Via Lattea - Situazione neve, piste e impianti

ci sono condizioni di sicurezza assai rischiose, ha fatto metri di neve su ghiaccio, acqua, marcio e terra, sono accumuli enormi non si puo rischiare che vengano giu anche sulle piste, purtroppo questi scenari sulle alpi occidentali possono capitare, esposizioni ed altezze non sono quelle delle dolmiti con decine di km di impianti e piste "under 2000", con il contro che ormai vengono spesso lavate a quelle quote.
le piste chiuse sono una manna per i freerider, una penalità per gli sciatori "normali" da pista
comprensibile, cmq in VL man mano stanno battendo e aprendo qualcosa in piu' (ma non moltissimo).

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area Monginevro/claviere: sabato bella giornata (al mattino), il meteo ha peggiorato al pomeriggio ma dalle 15:30 si è ripaerto un po' il cielo... mi hanno dovuto cacciare dalle piste (alle 16:50 ero ancora in cima a colle Bercia), ho percorso 98km (compresi gli impianti) un po' dappertutto. Domenica giornata difficilina (come piace a me), comincio ore 9:30 da claviere Col Boeuf verso la Francia, serre thibaud... vento forte in quota, roche rouge chiusa; salgo sullo Chalvet con Les3Forneoux e trovo vento forte in quota (la chalvet biposto chiusa), pista fantastica battuta con 10 cm di naturale sopra.... una manna. Scendo e faccio la bella pista (ma corta corta) verso Claviere Le Montquitane. Situazione in peggioramento, scendo e su per Tremplin e Brousset e poi Roche de l'Aigle... vento forte e ovetto traballante (mi sono domandato perche' non l'avevano ancora chiusa), arrivo in cima e Colletto Verde ovviamente chiuso; ci provo lo stesso percorrendo la stradina... pista battura con 10 cm di fresca...penso fighissimo...arrivo al colle, e trovo vento da non stare in piedi e pista inesistente sul lato italiano (ovviamente non hanno battuto nulla nella notte prima che nevicasse), visibilità nulla e neve sopra al ginocchio: impossibile proseguire, troppo pericoloso pur conoscendo bene il tracciato. Torno indietro (con fatica) con sci a spalla fino alla pista e intanto vedo fermo l'impianto di Roche, scendo fino alla partenza di serre thibaud e la trovo chiusa (ore 12:30), rientro a Claviere tramite la golf e vado ad appendere gli sci al chiodo, per ora basta. Decido di rientrare a torino presto, parto alle 14:30 e per arrivare a Cesana circa 45 minuti di coda, tutto incasinato per chi doveva salire da Cesana e veniva fermato da carabinieri e polizia locale perche' senza catene, calze o gomme da neve. Non prendo la A32 per non trovarmi in coda in galleria (cosa che detesto), lungo la statale non trovo nessuno su strada completamente bianca (ma dove sono gli spazzaneve?); sui tornanti di Salbertand trovo il delirio piu' totale compresi i polacchini che cercavano con i loro furgoni di salire senza le gomme termiche... mi è sembrato di tornare negli anni 90 prima della A32 con le copiose nevicate invernali che paralizzavano tutto...
 

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area Monginevro/claviere: sabato bella giornata (al mattino), il meteo ha peggiorato al pomeriggio ma dalle 15:30 si è ripaerto un po' il cielo... mi hanno dovuto cacciare dalle piste (alle 16:50 ero ancora in cima a colle Bercia), ho percorso 98km (compresi gli impianti) un po' dappertutto. Domenica giornata difficilina (come piace a me), comincio ore 9:30 da claviere Col Boeuf verso la Francia, serre thibaud... vento forte in quota, roche rouge chiusa; salgo sullo Chalvet con Les3Forneoux e trovo vento forte in quota (la chalvet biposto chiusa), pista fantastica battuta con 10 cm di naturale sopra.... una manna. Scendo e faccio la bella pista (ma corta corta) verso Claviere Le Montquitane. Situazione in peggioramento, scendo e su per Tremplin e Brousset e poi Roche de l'Aigle... vento forte e ovetto traballante (mi sono domandato perche' non l'avevano ancora chiusa), arrivo in cima e Colletto Verde ovviamente chiuso; ci provo lo stesso percorrendo la stradina... pista battura con 10 cm di fresca...penso fighissimo...arrivo al colle, e trovo vento da non stare in piedi e pista inesistente sul lato italiano (ovviamente non hanno battuto nulla nella notte prima che nevicasse), visibilità nulla e neve sopra al ginocchio: impossibile proseguire, troppo pericoloso pur conoscendo bene il tracciato. Torno indietro (con fatica) con sci a spalla fino alla pista e intanto vedo fermo l'impianto di Roche, scendo fino alla partenza di serre thibaud e la trovo chiusa (ore 12:30), rientro a Claviere tramite la golf e vado ad appendere gli sci al chiodo, per ora basta. Decido di rientrare a torino presto, parto alle 14:30 e per arrivare a Cesana circa 45 minuti di coda, tutto incasinato per chi doveva salire da Cesana e veniva fermato da carabinieri e polizia locale perche' senza catene, calze o gomme da neve. Non prendo la A32 per non trovarmi in coda in galleria (cosa che detesto), lungo la statale non trovo nessuno su strada completamente bianca (ma dove sono gli spazzaneve?); sui tornanti di Salbertand trovo il delirio piu' totale compresi i polacchini che cercavano con i loro furgoni di salire senza le gomme termiche... mi è sembrato di tornare negli anni 90 prima della A32 con le copiose nevicate invernali che paralizzavano tutto...
wow, bella avventurosa come giornata! d'altronde largamente preannunciata. Quello che non mi spiego è che, nonostante appunto fosse tutto atteso, le strade non siano state pulite a dovere. Ho visto in rete (non sono salito qs week end) foto di situazioni davvero incommentabili con decine di cm di neve presenti sulle statali e anche la foto del casello di Salbertrand mostrava accumuli davvero non accettabili essendo una autostrada. Qualcuno mi aveva detto che la pulizia delle strade non la fa ANAS direttamente ma l'appaltano..... Magari il problema sta proprio qui?
 
