Prezzo del petrolio basso: è un disastro!

Chiediti solo a chi conviene questa situazione e troverai la risposta.

A chi?

Ai soliti noti,ma non parliamo solo di tecnologia ma anche di occultamento di processi per emmissioni di sostanze cancerogene,tipo la centrale di vado della tirreno power,di proprietà di De Benedetti

Ma la Germania non aveva in progetto, a lungo termine di abbandonare o per lo meno ridurre il nucleare?

Si,di abbandonare il nucleare,però voglio vedere come faranno.

Per gli amanti del solare qua potete vedere la produzione di potenza per ogni singolo giorno e la potenza installata in Deutschland.

Potete trarne le conclusioni da soli

http://www.sma.de/en/company/pv-electricity-produced-in-germany.html
 
Considerando che su 110 euro di costo di un megawatt/ora a livello di forniture elettriche per le industrie, ben 60 euro sono di "contributo" per le energie rinnovabili (la truffa del FV e la mafia dell'eolico), a me sembra una gran bella notizia.

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In Italia nel 2013 i consumi sono stati di 318.475 GWh.
Nello stesso periodo gli incentivi sono stati di 6 miliardi di euro. Il che porta a circa 20 euro/ MWh il contributo delle rinnovabili.
Tenendo conto che l'energia prodotta dalle rinnovabili permette di calmierare il prezzo durante il picco giornaliero estivo e che quell'energia avremmo dovuto produrla esportando valuta ( cioé comprando gas/petrolio/carbone) non è un cattivo affare...
 
Chernobyl 1986
Referendum 1987

Cosa ignora l'Italia del nucleare? Meglio chiedere cosa SA del nucleare, la risposta è più breve.

Più che altro cosa non ci hanno mai detto? Quali sono i danni delle alternative.
Le dighe non le vogliamo, invece bruciare carbone e idrocarburi non preoccupa lo stomaco degli Italiani, perché probabilmente nell'aria ci vanno sostanze benefiche...

Quindi in definitiva sai dire qualcosa di + sull'argomento , sai dire quali sono i danni delle alternative?Mi interesa l'argomento, ai tempi di Chernobyl ero un bambino quindi non ho avuto modo di vivere e capire i problemi del nucleare ,ricordo solo che per un bel periodo i parenti non mi lasciavano quasi uscire di casa per paura delle nubi o piogge radioattive, non è stato un periodo molto divertente sicuramente, quindi magari se te che hai vissuto(mi par di aver capito) da adulto quel periodo e hai un idea + chiara o per lavoro o per altro e sai più degli altri riguardo al nucleare, potresti dire cosa sai cosa ne pensi più chiaramente e le motivazioni?
 
Sì ma scusa , io ho detto che le centrali nucleari hanno alti costi di relizzazione e di smantellamento(oltre al problema dello smaltimento delle scorie), non che sia + costoso produrre elettricità.

Ma il grafico in questione ne tiene conto calcola i costi di produzione dell'energia considerando costi investimento che prevede realizzazione e smantellamento,i vari costi variabili,combustibile e tasse di emissione di agenti inquinanti,ecc...

Quindi per l'energia prodotta è l'investimento ancora migliore
 

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Ma il grafico in questione ne tiene conto calcola i costi di produzione dell'energia considerando costi investimento che prevede realizzazione e smantellamento,i vari costi variabili,combustibile e tasse di emissione di agenti inquinanti,ecc...

Quindi per l'energia prodotta è l'investimento ancora migliore

Quindi è un grafico che ha il tempo che trova...
L'energia e le politiche energetiche sono temi molto strategici, parlare di costi è tutto relativo, in particolare per l'effettivo costo pagato dal cittadino (vedi il barile che cala ma il benzinaio no)... Quindi se oggi il nucleare da quel tuo grafico può sembrare convegnente, domani con un bel decreto, magari anche retroattivo tanto va di moda, si dice: signori da oggi triplichiamo la tassa per le scorie radioattive... fine li..
Più che vedere cosa costa meno, bisogna decidere che strada prendere, fare un piano per le politiche energetiche!
L'eolico dal tuo grafico lo fa caro ma se le pale e i tralicci lo produco in Italia, se formo personale specializzato che va in giro per il mondo a montarle, se fai ricerca allora il costo diventa relativo... lo dico pensando alla Germania, dove a nord le pale le producono e di notte per le autostrade le vedi...
 
Per me il "crollo" del prezzo del petrolio può avere solo due cause. O è un abbassamento fisiologico causato dalla crisi globale, infatti Cina, Usa, Giappone ed Europa hanno consumato meno petrolio rispetto alle previsioni. Oppure i Sauditi stanno tentando di tenere basso il prezzo per rendere troppo costoso e quindi inutile l'estrazione di olio di scisto da parte degli USA. Ogni altra considerazione mi sembra improbabile.
 
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In Italia nel 2013 i consumi sono stati di 318.475 GWh.
Nello stesso periodo gli incentivi sono stati di 6 miliardi di euro. Il che porta a circa 20 euro/ MWh il contributo delle rinnovabili.
Tenendo conto che l'energia prodotta dalle rinnovabili permette di calmierare il prezzo durante il picco giornaliero estivo e che quell'energia avremmo dovuto produrla esportando valuta ( cioé comprando gas/petrolio/carbone) non è un cattivo affare...

La TEORIA è una cosa. La PRATICA un'altra. Quel costo produce CASSA INTEGRAZIONE non chiacchiere da bar sport. Punto.

P.S.: FORSE, se invece di masturbarti con qualche sito eco-friendly, conoscessi la VERA REALTA' produttiva, potresti anche risparmiarti di postare certe immagini vaccata ....

