Sperimentazione animale e ricerca scientifica

Dai Leo eccheccazz quando hanno distrutto i laboratori l'altro giorno han liberato le cavie....ovviamente non abituati alla vita selvatica sono crepati tutti dopo poco...

Ma di che stiamo parlando???? Volete veramente eliminare la ricerca???? :shock: E' veramente questo che volete?????
 
Io sono TOTALMENTE contro la sperimentazione sugli animali.....usiamo i criminali che abbiamo in galera....Stupratori...Serial Killer ecc
 
Io sono TOTALMENTE contro la sperimentazione sugli animali.....usiamo i criminali che abbiamo in galera....Stupratori...Serial Killer ecc

Non è detto che i risultati siano estrapolabili all'umanità.
Per alcune cose è meglio il topo (o la femmina del topo)
:TTTT
 
.....

Un'etica consapevole è possibile solamente quando si conoscono gli argomenti. xinde

bravo puzza, ma per un dibattito serio e "non di parte" la giuria dovrebbe sentire tutte e due le campane

Riportiamo la traduzione dell'interessante articolo Why Scientists Defend Animal Research, che spiega le ragioni per cui la sperimentazione animale continua ad esistere.

Perché gli scienziati difendono la sperimentazione animale

Gli antivivisezionisti hanno due importanti argomentazioni per motivare la loro opposizione alla sperimentazione animale: quella etica e quella scientifica. Alla luce di entrambe queste prospettive è facile dimostrare quanto la vivisezione sia crudele e inadeguata e come rappresenti uno spreco di tempo, denaro e risorse che potrebbero essere meglio impiegate per alleviare la sofferenza umana.

Perché, allora, certi ricercatori continuano ad effettuare e difendere la sperimentazione su animali, alla luce di queste incontrovertibili evidenze, che provengono anche dall'interno dello stesso mondo scientifico, e continuano con questi studi che danno risultati di nessun valore? Le risposte sono molte e diverse ma si possono ricondurre ad un'unica ragione di fondo: i soldi.

Malgrado sia dimostrato che la sperimentazione animale è una metodologia sbagliata, essa continua perché è di interesse economico per gli scienziati, e per un gran numero di altre entità coinvolte: università, industrie farmaceutiche, riviste scientifiche, allevatori, avvocati e mezzi di informazione. Tutti quanti traggono un guadagno, diretto o indiretto, dalla ricerca su animali e quindi hanno un concreto interesse nel mantenere lo status quo.

Considerate il ricercatore la cui sicurezza del posto di lavoro e il cui prestigio si basano sul numero di articoli scientifici che pubblica. Si parla di sindrome del "pubblica o muori" e questo vale per le istituzioni scientifiche di ogni paese. Non è importante la qualità della ricerca, ma piuttosto la quantità. Quanti più articoli un ricercatore pubblica, tanto più egli garantisce la sicurezza della propria posizione. Un ricercatore che non pubblica abbastanza rischia di non passare di ruolo o andare incontro alla disoccupazione, e non dimentichiamo che la competizione in questo campo è feroce: vengono accettate non più del 15% di tutte le ricerche proposte.

Gli scienziati sono spesso posti su un piedestallo, esaltati per la loro intelligenza e loro capacità di indagine. Ma anche loro hanno bollette da pagare e una famiglia da mantenere; gli esperimenti su animali garantiscono la sicurezza economica e avanzamenti di carriera. A differenza della ricerca clinica (che si basa sui dati ricavati dall'osservazione degli esseri umani), la sperimentazione su animali permette di ottenere risultati in tempi brevi e con minor sforzo. Si stima che per ogni articlo scientifico che un ricercatore clinico può produrre, un ricercatore su animali ne può produrre cinque. Questo perché la ricerca su animali richiede meno tempo: la vita degli animali (specialmente dei roditori) è molto più breve di quella umana e le malattie si sviluppano di conseguenza più in fretta.

Spesso i ricercatori scelgono la strada più facile in assoluto: partono da un 'concept', un'ipotesi di lavoro già nota, modificando un qualche elemento (per esempio ripetere lo stesso esperimento su una specie diversa o variare un po' il dosaggio) al solo scopo di giustificare un altro studio. Si tratta della normalità, e il risultato è un numero enorme di studi virtualmente uguali. Addirittura, spesso queste ipotesi di lavoro sono già state verificate sulla base di dati ricavati dagli esseri umani (è il caso eclatante della miriade di studi su animali degli effetti del fumo di sigaretta, che continuano tutt'ora).

