CROLLO IN MARMOLADA

ero perplesso sulla chiusura anche della sud ma effettivamente poi pensandoci...chi fa la sud, una delle varie tempi moderni, pesce, vinatzer, etc...non credo dopo si faccia mille metri di calate in doppia...ma come diceva macs scende da nord...ergo giusta la chiusura fino a che non si chiarisce il profilo di sicurezza.
Un profilo da sicurezza è da definire se c'è rischio che vengano coinvolte strade o edifici o altre strutture/impianti, altrimenti deve restare all'alpinista la valutazione del rischio.
Per me devono tenere chiuso fino a che i soccorsi sono impegnati con la ricerca, non in minuto di più
La signora, comprensibilmente in stato di choc, muove critiche sia ai soccorsi sia a chi secondi lei doveva monitorare, fare prevenzione, emettere bollettini, ecc.

Riguardo a questo secondo punto sta, insomma, cercando un colpevole.
Ma anche la procura dì Trento, e questo direi che è più significativo, appena dopo l’accadimento ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo.
Non se è stato un atto dovuto; boh, forse sì.

Trovare e punire i responsabili, e porre in atto misure affinché eventi simili non accadano… è naturale volerlo, ma non sempre si può fare, non in questo caso secondo me.
Se c'è una frana o una valanga, è banalmente se ci sono vittime, un fascicolo viene aperto.
Ho appena sentito in tv che la procura ha escluso responsabilità.
Invece, buona notizia, pare che possano partire con i cani, che il manto sembra assesstato.


Ora parlano invece di installare un sensore per monitorare il ghiaccio tipo quello montati ad ovest
 
Hai visto questa intervista qui? https://video.corriere.it/cronaca/m...i-estero/d022c924-fc7f-11ec-aaff-f5c76ebeca8a

Secondo me, nonostante il comprensibile dolore e lutto, la signora l'ha fatta un po' fuori dal vaso. Si lamenta che nel 2022 le istituzioni italiane non abbiano le attrezzature per andare fisicamente sul ghiacciaio senza mettere in pericolo gli operatori. Forse negli altri paesi usano gli stessi rover che pilotano su marte? Poi se finisce in un crepaccio ne tiriamo fuori un altro dai box? Mah....
secondo me semplicemente è sconvolta per la perdita della sorella ed è nella seconda fase del lutto, la rabbia, si tende a cercare un colpevole per dare una spiegazione a qs ingiustizia.
Non possiamo pensare che sia lucida nelle dichiarazione e non possiamo immaginare che cosa stia passando, prendiamola con le pinze poveraccia.... io credo che se ci fosse mia sorella sotto, avrei speranza che fosse ancora viva e andrei a cercarla in tutti i modi possibili e poi non sarebbero mai abbastanza.... riflettiamo un attimo.
 

“La montagna resta aperta e di tutti e lo sarà anche in futuro.

Con i cambiamenti climatici causati negli ultimi 100 anni dall’uomo, servirà però ancora più prudenza”.

Lo ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher in riferimento alla tragedia della Marmolada.
Secondo il presidente della Provincia autonoma è sbagliato “caricare tutta la responsabilità sulla politica”. “Anche in passato ci sono stati eventi come caduta sassi e dove il rischio era evidente sono stati cambiati i tracciati dei sentieri, ma va ripetuto che un evento come quello della Marmolada era assolutamente imprevedibile”, ha ribadito Kompatscher. “Non è vero che con una settimana di caldo eccezionale le montagne vanno chiuse, serve comunque sempre anche la responsabilità individuale e chi va in alta montagna affronta un rischio diverso di chi passeggia in città”, ha sottolineato il governatore. Con il cambiamento climatico, ha concluso, “aumenterà ulteriormente il rischio, ma questo non significa che non possiamo più andare in montagna prendendo comunque sempre sul serio segnali di rischio”.
In alcune zone delle Alpi le escursioni in alta montagna in futuro potranno essere effettuate solo in primavera, quando il manto nevoso è ancora più compatto e le temperature più basse.

In alcune zone delle Alpi le escursioni in alta montagna in futuro potranno essere effettuate solo in primavera, quando il manto nevoso è ancora più compatto e le temperature più basse.

Lo sostiene Thomas Wanner del Club alpino austriaco in un’intervista al quotidiano Dolomiten.

Da alcuni anni – fa presente Wanner – le guide alpine locali non offrono più la scalata d’estate del Pan di Zucchero, una vetta di 3.507 metri sul confine tra il Tirolo austriaco e l’Alto Adige, e sul Grossglockner, la vetta più alta dell’Austria con 3.798 metri, la via normale è stata spostata.

