L'annientamento dello sci turistico

potevano essere contingente le persone, la maggior parte sono seggiovie che come gli skilift non presentano problemi, visto che si possono mettere una persona o gruppo familiare alla volta sulle multiposto, vi sono le piccole cabinovie chiuse (ovovie) ma anche in quel caso possono essere messe 1 persona o gruppo per volta e dare una spruzzata di disinfettante all'inizio della discesa di ogni cabina. Va bene: si allungheranno le file, ma per le file ci sono sitemi di distanziamento, tra l'altro le file con gli sci bastava far mettere gli sciatori in fila indiana (gli sci stessi fanno da distanziatori). In Svizzera lo hanno fatto

In Svizzera non hanno fatto assolutamente nulla di tutto ciò; semplicemente le cabinovie avevano una capienza massima del 75 % ed in coda e durante la risalita di doveva utilizzare la mascherina. Con delle regole come quelle descritte che controllano se si sale in seggiovia con un "congiunto" o no con spruzzate di disinfettante ad ogni risalita preferirei restare a casa.

La fila agli impianti chiusi con gli sci in spalla (immagino, da ciò che ipotizzi) che fanno da distanziatori? È uno scherzo? Mah..... O più probabilmente per fila con gli sci intendi quella degli impianti "aperti"; in ogni caso in Svizzera non c'era nessuna fila indiana da rispettare, ho notato che hanno separato gli ingressi ai tornelli con delle corde per separare le file ma non c'era nessuno che obbligasse ad una fila indiana.
 
Molto facile capire il perchè. Fino a prima del governo Draghi alla console/cabina di regia/governo il più rappresentativo della parte blu era di ferrara.
La parte gialla, come ha OTTIMAMENTE spiegato Matteo Harlock vive ascoltando la Durso in tv, e cose simili.

Lo sci è uno sport diffuso in Baviera, Austria, Francia produttiva e Italia produttiva.

Per accontentare il panzone da divano che durante la settimana fa nulla (prende rdc) ed il we va al centro commerciale, lo sportivo che durante la settimana si spakka la schiena ed il we si diverte in montagna, andava bloccato.

Non c'è una popolazione italiana. Esiste l'italia geografica.

https://www.repubblica.it/speciali/...otto_in_sicilia_e_sardegna_lega_pd-190473002/
[h=1]Elezioni Politiche 2018, M5s sfondano al Sud: è cappotto in Sicilia e Sardegna[/h]
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Francamente, mi pare un ragionamento grossolano. Francia e Germania chiuse. Austria solo locals. Si sarebbe potuto fare come in Austria ? Difficile, la geografia e la concentrazione delle stazioni sono diverse
 
Molto grossolano, concordo.
E concordo con chi dice che è un po' stupidotto.
Ma sono curioso di leggerne di più azzeccati :D
 
Ma non ho detto che sia stupido, solo non credo alla tesi sud contro nord, ecco. Ma mi fermo qui, ho polemizzato per i prossimi dieci anni quest'inverno. :D
 

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Forse mi sono spiegato male.

Non è un nord CONTRO SUD ma semplicemente una diversa visione-media tra popolo del nord e del sud.

In svizzera i dirigenti politici saranno sportivi o almeno sapranno cosa è lo sci. Per questo lo sci è stata una priorità.
In italia i dirigenti poilitici, tranne mosche bianche, lo sci lo hanno visto forse in televisione nei film con de sica. Per loro la priorità è no fermare gli stadi ed i centri commerciali.

Se al governo ci fossero stati 16 persone sparse tra VDA, Sestriere, TAA, Belluno, Abruzzo e Friuli tenere aperto e funzionale lo sci sarebbe stata una priorità, mentre non avrebbero battuto ciglia a chiudere stadi e centri commerciali.
Si capisce anche questa confidenza hanno con la scuola avendola tenuta chiusa.

Al governo abbiamo democraticamente mandato gente che ha interessi della popolazione gialla non di quella blu. Con Conte era così.

La Democrazia che va accettata sia nel 2018 che, e soprattutto, nelle prossime elezioni.
 
