Proprio a questo proposito voglio raccontare quanto è successo a mio fratello, anche lui maestro in Val Gardena, settimana scorsa sul finale della 3 del Ciampinoi. Durante una lezione, un tizio sfreccia tra lui e il suo allievo toccando a quest'ultimo soltanto lo sci, per fortuna, e ruzzolando poi fino a quasi in fondo al campo Freina, perdendo sci, bastoncini e maschera. Mio fratello si è assicurato prima che l'allievo stesse bene, poi ha raccolto gli sci e ha raggiunto l'altro sciatore per verificarne le condizioni. Lo sciatore nello stesso momento è stato raggiunto da un suo amico con il bastone da selfie e il cellulare che stava registrando il tutto. Entrambi a farsi grasse risate.
Ammoniti da mio fratello, questi non solo non hanno chiesto scusa ma si sono lamentati del tono e del fatto che un maestro non poteva redarguire così due turisti che pagano le vacanze al comprensorio dove lui lavora. Capito a che punto siamo arrivati?
Solo che mio fratello non è uno che lascia correre e ha chiamato i Carabinieri che, udite udite, sono arrivati e hanno fatto il verbale al ragazzo (risultato alticcio) che ha fatto il chilometro lanciato su una pista piena di sciatori.
Non ho idea fino a che punto noi maestri possiamo spingerci per fermare questa brutta tendenza a scendere tra gli sciatori come fossero birilli, e se tutti possono avvertire il controllo piste, ma spero vivamente che qualcosa si inventino, e presto.