Sebbene sia il profitto la motivazione principale che spinge i ricercatori a condurre esperimenti su animali, non si tratta solo di questo.
C'è anche l'inerzia.
Le persone e la società in generale tendono ad opporsi al cambiamento. Se abbiamo sempre fatto una cosa in un certo modo è improbabile che cerchiamo un'altra strada, a meno che non accada qulcosa di catastrofico che ci impone di cambiare. Molti "scienziati" sono legati alla tradizione e questa considera l'uso degli animali nella ricerca un metodo appropriato. Le grandi istituzioni accademiche premiano il conservatorismo piuttosto che l'innovazione, e così il pensiero creativo non è generalmente benvenuto nei "salotti buoni" della scienza. Gli scienziati che si rendono conto della completa inutilità della sperimentazione animale sono messi a tacere, e chi rifiuta questa censura mette la propria carriera in grave pericolo.

Un'altra ragione della continuazione della sperimentazione animale sta nell'ego umano. Chi ha effettuato esperimenti su animali, ha pubblicato centinaia di articoli. Ha consolidato un'immagine di sè stesso come "ricercatore sul modello animale". Smascherare il non-valore delle loro pubblicazioni significa far crollare la loro autostima. Molta gente non intende permettere che ciò accada.

I medici spesso sostengono la sperimentazione animale per pura abitudine. Nelle facoltà di medicina hanno imparato a "memorizzare", non a pensare in modo critico o a studiare la storia della loro professione. I medici che lavorano per gruppi di interesse come gli ospedali universitari, saranno portati a sostenere la linea dei loro "datori di lavoro", che lucrano milioni di dollari ogni anno dalla ricerca sugli animali. Esiste poi una significativa distanza tra coloro che fanno ricerca sugli animali e i medici che curano effettivamente le malattie. In medicina la mano destra non sa cosa fa la sinistra; vi è una separazione tra il lavoro di medico e ciò che viene insegnato nei primi 2 anni di scuola dai ricercatori su animali.

Ai medici viene insegnato che tutti i progressi derivano dalla sperimentazione sugli animali, ed è questo che essi ripetono meccanicamente durante la loro carriera. Il medico tipo non ha o non trova il tempo per andare a verificare quale sia la reale origine dei progressi della medicina. Nella sua pratica da professionista, il medico difficilmente avuto modo di mettere il discussione la sperimentazione animale, e negli anni di università si è trovato immerso in un clima che non era certo favorevole alla messa in discussione dell'autorità.

Werner Hartinger, un chirurgo della Germania occidentale, nel 1989 ha dichiarato: "In effetti, ci sono solo due categorie di medici e scienziati che non si oppongono alla vivisezione: quelli che non ne sanno abbastanza, e quelli che ci guadagnano dei soldi".

Alcuni ricercatori che usano animali sono troppo lontani dalla pratica clinica sui pazienti. Sono ingenui. Molti non hanno contatti giornalieri coi pazienti, non vedono la disconnessione tra quello che fanno in laboratorio, e quello che in realtà funziona nella pratica clinica.

Un altro motivo per cui si continua con la sperimentazione animale è il senso di colpa. Sentiamo a volte dire: "Se quello che dici è vero, allora perché ho ucciso tutti quegli animali?" Molte persone amano gli animali, o credono di amarli, comprese alcune di quelle che fanno sperimentazione. Costoro sono convinti in buona fede di fare "la cosa giusta" e se si rendessero conto che così non è soffrirebbero di un grave senso di colpa.

Seguiamo la traccia dei soldi...

Proviamo ora a seguire il cammino dei soldi a partire dalle case farmaceutiche. Quando una compagnia sviluppa un nuovo composto che potenzialmente può avere effetti terapeutici per gli umani, vengono finanziati (con milioni di dollari) degli istituti di ricerca accademici per studiare il farmaco attraverso ricerche su animali. Se il composto passa i test animali, si procede con i test clinici e infine si approda al mercato dove si generano incredibili profitti per queste case farmaceutiche.

