Considerazioni di fine stagione e dimostratori d'ispirazione per la prossima

Tanta roba il corto, mi ricorda quanto sono scarso. Ovviamente forte anche sul medio anche se preferisco altri.
Si corto impressionante, si vede che faceva gare sl da alti livelli, ma poi con un padre come Andrea doveva per forza esprimere un bel corto ahhahah, sulla serpa non fa i super piegoni alla davare ma cmq è sempre molto pulito e di classe.
 
É esattamente la cosa che mi è finalmente scattata nella testa nelle ultime uscite di stagione.

Qualcuno qui sul forum (forse Fausto) mi aveva consigliato di iniziare la curva sullo stesso sci da cui si esce dalla curva precedente.
Mantenendo il carico per un attimo sul nuovo interno, si ha il nuovo esterno scarico e si riesce a portarlo avanti con facilità e a “piantarlo di traverso” rispetto alla direzione di marcia.
In questo modo si riesce a generare la mitica deformazione nel primo terzo di curva, utilizzando l’inerzia dalla curva precedente.
Da lì in poi il resto della curva si risolve in modo abbastanza automatico e naturale.

Spero di riuscire a ritrovare queste buone sensazioni anche la prossima stagione.
È una vita che predico , quantomeno per i livelli in evoluzione... Si sviluppa profondità , si deve per forza inclinare a inizio curva e soprattutto si impara ad avanzare il piede nuovo esterno per metterlo dove " servirà"...
 
Anche per i miei gusti Davare esteticamente è il top.

Qualcuno mi spiega la differenza tra la sua sciata e quella, altrettanto impressionante, di Colombi? Che ne so: Davare sembra molto più avanzato ...
Colombi mi sembra meno chiuso di busto, non sono sicuro che concretamente si ritrovi molto più arretrato con il bacino. Ha una sciata più da slalomista. Inoltre tiene il busto relativamente molto più verticale anche nel primo terzo di curva, già prima della massima, quando invece molti altri inclinano tutto il corpo. Anche il movimento di estensione è molto meno accentuato rispetto a Davare. La sciata di Rota è una via di mezzo tra i due, anche se comunque più simile a Colombi secondo me. È che per sciare come loro, oltre ad essere un fenomeno tecnicamente, secondo me devi avere molta resistenza nelle gambe. Non che la sciata di Davare non sia stancante a quei livelli e su quelle pendenze, ma per un umano qualsiasi credo sia più raggiungibile.
 
È una vita che predico , quantomeno per i livelli in evoluzione... Si sviluppa profondità , si deve per forza inclinare a inizio curva e soprattutto si impara ad avanzare il piede nuovo esterno per metterlo dove " servirà"...

Mi sembra che la cosa funzioni anche ad alto livello, non solo per lo sciatore in evoluzione.
So che non gradisci lo stile del Giordie, ma qui c'e' la "tua" tecnica applicata quasi in ogni curva.
Da vedere con velocita' del video a 0.25

 

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Mi sembra che la cosa funzioni anche ad alto livello, non solo per lo sciatore in evoluzione.
So che non gradisci lo stile del Giordie, ma qui c'e' la "tua" tecnica applicata quasi in ogni curva.
Da vedere con velocita' del video a 0.25

Un altro che mi piace molto.
Comunque sono d’accordo, alla fine l’inclinazione a inizio curva è comune anche tra gli istruttori, è che loro non si addormentano e l’esterno non lo perdono per strada.
 
Dimosteatore con problemi neurologici?
O morsi della tarantola?

Bravissimo sciatore , ottimi piedi e via dicendo.... avete mai provato? Poi possiamo discutere se e a chi questo esercizio può essere utile . L'idea sarebbe quella di esasperare la chiusura sulle code e l'inizio curva sulle punte ...
In ogni caso il provarci e magari riuscirci senza farsi male ( vabbè che poi ci sono i fisiatri ) sicuramente aumenta la percezione degli equilibri antero posteriori e il timing ( non puoi dormire se ci vuoi riuscire ) . Personalmente , ma è un mio pensiero , con sci odierni sinceramente è un gesto inutile , e più saliamo di livello lo diventa ancora meno.... Basta osservare gli atleti slalomisti .
 
Ho presente entrambi! Comunque alla fine è tutto collegato, se si ha una buona base si tratta di far proprie certe sequenze di movimenti aggiungendo uno step alla volta. Più che a tenere la spalla esterna bassa, ora cerco di concentrarmi sul tenere l'anca esterna bassa e contemporaneamente "portarla avanti". Uno dei miei problemi è infatti che tendo a dimenticare di mantenere in tensione il vecchio esterno anche a fine curva, perché ho troppa fretta di raddrizzarmi usando il vecchio interno. Quando mi riesce noto un miglioramento notevole che mi permette di essere molto più pulito sul ripido.

Qualcuno qui sul forum (forse Fausto) mi aveva consigliato di iniziare la curva sullo stesso sci da cui si esce dalla curva precedente.
Mantenendo il carico per un attimo sul nuovo interno, si ha il nuovo esterno scarico e si riesce a portarlo avanti con facilità e a “piantarlo di traverso” rispetto alla direzione di marcia.
In questo modo si riesce a generare la mitica deformazione nel primo terzo di curva, utilizzando l’inerzia dalla curva precedente.
Da lì in poi il resto della curva si risolve in modo abbastanza automatico e naturale.

È una vita che predico , quantomeno per i livelli in evoluzione... Si sviluppa profondità , si deve per forza inclinare a inizio curva e soprattutto si impara ad avanzare il piede nuovo esterno per metterlo dove " servirà"...

Qui lo Skidad confronta i due cambi di spigolo:
1- Iniziare a caricare subito l'interno che diventera' il nuovo esterno
2- Restare sul vecchio esterno fin dentro alla nuova curva e poi buttarsi sul nuovo esterno

La sua preferenza va sulla modalita' 2, secondo lui piu' efficace e piu' dinamica

 
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