Certo che ne siamo a conoscenza! C'era stata infatti una sinergia tra noi e la commissione Sicurezza della FIVL. Inoltre stiamo lavorando (intendo come Gruppo di Lavoro della RRM per un protocollo col Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento).
Grazie della risposta e del chiarimento. Non avendo visto tra gli accordi con il CNSAS di Veneto e Trentino e il BRD Südtirol-CNSAS, mi son sorti i dubbi che ho esposto.
Se tu cammini lungo un sentiero e una persona non si muove e afferma di non essere in grado di allertare il 112, tu che fai? Non lo chiami tu per paura che poi sei tu a dover pagare eventuali spese?
Il principio è un po' lo stesso... Ma posso capire l'eventuale ansia.
No, provvedo a chiamare i soccorsi... cosa già fatta tra l'altro una ventina d'anni fa, in fuoripista sullo Sciliar.
La differenza tuttavia è che ricevere una comunicazione via radio e rilanciarla dal punto in cui mi trovo durante la mia attività in montagna è molto più impersonale e "deresponsabilizzato", se capisci cosa intendo, rispetto all'essere fisicamente vicino all'infortunato.
Ho linkato l'articolo de "ilDolomiti" apposta per la questione amministrativa, e persino penale se si tratta di procurato allarme. Rilanciando la richiesta di aiuto da parte di un
Franz Mustermann qualsiasi come ECHO 5678, comunicazione ricevuta e passata al 112 da ECHO 1234, cosa succede se il servizio sanitario regionale decide di riscuotere il costo di un intervento andato a vuoto? La chiamata al 112 è registrata, ECHO 1234 non viene ritenuto responsabile, io ECHO 5678 non ho né la registrazione, né gli estremi anagrafici di
Franz per rivalermi.
Migliaia di euro di conto non è ansia: se non ci sono accordi chiari che limitano le responsabilità con i vari enti addetti al soccorso, io la comunicazione la rilancio pure, ma magari invece di identificarmi come ECHO 5678 preferirei un più anonimo
Paolo Rossi in escursione sul Sella. Adempierei così al dovere morale di supportare il soccorso di uno sfortunato, senza tuttavia rischiare conseguenze amministrative, o peggio penali, che ne dovessero scaturire.
Insomma, finché va tutto bene siam tutti amici... ma come difendersi dalla legittima richiesta di risarcimento eventualmente promosse dagli enti pubblici, piuttosto che dai familiari di soccorritori che hanno incidenti durante il loro servizio?
Se qualcuno poi riesce a recuperarti, proverai tu stesso a chiamare il 112 e a dire "è tutto ok. avevo chiamato io prima via radio, ma ho risolto. ECHO 1234 mi aveva risposto ed è stato lui a chiamare il 112, mentre io sono ECHO 5678.". È giusto un esempio, ma lo stesso può capitare quando tu stesso chiami il 112, poi risolvi, ma dove ti trovi non hai campo per informare il 112 che hai risolto.
Per quanto riguarda il sistema "Lascia detto dove vai", ti assicuro che abbiamo molti iscritti che fanno volo libero. Semplicemente indicheranno come punto di partenza il punto di decollo. Possono farlo anche il giorno prima, indicando data/ora e il predetto punto selezionandolo su mappa. Operazione che richiede meno di un minuto.
Ecco, in caso sia io l'infortunato, identificarmi come utente RRM non è affatto un problema, anzi è un incentivo ad aderire e partecipare attivamente.
Mi auguro e ti auguro
@siluc che il lavoro con gli enti di soccorso delle zone non ancora aderenti prosegua, e che al contempo si definisca per bene anche la questione della (assenza di) responsabilità del membro RRM "ponte" (ECHO 5678).
Buona serata!