I test su animali vengono usati per poter passare velocemente alle prove cliniche, garantendo al contempo una copertura legale alle aziende farmaceutiche. Questi test vengono usati come prova, a favore o a discapito a seconda delle convenienza, quando ci sono delle cause legali contro le case farmaceutiche (o contro lo stato) in conseguenza di qualche effetto collateralo imprevisto dei farmaci messi in commercio. I test su animali servono cioè a proteggere le compagnie in caso di azioni legali, per evitare un risarcimento danni che potrebbe comportare un enorme dispendio di denaro.

Inoltre, ricercatori e case farmaceutiche alimentano il mercato dei fornitori, cioè tutte quelle aziende che a vario titolo forniscono prodotti e servizi per la sperimentazione, ad esempio quelle che allevano gli animali destinati alla vivisezione e quelle che producono le attrezzature (gabbie, strumenti di contenzione, ecc.). Molti direttori di riviste scientifiche sono interessati alla sperimentazione animale in quanto questa garantisce un regolare flusso di materiale da pubblicare. Traggono profitto dal creare un numero sempre maggiore di riviste, le quali a loro volta producono guadagni sotto forma di pubblicità (di case farmaceutiche e di aziende fornitrici).

A fronte dei pochi beneficiari di questa rete di profitti, si contrappone la vasta la schiera dei perdenti. Un enorma numero di animali condannati ad un destino crudele. Malati che potrebbero beneficiare di una cura che viene invece ritardata dalla macchina della sperimentazione animale, la quele finisce per renderli vittime essi stessi come gli animali. I soldi delle tasse dei cittadini che vengono sprecati nella sperimentazione su animali finanziata dal governo, mentre vengono tagliati molti programmi utili per mancanza di fondi.

Si definisce cospirazione un accordo volto a compiere azioni illegali, infide o malvage; un accordo tra 2 o più persone al fine di commettere un crimine. Questa non è una cospirazione. La ricerca su animali è dovuta alle stesse cause che hanno fatto del male all'umanità per millenni: avidità, egoismo, ignoranza e paura.



No Vivisezione: Perche' la sperimentazione su animali esiste ancora?
 
Io sono TOTALMENTE contro la sperimentazione sugli animali.....usiamo i criminali che abbiamo in galera....Stupratori...Serial Killer ecc
Nemmeno Hitler.

Quindi tu sei anche SPECISTA, ossia anteponi le altre specie alla tua. Io mi chiedo, perché gli animalisti si credano superiori eticamente alle altre persone quando semplicemente hanno un'etica differente.
Differente non implica migliore. Ritenere che TUTTI debbano pensarla come gli animalisti e per questo rinunciare alla carne o alla sperimentazione animale, penso che sia presuntuoso oltre che poco democratico.

L'argomentazione profitto è abbastanza ridicola perché si sa che le scoperte scientifiche migliori e disinteressate avvengono grazie alla ricerca PUBBLICA che non ha particolari interessi, se non quella di giungere a risultati il più scientificamente rilevanti.
Se si affida alla SA è perché non esistono metodi alternativi altrettanto validi. Che poi i soldi nella ricerca non sono mai abbastanza, è un dato di fatto.

Come è un dato di fatto che anche le associazioni ANIMALISTE girino intorno ai soldi, secondo te i metodi alternativi, biologici, l'omeopatia e tutte le altre stronzate che vanno di moda adesso, non creano giri d'affari che vanno ad incrementare le tasche di persone? Poi fantastico vedere come i soldi delle associazioni di ricerca vengano reinvestiti in altri progetti di ricerca mentre la LAV non fa altro che reinvestirli in martellanti pubblicità alla radio. Questa è quello che si chiama coerenza.
 

.

Vorrei segnalare una cosa.

Visto che si parla di traccia di soldi...
alle aziende farmaceutiche converrebbe ENORMEMENTE saltare le fasi della sperimentazione animale, anche la sperimentazione umana se fosse possibile. Il ritardo di almeno 10 anni tra lo sviluppo di un farmaco e la sua commercializzazione è una perdita economica ingente, e molti farmaci vengono approvati per l'uso umano poco tempo prima della scadenza del brevetto.

Ora, nessuna agenzia farmaceutica al mondo (AIFA per l'Italia, EMEA per l'Europa, FDA per gli USA...) approva oggi alcun farmaco che non abbia passato 3-4 fasi di sperimentazione
leggetevi qui cosa sono le fasi di sperimentazione
Farmaco - Wikipedia
Come nasce un farmaco | AIFA Agenzia Italiana del Farmaco

a che serve questo?
ad evitare cose come queste...
Talidomide - Wikipedia
... che pure ERA stata studiata sugli animali, ma non correttamente

... e oggi ne paghiamo ancora le conseguenze: provate a chiedervi cosa si può dare ad una donna che abbia una gestosi, cioè un'ipertensione arteriosa durante la gravidanza - vi rispondo io, solo farmaci degli anni '60, che funzionano poco e male - perché oggi NESSUNO si prende il rischio di sperimentare farmaci nuovi su donne incinte.

