Olimpiadi invernali 2026 sulle Dolomiti

St moritz per quanto nella non rientra tra le località "sempre pieno a tappo da dicembre a marzo"
La cdm invece ha numero limitato di atleti etc. Per cui non disturba troppo la normale stagione.
 
Bolzano, tentazione Olimpiadi 2026

BOLZANO. Un nuovo stadio del ghiaccio. E infrastrutture ricettive (alberghi) e stradali (tram, treno, più i nuovi assi stradali) in Zona. C'è questo sul prossimo tavolo Provincia-Comune. Ma anche di più, ed è questo: le Olimpiadi 2026. Perché la notizia è che all'incontro tra Kompatscher e Caramaschi ci sarà anche il Coni. E il nuovo palaghiaccio in via Galilei, il cui progetto è da settimane nei cassetti di sindaco e presidente, sarebbe l'elemento di novità emerso in questi ultimi tempi in grado di aggiungere peso ad uno scenario ulteriore: Bolzano come centrale operativa della candidatura «Olimpiadi delle Dolomiti» e sede del torneo olimpico di hockey. Ecco perché è stato invitato il Coni. Prima quello regionale, per poi attivare il nazionale. Conferma Heinz Gutweniger: «L'incontro tra noi e le due amministrazioni era stato convocato per dopodomani, il 16. Ma è stato aggiornato alla settimana prossima, probabilmente per la concomitanza del carnevale. Di solito, in questi percorsi per le grandi manifestazioni - aggiunge il presidente del nostro Coni - si inizia a livello comunale, poi regionale e infine si coinvolge lo Stato...». In sostanza, Bolzano e il suo Comune intenderebbero sfruttare un'idea già in campo, quella dello stadio per il ghiaccio in via Galilei, per giocarsi tutte le carte in vista di uno scenario possibile. Ma anche, e qui entra in gioco l'attivismo di Caramaschi, mettere in campo sul doppio obiettivo (e cioè liberare dal traffico la città e pure giocarsi la candidatura) i tanti progetti infrastrutturali, dal tram al treno, dalle gallerie in via Einstein e via Grandi ai nuovi hotel in Zona, contando sul fatto che tutta questa massa di programmi dovrebbe essere attuata nei prossimi 4-7 anni. Fatti due calcoli, proprio alla vigilia del 2026. Insomma, Bolzano ha già deciso una serie consistente di investimenti, giochiamocelo anche in chiave olimpica: questo è il ragionamento su cui sta lavorando il Municipio. La prossima settimana si farà un primo punto. Non solo olimpico, naturalmente: ma anche. Ecco perché in Comune hanno accolto con interesse il progetto di uno stadio del ghiaccio su via Galilei. La prima ragione è che vi sono previsti anche alloggi, la seconda è che, alla luce dell'obiettivo 2026, il vecchio palaghiaccio "liberato" diverrebbe una struttura in più, per partite olimpiche o allenamenti, da inserire nel dossier da presentare al comitato. L'incontro della prossima settimana, verso la metà, servirà soprattutto a capire le compatibilità ambientali, la posizione del mondo dello sport e, a fronte, valutare il livello dei possibili investimenti. Che la questione Olimpiadi invernali 2026 sia già di grande attualità lo si ricava da due elementi: il primo è che finora l'Europa ha in campo solo la candidatura di Sion, in Svizzera, la seconda è che l'anno prossimo, nel 2019, la riunione plenaria del comitato olimpico internazionale si svolgerà in Italia, a Milano. E il Coni intende salire sul carro della proposta unitaria che si va definendo tra Bolzano, Trento e Belluno per le Olimpiadi delle Dolomiti. Una volta caduta l'ipotesi euro regionale, per il no referendario di Innsbruck, Roma non vuole disperdere il patrimonio di esperienze accumulate tra mondiali di sci nordico di Fiemme e prossimi mondiali di sci alpino (nel 2021) a Cortina. Lo scenario sta facendosi strada anche in Comune e in Provincia perché la proposta delle due regioni dolomitiche è altamente ecologica e sostenibile. Per dire: non sarebbero costruiti villaggi olimpici ma si sfrutterebbero le enormi strutture alberghiere già attive nel territorio e poi le infrastrutture dovranno essere quelle già in campo con, appunto, il nuovo stadio del ghiaccio e i progetti viari e di collegamento che Bolzano ha programmato di dotarsi, indipendentemente dall'appuntamento olimpico. Due piccioni con una fava. A patto che "la fava" sia di qualità (strutture sportive per l'hockey) e che uno dei piccioni (il comitato olimpico internazionale) si trovi di fronte una proposta dolomitica strutturata e senza ulteriori rivalità.
In cui Bolzano potrebbe giocarsi il ruolo di piccola capitale operativa .

