Ieri parlandone con Kristian Ghedina abbiamo toccato vari argomenti interessanti. Vi propongo la mia recensione dello sci, che lui ha sottoscritto.
FISCHER TheCurve 178cm: vera novità dell'anno. Grande applauso a Fischer perché ha tirato fuori dal cilindro una belva di tutto rispetto. D'altronde, non poteva essere altrimenti, dopo essere stato progettato da tre mostri sacri dello sci come Ghedina, Knauss e Von Gruenigen.
Premetto che questo sci ho potuto provarlo per un'oretta anche a passo monte croce nel pomeriggio, ero da solo e l'ho spinto al limite anche sul millerighe presente su una parte della pista preparata per la gara del giorno successivo, alternandolo al ghiaccio inframmezzato da mucchi presente nell'altro lato (cercando comunque sempre di tirare).
Che dire se non che è un attrezzo straordinario! Dotato di una solida struttura e di un super innovativo centro largo, si colloca tra gli sci top e farà sicuramente parlare di sé; è piuttosto pesante e molto presente sotto il piede, ma allo stesso tempo fulmineo nei cambi e caratterizzato da un rebound particolare, perché in uscita è parecchio reattivo e va domato, anche se la lunghezza gli conferisce sempre un'ottima stabilità. Cercando di portarlo al limite, in particolare sul biliardo deserto, ho notato una caratteristica interessante: è uno sci che favorisce la centralità; difatti, mi sono trovato più volte con il sedere a terra senza quasi accorgermene, e soprattutto senza la necessità di dover utilizzare la mano come un "perno" (spesso accade con gli sci da gigante gara, in particolare in tracciato). È sicuramente l'attrezzo che mi ha più entusiasmato, anche perché è caratterizzato da una tenuta notevole. Non è rigido ma va caricato con continuità, e se deformato a dovere permette di stringere il raggio senza troppa difficoltà, anche se richiede - per farlo - un continuo lavoro e gambe parecchio allenate.
Interessante anche il modo in cui si possono affrontare i consueti mucchi pomeridiani in pista: con il TheCurve è possibile tagliarli come con un gs che si rispetti ma anche "cavalcarli", grazie al nuovo centro largo che facilita il galleggiamento. In conclusione, è un attrezzo davvero straordinario che però richiede, per essere sfruttato al meglio, un'ottima tecnica e gambe allenate, anche se si rivela essere piuttosto polivalente in quanto a variazione dei raggi degli archi. Complimenti a Fischer!