... altro che paura di dover risarcire gli effetti indesiderati...

Chi muove i soldi si leccherebbe le dita al pensiero di poter commercializzare farmaci non sperimentati sugli animali
- risparmio di tempo
- risparmio di soldi (chi pensate paghi per la sperimentazione, il ministero della sanità?)
- successo di immagine, aziende "green" e rispettose degli animali

Ma PER FORTUNA nessun organo regolatorio di paesi civili accetterebbe una cosa del genere.

Si grida al complotto per cose assurde e qualcuno si sogna di immaginare di dare farmaci a persone umane senza averli sperimentati sugli animali? Ma dai, apriamo gli occhi...
 
Nemmeno Hitler.

Quindi tu sei anche SPECISTA, ossia anteponi le altre specie alla tua. Io mi chiedo, perché gli animalisti si credano superiori eticamente alle altre persone quando semplicemente hanno un'etica differente.
Differente non implica migliore. Ritenere che TUTTI debbano pensarla come gli animalisti e per questo rinunciare alla carne o alla sperimentazione animale, penso che sia presuntuoso oltre che poco democratico.

L'argomentazione profitto è abbastanza ridicola perché si sa che le scoperte scientifiche migliori e disinteressate avvengono grazie alla ricerca PUBBLICA che non ha particolari interessi, se non quella di giungere a risultati il più scientificamente rilevanti.
Se si affida alla SA è perché non esistono metodi alternativi altrettanto validi. Che poi i soldi nella ricerca non sono mai abbastanza, è un dato di fatto.

Come è un dato di fatto che anche le associazioni ANIMALISTE girino intorno ai soldi, secondo te i metodi alternativi, biologici, l'omeopatia e tutte le altre stronzate che vanno di moda adesso, non creano giri d'affari che vanno ad incrementare le tasche di persone? Poi fantastico vedere come i soldi delle associazioni di ricerca vengano reinvestiti in altri progetti di ricerca mentre la LAV non fa altro che reinvestirli in martellanti pubblicità alla radio. Questa è quello che si chiama coerenza.

ANIMALISTA chi ?

Io non sono animalista....solo trovo che piuttosto che sperimentare sugli animali meglio usare certe merde di esseri umani...visto che li dobbiamo mantenere a vita.
 
Nemmeno Hitler.

Quindi tu sei anche SPECISTA, ossia anteponi le altre specie alla tua. Io mi chiedo, perché gli animalisti si credano superiori eticamente alle altre persone quando semplicemente hanno un'etica differente.
Differente non implica migliore. Ritenere che TUTTI debbano pensarla come gli animalisti e per questo rinunciare alla carne o alla sperimentazione animale, penso che sia presuntuoso oltre che poco democratico.

L'argomentazione profitto è abbastanza ridicola perché si sa che le scoperte scientifiche migliori e disinteressate avvengono grazie alla ricerca PUBBLICA che non ha particolari interessi, se non quella di giungere a risultati il più scientificamente rilevanti.
Se si affida alla SA è perché non esistono metodi alternativi altrettanto validi. Che poi i soldi nella ricerca non sono mai abbastanza, è un dato di fatto.

Come è un dato di fatto che anche le associazioni ANIMALISTE girino intorno ai soldi, secondo te i metodi alternativi, biologici, l'omeopatia e tutte le altre stronzate che vanno di moda adesso, non creano giri d'affari che vanno ad incrementare le tasche di persone? Poi fantastico vedere come i soldi delle associazioni di ricerca vengano reinvestiti in altri progetti di ricerca mentre la LAV non fa altro che reinvestirli in martellanti pubblicità alla radio. Questa è quello che si chiama coerenza.

