Vorrei un parere

Non è una questione di tecnica....certo che su raggi più stretti non si alza così tanto, dipende anche dalla velocità però, ma la questione è semplicemente legata all'apprendimento, nel senso che il cervello deve acquisire
la sensazione esatta del piede che appoggia correttamente, centralmente, e questo , se si sta' belli centrati con il bacino sopra gli sci, si impara facilmente.Poi è chiaro che si può sciare in modo più dinamico, ma la ricerca di quella sensazione, del piede ben appoggiato è una cosa che lo sciatore cerca, trova, perde e riacquista continuamente.....poi dopo gli darà più o meno spigolo, anticipo, e tutto il necessario, ma di base c'è quello , perché tanto , il lavoro sporco , che ti tiene in piedi, lo fa' l'esterno.....
 
Nuovo video, questa volta da posizione corretta, fatto dal maestro. Abbiamo lavorato tutto il giorno sul concetto di spezzare il busto, non piegarsi troppo con la schiena, mantenere (permettemi un francesismo) il culo stretto. Sciare così impostato mi ha portato però una tenuta sul duro molto maggiore e una altrettanto maggiore fluidità d'azione.

Certo che credevo anche di essere gradevole da vedere (la sciata intendo), ma sembro un novantenne che se l'è fatta addosso...

https://youtu.be/-kHugYxzXpg
 
Per quel poco che vale la mia opinione, pur essendo diversa l'inquadratura, rispetto al primo video un miglioramento si nota eccome. Mi sembri molto più centrale, anche se, ma forse è solo una mia impressione, sembra che la spalla esterna rimanga ancora indietro e cosi facendo non riesci a caricare bene anche lo sci!
 
Per quel poco che vale la mia opinione, pur essendo diversa l'inquadratura, rispetto al primo video un miglioramento si nota eccome. Mi sembri molto più centrale, anche se, ma forse è solo una mia impressione, sembra che la spalla esterna rimanga ancora indietro e cosi facendo non riesci a caricare bene anche lo sci!

Ho un conflitto in corso con la mia spalla, che mi segue nelle curve a destra e se ne fotte di quelle a sinistra. Devo spezzare molto di più, sforzarmi di piegare la testa verso valle, mantenendo busto dritto e chiappe strette, e faccio molta fatica soprattutto perché non è un movimento per me automatico. L'ultima discesa però, a briglia sciolta, mi sono reso conto della tenuta sul ghiaccio e della scorrevolezza molto molto aumentate. Mi sono buttato sul muro finale veramente a mente libera senza paura di cadere, e non parlo di velocità, parlo di essere consapevole di quello che sto facendo. Grande sensazione! Adesso mi tocca aspettare altre due settimane, che palle! Di contro mi sono preso due bei complimenti dalla maestra di cui vado molto fiero.
 

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Bravo! Vieni pure più avanti col busto: colpo di tennis con il braccio esterno per portare avanti la spalla.
 
Ho un conflitto in corso con la mia spalla, che mi segue nelle curve a destra e se ne fotte di quelle a sinistra. Devo spezzare molto di più, sforzarmi di piegare la testa verso valle, mantenendo busto dritto e chiappe strette, e faccio molta fatica soprattutto perché non è un movimento per me automatico. L'ultima discesa però, a briglia sciolta, mi sono reso conto della tenuta sul ghiaccio e della scorrevolezza molto molto aumentate. Mi sono buttato sul muro finale veramente a mente libera senza paura di cadere, e non parlo di velocità, parlo di essere consapevole di quello che sto facendo. Grande sensazione! Adesso mi tocca aspettare altre due settimane, che palle! Di contro mi sono preso due bei complimenti dalla maestra di cui vado molto fiero.


