attenzione: truffa on line sito kari traa

Con questo scenario futuro molto probabile anche il "cameriere" di cui parlava Zoidberg non avrà ragione d'esistere :shock:....spero davvero di non esserci più quando dovremo fare tutto da casa davanti a un computer.... aloha...vado a sciare finché riuscirò a farlo sulla vera neve e non in modo "virtuale" HIHIHI

Lavorando nel mondo intelligenza artificiale, te lo assicuro: cameriere e barbiere sono lavori che i robot ancora non sanno fare. l commercio, invece, cambierà parecchio. Purtroppo, lo scenario più probabile è il dominio incontrastato della grande distribuzione. Ma non è detta (spero) l'ultima parola.
 
Lavorando nel mondo intelligenza artificiale, te lo assicuro: cameriere e barbiere sono lavori che i robot ancora non sanno fare. l commercio, invece, cambierà parecchio. Purtroppo, lo scenario più probabile è il dominio incontrastato della grande distribuzione. Ma non è detta (spero) l'ultima parola.

Infatti, la mia "paura" è anche questa, il "dominio" della grande distribuzione...

"Semo tutti parrucchieri" scrissero i romanisti a Firenze nel giorno della partita di lunedì nel lontano 2001....dunque forse questo striscione ritornerà in voga nel futuro HIHIHI

Comunque fidati, arriverà anche che l'intelligenza artificiale ti faccia "barba e capelli" :shock:
 
Lavorando nel mondo intelligenza artificiale, te lo assicuro: cameriere e barbiere sono lavori che i robot ancora non sanno fare. l commercio, invece, cambierà parecchio. Purtroppo, lo scenario più probabile è il dominio incontrastato della grande distribuzione. Ma non è detta (spero) l'ultima parola.

Anche se siamo totalmente OT rispetto alla partenza ( il bidone online) tutto l'interessante discorso si va ad innestare anche sulla cultura dell'acquirente.
Faccio solo un esempio.
Un italiano acquisterà certo un software, un lampadario, una lavatrice online.
Ma un capo di abbigliamento, specie se elegante?
Una donna italiana che acquista un capo online senza averlo provato? Un uomo italiano che acquista una giacca per andare in ufficio senza averla mai indossata? Non sia mai!
A un americano puoi fargli indossare quel che vuoi, ma a un italiano?
Postal Market, antesignano della vendita a distanza, vendeva soprattutto intimo e maglieria, ma il resto serviva solo a riempire le pagine del catalogo.
Questo è il motivo per cui l'abbigliamento online stenta, in Italia.
E non è un motivo tecnico ma socioculturale.
 
parlando di intelligenza artificiale, l'ultima pubblicità delle poste è inequivocabile...


"parlano di umanità [...] così un giorno potrò diventare come loro" dice il robottino...

Sta cosa fa un po' paura!

vabbè che diventerebbe solo depresso se diventasse come un dipendente delle poste...HIHIHI
 
In ogni caso Pierl non la trovo una cosa "sbagliata" provare un capo in una boutique, specie se di un certo livello, non credo che nemmeno in America piuttosto che a Londra o Parigi una persona si affidi per tutto questo solo all'online...lo stesso consiglio del venditore può essere un aiuto e un servizio insostituibile.
In Italia poi è un discorso ancora più "intimo"... la moda nasce in Italia ! è come se parlassimo di cucina...ma per voi è la stessa cosa andare in un ristorante e parlare col cameriere che vi consiglia cosa ha preparato il cuoco che è di là in cucina e magari vi fa il piatto con pure qualche variante personalizzata, rispetto ad ordinare da casa il proprio pranzo?
Ben venga l'online per la praticità (e pure il costo in certi casi), ma dire che è la stessa cosa NO !
Se poi uno è abituato a mangiare sempre hamburger o vestire dozzinale sono pure convinto anch'io che non c'è bisogno di entrare in un negozio, ma farsi spedire tutto a casa o in ufficio.
Ma per fortuna in Italia abbiamo le nostre abitudini e per fortuna c'è ancora gente legata a certe tradizioni.
Perché dobbiamo sempre guardare quello che fanno gli altri come se fosse sempre tutto bello e giusto?