se non fossero dirottati per corrompere i comitati etici e per manipolare l'opinione di importanti istituti di ricerca a fini commerciali forse basterebbero..
E poi se si sa che un prodotto è buono e non è tossico.. perchè bisogna continuare a sperimentare sugli animali lo stesso prodotto, ma con una piccola cagata diversa (ininfluente ai fini per cui è destinata la cosa), solo per poter commercializzare un altro prodotto (lo stesso) dicendo che quello che fa lo fa meglio (falso o comunque lo maglio, ma in maniera irrilevante)???
Esempio è quello degli Impianti dentali (faccio il dentista e ho fatto un pò di ricerca all'univ.).. le prime ricerche sono datate '77 ad opera di un signore di nome Branemark e ad oggi, in alcuni studi, si continuano a sacrificare macachi (non la vita, ma il benessere) per far si che una nuova azienda possa uscire con un prodotto (sempre lo stesso) che promette (falsamente) innovazioni ed affidabilità (data dai ricercatori prezzolati) fuori dal comune???

ps. non sono contro la ricerca, sono contro un certo modo di fare ricerca.. se dobbiamo "ricercare" il benessere comune totalmente d'accordo anche a squartarli vivi quei poveri animali... se però dobbiamo "ricercare" solo l'aumento del conto in banca della casa farmaceutica sono io il primo ad essere antivivisezione..
 
io personalmente sono contrario alla sperimentazione animale sulla base di argomentazioni morali...di fatto l'uomo in quanto essere più forte si arroga il diritto di infliggere sofferenze per un suo (presunto) vantaggio...
quello che non capisco dei favorevoli è perché non fare chiarezza, aprendo veramente i laboratori ai giornalisti, così ognuno potrà farsi più liberamente un'idea...

Dico la mia senza attaccare nessuno e nel rispetto delle idee altrui: che il vantaggio sia " (presunto) " non ne sono troppo sicuro considerando che esistono dati e dimostrazione. Ad esempio mi è rimasto estremamente impresso un allungamento della vita pari a 20 anni circa (in media) grazie alle conoscenze della ricerca.

Per ciò che riguarda l'infliggere sofferenze è innegabile che ci siano delle condizioni "poco felici" e non parlo solo di sofferenza fisica, si pensoi ad esempio all'essere costretti entro una gabbia per una vita. Ciò non toglie che la sofferenza sia un'effetto collaterale (e non qualcosa di voluto come sostengono i fautrici della tesi ricercatore= sadico) che ad oggi non siamo riusciti ad eliminare nonostante ci si stia provando e si stia facendo tutto il possibile.
Piuttosto inviterei a riflettere a situazioni come quelle degli zoo: animali reclusi (in condizioni meno regolate rispetto a quelle dei laboratori di ricerca) e sfruttati (si usano le stesse tecniche di apprendimento) per il puro diletto di passare un pomeriggio o una sera a ridere di fronte ad una foca che applaude.

Il "diritto" di infliggere sofferenza è una questione, ovviamente piuttosto spinosa. Personalmente la mia opinione è che la ricerca (oltre ad essere un diritto) è finalizzata al miglioramento delle condizioni del genere umano, questo in chiave darwiniana può essere letto come "sopravvivenza della specie". Come il leone nella savana non avrebbe alcun problema a ridurci in brandelli per mangiare e sopravvivere, noi usiamo cavie per ricavare conoscenza e implementare la stessa al fine di ottenere una miglioramento per noi e per altri esseri viventi. La differenza sostanziale è che il leone non usa l'anestesia per ridurci in brandelli, non si fa scrupolo alcuno e non crea norme per regolare tutto ciò.

Ad una trasmissione televisiva andata in onda sulla rai diverso tempo fa Strata, presidente della società di neuroscienze italiana, ha invitato giornalisti nei propri stabulari a Torino. Non credo che ci siano andati.

E soprattutto non è con le petizioni che si fa il progresso.

Se raccogliamo abbastanza firme per chiudere i macelli accettate di diventare tutti vegetariani?

Anche io non credo siano le petizioni a far il progresso, piuttosto dire il tipo di petizione e cosa c'è scritto nella stessa.
Generalizzare non è sempre utile ne' efficace e anche in questo caso direi che esistono petizioni pro-progresso e petizioni contro-progresso. Essendo in accordo con quanto espresso in questa petizione ho firmato sperando che si muova qualcosa a livello legale, ovvio che non firmerei mai una petizione per la chiusura dei macelli e non andrei mai a votare ad un referendum su questo argomento.

questo è un ragionamento che non ha senso...è tutto il sistema che deve, con la necessaria gradualità, cambiare...così come dovrebbe cambiare parte del sistema di produzione, consumo e via dicendo...diciamo che anche il consumo dei farmaci è molto spesso eccessivo, è un sistema che si autoalimenta perché c'è l'interesse delle case farmaceutiche a vendere il prodotto...

