Questo vento di ricaduta appenninico da sud sudovest si forma a causa del fatto che la perturbazione in transito non riesce a basculare bene in profondità alle ns latitudini, in sintesi ci sfiora solamente ma contemporaneamente attiva forti venti nelle zone esposte al libeccio cioè Capo Corso e Ponente Ligure dopo Capo Mele. E' la situazione classica con cui in Emilia in primavera/estate a volte ci impestiamo di vento fu simile anche il (
2006-07-08-09) circa ed infatti all'epoca uscivo al Lagastrello in windsurf a 1200 metri d'altezza piuttosto spesso con amici che provenivano anche da altre provincie. Il fenomeno che purtroppo potrebbe essere utilizzimo in pianura per pulire l'aria in autunno/inverno non avviene perchè il vento resta in quota difficilmente scende e scardina il cuscino di aria gelida che si posa sulla Via Emilia per capirci
. Inoltre nei periodi invernali le perturabzioni sono molto piu' organizzate e profonde il Libeccio picchia anche sulle ns coste (esempio zone livornesi) generando flussi di vento non di ricaduta ma di rimbalzo, cioè dalla zona delle Apuane fino a tutto il levante Ligure i potenti venti di libeccio tendono a rimbalzare contro l'Appennino passando alti sulla pianura, bisogna salire in collina per sentire l'aria di mare e vedere i termometri che da sotto zero e gelo schizzano a temperature sopra i 10 gradi. D'inverno gli Emiliani chiamano questo fenomeno termico il "marino" vento del mare che scioglie la neve nelle ns. stazioni sciistiche. In sintesi in primavera estate secca tutto, d'inverno pulisce na mazza perchè non sposta il cuscino gelido in pianura o meglio lo sposta ma molto lentamente. Dimenticavo che non parliamo di un venticiello a volte nelle valli esposte puo' raggiungere anche i 50/60 nodi in condizioni di cielo limpido.