Comunque Cocojambo non vedo l'ora di vedere il robottino in posta e negli uffici in genere, sai quanto costerebbe meno rispetto ad un dipendente?
E quando sarà il robottino a curarci? Altro che dottori e spese mediche costosissime...
 

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Ma un capo di abbigliamento, specie se elegante?

http://corriereinnovazione.corriere.it/2016/02/10/abiti-misura-online-made-italy-ecco-come-startup-sta-sfondando-9a9092a2-cfed-11e5-b46f-b6e34893b4a5.shtml
anche semplicemente cercando su di un motore di ricerca parole come ''abiti su misura online'' e vedendo le possibilitá ci si rende conto che l´offerta é piuttosto varia anche come fasce di prezzo


Una donna italiana che acquista un capo online senza averlo provato? Un uomo italiano che acquista una giacca per andare in ufficio senza averla mai indossata? Non sia mai!

detto in un precedente intervento: alcuni siti giá permettono la prova gratuita a casa, la logistica é ovviamente ancora un costo ma con una diffusione quotidiana degli ordini online ed il trasporto autonomo di cui parlavo, anche la prova gratuita da casa potrá decollare, per toccare i tessuti piú che altro perché per la scelta della taglia preferita gia ci sono altre soluzioni, come questa:

 
è come se parlassimo di cucina...ma per voi è la stessa cosa andare in un ristorante e parlare col cameriere che vi consiglia cosa ha preparato il cuoco che è di là in cucina e magari vi fa il piatto con pure qualche variante personalizzata, rispetto ad ordinare da casa il proprio pranzo?
Ben venga l'online per la praticità (e pure il costo in certi casi), ma dire che è la stessa cosa NO !

Anche in questo caso dipende, a parte rari casi, sempre più rari, anche in italia mangiare BENE è diventato problematico, la media dei ristoranti dove spendi meno di 30-40 euro è ormai in buona parte gestita da stranieri, il servizio non sanno cosa sia, e se devo spendere 30 euro per mangiare qualcosa che posso cucinare a casa a 1/5 del prezzo, allora non ci siamo... Dove abito io, di ristornati e trattorie "economiche" ce ne sono più di una dozzina, quelle buone sono 2.
Qualche trattoria gestita ancora bene c'è, ma è sempre più raro trovarla se non si conosce la zona, e quando la trovi, probabilmente è imballata di gente.
E l'ordinare il pranzo a casa on-line è solo questione di tempo, già nelle grandi città lo puoi fare, con gastronomie specializzate in quello che o ti recapitano o ti permettono di ritirare il pranzo già pronto, a un costo più basso dell'omologo in ristorante.
Rimango invece convinto che sempre più ci si sposterà verso la ristorazione di qualità, tra andare tutte le settimane a cena nel ristorantino dove bene o male in due spendi 60 euro, preferisco aspettare e andare a mangiare nel grande ristorante cose fuori dagli schemi e spenderne 200, magari una due o tre volte l'anno...

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Il commercio, invece, cambierà parecchio. Purtroppo, lo scenario più probabile è il dominio incontrastato della grande distribuzione. Ma non è detta (spero) l'ultima parola.

Lavorando nel settore del commercio posso dirti che già è così, non bisogna aspettare, dobbiamo solo aspettare che la grande distribuzione si liberi delle persone, e per quello amazon ha già la soluzione...
https://www.youtube.com/watch?v=NrmMk1Myrxc
D'altronde, l'ostacolo più grande per la GD è l'orario di apertura, la gente si lamenta che non c'è lavoro, ma se gli chiedono di farsi i turni per avere i market periferici aperti 7g/24h, scioperano...
Io da quando ci sono le casse automatiche ai supermercati non ho mai più fatto più di un minuto di coda... ed evito i super con solo casse tradizionali.
E' l'inettitudine dell'uomo a dare spazio alla tecnologia...
Il mio macellaio in montagna, in un piccolo paesino, in stagione tiene aperto fino alle 21, alle 7.00 fa il giro di tutti i locali e ristoranti nel comprensorio per consegnare la carne fresca, ha sempre il sorriso, la carne buona, e prezzi più cari della GD... ma è sempre pieno, e a maggio va in ferie due mesi di fila... Se hai voglia di lavorare e sai adattarti al consumatore, non devi temere nessuno... se pensi di aprire una qualsiasi attività, sederti e aspettare i clienti pensando di fargli un favore ad essere aperto, chiudi tempo qualche mese.
 
