MARCO SIFFREDI

JEENYUS

New member
mettete qui le foto delle imprese di questo garndissimo eroe...

everest2.jpg
 
so che è sceso dall'everest dal coluoir norton mi sembra...

ma non so se è quella li la linea...

chi ne sa di più si faccia avanti
 
No, non è sceso da quel canale è sceso dal Couloir Norton che nella foto rimane a sx e in questa inquadratura non si vede se non l'attacco e i primi metri dell'inizio del canale.
Quello che tu hai indicato è il Couloir Hornbein dove è morto più o meno 3 anni fa.
Tre curve poi è scomparto nell'eternita...

Se trovo qualche foto un po' interessante ve le posto.
 
grazie enrico...

Quando ci penso alla fine che ha fatto marco mi vengono i brividi...mi immagino lui cosi giovane ma già cosi esperto...che magari per niente è scivolato ed è finito giù...sarò strano ma secondo me preferiva morire cosi che di vecchiaia!!!

mi vengono i brividi a pensare alla fine che ha fatto.

Ma non è mai stato ritrovato il corpo vero?
 
JEENYUS ha detto:
grazie enrico...

Quando ci penso alla fine che ha fatto marco mi vengono i brividi...mi immagino lui cosi giovane ma già cosi esperto...che magari per niente è scivolato ed è finito giù...sarò strano ma secondo me preferiva morire cosi che di vecchiaia!!!

mi vengono i brividi a pensare alla fine che ha fatto.

Ma non è mai stato ritrovato il corpo vero?

No il corpo non lo hanno mai ritrovato, ma c'è da dire che su una parete come la Nord dell'Everest non è che si possano organizzare vere e proprie operazioni di recupero.
In ogni caso chi c'era dice che si vedevano benissimo le prime tre curve e poi più nulla, ne segni di distacco di valanghe ne segni di cadute, semplicemente la sua traccia si nterrompe intorno a 8500 metri e li inizia la leggenda...

Sul fatto che lui avrebbe preferito morire così piuttosto che di vecchiaia è uno di quegli argomenti che ci capita spesso di affrontare (dopo la 5 media) e io la vedo un po' in maniera diversa xchè si è vero che così facendo (sicuramente non volendo) è entrato nel mito, nella leggenda come anche Jean Marc Boiven ma penso che altri come Tardivel, Saudan, Anselm Baud sono comunque entrati nella leggenda senza essere per forza mordi, diciamo che con il passare degli anni capisci meglio quali sono i tuoi limiti e sopratutto dove sono questi limiti e riesci a gioacare a non superarli o a superarli senza rischiare la vita.
 
sul blog di Previtali c'è la descrizione degli ultimi attimi della discesa dal Horbein, secondo il racconto di uno sherpa che era con Marco..io ho letto il libro,e la sensazione di positività, l'allegria che la figura di Marco mi ha sempre dato, è sparita di colpo quando ho letto queste parole:
"Poi immagino le prime curve verso l'imbocco del Couloir Hornbein. I problemi sono cominciati li, me lo ha detto uno sherpa che lo seguiva con un grosso tele. Marco ha sbagliato l'imbocco del canale, troppo a destra probabilmente. Ha cercato di rimediare con una calata in doppia. Poi ancora qualche curva forse. Poi un salto di dimensioni spropositate, niente di ragionevole a quella quota. Più probabilmente una caduta verso il nulla. Lo hanno visto ancora, per un ultimo interminabile istante di volo. Poi più niente. Forse Marco è atterrato da qualche parte, magari era ancora vivo. Ma in mezzo a quella dannata parete, niente e nessuno ti può aiutare. Tu solo."
Mi sono venuti i brividi...
http://www.snobord.it/news/archivio.asp?newsID=41
 
povero marco....

se fosse vivo chissà ... di sicuro avrebbe spostato il limite della definizione ESTREMO ...un mito per sempre!!!

In un numero di Freerider ricordo ancora il servizio...l'ho letto tutto...ero molto gasato...ma fino all'ultima pagina non avevo ancora capito che fosse morto...davvero ci sono rimasto di Merda...non ricordo nemmeno per quanto sono stato male davvero...che tristezza in quel momento!!!
 
se leggete il libro su marcosiffredi forse interpreterete anche voi che non era proprio tutto a posto
ha fatto cose straordiarie è vero
ma sulla seconda avventura sull'everest io credo che abbia azzardato (….senza radio trasmittente, senza controllo con il binocolo da parte di un collaboratore…. Mi sembrava ossessionato :roll: )
 
anche a me ha colpito parecchio il fatto che non avesse aspettato neppure la guida francese che stava arrivando per dirigerlo con il tele...
ripeto:la descrizione che ha fatto il diretur degli ultimi attimi mi gela il sangue...
 
Di fatti non si capisce bene nel libro il perchè abbia voluto a tutti costi partire quando tutti, Russel Brice in primis, gli dicevano di aspettare, forse se l'è proprio andata a cercare ,ma spiace perchè oltre ad essere un mio coetaneo era una persona piena di vitalità.
In oltre nel libro lquida con poche parole gli ultimi attimi della sua discesa e non spiega praticamente nulla, tant'è che la parte della calata in doppia e del salto non ragionevole nel libro non c'è. Di fatti mi sembrava strano passare da 8848 metri a 8500 in tre curve...
Probabilmente era estremamente consapevole del fatto che li dov'era o faceva tutto giusto oppure non torvnava indietro e forse il suo gesto disperato è stato proprio quello di fare un salto verso l'eternità tanto sapeva che da li indietro comunque non ci sarebbe tornato :(
 
Lo rispetto, ma penso non sia un esempio da seguire, quando vai regolarmente a un filo dal limite prima o poi sbagli, e in quelle condizioni sbagliare vuol dire morire... tra l'altro se non sbaglio anche il suo amico era morto, insomma non è una vita che mi piacerebbe fare, anche se sicuramente ha provato delle emozioni più forti di quelle che io posso sognare.
Cmq quello che ho letto di lui mi fa molta tristezza, non è quello il modo di amare la montagna che cerco.
 
Top