Anche io sono d'accordo che il sistema debba cambiare. Ad esempio, riagganciandomi a quello che dicevi prima sul consumo della carne, mi chiedo quante persone sprechino del cibo senza alcuna remora e mi chiedo ancora come mai prima di protestare contro qualcosa la cui utilità sia dubbia (per alcuni), cioè la ricerca, le persone non protestino contro qualcosa la cui inutilità è evidente, cioè un animale macellato per finire nella pattumiera.
Inoltre, in maniera del tutto provocatoria, vorrei sapere come mai molti accusano l'uomo di essere antropocentrico quando si parla di ricerca, animali, carne ecc. ma pochi pensano ai danni provocati all'ambiente dalla propria auto. Forse rinunciare alla carne e alla ricerca sugli animali piuttosto che a tante comodità quale ad esempio l'automobile è più facile e più efficace nel generare quel sentimento di "io sono a posto" che tanto piace alla coscienza? Ancora, se siamo antropocentrici perchè "utiliziamo" animali allora i nostri avi, cavernicoli dell'età della pietra, erano a loro volta antropocentrici. Eppure non mi sembra (per quanto abbia appreso sui libri) che non vivessero in "sintonia" con la natura e che il loro stile di vita non fosse sostenibile!
P.S. Sempre in tema di sprechi e consumi: è vero che a volte alcuni medici corrotti moralmente possono esagerare con la somministrazione di medicine al fine di ricevere "incentivi" dalle case farmaceutiche, è vero anche che le stesse case farmaceutiche "difficilmente" ti fermeranno prima di prendere un farmaco inutile. D'altro canto guardo il consumo di medicine (che non richiedono la ricetta) da parte delle persone che mi circondano e vedo che in pochissimi si trattengono dall'assumere aspirina, oki, buscofen ecc. ecc. appena si presenta il minimo sintomo (a volte addirittura prima!), eppure non vedo nessun rappresentate Bayer, Sandoz, Novartis che stia col fucile puntato alle tempie di questi soggetti intimando loro di prendere tale farmaco. Direi piuttosto che vada cambiato il modo di ragionare di queste persone!


Ripeto ancora, visto la delicatezza dell'argomento, che rispetto le idee altrui e cerco solamente di esprimere il mio punto di vista!
 
Ale, il discorso etico che fai tu ha molta coerenza. Quello che però troppo spesso si nota nella controparte è un'aggressività ingiustificata nei confronti delle idee opposte, la mancanza di dialogo, le azioni di boicottaggio violente, ma soprattutto il rifiuto del confronto. Cercare di zittire i ricercatori, ad esempio boicottando i congressi divulgativi.
Se dalla propria parte si ha la forza delle proprie idee, non bisognerebbe avere la paura del confronto, siccome si è sicuri della ragione.

Oltretutto le norme europee stanno andando verso la direzione di Ricerca sostenibile, regolamentata affinché la sofferenza animale sia minima.
La SA coinvolge una piccola parte di animali, la reazione invece è spropositata, come se si trattassero di campi di concentramento di proporzioni naziste.

Una discarica abusiva in Campania porta sofferenza a uomini e animali in proporzioni ben maggiori della SA, la quale ha un fine ben più nobile.
E allora perché tutta l'opinione pubblica viene dirottata su questo fronte, perché le associazioni animaliste si accaniscono così tanto contro la ricerca?
 
Vorrei segnalare una cosa.

Visto che si parla di traccia di soldi...
alle aziende farmaceutiche converrebbe ENORMEMENTE saltare le fasi della sperimentazione animale, anche la sperimentazione umana se fosse possibile. Il ritardo di almeno 10 anni tra lo sviluppo di un farmaco e la sua commercializzazione è una perdita economica ingente, e molti farmaci vengono approvati per l'uso umano poco tempo prima della scadenza del brevetto.

