[Skialp] La potenza del vento

kiki

New member
ovvero, come essere sconfitti da una bufera di vento ;)
Ieri, sabato, tre intrepidi amici si ritrovano dopo anni di frequentazione, per rievocare "il primo incontro" (seppur in luogo diverso!)

Ancora sto cercando di capire che cacchio di anno era, secondo me 2001, ma fattostá... presenti:
GPM
Whitemount
Kiki (ovvero, il sottoscritto)

Meta prevista, Pisganino per il sabato, Vioz per la domenica

Sabato:
La neve scendendo nella valle dietro gli impianti del tonale non é nemmeno terribile, ma comunque trasformatissima, fa comunque sperare un po per il verssante Nord della discesa. 4 settimane di secco comunque si sentono tutte!!!

Cielo spettacolare, sebbene le nuvole corrano velocissime, sospette... ancora non sentiamo vento, ma dopo poco dall'aver calzato le pelli, il VENTO ha iniziato ad incalzare...

fastidioso...

forte...

fortissimo...:shock:

insostenibile...:-?




...sconfitti... :SPE


Salita resa davvero dura dal vento, e giunti al colle Pisgana, pensando di esser salvi, ci siamo resi conto che non sarebbe calato, ma se possibile, peggiorato...
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La potenza del vento
Le altre foto sul mio sito


Basti dire che un paio di volte a turno siamo stati letteralmente buttati per terra :shock: e anche fatti "risalire" al contrario sul pianetti!!!


A parte questi piccoli disguidi tecnici, salita a buon passetto, discesa ancora ben coperta e su 2cm di polverina riportata, fino al painoro finale. Raccordo con le piste senza tirare via li sci.

Peccato aver incontrato il soccorso alpino che saliva a recuperare delle persone in difficoltá sulle cascate del ghiaccio in fondo alla discesa (MATTI!!!!!) per scoprire poi stamane che uno purtroppo non ce l'ha fatta...




P.S. Stefano, scusa, non mi risocrdavo il titolo spettacolare che avevi proposto per il topic... ;)


P.P.S Chiaramente i programmi per la domenica sono stati abbandonati...
 
peccato per il vento

ma a lui è andata peggio



DRAMMA SUL TONALE. La vittima, di 41 anni, abitava a Peschiera: istruttore del Cai, faceva anche parte della Protezione civile. Sorpreso da una scarica di sassi
Alpinista muore scalando ghiaccio
Un macigno di un quintale ha centrato Enrico Fasoli mentre risaliva la cascata di ghiaccio del Narcanello






Paolo Morandini
L’esperienza e la pratica non bastano per scongiurare gli imprevisti dell’alta montagna. Soprattutto quando ci si muove ad alta quota per arrampicarsi su una cascata di ghiaccio, e in una giornata segnata da forti raffiche di vento caldo che moltiplicano il rischio del distacco di materiale. E proprio la caduta improvvisa di alcuni grossi sassi misti a ghiaccio ha causato, ieri, l’ennesimo dramma sulle Alpi.
A farne le spese è stato un alpinista, Enrico Fasoli, 41 anni, di Peschiera, travolto e ucciso in località Pisganina, in alta Valcamonica, a circa 2000 metri di quota e nel territorio di Pontedilegno. Fasoli è morto dopo essere stato colpito da una scarica di pietrame mentre con altri tre amici stava scalando una cascata di ghiaccio creata dall’acqua del torrente Narcanello, uno dei due corsi d’acqua che danno vita al fiume Oglio.
L’incidente è accaduto nel primo pomeriggio, attorno alle 13, mentre in alta valle soffiava un forte vento caldo, il «phoen». I quattro scalatori scaligeri, tutti frequentatori esperti delle alte quote, erano alle prese con le spettacolari formazioni ghiacciate quando sono stati sfiorati da un rumore agghiacciante. La scarica si sassi e ghiaccio ne ha quasi toccati tre, mentre Enrico Fasoli è stato colpito in pieno da un macigno di tonalite di almeno 80 o 100 chili. Ovviamente la protezione del caschetto non è servita a nulla, e l’urto ha ucciso l’alpinista quasi sul colpo.
Nonostante la forza del materiale in caduta i compagni di scalata hanno continuato a sperare di poter fare qualcosa per l’amico, e hanno immediatamente allertato la centrale operativa del «118», che ha subito fatto decollare l’elicottero da Brescia e girato l’allarme anche alla delegazione di Pontedilegno del Soccorso alpino.
«Siamo stati avvisati poco dopo le 13», ha spiegato Valerio Zani, vicepresidente del corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, «e ci siamo subito preparati per salire verso la cascata del Pisganino. In qualche minuto da Brescia è arrivato l’elicottero del 118 con il personale di bordo al quale si è aggiunto un nostro uomo. Ma a causa delle forti raffiche di vento l’eliambulanza non ha potuto concludere la missione. Dopo alcuni tentativi è stato necessario tornare alla base».
«Così un paio di nostre squadre veloci hanno affrontato la salita da terra», prosegue Zani, «ma poi abbiamo chiesto a un privato di poter utilizzare il suo velivolo, più piccolo e quindi più maneggevole: con quello abbiamo portato in quota un paio di squadre e il medico del 118. Ma purtroppo, nonostante le manovre di primo soccorso che erano già state attuate dai compagni di scalata della vittima, non ha potuto far altro che constatare la morte dello scalatore».
Enrico Fasoli e i tre sopravvissuti sono poi stati riportati a Pontedilegno attorno alle 16.30. Il corpo di Fasoli è stato trasferito nell’obitorio del cimitero dalignese, mentre gli amici hanno ricostruito il dramma ad alta quota nella caserma dei carabinieri di Ponte. La morte di Enrico Fasoli ha suscitato vivo cordoglio a Peschiera dove lo scalatore era molto conosciuto perchè capo della sezione della protezione civile della squadra del basso lago.
 