http://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/bolzano-tentazione-olimpiadi-2026-1.1519376
 
sbaglio o c'è il vincolo che chi ha sede della riunione per decidere delle olimpiadi non possa presentarsi?
 
Non sbagli, ma viste lo scarso numero di candidature europee (solo Sion è abbastanza sicura) è possibile che si farà uno strappo alla regola, d'altronde per le estive hanno assegnato due edizioni in una botta sola contro i regolamenti del CIO...

Per ora comunque sono solo parole dopo Trento 2026 e Milano 2026, aggiungiamo anche che gli austriaci vorrebbero riprovarci con Schladming-Graz.

Poi nel dettaglio in Italia meglio dell'asse Trento-Bolzano non esiste, Cortina la lascerei fuori perché rischia di risultare troppo lontano. Per il budello si usa quello di Innsbruck così come lo stadio del ghiaccio per alcune qualificazioni dell'Hockey (così c'è il contentino agli austriaci), Fiemme tutto lo sci nordico già pronto, freestyle possono farlo in qualche località vicino Bolzano oppure c'è sempre il Bondone già pronto (con una bella funivia da Trento). Sci alpino c'è l'imbarazzo della scelta.
 

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per gli sport in palazzetto (hockey, short, figura) ci sono anche i palazzetti di Merano, Canazei, Selva, Trento, Cavalese se proprio non si vuole andare oltre brennero che sono belli (diciamo che il TAA è messo bene a livello infrastrutture); esiste un palacurling a Cembra anche se alle universiadi nel 2013 fu usato il palazzetto di Pinè riadattandolo.

Per il pattinaggio lungo "basterebbe" coprire o collalbo o pinè; biathlon anterselva o tesero dove avevano fatto il poligono per le universiadi, i trampolini dei salti ci sarebbero a predazzo.

effettivamente non mancherebbero molte infrastrutture in regione
 
Cortina
Visto come ha AGEVOLMENTE VINTO la candidatura dei mondiali 2021

Penso se si candida altrettanto AGEVOLMENTE si aggiudicherebbe le Olimpiadi !!!!!
 
Olimpiadi, Bolzano ci crede anche senza il patto con i cugini austriaci
Il presidente del Coni altoatesino Heinz Gutweniger ci crede. E punzecchia i rivali torinesi sottolineando che sulle Dolomiti gli impianti ci sono già mentre in Piemonte sono appena stati demoliti

La preparazione è ancora indietro ma il presidente del Coni altoatesino Heinz Gutweniger ci crede. E punzecchia i rivali torinesi sottolineando che sulle Dolomiti gli impianti ci sono già mentre in Piemonte sono appena stati demoliti. «Il nostro obiettivo è fare Olimpiadi a impatto zero, senza costruire strutture faraoniche» sottolinea il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi che vede grandi opportunità per la città e nei prossimi giorni incontrerà il presidente della Provincia, Kompatscher, per definire i dettagli della candidatura.