Di sicuro Austria e Svizzera sono omogenee, da un punto di vista geosciistico. Però non hanno il mare :TTTT.
 
Forse mi sono spiegato male.

Non è un nord CONTRO SUD ma semplicemente una diversa visione-media tra popolo del nord e del sud.

In svizzera i dirigenti politici saranno sportivi o almeno sapranno cosa è lo sci. Per questo lo sci è stata una priorità.
In italia i dirigenti poilitici, tranne mosche bianche, lo sci lo hanno visto forse in televisione nei film con de sica. Per loro la priorità è no fermare gli stadi ed i centri commerciali.

Se al governo ci fossero stati 16 persone sparse tra VDA, Sestriere, TAA, Belluno, Abruzzo e Friuli tenere aperto e funzionale lo sci sarebbe stata una priorità, mentre non avrebbero battuto ciglia a chiudere stadi e centri commerciali.
Si capisce anche questa confidenza hanno con la scuola avendola tenuta chiusa.

Al governo abbiamo democraticamente mandato gente che ha interessi della popolazione gialla non di quella blu. Con Conte era così.

La Democrazia che va accettata sia nel 2018 che, e soprattutto, nelle prossime elezioni.

Appunto.

Non è un complotto, non è odio, non è una battaglia sociale o politica... è solo totale ed assoluta indifferenza. Dello sci alla stragrande maggioranza degli elettori frega relativamente poco.

Do ragione sia a te che a Harlock, ma sinceramente io mi sono abituato a non essere mainstream per tutta la mia vita e ci sono dei vantaggi e degli svantaggi ma già da piccolo avevo capito che nessuno ce l’aveva con me ... non ero così importante.
 
Ultima modifica:
Ti ringrazio della risposta, ma non sei obbligato a rispondere se sei stanco di parlarne. Il nostro sport sta morendo e non mi pare normale che si debba chiudere qui il discorso, ci si puo sentire stanchi e stressati, ma qualcuno deve portare avanti la questione se non vogliamo darla vinta a chi odia lo sci. Non si tratta di complotti (siamo troppo abituati a usare superficialmente questo termine che lo vediamo addosso a tutti quelli che aprono riflessioni) ma credo di una ideologia ipocrita di puerile ecologismo che vede nello sci uno sport devastante, sono coloro che prendono il capro espiatorio che rappresenti l'icone del consumismo, i petulanti demenziali della decrescita felice. Le situazioni che creano assembramento non si creano anche nelle località balneari? Certo che si, ma quelle sono vacanze "proletarie". D'altra parte io trovo anche una certa coerenza nel tentativo di rendere elitarie attività che fino a ieri erano appannaggio di tutti: le auto ad esempio: con l'elettrico l'auto di basso costo sparirà e il veicolo personale diventerà un lusso per soli ricchi, cosi lo sci: si taglia la massa e lo si rende possibile solo ai ricchi. Possono essere visioni contrastanti, ma fanno parte di una logica che ancora stentiamo a vedere nella sua interezza
la prima differenza è che le vacanze proletarie-marittime avvengono in un periodo stagionale meno favorevole al covid che come ben sai da bravo virus influenzale predilige la stagione fredda,motivo percui il grado di rischio è valutato diversamente a fronte di un rallentamento naturale del virus (la stagione invernale viene ritenuta quella più pericolosa e da disciplinare in modo più stringente rispetto a quella estiva)
Secondo aspetto dato che la partenza del virus è fissata convenzionalmente alla partenza dell'autunno nella consecutio temporis la stagione estiva viene dopo chiusure che dall'autunno arrivano fino a primavera inoltrata percui a suddette chiusure segue la riapertura estiva per dare respiro alla popolazione
Terzo aspetto gli sciatori sono una parte di popolazione esigua mentre i marittimi sono la stragrande maggioranza e quindi la massa più numerosa ha più riguardo.

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Forse mi sono spiegato male.

Non è un nord CONTRO SUD ma semplicemente una diversa visione-media tra popolo del nord e del sud.

