Quella volta che...... (una brutta avventura o giù di lì)

Quella volta che... ho perso lo sci! Per pigrizia mi rigioco questa:

https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=85861&page=3

Martedì si prospettava una giornatona: neve eccellente e poca gente in giro. Sono partito con tre Creblet per scaldarmi...

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Poi attacco la Chassoure, in ombra ottima neve e accumuli importanti sulla sinistra. Parto deciso,
neve sopra il ginocchio, su un cambio di pendenza sento un "tack" e mi rendo conto che si é aperto
un attacco. Faccio ancora qualche metro e si stacca anche l'altro sci.

Il secondo lo trovo subito, ma é abbastanza nascosto. Il primo lo cerco con il bastoncino, poi sfodero
la sonda, ma ben presto passo alla pala. Stuoli di curiosi guardano e passano; altri volonterosi
si fermano. Generosi, ma mi s******ano la traccia (già confusa, visto che non sono lontano dall'
itinerario "balisé").

A un certo punto arriva anche il pisteur con l'apparato Recco da usare come metal detector, ma
definisce subito l'impresa come disperata, viste le interferenze e che nessuno dei due si offre di
cercare in costume adamitico. Lui cerca senza molta convinzione, poi fa cercare me, ma anch'io
non sono convinto. Restituisco il Recco, tiro ancora due colpi di pala a caso e desisto, dopo un'ora
e mezza di vane ricerche e dopo aver dissodato 50 metri quadrati buoni.

Lascio nome e modello al pisteur e ci aggiorniamo a primavera.

La cosa positiva é che adesso sono uno dei pochi che può dire di essersi fatto (mezza) Chassoure-
Tortin su uno sci solo...

Salgo in cabinovia, ridiscendo al Lac de Vaux e vado a casa abbattuto.

Stamattina risalgo con un altro paio di sci da pista, e dopo qualche discesa, torno sul luogo del delitto.
Stavolta parto subito di sonda metodico e deciso. Si ferma un altro volonteroso. Cerco di convincerlo
ad andare a sciare che la giornata é magnifica. Non ne vuole sapere. Dopo un'analisi balistica dell'incidente,
sondiamo in maniera professionale, lui non vuole smettere e mi motiva.

Stiamo per abbandonare, quando prendo la pala e tiro un'ultima decina di colpi a caso: ed eccolo,
addormentato sotta la coltre bianca; grigio come un blocco di granito. E' in una posizione improbabile,
più in basso e girato di 90 gradi rispetto alla traccia di discesa; ma è lì bello e addormentato.

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Dopo la Chassoure con tre sci, continuo la giornata e la situazione è davvero buona. Salgo a Mont Fort
(che è aperto da sabato), ma non a Mont Gelé (la nuova cabinovia è in funzione da ieri).

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Finisco la giornata in pista: la neve è compatta al punto giusto e smetto più tardi del previsto. Le condizioni
sono davvero eccellenti per dicembre: se continua così sarà una grande stagione. E il bell'addormentato non
se la perderà.


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Ultima modifica:
Era un Mercoledì di un febbraio di 3/4 anni fa, eravamo in 3 amici, splendida giornata, aveva nevicato da poco, il sole era pieno e nessuno in pista. Ci si prepara alla macchina, guardo il casco e dico: potrei anche non mettermelo oggi che è caldo.... no dai me lo metto che non si sa mai.
facciamo l' ultima pista prima di pranzo, la pista vuota, in cima all' ultimo muro mi fermo a destra, un mio amico a sinistra, il terzo (meno capace di noi) scende in fondo al muro per vederci scendere in gran stile.
Parto io da destra, cristiana veloce sui cumuli a bordo pista, entro in pista, serpentina e poi mi butto in una bella piega incazzata a sinistra.
POI BUIO.
L' altro mio amico che era in cima al muro insieme a me è partito dopo 3 secondi che ero partito io e fa un' unica curva a destra in piega, facciamo un frontale pieno.
Io trauma cranico, sono svenuto, ematoma di 18x8cm a 5cm sopra la rotula. Lui 3 costole incrinate e clavicola rotta. I suoi attacchi strappati via dallo sci.
Il terzo amico ci ha visto bene e ha detto che il rumore è stato quello di lamiera di 2 macchine.
Mi risveglia un poliziotto e mi dice che era convinto che fossi morto, che ha visto e sentito il rumore anche lui.
Mi portano via col pegaso per sospetta frattura del femore.
L'altro mio amico ambulanza.
Adesso tutto ok siamo come prima, ma adesso il casco me lo metto senza pensarci 2 volte.
 