Riguardando il video da un monitor più grande, in effetti noto che la spalla esterna rimane indietro solo ogni tanto e quando succede si nota la punta dello sci esterno che sbacchetta. In compenso quell' "irrigidire le chiappe" mi sa che ti rende insicuro, un po come se ad ogni curva tu ti chiedessi "oddio, mi reggeranno gli sci o scivolerò via per la tangente come un coltello pieno di nutella su una fetta di pane?" ...penso sia normale, stai cambiando totalmente il tuo assetto sugli sci e perdere il "vizio" di sedersi sulle code è una brutta bestia da mandar via (e parlo per esperienza personale).
Un consiglio che posso dare è mettersi su pendenze non troppo importanti, in modo da potersi concentrare sui movimenti e ripetere le curve all'infinito fin quando non verranno in automatico, abituandosi a percepire lo sci che si deforma e sentendo sotto di se le lamine che lavorano su tutto l'arco di curva. Per portare avanti la spalla esterna un trucco che usavo (in realtà lo faccio ancora) per ingannare la mia mente era portare il braccio esterno in avanti come se volessi toccare la punta dello sci esterno (io prima di concentrarmi sul corto raggio facevo curve medio ampie e, quando possibile, da un'estremità all'altra della pista e enfatizzavo la curva portando il braccio oltre la punta dello sci interno, così la curva partiva da metà pista ed aveva la sua massima ampiezza a bordo pista per terminare a di nuovo a metà pista), appena finita la curva, visto che il braccio è già li punto il bastoncino, curva successiva e poi di nuovo con l'altro braccio a cercare l'altra punta del nuovo sci esterno! ...tutto ciò non vuole assolutamente sostituire gli insegnamenti del maestro, è solo un espediente che ho utilizzato per neutralizzare una meccanizzazione mentale precedentemente acquisita!
 
Ultima modifica:
Ho un conflitto in corso con la mia spalla, che mi segue nelle curve a destra e se ne fotte di quelle a sinistra. Devo spezzare molto di più, sforzarmi di piegare la testa verso valle, mantenendo busto dritto e chiappe strette, e faccio molta fatica soprattutto perché non è un movimento per me automatico. L'ultima discesa però, a briglia sciolta, mi sono reso conto della tenuta sul ghiaccio e della scorrevolezza molto molto aumentate. Mi sono buttato sul muro finale veramente a mente libera senza paura di cadere, e non parlo di velocità, parlo di essere consapevole di quello che sto facendo. Grande sensazione! Adesso mi tocca aspettare altre due settimane, che palle! Di contro mi sono preso due bei complimenti dalla maestra di cui vado molto fiero.

Sei poi andato dalla Barbara?
 
Sei poi andato dalla Barbara?

sì, sto seguendo il suo corso infrasettimanale: così facendo si riescono a concentrare discese a nastro, continui richiami e controlli e un prezzo accettabilissimo: alla fine fa un paio di video come quello che ho postato.

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Riguardando il video da un monitor più grande, in effetti noto che la spalla esterna rimane indietro solo ogni tanto e quando succede si nota la punta dello sci esterno che sbacchetta. In compenso quell' "irrigidire le chiappe" mi sa che ti rende insicuro, un po come se ad ogni curva tu ti chiedessi "oddio, mi reggeranno gli sci o scivolerò via per la tangente come un coltello pieno di nutella su una fetta di pane?" ...penso sia normale, stai cambiando totalmente il tuo assetto sugli sci e perdere il "vizio" di sedersi sulle code è una brutta bestia da mandar via (e parlo per esperienza personale).
Un consiglio che posso dare è mettersi su pendenze non troppo importanti, in modo da potersi concentrare sui movimenti e ripetere le curve all'infinito fin quando non verranno in automatico, abituandosi a percepire lo sci che si deforma e sentendo sotto di se le lamine che lavorano su tutto l'arco di curva. Per portare avanti la spalla esterna un trucco che usavo (in realtà lo faccio ancora) per ingannare la mia mente era portare il braccio esterno in avanti come se volessi toccare la punta dello sci esterno (io prima di concentrarmi sul corto raggio facevo curve medio ampie e, quando possibile, da un'estremità all'altra della pista e enfatizzavo la curva portando il braccio oltre la punta dello sci interno, così la curva partiva da metà pista ed aveva la sua massima ampiezza a bordo pista per terminare a di nuovo a metà pista), appena finita la curva, visto che il braccio è già li punto il bastoncino, curva successiva e poi di nuovo con l'altro braccio a cercare l'altra punta del nuovo sci esterno! ...tutto ciò non vuole assolutamente sostituire gli insegnamenti del maestro, è solo un espediente che ho utilizzato per neutralizzare una meccanizzazione mentale precedentemente acquisita!

