Monte Vettore - Sibillini - settembre 2021

Bel report e posti splendidi, viene proprio la voglia di visitarli...
Tra l'altro questi sentieri devono essere un bel godimento anche in mtb...sono effettivamente ciclabili come sembra dalle foto o troppo ripidi?
 
Bel report e posti splendidi, viene proprio la voglia di visitarli...
Tra l'altro questi sentieri devono essere un bel godimento anche in mtb...sono effettivamente ciclabili come sembra dalle foto o troppo ripidi?

Sui Sibillini, sopra 1800, la mtb sui sentieri è vietata in moltissime zone.
Il Vettore in particolare e quasi tutto interdetto. A mio parere il Vettore non è una grande perdita, sono sentieri dove le bici sgommano tirando giù ghiaia, e i dischi fischiano, con conseguente terrore per i pedoni. I sentieri dei Sibillini sono deserti e desolati quasi ovunque, questo è invece strapieno di gente, andare a fare MTB proprio lì, come avveniva prima dei divieti, sarebbe proprio andare a cercarsi la lite con l’escursionista…
 
Bel report e posti splendidi, viene proprio la voglia di visitarli...
Tra l'altro questi sentieri devono essere un bel godimento anche in mtb...sono effettivamente ciclabili come sembra dalle foto o troppo ripidi?

Da Forca di Presta alla cima del Vettore sono circa 5 km e 940 m di dislivello, quindi quasi il 20% di pendenza media. Al netto dei divieti, non mi pare banale farsela tutta in bici :D

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Perché si scia, ovviamente :TTTT

Prendi pure l'atlante, scoprirai cose interessanti, non ultimo l'andamento dei confini provinciali tra GE/AL/PV/PC/PR, che spesso e volentieri sembrano non avere alcuna motivazione razionale HIHIHI

Poi nel piacentino c'è una stortura idrografica interessante, ma è per palati fini... chissà se la trovi :D

intanto cerco... nel caso mi arrenderò :checepossofa: poi però mi dovrai dire di che si tratta..
 
La c segnala la pronuncia tradizionale in uso a Roma, analoga a "facioli" (fagioli) o "monticiano" (abitante del rione Monti) :D
Le ragioni fonetico-etimologiche sono le stesse

Nel dialetto umbro, soprattutto della fascia appenninica (cioè i "vicini") il termine marchiGiano semplicemente non esiste
MarchiCiano, stop.

Sorvoliamo poi sul noto detto derivante (come per i pisani) dall'essere gli esattori delle tasse per conto dello stato pontificio.

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In cima. Quel lontano panettoncino in ultimo piano sulla sinistra ha tutta l’aria d’essere il Subasio ( :think: )
298315-vettore-img4025.jpg

Avrei scommesso fossero i Monti Martani (oggetto di un mio WLF dello scorso anno).
Invece ho ricontrollato e c'hai preso in pieno, complimenti..
 
Sui Sibillini, sopra 1800, la mtb sui sentieri è vietata in moltissime zone.
Il Vettore in particolare e quasi tutto interdetto. A mio parere il Vettore non è una grande perdita, sono sentieri dove le bici sgommano tirando giù ghiaia, e i dischi fischiano, con conseguente terrore per i pedoni. I sentieri dei Sibillini sono deserti e desolati quasi ovunque, questo è invece strapieno di gente, andare a fare MTB proprio lì, come avveniva prima dei divieti, sarebbe proprio andare a cercarsi la lite con l’escursionista…

La possibilità che ci fossero dei divieti effettivamente mi aveva sfiorato...

Da Forca di Presta alla cima del Vettore sono circa 5 km e 940 m di dislivello, quindi quasi il 20% di pendenza media. Al netto dei divieti, non mi pare banale farsela tutta in bici :D

Eh, come sempre accade, le fotografie tendono a spianare come effetto...per quello ho chiesto [emoji1]

Se mai visiterò la zona, allora sarò appiedato...
 

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Avrei scommesso fossero i Monti Martani (oggetto di un mio WLF dello scorso anno).
Invece ho ricontrollato e c'hai preso in pieno, complimenti..

Ho visto che una delle massime elevazioni dei Monti Martani si chiama Capoccia Pelata: bel nome HIHIHI
Comunque, anche se fossero stati visibili non li avrei mai riconosciuti
confini provinciali tra GE/AL/PV/PC/PR

Interessante la frazione di Samboneto... e poi non sapevo proprio che la Lombardia per pochi chilometri arrivasse a toccare la Trebbia!
La "stortura idrografica" non l'ho individuata
 
non sapevo proprio che la Lombardia per pochi chilometri arrivasse a toccare la Trebbia!
Altrimenti come farebbero a chiamarlo "le Maldive di Milano"? :TTTT

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La "stortura idrografica" non l'ho individuata