Bolzano va avanti
In prima battuta si pensava di coinvolgere nel progetto anche la città di Innsbruck dove ci sono già diversi impianti — soprattutto il trampolino per il salto e la pista da slittino — costruiti in occasione dei Giochi del 1964. Tuttavia nel referendum dello scorso autunno il 53% dei tirolesi ha deciso di non volere le Olimpiadi. Bolzano invece non si dà per vinta e ha deciso di andare avanti anche senza i cugini d’oltre Brennero. «Noi ci crediamo ma ora la decisione è politica. Solo per candidarsi ci vorrebbero 15 milioni, senza parlare delle strutture. Personalmente — spiega Gutweniger — credo che Bolzano abbia tutte le carte in regola. La domanda è se il Cio accetterà gli impianti proposti: la nostra idea è di fare parte delle gare in Trentino e parte a Cortina, nel bellunese. I nodi sono il trampolino per il salto e la pista da slittino. Se accettassero Innsbruck sarebbe perfetto, ce ne sono solo 13 nel mondo. Quella di Cesana è appena stata demolita perché costava 1,3 milioni l’anno. E mi risulta che Torino non abbia più nemmeno il villaggio olimpico nè il palaghiaccio. Dovrebbero ricostruirli».

Impatto zero

Il presidente altoatesino Gutweniger però invita a tener presente anche le candidature dell’Austria con Graz e della Svizzera che vuol proporre la città di Sion. «I veri rivali però credo siano fuori dall’Europa. Calgary in Canada e Sapphoro in Giappone». Per presentare la candidatura al Cio c’è tempo fino al 31 marzo. La politica bolzanina è interessata ma, dopo l’esperienza fallimentare della capitale europea della cultura 2019, la prudenza è tanta. Così sia il sindaco Caramaschi sia il presidente Kompatscher fissano solidi paletti. «Vanno organizzate Olimpiadi a impatto zero o quasi. Senza costruire impianti enormi che poi rimangono inutilizzati. Anche perché abbiamo già tutto. L’impianto per il biathlon, splendide piste da sci della val Gardena e della val Badia dove già si corre la coppa del Mondo e per il fondo c’è solo imbarazzo della scelta» mette in chiaro Caramaschi secondo cui, grazie ai Giochi, si potrebbero sbloccare gli investimenti sulla mobilità cittadina. «Si potrebbe realizzare la nuova tangenziale e anche il nuovo stadio del ghiaccio visto l’attuale struttura non è più sufficiente» chiarisce ancora il primo cittadino. Anche Kompatscher è favorevole ma rimane cauto. «Se il Cio vuole che le Olimpiadi tornino in Europa allora deve cambiare le regole e consentire che le gare avvengano anche nelle regioni confinanti. E fare un villaggio olimpico con le strutture esistenti. La popolazione non accetta più progetti faraonici che vengono demoliti appena finiti i Giochi. Mi rendo conto che sembra una provocazione ma solo così si possono riportare i Giochi in Europa». Insomma la sfida si annuncia davvero interessante.
http://torino.corriere.it/cronaca/1...ci-692f7ab2-1bcb-11e8-ab5c-f72b27661bb4.shtml
 
La Val di Fassa sostiene le Olimpiadi delle Dolomiti 2026
Nella valle ladina piace la proposta di organizzare la principale manifestazione sportiva invernale in scenario dolomitico