“Il vero problema – spiega Marco Gabl, un altro esperto del Oeav – è la ritirata del permafrost, “il collante delle Alpi”, che fa aumentare il rischio caduta sassi. Per questo motivo regolarmente viene interdetto l’accesso al Monte Cervino”.

Fonte: Ansa
 
Un profilo da sicurezza è da definire se c'è rischio che vengano coinvolte strade o edifici o altre strutture/impianti, altrimenti deve restare all'alpinista la valutazione del rischio.
Per me devono tenere chiuso fino a che i soccorsi sono impegnati con la ricerca, non in minuto di più

Se c'è una frana o una valanga, è banalmente se ci sono vittime, un fascicolo viene aperto.
Ho appena sentito in tv che la procura ha escluso responsabilità.
Invece, buona notizia, pare che possano partire con i cani, che il manto sembra assesstato.


Ora parlano invece di installare un sensore per monitorare il ghiaccio tipo quello montati ad ovest
Credo che sia errata la notizia che la Procura della Repubblica abbia già escluso responsabilità.

La fase di indagini preliminari dura 6 mesi e può essere rinnovata di altri 6 mesi. Inoltre questa è una materia complessa, in merito alla quale il PM non ha le competenze tecniche per decidere da solo, ma dovrà avvalersi della consulenza di esperti.

Secondo me, al massimo, non ci sono ancora persone indagate, ma credo che non ci sia ancora stata alcuna valutazione sull'esito delle indagini.
 

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TRENTO - Alessandra De Camilli e il destino di chi sopravvive a una tragedia di queste dimensioni. Un attimo prima era lì con il suo compagno Tommaso Carollo a sorridere di fronte all'ennesima vetta scalata, un attimo dopo l'impossibile. E ora si trova in un letto d'ospedale a Trento, malconcia, piena di fratture, imprigionata in un loop di ricordi, De Camilli, 51 anni, architetto di Schio (Vicenza), è una dei miracolati della Marmolada. Questione di metri, probabilmente, e ha avuto salva la vita. Non lo sa nemmeno lei, perché è qui ora. È stata operata l'ultima volta 48 ore fa. Riduzione di alcune fratture, spiegano i medici. Alessandra è stata sistemata in una stanza da sola, l'ultima del corridoio del reparto di Ortopedia, al settimo piano del polo ospedaliero Santa Chiara. I medici la tengono sotto osservazione, anche per verificare le sue condizioni psicologiche. Unica regola per chi entra nella sua stanza: nessuna informazione sull'incidente, niente aggiornamenti. Ci vorrà tempo per metabolizzare tutto questo.

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Alessandra, cosa ricorda di quel momento?

"Ho sentito un rumore e guardato verso l'alto. Ho visto pezzi di neve e ghiaccio che scendevano, ho sentito qualcuno che gridava 'via-via'. Poi penso di essere svenuta".
È riuscita a spostarsi un po' dalla traiettoria della valanga?
"Non ho avuto nemmeno il tempo di pensare 'ora scappo', che sono stata travolta. Penso fosse impossibile fuggire da quella massa enorme".
Cosa ricorda del risveglio?
"Quando mi sono svegliata c'erano i soccorsi, penso sia passata una mezz'ora. C'era il signore del rifugio. Io ero in mezzo al ghiaccio".

Marmolada, soccorso alpino: "Trovati altri resti". Ma sarà difficile riprendere le ricerche​



C'era qualche altra persona vicino a lei?
"Ricordo una ragazza seduta, la stavano soccorrendo insieme a me".
Quando c'è stata la valanga, dove si trovava precisamente?
"Eravamo arrivati alla base del ghiacciaio, poi restava un percorso da fare sulla roccia. Ma ci siamo fermati e avevamo iniziato a tornare indietro. Era tardi, io non l'avevo mai fatto quel percorso. Mi sembrava troppo lungo, era anche caldo. Ma chi poteva immaginare una cosa del genere".

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(ansa)

