giofreddi85
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Scusate il trenino fa parte di altra società?
Si il trenino non è loro
Scusate il trenino fa parte di altra società?
Ho parlato con l’ albergatore mio di riferimento di Selva, giusto per sentire l’ aria che tira. Mi ha detto che quasi tutti i colleghi da lui interpellati non si aspettavano questa mossa e non se la spiegano. O meglio molti albergatori non se la spiegano, mentre tra i vari gestori degli impianti si dice che quelli della Saslong non ne volessero sapere di spendere tutti i soldi necessari per mettere in pratica tutte le misure di prevenzione che la Valle sta concertando con quelli del Dolomiti Superski. Il mio albergatore si augura comunque che questa faccenda possa rappresentare il classico sasso nello stagno, e che si possa arrivare comunque ad aprire.
Io mi auguro che una qualche società proprietaria di impianti limitrofi, con notevole disponibilità economica, si incazzi, e provi a comprarsi la Saslong, investendo nei prossimi anni quello che non è stato investito negli ultimi e riportando la zona ai livelli opportuni!
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Nessuno ha preso in considerazione che le società impiantistiche sono quelle che più soffriranno se decideranno di aprire. Molto di più di alberghi e strutture turistiche, che hanno una percentuale di costi variabili molto più elevata rispetto agli impianti. Gli impianti che aprono avranno i costi di un’annata normale, ma i ricavi dimezzati. Significa che invece che mettere i soldi in cassa per pagare manutenzione e stipendi per il resto dell’anno dovranno indebitarsi solo per far girare gli impianti. Con distruzione del calore e debiti per i quali serviranno anni per ripagarli.
Per cui non mi sento affatto di criticarli. Anzi.
Realismo e resposabilità. Finalmente
Premesso che gli standard di sicurezza non li da il consorzio, ma le autorità’ pubbliche, e sottostare agli standard non e’ un’opzione discutibile, visto che altrimenti ti fanno chiudere, negli ultimi mesi c’è’ stata molta pressione da parte del consorzio ad aprire senza se e senza ma.
Ma forse non tutti sanno che il consorzio e’ di fatto controllato dalle società che insistono direttamente sul sellaronda, che hanno bilanci tali non solo da potersi permettere un anno in perdita, ma addirittura potrebbero trarre vantaggio dalle difficoltà finanziarie di altri consorziati. Comprandoseli poi ad una pipa di tabacco.
Per cui per quanto mi riguarda sono solidale con chi decide di chiudere quest’inverno.
Ma qui non si discute la decisione in se ma il fatto che si fa un comunicato dove si attacca polemica con gli altri soci, quasi che la decisione sia un dispetto.
Il tutto detto da una società che ha un impianto di arroccamento che andrebbe rinnovato ma che lo rimanda da oltre 10 anni, sicuramente non una zona disagiata...