Ema93
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Settimana scorsa, nell'unica giornata di bel tempo sono salito sul Monte delle Forbici (2910 m), in Valmalenco.
La Valmalenco non ha bisogno di presentazioni, essendo una delle valli più belle della Lombardia e di tutte le Alpi Retiche, che aveva colpito, con la sua densa bellezza, anche il nostro capo, Fabio, in una breve visita invernale. Ma è solo in estate, potendola esplorare nei suoi settori più remoti e selvaggi, che svela veramente tutti i suoi tesori. In uno spazio così ristretto condensa panorami aperti, ghiacciai di grandi dimensioni, un 4000 (sebbene sia pochi km di là dal confine), e altre cime di grande importanza e emozione.
La vista dalla cima delle Forbici, meravigliosa, è a 360 gradi su tutta la Valmalenco, verso sud si vede il Pizzo Scalino, verso nord il gruppo del Bernina, e verso Ovest il Disgrazia. Che in questo caso, purtroppo, era coperto dalle nubi.
Si parte da Campomoro (1900 m), frazione di Lanzada, seguendo il sentiero per il rifugio Carate Brianza. Dalla diga si scende nella valletta alla base di essa, e si risale sul versante opposto seguendo il sentiero nel bosco. Il sentiero è ben tracciato, sebbene sia molto ripido a causa della estrema rocciosità e severità della zona. Dopo un po' di fatica, si guadagna la prima apertura sulla valle, con la piramide del Pizzo Scalino:
A questo punto si piega verso l'interno della vallata, e si inizia a vedere in lontananza il Rifugio Carate:
Uscendo dal bosco si rimontano i 7 dossi erbosi noti come "i sette sospiri" ossia l'ordinaria amministrazione nelle valli bresciane e bergamasche...
Dai Sospiri la visione sulla vallata inizia ad allargarsi sempre di più:
Superato il rifugio e la Bocchetta delle Forbici, si sale la costa montuosa lungo il ripido sentierino tracciato tra gli sfasciumi (la roccia è davvero marcia), ma sempre ben segnato con i bolli bianchi e rossi fino in cima. Dopo un pianoro intermedio:
Si sale tra sfasciumi, roccette e chiazze di neve. La ottima tracciatura del sentiero fa sì che sia superfluo mettere giù la mano quasi sempre
A questo punto si vede la vetta (che è proprio una catasta di roccia marcia)
Gli scorci verso valle iniziano a farsi vertiginosi
In vetta la visione è spettacolare:
Le piste da sci del Monte Motta
Il gruppo del Bernina (si vedeva bene anche il rifugio Marco e Rosa, ma non ho fatto in tempo a fotografarlo prima che si celasse. Era imbiancato di neve fresca):
E il Rifugio Marinelli Bombardieri sul suo terrazzo affacciato sul vallone di Scerscen:
PS chiedo scusa per le foto inclinate, ma il sistema mi ruota automaticamente le foto scattate in verticale e non so come fare.
La Valmalenco non ha bisogno di presentazioni, essendo una delle valli più belle della Lombardia e di tutte le Alpi Retiche, che aveva colpito, con la sua densa bellezza, anche il nostro capo, Fabio, in una breve visita invernale. Ma è solo in estate, potendola esplorare nei suoi settori più remoti e selvaggi, che svela veramente tutti i suoi tesori. In uno spazio così ristretto condensa panorami aperti, ghiacciai di grandi dimensioni, un 4000 (sebbene sia pochi km di là dal confine), e altre cime di grande importanza e emozione.
La vista dalla cima delle Forbici, meravigliosa, è a 360 gradi su tutta la Valmalenco, verso sud si vede il Pizzo Scalino, verso nord il gruppo del Bernina, e verso Ovest il Disgrazia. Che in questo caso, purtroppo, era coperto dalle nubi.
Si parte da Campomoro (1900 m), frazione di Lanzada, seguendo il sentiero per il rifugio Carate Brianza. Dalla diga si scende nella valletta alla base di essa, e si risale sul versante opposto seguendo il sentiero nel bosco. Il sentiero è ben tracciato, sebbene sia molto ripido a causa della estrema rocciosità e severità della zona. Dopo un po' di fatica, si guadagna la prima apertura sulla valle, con la piramide del Pizzo Scalino:
A questo punto si piega verso l'interno della vallata, e si inizia a vedere in lontananza il Rifugio Carate:
Uscendo dal bosco si rimontano i 7 dossi erbosi noti come "i sette sospiri" ossia l'ordinaria amministrazione nelle valli bresciane e bergamasche...
Dai Sospiri la visione sulla vallata inizia ad allargarsi sempre di più:
Superato il rifugio e la Bocchetta delle Forbici, si sale la costa montuosa lungo il ripido sentierino tracciato tra gli sfasciumi (la roccia è davvero marcia), ma sempre ben segnato con i bolli bianchi e rossi fino in cima. Dopo un pianoro intermedio:
Si sale tra sfasciumi, roccette e chiazze di neve. La ottima tracciatura del sentiero fa sì che sia superfluo mettere giù la mano quasi sempre
A questo punto si vede la vetta (che è proprio una catasta di roccia marcia)
Gli scorci verso valle iniziano a farsi vertiginosi
In vetta la visione è spettacolare:
Le piste da sci del Monte Motta
Il gruppo del Bernina (si vedeva bene anche il rifugio Marco e Rosa, ma non ho fatto in tempo a fotografarlo prima che si celasse. Era imbiancato di neve fresca):
E il Rifugio Marinelli Bombardieri sul suo terrazzo affacciato sul vallone di Scerscen:
PS chiedo scusa per le foto inclinate, ma il sistema mi ruota automaticamente le foto scattate in verticale e non so come fare.
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