Con chi si trovava in cordata?
"Ero con Tommaso. Poi lui conosceva altre guide, li avevamo agganciati al rifugio. Nessuno ci ha detto che era pericoloso salire, c'era un sacco di gente che andava tranquilla. Eravamo partiti alle 7 del mattino, quindi non era freddo ma nemmeno caldissimo".
Era la prima volta per tutti lì?
"Tommaso era già andato altre volte".
L'ha più visto dopo il distacco della massa di ghiaccio?
"Purtroppo no, mi hanno detto che è disperso. Ricordo bene fino al momento in cui abbiamo sentito il rumore provenire dall'alto. Ricordo di aver visto materiale ghiacciato cadere verso di noi. Poi il nulla. E quando mi sono svegliata, uno dei soccorritori mi ha messo in mano un telefonino e mi ha detto: questo è tuo".
E poi?
"È arrivato un elicottero e mi ha portato prima in un posto, poi in un altro".
Adesso come sta?
"Ho una frattura al piede destro e anche al braccio destro. Ma non solo. Hanno trovato fratture al bacino e alla colonna vertebrale. Mi fa male ovunque. Muovo solo il lato sinistro del corpo".
C'è chi sostiene che sia stato imprudente salire sul ghiacciaio con le temperature così alte. Vi eravate posti questo problema?
"Col senno di poi, parlano tutti. La verità è che nessuno poteva prevedere una simile catastrofe. C'erano anche guide esperte nella comitiva travolta e se si trovavano lì, evidentemente avevano pensato che si potesse fare. Quello che è successo non era prevedibile, in nessun modo".
La conversazione viene interrotta dall'ingresso del medico del reparto, per una delle numerose visite a cui la paziente viene sottoposta nelle sue giornata. De Camilli tiene vicino a sé il telefonino, ma risponde solo alle telefonate dei genitori e non riesce ancora a farlo con i messaggi, per una questione di mobilità delle dita. Nelle ultime ore sulla sua pagina Facebook sono arrivate decine di saluti, tutti dello stesso tenore: "Forza Alessandra, siamo con te". Tutti senza risposta, fino a ieri sera, quando a un certo punto la donna sopravvissuta alla tragedia ha postato una foto che trafigge il cuore: lei e il compagno che si baciano sulla cima di una montagna. Con una didascalia: "Ti amo Tommaso".

da Repubblica
 
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Se non si vuole il rischio, basta andare a Jesolo sotto l'ombrellone (attenzione comunque ai colpi di calore).

Ricordo 2/3 anni fa, quasi in cima al Pelmo, che il mio amico ha smosso un masso grosso quanto 3 lavatrici.
Se ci fosse stato qualcuno dietro.....

La montagna, specie nelle vie alpinistiche, è rischio.
E, forse, è proprio quel rischio a creare adrenalina e a spingere l'uomo nel provare percorsi nuovi.
 
Mi viene in mente una frase del film man in Black.

"Una persona è matura. La gente è un animale ottuso, pauroso e pericoloso, lo sai anche tu."

Ho appena letto su fb un post di fondazione montagna sicura, dove provano a spiegare dal punto di vista scientifico le cause, e che fondamentalmente non era prevedibile. Questo il primo commento. No commenti.

Visualizza allegato 93973

Purtroppo i social sono diventati una cloaca, la gente nemmeno legge gli articoli, vomitano subito le loro ilazioni condite da pressapochismo e faciloneria varia. Questi articoli dovrebbero fornire dei contesti da cui imbastire degli spunti di discussione, ma sono solo degli sfogatoi.
Il passo successivo poi è sempre di colpevolizzare la vittima, che si tratti di uno stupro o degli alpinisti che a priori sono dei pazzi incoscienti.

secondo me semplicemente è sconvolta per la perdita della sorella ed è nella seconda fase del lutto, la rabbia, si tende a cercare un colpevole per dare una spiegazione a qs ingiustizia.
Non possiamo pensare che sia lucida nelle dichiarazione e non possiamo immaginare che cosa stia passando, prendiamola con le pinze poveraccia.... io credo che se ci fosse mia sorella sotto, avrei speranza che fosse ancora viva e andrei a cercarla in tutti i modi possibili e poi non sarebbero mai abbastanza.... riflettiamo un attimo.

Prima o poi vieteranno ben ai giornalisti avvoltoi di intervistare persone sotto shock che hanno appena perso un caro in maniera violenta

Tutto comprensibile, infatti io se fossi parente di una vittima penso che non rilascerei nessuna dichiarazione, perchè tanto poi vengono strumentalizzate e viene fuori sempre la solfa del "lo stato non ci aiuta bla bla".

Detesto poi quando cominciano a setacciare la vita privata della gente spulciando su facebook, oggi fa notizia la foto della sopravvissuta in barella che lancia messaggi d'amore verso il marito che non c'è più. Un voyeurismo macabro incitato dai media, per forza poi ci sono i "curiosi" che vanno sui luoghi di tragedie o delitti.


Questa è una foto del 25 giugno della parte franata del ghiacciaio:
marmolada-pre-crollo.png


I crepacci in alto sembrano quelli responsabili del crollo, ma magari erano presenti già le estati scorse...

Riporto anche questa frase dal corriere: «Pensa di essersi salvato perché in quel momento non era legato. Si stavano preparando per salire, erano ancora ai piedi del ghiacciaio».
 