NERD mode ON

I corsi d'acqua piacentini che finiscono direttamente in Po sono 5: Tidone (che nasce in Lombardia), Trebbia (che nasce in Liguria), Nure, Chiavenna, Arda (questi 3 interamente piacentini).
Ebbene, se per i 4 maggiori non c'è niente da recriminare, il povero Chiavenna costituisce un caso particolare. Infatti riceve 2 affluenti (Chero e Riglio) che per bacino imbrifero, lunghezza e portata, lo superano decisamente. Riglio e soprattutto Chero formano vallate preappenniniche tutt'altro che trascurabili, mentre il Chiavenna nel tratto collinare è praticamente un fosso, nonchè sensibilmente più corto degli altri 2. Partendo dal presupposto* che il fiume più importante porta il suo nome fino alla foce, in Po dovrebbe finirci il Chero, o tutt'al più il Riglio, ma sicuramente non il** Chiavenna. È un fenomeno curioso, perchè non si può pensare che gli antichi non sapessero dove nasce, non stiamo parlando di un fiume di 1000 km di cui si ignorava (o si sbagliava) la sorgente, ma di torrentelli che vedi a occhio nudo da dove scendono.

* non sempre vero, vedi la storia del Po che dovrebbe chiamarsi Tanaro HIHIHI
** in piacentino però diventa "la" Ciavëna

NERD mode OFF

grandissima ricchezza d'acque del Nera (che "vale" due terzi del Tevere): il fiume, sempre gonfio d'acqua anche in estate, è alimentato costantemente e copiosamente dagli acquiferi sotto il Velino, il Terminillo, i Sibillini.

Ecco, io il Nera lo conoscevo solo di nome, e forse l'ho attraversato una volta in vita mia. Non sapevo di questa abbondanza e regolarità di regime, quindi vi sono risorgive dalla portata costante tutto l'anno? Ho visto in effetti che è ben sfruttato idroelettricamente, cosa che si addice a un fiume perennemente ricco d'acqua.
Ma si dice il Nera o la Nera? Che odiosi questi fiumi che finiscono in -a...
 
Ultima modifica:
Io il Po che dovrebbe chiamarsi Tanaro, non la considero una causa persa. Pensa che bello, Pianura Tanarana, Cremona città sul Tanaro, centro commerciale CremonaTanaro.
Faremo giustizia sia al Chero che al Tanaro.
 
il povero Chiavenna costituisce un caso particolare. Infatti riceve 2 affluenti (Chero e Riglio) che per bacino imbrifero, lunghezza e portata, lo superano decisamente. Riglio e soprattutto Chero formano vallate preappenniniche tutt'altro che trascurabili, mentre il Chiavenna nel tratto collinare è praticamente un fosso, nonchè sensibilmente più corto degli altri 2. Partendo dal presupposto* che il fiume più importante porta il suo nome fino alla foce, in Po dovrebbe finirci il Chero, o tutt'al più il Riglio, ma sicuramente non il** Chiavenna. È un fenomeno curioso, perchè non si può pensare che gli antichi non sapessero dove nasce, non stiamo parlando di un fiume di 1000 km di cui si ignorava (o si sbagliava) la sorgente, ma di torrentelli che vedi a occhio nudo da dove scendono.

* non sempre vero, vedi la storia del Po che dovrebbe chiamarsi Tanaro HIHIHI
** in piacentino però diventa "la" Ciavëna

Ah, ok, non ci sarei mai arrivato :D

Ma si dice il Nera o la Nera? Che odiosi questi fiumi che finiscono in -a...

Mah :checepossofa: Credo che la risposta corretta sia: in ambedue i modi
Controdomanda: si dice il Trebbia o la Trebbia?

Ecco, io il Nera lo conoscevo solo di nome, e forse l'ho attraversato una volta in vita mia. Non sapevo di questa abbondanza e regolarità di regime, quindi vi sono risorgive dalla portata costante tutto l'anno?

Sì, assolutamente. Le più famose sono le sorgenti del Peschiera (20 mc/s !), che alimentano il fiume Velino (che poi si getterà nel(la) Nera dopo le cascate delle Marmore). Due terzi della portata del Peschiera però vengono captati alla sorgente e portati direttamente a Roma.

Diciamo che da un punto di vista strettamente idrografico, il fiume che passa per Roma si dovrebbe chiamare Nera, visto che alla confluenza a Orte è mediamente più ricco d'acque del Tevere...

Ma in Italia secondo me la "stortura" più macroscopica è quella rappresentata dall'Adige: anzi, sono ben tre "storture" in serie HIHIHI Il fiume che sfocia in Adriatico tra Brenta e Po si dovrebbe chiamare Aurino! (più grande della Rienza, la quale a sua volta è molto più grande dell'Isarco, il quale a sua volta è molto più grande dell'Adige).