In svizzera i dirigenti politici saranno sportivi o almeno sapranno cosa è lo sci. Per questo lo sci è stata una priorità.
In italia i dirigenti poilitici, tranne mosche bianche, lo sci lo hanno visto forse in televisione nei film con de sica. Per loro la priorità è no fermare gli stadi ed i centri commerciali.

Se al governo ci fossero stati 16 persone sparse tra VDA, Sestriere, TAA, Belluno, Abruzzo e Friuli tenere aperto e funzionale lo sci sarebbe stata una priorità, mentre non avrebbero battuto ciglia a chiudere stadi e centri commerciali.
Si capisce anche questa confidenza hanno con la scuola avendola tenuta chiusa.

Al governo abbiamo democraticamente mandato gente che ha interessi della popolazione gialla non di quella blu. Con Conte era così.

La Democrazia che va accettata sia nel 2018 che, e soprattutto, nelle prossime elezioni.
posto che alla fine si sono fermati anche gli stadi e che i centri commerciali sono localizzati soprattutto dove l'elettorato di riferimento non è quello giallo..percui non si può dire rientrino nella visione degli uomini del sud dato che le autorizzazioni all'apertura sono comunali in genere..percui vien da dire l'opposto..confrontiamo il dati di pil..sci 10-12 miliardi di euro annuo ,il pil dei centri commerciali è di 140 miliardi di cui il grosso non generato a sud.. ecco dire che la priorità di mantenere aperti i centri commerciali è visione da uomini del sud è un falso..è una priorità economica ed occupazionale di tutti e visti i dati soprattutto del nord

Alcuni numeri chiave per capire in modo quasi intuitivo l'importanza socio-economica dei centri commerciali in Italia:
- quasi 30 miliardi di euro il valore complessivo del gettito fiscale (quanto producono i centri commerciali a favore dell’Erario)
- 587.000 (il 29,6% dell’occupazione nel settore commercio) gli addetti che costituiscono la forza lavoro diretta (i totali salgono a 783.000se includiamo occupazione indiretta e indotto)
- il fatturato diretto 71,6 miliardi che arriva a quasi 140 miliardi di euro sommando l’impatto indiretto e l’indotto
Lo sci tra occupazioni diretta ed indotto arriva 120000 persone per un fatturato dieci volte minore,parliamo di rapporti pil/occupati nei due settori che differiscono di diversi ordini di grandezze,percui per il grande commercio si è scelta la non chiusura,per lo sci la chiusura preventiva e lo strumento seppur tardivo del ristoro



https://www.confcommercio.it/-/il-c...mento-discount-e-media-e-grande-distribuzione

Tab. 1 - Densità della superficie di vendita per tipologia distributiva - 2011
(mq. x 100 abitanti)
totaledi piccolo dettaglio+ambulantedi gd (*)
Piemonte90,949,741,2
Valle d'Aosta132,066,065,9
Lombardia83,739,144,5
Liguria83,755,528,2
Veneto93,045,847,2
Trentino Alto Adige92,849,043,9
Friuli Venezia Giulia100,143,356,8
Emilia-Romagna83,646,137,6
Toscana87,454,333,1
Umbria114,561,053,6
Marche98,356,342,0
Lazio74,452,222,2
Abruzzo99,363,136,3
Molise89,767,222,6
Campania87,669,618,1
Puglia95,367,627,8
Basilicata89,968,521,4
Calabria99,873,126,7
Sicilia80,556,424,1
Sardegna106,969,037,9
Nord-ovest86,043,942,1
Nord-est90,245,944,3
Centro84,654,130,6
Sud91,065,825,2
Italia88,353,834,4
(*) comprende minimercati, supermercati, iper, grandi magazzini, grandi superfici specializzate.
Elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio su dati dell'Osservatorio Nazionale del Commercio.