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Credo che sia errata la notizia che la Procura della Repubblica abbia già escluso responsabilità.

La fase di indagini preliminari dura 6 mesi e può essere rinnovata di altri 6 mesi. Inoltre questa è una materia complessa, in merito alla quale il PM non ha le competenze tecniche per decidere da solo, ma dovrà avvalersi della consulenza di esperti.

Secondo me, al massimo, non ci sono ancora persone indagate, ma credo che non ci sia ancora stata alcuna valutazione sull'esito delle indagini.
si si ho solo riportato la notizia, mi pare fosse un articolo di avvenire
almeno 2 anni passeranno
 
Purtroppo i social sono diventati una cloaca, la gente nemmeno legge gli articoli, vomitano subito le loro ilazioni condite da pressapochismo e faciloneria varia. Questi articoli dovrebbero fornire dei contesti da cui imbastire degli spunti di discussione, ma sono solo degli sfogatoi.
Il passo successivo poi è sempre di colpevolizzare la vittima, che si tratti di uno stupro o degli alpinisti che a priori sono dei pazzi incoscienti.





Tutto comprensibile, infatti io se fossi parente di una vittima penso che non rilascerei nessuna dichiarazione, perchè tanto poi vengono strumentalizzate e viene fuori sempre la solfa del "lo stato non ci aiuta bla bla".

Detesto poi quando cominciano a setacciare la vita privata della gente spulciando su facebook, oggi fa notizia la foto della sopravvissuta in barella che lancia messaggi d'amore verso il marito che non c'è più. Un voyeurismo macabro incitato dai media, per forza poi ci sono i "curiosi" che vanno sui luoghi di tragedie o delitti.


Questa è una foto del 25 giugno della parte franata del ghiacciaio:
marmolada-pre-crollo.png


I crepacci in alto sembrano quelli responsabili del crollo, ma magari erano presenti già le estati scorse...

Riporto anche questa frase dal corriere: «Pensa di essersi salvato perché in quel momento non era legato. Si stavano preparando per salire, erano ancora ai piedi del ghiacciaio».
Sfido chiunque di noi, vedendo questa foto, a pensare che sarebbe successo quello che è successo. Dei normali crepacci...
 
Sfido chiunque di noi, vedendo questa foto, a pensare che sarebbe successo quello che è successo. Dei normali crepacci...
Ma soprattutto, almeno io, guardando la conformazione della montagna ai lati, sarei portato a pensare che quella sia una calotta di ghiaccio di modesto spessore.
Invece, dopo il crollo, s'è visto bene quanto quel ghiacciaio sia spesso e riempia una profonda depressione della roccia.
 
Sfido chiunque di noi, vedendo questa foto, a pensare che sarebbe successo quello che è successo. Dei normali crepacci...
Beh insomma....


Data la pendenza qualche domanda su quelle fenditure orizzontali forse bisognava farsela, spessore o non spessore. Ovviamente col senno di poi è tutto facile, su questo non ci piove.
 
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ho notato che la parte che si è staccata ha un colore più scuro di ciò che c'è intorno.
Può significare qualcosa? chiedo da ignorante nel campo.
 
ho notato che la parte che si è staccata ha un colore più scuro di ciò che c'è intorno.
Può significare qualcosa? chiedo da ignorante nel campo.
Sembra un bubbone che sta per scoppiare in effetti. Almeno pare così OGGI, a cosa avvenuta. Che sia dovuto a un sollevamento di quella parte di ghiacciaio a causa dell'acqua che si accumulava sotto ?
 
Tu scii pochi giorni perche’ cerchi la podwer, che non e’ roba appenninica 😄, in pista, lo sai, la stagione e’ spesso piu’ lunga di quella di tante localita’ alpine.
anfatti.....quest'anno ho sciato 20 gg. fuoripista in Abruzzo, molto meno nel resto delle Alpi. e di questi 20 quanti ne ho fatti a Campo Imperatore? uno. due discese e poi a casa. ed ero quasi di strada, di ritorno da un'abbuffata epica di powder durata 4gg..
la verità è che Campo Imperatore, per me da trent'anni luogo dell'anima, è già di per sé un terno al lotto se vuoi sciare fuoripista. esposto a sud, arrivo a quota 1100, in alto sempre o quasi flagellato dal vento. impianti aperti quando decidono lor signori, ovvero quasi sempre troppo tardi per scendere il versante Vallefredda. restano i valloni serviti dalla funivia: dopo due giri che è tutto tracciato ed hai le solette rigate, ti ricordi che le precipitazioni non sono più quelle di una volta, il luogo non è più per pochi pazzi, il pellegrinaggio romantico lo hai fatto... adesso puoi andare in pace. amen
 
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