Il compito per le vacanze, fino alla prossima giornata, sarà lavorare sulla posizione del busto, spezzandolo molto ma molto di più, e cercare di risolvere questa curva a sinistra che non mi viene come la destra, ripetendo pedissequamente gli esercizi imparati ieri. Se e quando raggiungerò una sciata "pari" allora potremo fare altri discorsi. La spalla che cade nelle curve a sinistra purtroppo è un ricordo della moto da pista, quindi ricordo antico (ahimè..) e difficile da togliere, però il consiglio che mi hai dato mi sembra buono e domenica farò anche questo. Accantonato per un attimo il discorso di portare avanti lo sci esterno in uscita di curva, per adesso in conflitto con gli altri.
 
Bravo! Vieni pure più avanti col busto: colpo di tennis con il braccio esterno per portare avanti la spalla.

Sai che un maestro mi ha "contestato" questa cosa ? Parliamo del "vaffancu|o semplice" come chiamato su skiforum. Lui sostiene che induce delle inerzie che fanno ruotare e sbandare gli sci. Una sorta di voler girare di busto, di tirare la curva di spalla. Di forzare l'uscita delle punte dalla max pendenza con sbandamento delle code. :??::??:
 
Sai che un maestro mi ha "contestato" questa cosa ? Parliamo del "vaffancu|o semplice" come chiamato su skiforum. Lui sostiene che induce delle inerzie che fanno ruotare e sbandare gli sci. Una sorta di voler girare di busto, di tirare la curva di spalla. Di forzare l'uscita delle punte dalla max pendenza con sbandamento delle code. :??::??:
Stessa cosa detta a me dal maestro... mi diceva che non me ne accorgo, ma in quel modo tiro la chiusura della curva con la spalla...
 
Il compito per le vacanze, fino alla prossima giornata, sarà lavorare sulla posizione del busto, spezzandolo molto ma molto di più, e cercare di risolvere questa curva a sinistra che non mi viene come la destra, ripetendo pedissequamente gli esercizi imparati ieri. Se e quando raggiungerò una sciata "pari" allora potremo fare altri discorsi. La spalla che cade nelle curve a sinistra purtroppo è un ricordo della moto da pista, quindi ricordo antico (ahimè..) e difficile da togliere, però il consiglio che mi hai dato mi sembra buono e domenica farò anche questo. Accantonato per un attimo il discorso di portare avanti lo sci esterno in uscita di curva, per adesso in conflitto con gli altri.

Guarda il caso, fresco fresco....

 
Sai che un maestro mi ha "contestato" questa cosa ? Parliamo del "vaffancu|o semplice" come chiamato su skiforum. Lui sostiene che induce delle inerzie che fanno ruotare e sbandare gli sci. Una sorta di voler girare di busto, di tirare la curva di spalla. Di forzare l'uscita delle punte dalla max pendenza con sbandamento delle code. :??::??:

Possibile e degno di discussione. Infatti lo vedo più come un esercizio di correzione che di impostazione. A me aiuta perché tendo a lasciare indietro la spalla, ma ne intuisco il potenziale di sovrarotazione
 
Torno or ora da lezione di sci, in cui abbiamo discusso anche di questo aspetto. Il mio maestro mi dice che quel movimento induce una eccessiva rotazione e la cattiva abitudine di lavorare troppo con la parte alta e poco con i piedi. Gli ho detto che mi era stato consigliato di farlo perché tendo a lasciare indietro lo sci esterno. Secondo lui questo non aiuta a risolvere, anzi, ti fa trovare posizionato male al momento del cambio, per cui entri anche male nella curva successiva, lasciando indietro il bacino e peggiorando le cose. Secondo lui, invece, bisogna cercare l'entrata migliore in curva, e di non cercare la soluzione nella seconda fase, ma nella prima. Oh... poi questo è il mio problema, magari per altri la soluzione del braccio va bene... sentiamo se interviene qualche maestro
 
L’avanzare il braccio esterno ha due controindicazioni, diminuisce il controllo delle code a causa della rotazione conseguente del busto, ed è d’intralcio alla fase di indirizzamento perché il braccio esterno dalla massima pendenza in poi deve dare direzione al movimento di svincolo, quindi non deve chiudere ma aprire verso valle.
il problema della spalla arretrata andrebbe corretto più in basso, a livello addominale.
un esercizio che può funzionare a riguardo è spingere indietro la spalla esterna con il braccio interno (chiaramente senza bastoni), e nel frattempo fare resistenza con il tronco (praticamente la spalla resta ferma ma si genera una coppia di forze opposte)
 
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