Ora, nessuna agenzia farmaceutica al mondo (AIFA per l'Italia, EMEA per l'Europa, FDA per gli USA...) approva oggi alcun farmaco che non abbia passato 3-4 fasi di sperimentazione
leggetevi qui cosa sono le fasi di sperimentazione
Farmaco - Wikipedia
Come nasce un farmaco | AIFA Agenzia Italiana del Farmaco

a che serve questo?
ad evitare cose come queste...
Talidomide - Wikipedia
... che pure ERA stata studiata sugli animali, ma non correttamente

... e oggi ne paghiamo ancora le conseguenze: provate a chiedervi cosa si può dare ad una donna che abbia una gestosi, cioè un'ipertensione arteriosa durante la gravidanza - vi rispondo io, solo farmaci degli anni '60, che funzionano poco e male - perché oggi NESSUNO si prende il rischio di sperimentare farmaci nuovi su donne incinte.

... altro che paura di dover risarcire gli effetti indesiderati...

Chi muove i soldi si leccherebbe le dita al pensiero di poter commercializzare farmaci non sperimentati sugli animali
- risparmio di tempo
- risparmio di soldi (chi pensate paghi per la sperimentazione, il ministero della sanità?)
- successo di immagine, aziende "green" e rispettose degli animali

Ma PER FORTUNA nessun organo regolatorio di paesi civili accetterebbe una cosa del genere.

Si grida al complotto per cose assurde e qualcuno si sogna di immaginare di dare farmaci a persone umane senza averli sperimentati sugli animali? Ma dai, apriamo gli occhi...

Like (in questa sezione mancano :D )
 
ANIMALISTA chi ?

Io non sono animalista....solo trovo che piuttosto che sperimentare sugli animali meglio usare certe merde di esseri umani...visto che li dobbiamo mantenere a vita.

Dai Jeenyus mi sei sempre sembrato un tipo OK, va bene la battuta una volta, ma sostenere cagate del genere come si fa?
 
Ale, il discorso etico che fai tu ha molta coerenza. Quello che però troppo spesso si nota nella controparte è un'aggressività ingiustificata nei confronti delle idee opposte, la mancanza di dialogo, le azioni di boicottaggio violente, ma soprattutto il rifiuto del confronto. Cercare di zittire i ricercatori, ad esempio boicottando i congressi divulgativi.
Se dalla propria parte si ha la forza delle proprie idee, non bisognerebbe avere la paura del confronto, siccome si è sicuri della ragione.

Oltretutto le norme europee stanno andando verso la direzione di Ricerca sostenibile, regolamentata affinché la sofferenza animale sia minima.
La SA coinvolge una piccola parte di animali, la reazione invece è spropositata, come se si trattassero di campi di concentramento di proporzioni naziste.

Una discarica abusiva in Campania porta sofferenza a uomini e animali in proporzioni ben maggiori della SA, la quale ha un fine ben più nobile.
E allora perché tutta l'opinione pubblica viene dirottata su questo fronte, perché le associazioni animaliste si accaniscono così tanto contro la ricerca?

behh...mi pare che anche sulle discariche abusive in Campania un po' se ne sia parlato...
cmq vedo che anche tu, come molti favorevoli, fanno sempre l'esempio del topo, che sicuramente crea un po' meno fastidi alla coscienza d ognuno...in fondo è un animale poco apprezzato, di cui si ha paura...perché non si dice dei testi sui primati (che sono praticamente nostri "parenti") o sui cani, la cui capacità relazionale (ben nota a tutti quelli che li hanno avuto) direi che è superiore a molti umani (questa è una mia idea personale :D)?
 
Guarda, io ho un cane, due conigli e due cavie.
(In certe giornate mi sembra di avere anche due primati, neanche tanto evoluti, ma mi hanno detto che sono miei figli e che li devo mandare a scuola...)
Il cane è la mia primogenita, manca poco che sieda a tavola. Le due cavie (peruviane) sono gli animali più simpatici del mondo; di recente una si è ammalata e ho dovuto farle una settimana di antibiotico parenterale (sottocute). A differenza del cane, a cui puoi fare un litro di ipodermoclisi senza problemi e che palesemente nons ente male, la povera cavia strillava a squarciagola mentre le facevo poco più di 1ml di iniezione sottocute con un ago minuscolo e con tutta la mia perizia...

Ciò detto io non farei MAI in prima persona sperimentazione su animali.
Il che non la rende inutile. Nessuno sostiene sia bella - necessaria è una cosa ben diversa - ma fa parte delle cose che sono contento facciano altri.

Comunque il topo è l'animale più usato, per una serie di ragioni pratiche, ma in gran parte anche "emozionali" (topo e ratto peraltro sono gli unici animali non protetti in Italia)
 
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