Eh si il vento ci ha comunicato che era lui che comandava...........

QUando tu sei partito abbiamo realizzato che essendo la telecabina chiusa, anche la pista di fatto sarebbe stata chiusa così abbiamo pensato di risalirla e tutto sommato abbiamo fatto un bel giro tranquillo fino al rifugio. Prima di tornare a casa sono andato al bar e mi hanno riferito che in settimana il vioz è stato salito ma hanno trovato fuori molto ghiaccio sulla pala finale quindi alla fine non ci siamo persi un gran chè............speriamo in prossime nevicate

ciao gpm
 
peccato per il vento

ma a lui è andata peggio



DRAMMA SUL TONALE. La vittima, di 41 anni, abitava a Peschiera: istruttore del Cai, faceva anche parte della Protezione civile. Sorpreso da una scarica di sassi
Alpinista muore scalando ghiaccio
Un macigno di un quintale ha centrato Enrico Fasoli mentre risaliva la cascata di ghiaccio del Narcanello





siamo passati li proprio in quei momenti ma non si riusciva a capire cosa era successo, sulle cascate sferzava un vento tremendo, poi scendendo abbiamo incontrato una squadra del soccorso che risaliva a piedi e anche loro non avevano notizie sicure se non che erano stati allertati dagli stessi scalatori, poi intanto che tornavamo al tonale abbiamo visto gli elicotteri entrare in val narcanello e solo alla mattina seguente su internet abbiamo letto quello che tu hai scritto

RIP

gpm
 
almeno a st.anton pioveva anche :D ..... sabato nella strada che va da st.Cristoph verso Lech mi era venuta voglia di mettermi l'arva in macchina, dove ti giravi vedevi valanghe di neve bagnata scender giù
 

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Sembra incredibile ma ci siamo divertiti un casino lo stesso, sarà stato per l'ottima compagnia e la neve niente affatto male in discesa... certo che sto pisganino mi aspetta fosse molto più tosto, ma è molto, molto divertente!!

Complimenti per le foto kiki, le mie le guarderò prima o poi, certo ci voleva coraggio a tirar fuori la macchina in quei momenti...
soprattutto ci voleva coraggio a toglieri i guanti :)
 
Questo week vento atroce ovunque... guardate a Bielmonte che roba!!!

[youtube]T6prFXzicqM[/youtube]
 
una volta in s. pellegrino siamo partiti per una gara alle 11 perche il na seggiovia si era incastrata con i poggiqapiedi al filo, le reti erano imbusate e sono state recuperate solo grazie all'atto eroico di teno e fausto, leggendari allenatori dell'agonistica valbelluna, che noncuranti della pericolosità si gettarono nella neve fresa assieme ad alcuni prodi gattisti;
dopo ore ed ore di affanni fausto ebbe una geniale idea e si buttò di pancia lasciandosi scivolare verso l'abisso,le reti furono riportate in vetta e io potei fare una gara da 240 punti.(che culo:-?)
 
una volta in s. pellegrino siamo partiti per una gara alle 11 perche il na seggiovia si era incastrata con i poggiqapiedi al filo, le reti erano imbusate e sono state recuperate solo grazie all'atto eroico di teno e fausto, leggendari allenatori dell'agonistica valbelluna, che noncuranti della pericolosità si gettarono nella neve fresa assieme ad alcuni prodi gattisti;
dopo ore ed ore di affanni fausto ebbe una geniale idea e si buttò di pancia lasciandosi scivolare verso l'abisso,le reti furono riportate in vetta e io potei fare una gara da 240 punti.(che culo:-?)
che culo tu o fausto???
 
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