Ultima modifica:
secondo voi domani può meritare salire a Sestriere? ho visto che oggi hanno aperto pochissime piste...a me basterebbe anche solo l'area Banchetta se fosse tutta aperta (gli concedo la non apertura del Motta).
sto pensando a domani perchè è l'unico giorno possibile per me, prima del peggioramento del tempo da venerdì a domenica.
 
Domani sembrerebbero aperti tutti i collegamenti ma ancora chiusa la ciclabile.
Fosse così, cosa aspettano?? Rischio valanghe a scendere o pigrizia infrasettimanale?
Comunque beato chi sarà su questo giovedì...
 
mah,... ammetto di non essere bene a conoscenza delle dinamiche che hanno portato a qs gestione diciamo "mista" sestrieres spa / comuni del comprensorio della VL ma leggere queste dichiarazioni, che peraltro non mi stupiscono mi lascia sempre più perplesso su come valutare lo status quo.
Mi spiego meglio: immagino ci siano delle ragioni per le quali i comuni si debbano far carico della proprietà e gestione alcuni impianti (basicamente quelli di arroccamento) e dell'innevamento artificiale (sestriere esclusa), e queste ragioni probabilmente si possono riassumere nella resposabilità deli stessi di garantire all'offerta turistica la fruibilità del comprensorio che, chiaramente, tiene in vita la maggior parte delle attività commerciali.
Se queste sono le ragioni, condivisibili o meno, mi pare comunque che la bilancia tra comuni e sestrieres spa rimanga fortemente squilbrata e, all'utente medio ed ignorante (come il sottoscritto) non risulta comprensibile una dinamica dove: Sestrieres spa fa profitti importanti che chiaramente non condivide con gli enti locali e questi ultimi devono battere cassa alla Regione.
Ora, io sono Ligure ma questo non sposta il mio pensiero, se fossi un Novarese o un Alessandrino mi seccherebbe parecchio che la Regione Piemonte debba elargire denaro (cosa che cmq le regioni fanno anche in numerose altre discutibili occasioni) per permettere di fatto che il privato continui a fare utili.
Ripeto, vista così ( e magari invece non e' così e qualcuno e' in grado di spiegarmi la logica) la cosa e' troppo squilibrata e avvantaggia (non solo lui ovviamente) il privato a spese della collettività.
 
un modello brassiano che rispecchia le privatizzazioni nazionali, i ricavi sono di un privato, gli oneri dello stato (siano essi comune, regione etc.)
per il mio banale punto di vista un asset di importanza fondamentale come VL, comprensorio abbandonato in mani pessime ma di enorme potenziale, considerata la rilevanza assai superiore al contesto del singolo comune, sicuramente sarebbe importante e vitale che ci fossero investimenti da parte della provincia di TO o della regione non da un singolo comune che scatenerebbe la solita "guerra tra poveri"
Ma non si può pensare che l'ente paghi le spese mentre brasso e i suoi compari incassano gli skipass, una follia, andrebbe rivisto tutto l'assetto societario e imposti investimenti (anche a partecipazione pubblica) , necessari per rilancio e adeguamento del comprensorio, il fatto che la proprietà sia in mano a un fondo speculativo non aiuta, anzi.
 
un modello brassiano che rispecchia le privatizzazioni nazionali, i ricavi sono di un privato, gli oneri dello stato (siano essi comune, regione etc.)
per il mio banale punto di vista un asset di importanza fondamentale come VL, comprensorio abbandonato in mani pessime ma di enorme potenziale, considerata la rilevanza assai superiore al contesto del singolo comune, sicuramente sarebbe importante e vitale che ci fossero investimenti da parte della provincia di TO o della regione non da un singolo comune che scatenerebbe la solita "guerra tra poveri"
Ma non si può pensare che l'ente paghi le spese mentre brasso e i suoi compari incassano gli skipass, una follia, andrebbe rivisto tutto l'assetto societario e imposti investimenti (anche a partecipazione pubblica) , necessari per rilancio e adeguamento del comprensorio, il fatto che la proprietà sia in mano a un fondo speculativo non aiuta, anzi.
La regione o un consorzio di comuni dovrebbero avere una percentuale della proprietà in modo che gli oneri derivanti dai necessari esborsi siano compensati dall'aumento del valore della quota da essi detenuta e non si avrebbe la sensazione di "soldi pubblici che avvantaggiano solo un soggetto privato". Un po' come fa il comune di Milano ... non aveva forse quote di AEM, ora chiamata A2A?
 
La regione o un consorzio di comuni dovrebbero avere una percentuale della proprietà in modo che gli oneri derivanti dai necessari esborsi siano compensati dall'aumento del valore della quota da essi detenuta e non si avrebbe la sensazione di "soldi pubblici che avvantaggiano solo un soggetto privato". Un po' come fa il comune di Milano ... non aveva forse quote di AEM, ora chiamata A2A?
ecco appunto, una compartecipazione alla proprietà sarebbe auspicabile e doterebbe i comuni di una entrata di cassa che poi gli permetterebbe, con una gestione oculata e virtuosa, di poter concorrere alle spese di gestione senza scomodare sorella Regione. Alle fine la sciata odierna l'hai messa in pista?
 
No, per impicci sopravvenuti a livello familiare; avrei avuto orari così stringenti che neanche a Colere sarei potuto andare con un minimo di soddisfazione.
 
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