P.P.S.: che gli incentivi siano stati di SOLO 6 miliardi di euro è una SOLENNE BUGIA. Come sempre non si cita la fonte per timore di essere smentiti dai FATTI. Non è stato un cattivo affare per i furbi che ci si sono gettati a capofitto dall'inizio. Per i contribuenti è una SOLENNE FREGATURA!
 
L'uomo produce annualmente circa 6 Miliardi di tonnellate di anidride carbonica . Tanto? In realta no !
E' lo 0,08di quella gia presente in atmosfera.
E' lo 0,002 di quella prodotta da animali e vegetali.
E' lo 0,00018 di quella prodotta dagli oceani.
....in poche parole Noi non produciamo anidride carbonica. E' tutta una menata per rilanciare l'economia mondiale.
 
Il petrolio e' un costo netto per buona parte d'Europa e in particolare per l'Italia.
Il fatto che scenda non capisco come possa danneggiarci.
Anzi potrebbe essere una delle poche cose concretamente utili per rilanciare l'economia.
 
Giusto per iniziare a ragionare di costo di generazione di energia, vi suggerisco di sfogliare questo:
http://www.rse-web.it/applications/...anatomia costi/files/extfiles/downloadURL.pdf

E poi ricordiamo che necessitiamo di energia elettrica ma anche termica, che l'energia è primaria e secondaria, che il tasso di attualizzazione non è un dato di fatto ma un'assunzione, che gli effetti indiretti non vengono mai messi nel computo delle fossili (effetti polvere, effetto grado dipendenza dalle importazioni, sicurezza energetica, etc.) così come non vengono messi gli indiretti nelle rinnovabili (sia positivi che negativi, tra i negativi, sbilanciamento reti, necessità di regolazione, etc. e molti positivi mai considerati che sfociano in socio e geo-politica).

Penso che ragionare su base LCOE mettendoci dentro, tentando di metterci dentro, gli effetti indiretti sia lo strumento più facile ed efficace per discutere.


Sul prezzo petrolio, appena USA alza bandiera bianca o qualcuno in OPEC esplode, il barile andrà a 150 e saranno davvero hazz amari! Dai pochi mesi - 1 anno.
Chi vuole rischiare comperi petrolio adesso e rischia di fare un +200% in 6 mesi.
 
Sul prezzo petrolio, appena USA alza bandiera bianca o qualcuno in OPEC esplode, il barile andrà a 150 e saranno davvero hazz amari! Dai pochi mesi - 1 anno.
Chi vuole rischiare comperi petrolio adesso e rischia di fare un +200% in 6 mesi.

Non sono cosi convinto.
Magari le società che producono petrolio da scisto che stanno operando adesso falliscono ma la tecnologia ormai e' cosa acquisita.
Se il costo di produzione è di 70 dollari a quel livello altri riprenderanno a produrre e forse col tempo renderanno l'estrazione conveniente anche livelli inferiori.
Ci sono poi altre dinamiche geopolitiche da tenere in considerazione, secondo me le più importanti.
Gli USA hanno interesse all'indipendenza energetica perche questo equivale a un oggettivo potere politico.
Un prezzo basso evita l'arricchimento di Paesi o entità scomode (tipo russia, isis) e oltretutto gli USA potrebbero usare l'arma del prezzo per gestire i rapporti diplomatici.
Un altro fattore e' che moltissimi Paesi produttori hanno ormai hanno un'economia dove importano tutto e dove le entrate in valuta estera sono esclusivamente legate al petrolio (tipo Venezuela). Il consenso politico e' ottenuto con la spesa pubblica.
Al calare del prezzo questi Stati per non essere costretti a tagliare le spese potrebbero essere costretti a aumentare la produzione con effetti a cascata quindi sul prezzo stesso..
 
Non sono cosi convinto.
Magari le società che producono petrolio da scisto che stanno operando adesso falliscono ma la tecnologia ormai e' cosa acquisita.
Sì, falliscono e mi pare di aver capito che sono state finanziate a debito grazie all'enorme liquidità esistente. Gli investimenti però non sono pochi e qualche casino grosso potrebbe nascere facendo perdere la fiducia in questa tecnologia, molto impattante pare.
Se il costo di produzione è di 70 dollari a quel livello altri riprenderanno a produrre e forse col tempo renderanno l'estrazione conveniente anche livelli inferiori.
Parlano di attuale convenienza a 100$. La strategia dell'OPEC secondo me è, far fallire, creare sfiducia verso quel settore, rialzare senza che più nessuno ci creda più.
Ci sono poi altre dinamiche geopolitiche da tenere in considerazione, secondo me le più importanti.
Gli USA hanno interesse all'indipendenza energetica perche questo equivale a un oggettivo potere politico.
Un prezzo basso evita l'arricchimento di Paesi o entità scomode (tipo russia, isis) e oltretutto gli USA potrebbero usare l'arma del prezzo per gestire i rapporti diplomatici.
Un altro fattore e' che moltissimi Paesi produttori hanno ormai hanno un'economia dove importano tutto e dove le entrate in valuta estera sono esclusivamente legate al petrolio (tipo Venezuela). Il consenso politico e' ottenuto con la spesa pubblica.
Al calare del prezzo questi Stati per non essere costretti a tagliare le spese potrebbero essere costretti a aumentare la produzione con effetti a cascata quindi sul prezzo stesso..
Ecco, questi fattori anche secondo me sono più importanti e spero che non "vincano"... pare che nel giro di 3 mesi tutti si siano dimenticati della sostenibilità ambientale, emissioni, esaurimento delle fonti fossili, etc.

Però mi hai fatto cambiare idea, o melgio ora sono meno convinto del ritorno a 120$ fra 6 mesi.
 
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