Possibile che vi sfugga una cosa semplice?
Entrate in un euronics qualsiasi e mettetelo a confronto con i celeberrimi grossi gruppi competitor, cosa vendono? Tutti le stesse cose, provate a cercare qualcosa di insolito, un mixer per la musica, un rotolo di cavi audio, un pc desktop con un case piccolo piccolo, li trovate? NO. Vendono solo cose che si vendono sicuramente e velocemente. Cercate un Neato? Non c'è, sorry, cercate un apparecchio che vi prenda dvd, videocassette e che abbia hd interno? V'attavate ar caxxo! Tutti esempi di cose che trovate sul web con 2 click, col 3* acquistate.
Provate a comprare un pezzo di ricambio del vostro veicolo, andate al conce e lui che ormai nel magazzino tiene solo le ragnatele ve lo ordina.....cosa? Ma posso farlo anche io e mi arriva a casa, perché devo perdete tempo e soldi col conce, che ci guadagno, nulla.
Ma potrei fare esempi infiniti.
Dovete spedire un pacco? Cioè ve lo caricate sulla gobba e lo portate in quegli inefficientissimi uffici postali pieni di vecchi e casalinghe disperate? Auguri io uso 3 click e un ragazzo lo passa a prendere.....e spendo meno della spedizione via caraposta.
Inutil continuare? :D

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ti ringrazio, ma mi chiedono il documento di restituzione della merce: ho contattato dhl, e, per la spedizione a hong kong ,vogliono 109 euro !

http://mondospedizioni.com/search.p...sino=1&peso1=2&l1=20&p1=20&h1=20&peso_doc=0.5

Qua appena 44 euri

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E se riesci a rientrare in 1 kg con un lato da 10 cm ancora meno.....38!
http://mondospedizioni.com/search.p...sino=1&peso1=1&l1=10&p1=20&h1=20&peso_doc=0.5
 
Teo hai detto una cosa giusta davvero, ci sono tante sfaccettature in questa epoca di grandi cambiamenti nel mondo del commercio :
Il mondo del lavoro dipendente che male si integra con le nuove esigenze e probabilmente arriverà a perdere il posto pur di non andare incontro a queste nuove esigenze (sindacati docet).
La grande distribuzione che vede il dipendente come un costo troppo alto da sopportare (che dunque incide sul costo finale del prodotto) e facilmente sostituibile grazie alle nuove tecnologie.
Il piccolo commerciante, in questo caso il macellaio, che "combatte" la GD grazie alla qualità, al servizio e alla cortesia.
Chi lo sa come si evolverà la situazione...
 
Siamo di fronte a una rivoluzione epocale, non c'è dubbio.

Io sono un fan dell'acquisto online e ho la fortuna di essere in una delle zone coperte da Amazon prime Now.

Già prima la spesona mensile la facevo sull'Esselunga online, ora con Primenow invece ne faccio 5-6 piccole al mese, impiego meno di 10 minuti a ordinare e mi consegnano tutto (incluso il fresco, tipo carne, verdura etc) a casa entro 2 ore dopo l'ordine, a prezzi competitivi con quelli del supermercato e senza spese di consegna!

Così ordino solo quello che serve e quando serve, ho sempre la roba fresca, non devo uscire di casa, parcheggiare, fare la fila alle casse, caricare, scaricare etc...

E alla fine, dati alla mano (ho fatto dei confronti nell'arco di un anno) spendo pure meno, perché online compro solo quello che mi serve, mentre al supermercato fisico uno si fa sempre tentare dall'offerta o dal prodotto che stimola la golosità e finisce per comprare cose non necessarie...