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Poi va aggiunto altri paesi che hanno sacrificato lo sci con la chiusura totale (francia,germania) o consentendo solo l'accesso e non sempre alla popolazione locale (austria,slovenia) non hanno direi nessuna visione politicamente da uomini del sud
 
Secondo me dietro queste chiusure non c'è stata nessuna volontà persecutrice, ma un mix di immobilismo e pavidità: il fronte Italia / Francia /Germania è stato coeso in questo, e l'Italia ha semplicemente copiato quanto proposto all'estero. Considerando che anche palestre/piscine e teatri/cinema erano molto più "controllabili", e anche queste hanno subito una chiusura continua, non sarebbe potuto essere diversamente per gli impianti da sci. Certo c'è la discriminante che si tratta di attività al chiuso e non all'aperto, però da questo punto di vista poco è stato fatto per i supermercati, che sono sempre stati strapieni, poichè siccome era l'unica attività aperta, la gente ci andava per passare il tempo e fare 1€ di spesa per il cashback. Stesso discorso per il trasporto pubblico, dove però, metropolitane a parte, all'atto pratico è impossibile imporre un contingentamento.

Poteva essere una buona occasione per scoprire una montagna diversa, consentendo solo a chi prenotava un pernottamento di raggiungere le località montane, magari aprendo giusto i tappetoni dei campi scuola per far giocare i bimbi sulla neve. Ovviamente questo avrebbe generato i famosi "assembramenti" all'aperto, e mi rendo conto che non sarebbe stato possibile gestire le code come si potrebbe fare con una seggiovia. E poi sarebbe servito il transito fra le regioni, che francamente mi è sembrato una vaccata bloccare perchè non ci sono più untori che portano l'indicibile morbo in regioni covid free, dato che il morbo è già dovunque. Da non trascurare il fatto che se aprivi a chi prenotava in hotel, allora dovevi aprire anche ai proprietari di seconde case, che pagheranno tasse ingiuste per una casa che non hanno potuto utilizzare. Le regioni stesse poi in preda al consenso facile hanno emesso ordinanze in tal senso, per venire incontro ai mal di pancia dei residenti, contro gli untori secondocasisti che arrivano nella notte a fari spenti.

L'anno prossimo il governo non potrà più permettersi rinvii vari, la misura è colma, nonostante i vaccini e ulteriori mirabolanti varianti. Anche perchè i controlli generali in questo inverno/autunno sono stati inesistenti, a parte in alcune località montane dove sono tornati gli sceriffi del far west. Per ovvie difficoltà pratiche non avrebbero potuto sguinzagliarli in millemila spiaggette disperse qua e là.
 
Secondo me si è deciso, a livello politico, che la stagione turistica invernale\primaverile fosse sacrificabile, a differenza di quella estiva.
Lo sci è stato sicuramente il comparto più colpito, si è semplicemente vietato di praticarlo, salvo poche eccezioni, però il turismo invernale e primaverile non è solo sci, con il sistema dei colori ed i divieti di uscire dal proprio Comune o Regione si è colpito anche il turismo delle zone di campagna, lago e delle città d' arte, vivo a Roma ed è da marzo dello scorso anno che non vedo turisti italiani o, peggio ancora, stranieri in giro per la città.
Mi risulta difficile credere che queste decisioni siano state prese con la precisa volontà di colpire determinate categorie economiche o sociali, più probabile che siano state prese per mero calcolo politico o per scarsa conoscenza della materia. Credo anche che le campagne social di odio nei confronti degli sciatori che si scatenavano ogni volta che si pubblicava una foto di una coda ad un impianto ( il famoso : con xxx morti al giorno pensate ad andare a sciare ) abbiano rafforzato il convincimento di alcuni dei ns. politici di aver preso la decisione giusta.

beh, visto quello che ha detto anche l'altro giorno un politico di sinistra ("i ristoratori non di devono lamentare perchè sono degli evasori") è evidente che una certa parte politica abbia più a cuore i lavoratori pubblici che quelli privati..

e per avere più a cuore significa che poi portano voti...
 
Per accontentare il panzone da divano che durante la settimana fa nulla (prende rdc) ed il we va al centro commerciale, lo sportivo che durante la settimana si spakka la schiena ed il we si diverte in montagna, andava bloccato.

questa frase è davvero vomitevole. onestamente, ti facevo molto più intelligente.
 
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