Premessa: mi piacerebbe argomentare su una serie di luoghi comuni sulla tecnica dello sci che bloccano la progressione: direttamente dall’esperienza di sciatori comuni, non maestri. Nessuna pretesa di insegnare qualcosa, ma solo la voglia di condividere con altri sciatori comuni ciò che è diventato chiaro solo dopo aver sprecato giorni, settimane, mesi, anni di sci, nonostante le lezioni prese. Arrivando magari ad elaborare alcuni concetti in modo un po’ più chiaro rispetto a ciò che si sente in giro dall'amico che si sente preparato (senza esserlo) o anche - purtroppo - da qualche maestro.
Ho fatto una mia lista che pubblicherò in un ordine che mi sembra logico, questo è il capitolo 1. Ho pensato di dividere i singoli argomenti in discussioni separate per poter discutere di ogni punto in modo più organizzato. Per questo motivo, se voleste aggiungere un nuovo argomento vi pregherei di aprire una nuova discussione (magari con un titolo che permetta un domani di trovare rapidamente la “serie” di post) e di mantenere questa focalizzata sul tema.
Lista attuale, soggetta a cambi di idee:
Il primo capitolo è probabilmente scontato per la maggior parte di coloro che sono su questo forum, ma è importante partire da qua perché su questo si basa tutto il resto. Quindi perdonate l’ovvietà, ma ho ritenuto di non poter saltare l’argomento.
Il movimento di chiusura della caviglia, che quelli studiati chiamano dorsiflessione, altro non è che il movimento che facciamo tutti quando, guidando l’auto, spostiamo il piede dall’acceleratore per spostarlo sul freno, mantenendo il tallone a contatto con il tappetino. Se guidate uno Scania forse dovrete alzare tutta la gamba, ma basta pensare a un’auto “normale” per avere un buon esempio di dorsiflessione. La dorsiflessione è dunque una riduzione dell'angolo formato tra piede e caviglia, e per questo motivo in gergo viene chiamata semplicemente "chiusura" (un angolo a 45° è più "chiuso" di un angolo a 60°, mentre un angolo a 90° è più "aperto" dello stesso angolo a 60°).
Questo movimento ci permette di creare una tensione muscolare che porta almeno due vantaggi:
Questo ciò che sono riuscito a elaborare sull’argomento. Vedete punti deboli, integrazioni da fare? Per tutti coloro già al corrente della questione: l’avere imparato “subito”, vi è stato spiegato correttamente, o come nel mio caso avete dovuto trovare informazioni aggiuntive quando già sciavate da tempo?
In generale, ritenete che questo tipo di analisi dei luoghi comuni possa aiutare a far chiarezza e pertanto essere qualcosa di interessante su cui discutere durante il fuori-stagione, oppure è una pippa che mi sono fatto io e non interessa a nessun altro?
Ho fatto una mia lista che pubblicherò in un ordine che mi sembra logico, questo è il capitolo 1. Ho pensato di dividere i singoli argomenti in discussioni separate per poter discutere di ogni punto in modo più organizzato. Per questo motivo, se voleste aggiungere un nuovo argomento vi pregherei di aprire una nuova discussione (magari con un titolo che permetta un domani di trovare rapidamente la “serie” di post) e di mantenere questa focalizzata sul tema.
Lista attuale, soggetta a cambi di idee:
- Spingi sul gambetto! (chiusura attiva della caviglia vs. chiusura per gravità)
- Inizio curva sull’avampiede, fine curva sul tallone
- Il tuffo (movimenti bruschi e repentini vs. movimenti graduali)
- Si scia con i piedi
- Avanti/interno e inclinazione
- Spezza il busto
Il primo capitolo è probabilmente scontato per la maggior parte di coloro che sono su questo forum, ma è importante partire da qua perché su questo si basa tutto il resto. Quindi perdonate l’ovvietà, ma ho ritenuto di non poter saltare l’argomento.
Spingi sul gambetto!
“Spingi sul gambetto!” è una frase che si sente spesso, e che spesso viene interpretata in modo erroneo pensando che questa spinta si possa ottenere semplicemente lasciandosi cadere sugli scarponi come corpo morto cade, creando di fatto una forza dall’alto verso il basso. Quello che non viene recepito è che la direzione di “spinta” deve essere in senso antero/posteriore, e che per ottenere questa azione è necessario “chiudere” attivamente la caviglia tramite la contrazione dei muscoli tibiali. Il bacino allineato sopra ai piedi farà il resto.Il movimento di chiusura della caviglia, che quelli studiati chiamano dorsiflessione, altro non è che il movimento che facciamo tutti quando, guidando l’auto, spostiamo il piede dall’acceleratore per spostarlo sul freno, mantenendo il tallone a contatto con il tappetino. Se guidate uno Scania forse dovrete alzare tutta la gamba, ma basta pensare a un’auto “normale” per avere un buon esempio di dorsiflessione. La dorsiflessione è dunque una riduzione dell'angolo formato tra piede e caviglia, e per questo motivo in gergo viene chiamata semplicemente "chiusura" (un angolo a 45° è più "chiuso" di un angolo a 60°, mentre un angolo a 90° è più "aperto" dello stesso angolo a 60°).
Questo movimento ci permette di creare una tensione muscolare che porta almeno due vantaggi:
- assetto antero/posteriore: con i muscoli tibiali ingaggiati è molto più difficile che il bacino riesca ad spostarsi dietro ai piedi, quindi si evitano gli arretramenti e evitando gli arretramenti si evitano i cedimenti del bacino verso il basso. Si assume (e si mantiene) dunque più facilmente una posizione in spinta (sempre in senso antero/posteriore).
- la posizione assunta permette di creare una catena cinetica che consente una presa di spigolo ottimale. È sufficiente mettersi scalzi e provare a inclinare i piedi a caviglia “aperta” (dritta) o a caviglia “chiusa” (dorsiflessa) per rendersi conto del fatto che a caviglia chiusa le articolazioni sono molto più libere di lavorare correttamente.
Questo ciò che sono riuscito a elaborare sull’argomento. Vedete punti deboli, integrazioni da fare? Per tutti coloro già al corrente della questione: l’avere imparato “subito”, vi è stato spiegato correttamente, o come nel mio caso avete dovuto trovare informazioni aggiuntive quando già sciavate da tempo?
In generale, ritenete che questo tipo di analisi dei luoghi comuni possa aiutare a far chiarezza e pertanto essere qualcosa di interessante su cui discutere durante il fuori-stagione, oppure è una pippa che mi sono fatto io e non interessa a nessun altro?
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