Però per certi versi mi sento in colpa, perché essendo il classico un po' geek e trend setter (sono stato uno dei primi Italiani ad aprire il conto solo online già nel '99) capisco che presto questo sistema rimpiazzerà in gran parte quello vecchio, con molti posto di lavoro che andranno perduti o comunque migrerarnno verso altri lidi.

Non comprerei mai una giacca o un paio di scarpe online, vanno provate, e quando oltre alla merce si compra anche un servizio, inteso come consulenza all'acquisto (il venditore DEVE saperne più di me sul prodotto, altrimenti cosa ci sta a fare?) o come assistenza post vendita, preferisco ancora il negozio fisico PURCHE' OFFRA UN PREZZO RAGIONEVOLE!

In futuro, la sopravvivenza del negozio fisico sarà sempre più legata al valore aggiunto che saprà fornire al cliente e a quanto questo valore possa giustificare una piccola differenza di prezzo rispetto all'online.

Se mi fai vedere e provare prodotti diversi, mi consigli, non cerchi di vendermi quello che vuoi tu, ma quello che voglio io, e il tuo prezzo è uguale o poco superiore a quello online, puoi star tranquillo che comprerò da te. Ma se la differenza di prezzo è folle (a volte più del 20 o 30%), beh allora, andrò online...
 
CieloAlto il tuo post mi trova concorde su tutto ciò che hai scritto....mi piace che stiamo parlando di un argomento quanto mai attuale, ognuno di noi che siamo intervenuti coi propri punti di vista ma in maniera alquanto civile.
 
Siamo di fronte a una rivoluzione epocale, non c'è dubbio.

In futuro, la sopravvivenza del negozio fisico sarà sempre più legata al valore aggiunto che saprà fornire al cliente e a quanto questo valore possa giustificare una piccola differenza di prezzo rispetto all'online.

Se mi fai vedere e provare prodotti diversi, mi consigli, non cerchi di vendermi quello che vuoi tu, ma quello che voglio io, e il tuo prezzo è uguale o poco superiore a quello online, puoi star tranquillo che comprerò da te. Ma se la differenza di prezzo è folle (a volte più del 20 o 30%), beh allora, andrò online...

Yessssss. La differenza è tutta lì.
A parità di prezzo e prodotto, la differenza la fa il SERVIZIO.
E' un po' come quando si valutano due concessionari che vendono la stessa auto. A parte la formula di pagamento e il prezzo, cosa si valuta?
Il postvendita, l'affidabilità e la puntualità dell'officina, il garbo e la simpatia del front office.
Tutte cose legate all'uomo e non al prodotto.

Per cui il vecchio commerciante che risponde scorbutico: "Io queste cose le vendo, mica le faccio. Se il pezzo non va lo porti in assistenza" , bè, è meglio che chiuda bottega subito.
I giovani commercianti queste cose le sanno eccome, e in genere sono attentissimi alla customer care.
"Se non sai sorridere non aprire un negozio". Proverbio (guarda caso) cinese.
 
Anche se siamo totalmente OT rispetto alla partenza ( il bidone online) tutto l'interessante discorso si va ad innestare anche sulla cultura dell'acquirente.
Faccio solo un esempio.
Un italiano acquisterà certo un software, un lampadario, una lavatrice online.
Ma un capo di abbigliamento, specie se elegante?
Una donna italiana che acquista un capo online senza averlo provato? Un uomo italiano che acquista una giacca per andare in ufficio senza averla mai indossata? Non sia mai!
A un americano puoi fargli indossare quel che vuoi, ma a un italiano?
Postal Market, antesignano della vendita a distanza, vendeva soprattutto intimo e maglieria, ma il resto serviva solo a riempire le pagine del catalogo.
Questo è il motivo per cui l'abbigliamento online stenta, in Italia.
E non è un motivo tecnico ma socioculturale.

postalmarket era utile anche per altro per noi all'epoca adolescenti......... :D
 
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