per imparare a sciare a dovere, lo sci debba essere acquistato in lunghezza pari alla propria statura o magari qualche cm in più (questo discorso ovviamente vale per all-around, race carver e magari per front race, non certo per SL od SC, che comunque non comprerei mai per imparare a sciare e per progredire partendo dal livello argento): in questo modo lo sci ti costringe a fare le cose nel modo giusto, senza facilitarti troppo il compito, ma in compenso ti regala sensazioni che non potresti provare con uno sci più corto.