Ritorno del nucleare in Italia?

Beh futuro, è la tecnologia che alimenta i sommergibili nucleari più o meno dagli anni 50
 
io ho realizzato la fusione fredda in cucina se può intereressare...cedo il brevetto dell'esperimento al miglior offerente su skiforum
 
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Di Luca Romano, fisico e divulgatore scientifico:

Ministro, per cortesia, legga qui.
Nella giornata di ieri, il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichettro Fratin, è tornato a fare dichiarazioni sul ritorno dell'Italia al nucleare, alcune delle quali decisamente positive, altre un po' confusionarie - e non è la prima volta.
In particolare, il ministro si è preso l'impegno di avere un quadro normativo e regolatorio per la reintroduzione del nucleare pronto entro la fine della legislatura: se la promessa venisse mantenuta, sarebbe un grosso passo in avanti, che renderebbe poi in discesa tutto il resto, e io spero davvero che il ministro riesca nel suo intento.
Poi però il ministro si è nuovamente sbilanciato a spiegare quali sono le tecnologie su cui l'Italia dovrebbe puntare, mostrando di avere molta confusione in testa: con questo post (che il ministro temo non leggerà, ma dovrebbe), spero quindi di chiarire alcuni aspetti cruciali delle tecnologie nucleari e del ruolo che possono ricoprire se si sceglie di reintrodurle.
1. GENERAZIONE E TAGLIA SONO DUE CONCETTI DIFFERENTI.
Gli SMR (Small Modular Reactors) NON sono la quarta generazione: vi sono SMR che concettualmente sono versioni ridotte di reattori di terza generazione e SMR che concettualmente sono di quarta generazione.
Alla prima categoria appartengono, tra gli altri, l'AP-300 di Westinghouse, il BWRX-300 di GE-Hitachi, il PowerModule di NuScale, il Nuward francese, l'iSMR di KHNP, etc.; nella seconda categoria invece ci sono lo Xe-100 di X-Energy, USNC-MMR di Ultra Safe Nuclear Corp., l'AS-200 di Newcleo, il Natrium di Terrapower, e molti altri.
La stessa distinzione si applica alle taglie convenzionali: esistono modelli di reattori di quarta generazione E di grossa taglia, come il BN-1200 (successore del BN-800) e il DF-1500 di Dual Fluid.
Per completezza, aggiungiamo che ad oggi i reattori che dominano il mercato sono quelli di terza generazione e di grande taglia: i modelli disponibili attualmente sono VVER-1200 (Russia), AP1000 (USA), CAP1000 (Cina), Hualong One (Cina), CANDU Monark (Canada), EPR (Francia), APR (Corea), ABWR (USA-Giappone), ESBWR (USA-Giappone).
2. LA QUARTA GENERAZIONE NON È MEGLIO DELLA TERZA.
I reattori di quarta generazione fanno cose DIVERSE rispetto a quelli di terza: non sono pensati per sostituirli, ma per affiancarsi ad essi, facendo cose in più. In particolare i reattori elio-grafite (detti VHTR perché lavorano a temperature molto alte), come i modelli di X-Energy e USNC, NON sono pensati per produrre elettricità, bensì calore per le industrie hard-to-abate. I reattori a metallo liquido (come quelli di Newcleo e Terrapower) sono invece pensati per chiudere il ciclo combustibile, cosa che risulta ottimizzata se questi vengono affiancati a reattori convenzionali ad acqua leggera. Altri reattori ancora saranno idonei alla propulsione navale (sia in Cina che in Danimarca e Corea si lavora sui reattori a sali fusi per questo scopo).
La frase del ministro "Sui piccoli reattori modulari in Italia c'è Newcleo, che è la società più avanzata, perché lavora sul piombo, mentre altre società all'estero lavorano ancora sull'acqua" è totalmente scorretta: intanto perché il raffreddamento a piombo NON è "più avanzato" e poi perché anche all'estero si lavora sul piombo, e sul sodio e su un sacco di altre cose.
3. GLI SMR NON SONO PENSATI PER I PRIVATI.
O almeno, non tutti: gli SMR di tipo VHTR possono essere interessanti per quei distretti industriali che richiedono molto calore (ceramifici, cartiere, cementifici, e in futuro distretti per la produzione di idrogeno); i reattori dedicati alla produzione elettrica invece richiedono necessariamente di essere costruiti in concertazione col settore pubblico, perché la rete elettrica è un'infrastruttura pubblica nazionale.
4. GLI SMR NON SONO MENO COSTOSI.
Il costo overnight di 4 reattori da 300 MW è SUPERIORE al costo overnight di un singolo reattore da 1200 MW. Il motivo per cui in alcuni casi si tende a preferire più reattori di piccola taglia è che si ipotizza di riuscire a costruirli più rapidamente, e quindi di ridurre i costi dovuti al cumularsi degli interessi nel tempo, ma di fatto si sta cercando di risolvere con l'ingegneria quello che è un problema finanziario. Con due rischi: quello di andare a sbattere contro dei colli di bottiglia, nel caso in cui la domanda di SMR dovesse crescere troppo rapidamente rispetto alle capacità dell'industria, e quello di perdere i benefici economici qualora la costruzione venisse rallentata da fattori non correlati alla taglia del reattore (es.: nimby che fanno ricorso al TAR).
Se, come ha detto il ministro, l'obiettivo è fare il 20% del fabbisogno italiano col nucleare (dichiarazione che contraddice quella precedente, dove invece il nucleare era visto solo come opzione per le industrie private), è molto più semplice costruire pochi reattori di grossa taglia e trovare meccanismi di finanziamento che riducano i tassi di interesse, piuttosto che doverne costruire 25-30 di taglia medio-piccola.
5. GLI SMR SONO DISPONIBILI SUL MERCATO OGGI.
Se è vero che la quarta generazione oggi vede pochi prototipi connessi alla rete, ma ancora nessuna tecnologia commerciale, gli SMR ad acqua leggera sono già disponibili, e molti paesi hanno già firmato contratti di fornitura con le aziende che li costruiscono. Non solo: il primo BWRX-300 è già in costruzione, in Canada. Non è vero quindi quanto dichiarato dal ministro, e cioè che "il prodotto non c'è ancora" (o meglio: è vero se si parla di IV gen, non è vero se si parla di SMR, e sarebbe un buon momento perché il ministro capisca la differenza).
Ovviamente seguiremo gli sviluppi dell'assetto normativo sul nucleare e commenteremo ogni dettaglio che sarà reso pubblico delle proposte di riforma del settore in questo senso. Sperando che i tecnici che scriveranno le norme facciano un po' meno confusione del ministro quando parla.
Infine, è d'obbligo ricordare al ministro che, pur apprezzando il passo avanti della revisione delle normative, la vertenza più importante sul suo tavolo resta quella del Deposito Nazionale, sul quale il governo ha mostrato di essere totalmente prono ai capricci dei NIMBY. Nel 2025 il combustibile irraggiato degli ex reattori nucleari italiani rientrerà dall'Inghilterra: se per allora non avremo almeno deciso il sito del Deposito Nazonale, le multe dell'UE si faranno MOLTO salate.
 

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