Plauso comune, in Val di Fassa, per la proposta delle Olimpiadi invernali sulle Dolomiti nel 2026, annunciata in questi giorni dal governatore del Veneto Luca Zaia, ma già promossa in passato dall’assessore provinciale Tiziano Mellarini. La valle ladina, impegnata nell’organizzazione dei Mondiali Junior di sci alpino che si terranno in Val di Fassa dal 18 al 27 febbraio 2019, è stata indicata da Mellarini, come una delle zone trentine ideali per ospitare i giochi olimpici, assieme a location altoatesine e venete. Fassa vanta infatti straordinarie cime Unesco, ottima capacità di accoglienza e piste idonee: “La Volata” al San Pellegrino, dove a dicembre sono state ospitate prove femminili di discesa libera di Coppa Europa e che sarà sede delle competizioni delle discipline veloci in occasione dei Mondiali, e lo Skistadium Aloch di Pozza, storica pista di Coppa Europa e presto oggetto di un considerevole ammodernamento in vista dello slalom mondiale del 2019. Entrambi i tracciati (insieme con altri sei delle varie skiarea fassane) sono luogo da anni, grazie al progetto “Piste Azzurre”, degli allenamenti della Nazionale italiana di sci alpino e pure di star del circo bianco come Lindsey Vonn. Le condizioni per dare luogo a un evento iridato pare ci siano tutte. A sostenerlo, tra gli altri, Davide Moser, presidente del comitato organizzatore dei Mondiali Junior: «Stiamo lavorando con impegno per l’importante manifestazione di febbraio 2019, che consideriamo anche una sorta di prova generale per iniziative internazionali di grande richiamo». E l’evento a cinque cerchi è il traguardo più ambito anche secondo Fausto Lorenz, presidente dell’Apt di Fassa che si dichiara assolutamente a favore delle Olimpiadi dolomitiche. «I prossimi Mondiali Junior saranno un importante test per la Val di Fassa, che ha le carte in regola anche per accogliere al meglio anche i giochi olimpici. Possiamo contare su piste da sci da competizione, un sistema turistico di ottimo livello e un paesaggio Patrimonio dell’Umanità Unesco. Sono convinto che le Dolomiti siano un valore aggiunto nella scelta per l’assegnazione della località delle Olimpiadi del 2026».

Comunicato Stampa APT Val di Fassa
 
Una decisione come questa, o anche solo una posizione in merito, si può assumere solo al termine di un'attentissima valutazione economica di breve e di medio periodo, fatta da gente capace e disinteressata. Non da politicanti in cerca di facili consensi a nostre spese e certamente non da me che, come credo la stragrande maggioranza di noi (se non la totalità) non possiede alcuna informazione rilevante in merito, nè le capacità o il tempo di effettuare una simile valutazione.

Però, al di là dell'aspetto economico, sono assolutamente contrario (già lo ero per i modiali ampezzani). Il territorio dolomitico è fragile e già paurosamente compromesso da eccesso di strutture di ogni tipo, alcune valli (Fassa e Badia in particolare) ospitano già molto più di quanto potrebbero.

Una manifestazione come le Olimpiadi temo sarebbe la botta di grazia.
 
Kompatscher ha già declinato la candidatura per Bolzano lasciando aperta la possibilità di aiutare Trento o Belluno per singoli impianti.
 
Olimpiadi delle Dolomiti: raggiunto l’accordo tra Veneto, Trentino e Alto Adige


Incontro ieri a Venezia tra il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi e il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher.
Tra i temi all’ordine del giorno anche l’ipotesi dell’organizzazione delle Olimpiadi del 2026, per cui Zaia nelle settimane scorse aveva lanciato una candidatura delle Dolomiti coinvolgendo anche il Trentino-Alto Adige, ricevendo una reazione piuttosto fredda da Bolzano, che aveva avanzato dubbi sulla sostenibilità dei Giochi.

Pare invece che dopo i colloqui di ieri sia emersa una piena convergenza sulla candidatura, avanzata dal Veneto e sostenuta dal Trentino, per le Dolomiti Unesco, con Cortina città capofila.

Entrambi i presidenti Rossi e Kompatscher hanno confermato a Zaia l’interesse e la possibilità di mettere a disposizione impianti e strutture esistenti dei propri territori per ospitare il grande evento sportivo: anche l’utilizzabilità di tali risorse dovrà trovare compiuta valutazione nel dossier che dovrà accompagnare la candidatura.

I Giochi olimpici, hanno convenuto i tre presidenti, dovranno essere sostenibili anche da un punto di vista trasportistico e del rispetto ambientale e pertanto dovrà essere avviato un serio approfondimento in tal senso per quanto riguarda l’intera area delle Dolomiti Unesco, con particolare riferimento all’anello ferroviario delle Dolomiti.


https://www.montagna.tv/cms/121215/...to-laccordo-tra-veneto-trentino-e-alto-adige/

 
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