Ne metto una OT perché siamo in estate, premesso che sulla neve nel backcountry ho già giocato due jolly che non mi va di raccontare, ma per ora mai ho disturbarto i soccorsi.
Windsurf wave, ero al largo dove c'è una secca con le onde grandi, sono caduto sopra la vela, mi è uscita la spalla, non mi era mai successo, non sono riuscito a rimetterla da solo.
C'era solo un altro wind che non mi ha visto (o ha fatto finta non so, mi pareva mi avesse visto, era un po' inesperto e timoroso, forsese la sarà fatta sotto, boh...) era pieno di kieters che non mi vedevano poiché loro stavano vicino a riva a surfare onde molto grandi.
Sapevo che la corrente mi avrebbe portato più o meno al centro dell'enorme baia, io ero uscito sopra vento. Ho quindi appoggiato il braccio sano sulla coda della tavola, ho nuotato con le gambe per un'ora verso terra. Quando sono arrivato sulla lineup di surfata ho avvertito i kiters che ero infortunato, che lanciavo via tavola e vela e tentavo di surfare col corpo, nuotando ancora con le gambe e con un braccio solo.
Le lavatrici erano però frullanti, potenti e dolorose, poi il risucchio mi impediva di raggiungere la spiaggia, mi sentivo stanco rischiavo di iniziare a bere, ho quindi optato per la soluzione più dolorosa per la spalla infortunata, mi sono attaccato col braccio buono alla maniglia del trapezio di un kiter, che mi ha trascinato a riva. Lì sono iniziati i veri dolori lancinanti alla spalla, poiché non c'era più l'acqua che sosteneva il peso del braccio, ma l'importante è che ero salvo.
Dico solo che la lussazione mi è stata ridotta ben 4 ore dopo, dopo una lunghissima camminata a piedi sulla sabbia, scortato dai volontari dell'ambulanza... e dopo 50 minuti di strade "di montagna" in ambulanza tra curve e buche... i muscoli erano oramai gelidi e contratti.

Io credo di averla sfangata solo perché da una vita mi confronto con questi elementi acqua, neve, etc, pertanto ho pianificato il da farsi con lucidità. La cosa che mi è sembrata strana è di non aver provato paura nemmeno un attimo, forse solo nel momento in cui l'ortopedico mi ha detto che per la manovra.. dovevo togliere la muta!
 
Cervinia. Aprile di una 25na di anni fa. Giornata di tempo infame. Manca meno di un'ora alla chiusura degli impianti.
Dopo aver fatto il Ventina io e i miei due amici decidiamo di risalire a PlanMaison per scendere dal Cretaz dato che siamo in albergo al Planet.
Nell'aspettare che parta la funivia, peraltro semivuota (a quei tempi funzionava ancora la funivia, e se c'era poca gente la cabinovia la fermavano), attacco bottone con una bionda che era da sola. Svedese, circa 1.80, molto bella di viso (anche il resto sembra più che ok), apparente età di 30anni, parla italiano meglio di quanto io mastichi inglese. Dall'alito si capisce che abbia bevuto non poco.
Al Plan mi propone di salire al Plateau e di farci ancora una discesa. Nonostante l'alito non sembra ubriaca, e ancorché un po' perplesso saluto i miei amici e accetto.
A Cime Bianche quelli degli impianti ci dicono che da oltre mezz'ora non sale più nessuno dato che al Plateau la visibilità è quasi zero. Pur sconsigliandoci di salire ci lasciano andare dato che le piste sono comunque ancora aperte (in alto c'è ancora gente, e non tutti prendono l'impianto per tornare a valle).
Arrivati sopra, dove in effetti si vedono le punte degli sci e poco altro, questa tizia di cui non ricordo neanche il nome tira fuori dall'interno della giacca una fiaschetta maxi in metallo, e mi dice che il whiskey ci farà scendere senza esitazioni. Mentre lei tracanna avidamente, io invece non bevo, anche perché fatta eccezione per la grappa non amo i superalcolici.
Iniziamo a scendere, e lì comincia una vera e propria avventura..... :shock:
 
Mi metto nella lista dei curiosi.... :wath:

Dato il titolo del topic azzardo una conclusione tipo "....e scopro che era .....UN UOMO !". HIHIHIHIHIHI
 
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