Ma si capisce perché il Tevere si chiama Tevere e l'Adige si chiama Adige: le rispettive valli sono delle autostrade, a differenze di quelle del(la) Nera o dell'Isarco
 
Sì, assolutamente. Le più famose sono le sorgenti del Peschiera (20 mc/s !), che alimentano il fiume Velino (che poi si getterà nel(la) Nera dopo le cascate delle Marmore). Due terzi della portata del Peschiera però vengono captati alla sorgente e portati direttamente a Roma.

Non devo certamente dirlo a te :D
Fino a prima del fascismo quella zona e le stesse sorgenti del Peschiera erano tutte in provincia dell’Aquila. Nello stesso territorio di Leonessa la tenuta di Santogna è ancora di proprietà del Comune dell’Aquila
https://www.google.com/amp/s/www.il...poltrona-per-tre-laquila-apre-allaccordo/amp/

Ora non saprei fino a che punto ma la più grande sorgente che rifornisce Roma è morfologicamente in Abruzzo, o no?
 
Nello stesso territorio di Leonessa la tenuta di Santogna è ancora di proprietà del Comune dell’Aquila
https://www.google.com/amp/s/www.il...poltrona-per-tre-laquila-apre-allaccordo/amp/

Molto interessante! Certo che i novantanove castelli fondatori dell'Aquila erano anche molto lontani l'uno dall'altro: tra Santogna e San Benedetto in Perillis corrono cento chilometri :shock:

Ora non saprei fino a che punto ma la più grande sorgente che rifornisce Roma è morfologicamente in Abruzzo, o no?

Intendi l'origine delle acque del Peschiera? Vengono dagli acquiferi sotto il retrostante monte Nuria, i piani di Rascino, e ancora più dietro il grande massiccio del Velino. Quindi sono in parte abruzzesi, assolutamente sì.

E' stimato che la circolazione sotterranea proveniente dal sistema Nuria - Velino, le cui acque affiorano nel Peschiera e in altre sorgenti minori, valga oltre 30 mc/s.
Gli acquiferi del Terminillo e dei Sibillini, complessivamente, contribuiscono mediamente per altri 25 mc/s.
Poi, visto che sono stati evocati da Bisfra i monti Martani, si può menzionare che le acque assorbite dai calcari di queste modeste elevazioni viaggiano sotterraneamente e si uniscono a quelle dell'acquifero dei colli Amerini, incisi dal Nera nei pressi di Stifone: da queste sorgenti lineari sgorgano costantemente altri 13 mc/s.

Complessivamente si stima che le acque disponibili immagazzinate nelle strutture carbonatiche appenniniche ricadenti nel bacino del Tevere (non solo nel sottobacino della Nera, ma anche in quello dell'Aniene e di altri corsi minori) ammontino a tre miliardi e mezzo di metri cubi annui, che corrispondono a 110 mc/s.
Ora, è un po' improprio collegare causalmente ciò che ho appena scritto a ciò che sto per scrivere, però è interessante notare che la portata media a Roma nei mesi di luglio e agosto (quando cioè sull'intero bacino piove molto poco) è più o meno quella.
 
La vexata quaestio del nome maschile o femminile... anche per le montagne: proprio qui nel Forum ho letto che la montagna Civetta nelle Dolomiti e' chiamata dai locali al maschile oppure al femminile a seconda di dove sono residenti (se in Val Fiorentina oppure in Val di Zoldo)... a parte che non si sa come sia chiamata da chi abita ad Alleghe, l'altro giorno su RaiPlay ho visto una trasmissione del passato tutta dedicata alla montagna Civetta, con giornalisti ed alpinisti (tra cui anche Reinhold Messner) che diceva che il nome era solo femminile, ovvero si chiamava La Civetta.
 
Sul Nera devo dire che non l’ho mai sentito declinare al femminile, tantomeno dagli abitanti della Valnerina che al di là delle questioni semantiche e grammaticali ritengo siano i detentori della “proprietà” della declinazione di genere.
Un po’ come il monte per picnic domenicali sopra il mio paese d’origine, noi lo chiamiamo con un accento, tutti quelli di fuori (tranne i romani originari di qui :D) con un altro.
Se mi capita li correggo HIHIHI
 
Un po’ come il monte per picnic domenicali sopra il mio paese d’origine, noi lo chiamiamo con un accento, tutti quelli di fuori (tranne i romani originari di qui :D) con un altro.
Se mi capita li correggo HIHIHI

Mmh... deve essere un nome che voi pronunciate con l'accento sulla terzultima sillaba, mentre i foresti lo pronunciano spontaneamente con l'accento sulla penultima :think:
Forse ho capito...
Sul Nera devo dire che non l’ho mai sentito declinare al femminile, tantomeno dagli abitanti della Valnerina che al di là delle questioni semantiche e grammaticali ritengo siano i detentori della “proprietà” della declinazione di genere.

E allora mi schiero definitivamente anch'io con i ternani e gli altri :D
 
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