Rete Radio Montana, che ne pensate?

L'idea di utilizzare le radio PMR sul canale 8 tono 16 è anche buona, non costa nulla. Trovo inutile tutto il resto, l'iscrizione, il nominativo fasullo senza alcun valore, il dichiarare che si è aperti agli escursionisti quando, appena provato ieri a fare l'iscrizione, finisci subito in black list perchè non rispetti il regolamento. A richiesta di spiegazioni il responsabile mi scrive (sul regolamento non c'è scritto nulla al riguardo) che ho dichiarato in fase di iscrizione di non essere un assiduo escursionista/alpinista. Ho scelto l'opzione "vado tutti i week-end". Quindi a meno di non essere pensionati o fruitori di reddito di cittadinanza, è ben difficile potersi iscrivere se si ha il brutto vizio di lavorare. Mi hanno messo in black list :MONKEY, ma chi si credono di essere, sono solo dei fanatici.
 
Io sono iscritto e di tanto in tanto mi porto la radio dietro, sopratutto quando esco in solitaria (a volte lo faccio anche con gli sci). Mi sembra una iniziativa intelligente, poi non mi interessa giudicare l'atteggiamento di alcuni membri.
 
Ciao,
io mi sono iscritto diverso tempo fa, ho sempre portato la radio con me (bibanda V-U, sono radioamatore con patente e licenza) e da allora anche un PMR. Certo il bibanda mi offre più raggio di azione, ma dovrei conoscere le frequenze, i toni ecc dei ponti ripetitori che ci sono nella zona in cui sono in escursione. La RRM offre, mettendo d'accordo gli utenti, una frequenza (anzi un canale) standard, dove trovare facilmente qualcuno. Io la trovo di grande utilità. Io spesso faccio delle escursioni giornaliere da solo, e sapere che dall'altra parte c'è qualcuno che è in ascolto, è confortante. Così come, quando vedevo che qualcuno pianificava delle attività nei monti che ho a portata di mano, lasciavo la radio accesa... non si sa mai.
Se dovessi fare una critica all'attuale regolamento interno, direi che si potrebbe evitare di far scadere l'iscrizione dopo sei mesi di inattività perché, anche se uno fa una sola uscita all'anno, potrebbe sempre essere utile avere un paio d'orecchie in più.
Poi, certo, nulla vieta a chiunque di chiamare in caso di emergenza, e non credo che se tale chiamata fosse ricevuta da un utente RRM, questo si rifiuti di prestare assistenza solo perché chi chiama non ha un "identificativo".
Insomma, io la vedo una cosa decisamente utile, poi, da appassionato di radio da sempre, non posso che appoggiare l'iniziativa.
 
Sicuramente uno strumento dalle grandi potenzialità, soprattutto per chi è appassionato di radio, per tenersi in contatto, eccetera.. Sull'utilità in caso di emergenza invece ho qualche dubbio.
Quando manca campo per il cellulare o malauguratamente non si riesce neppure a prenderlo nella tasca perché infortunati meglio un dispositivo inreach. Intuitivo, sempre pronto, quasi infallibile. 100grammi.
Certo, ha un abbonamento mensile ma tanto sappiamo tutti quanto spendiamo per il nostro sport preferito.
 

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io mi ritengo un escursionista, e un amatore della radio, vorrei precisare un paio di cose, per quello che riguarda il PMR 446 come detto e' una serie di canali liberi, come lo e' la cb, rete radio montana ha deciso di prendere un canale monitor, un riferimento, in poche parole, come lo sono i nominativi, anche il canale cb 9 e' considerato di emergenza, ma normativamente non e' scritto da nessuna parte. la banda CB e' libera.
UN CONSIGLIO a tutti, non date per scontato che il vostro cellulare funzioni sempre e che abbia sempre copertura,( non solo, un guasto anche a km di distanza da voi potrebbe compromettervi la copertura, esempio il cedimento del viadotto sulla A6 savona torino, che ha interotto quasi tutte le comunicazioni sulla rete Vodafone della liguria) in liguria la copertura non e' al 100%, ne so qualcosa io che nella casa a 1000 metri di quota, il cellulare non ha copertura per cui uso Cb e pmr 446 per comunicare con casa quando sono a spasso per boschi.
L idea di radio montana non e' brutta, ha un significato e secondo me potrebbe essere migliorato, per chi non lo sapesse esiste anche una figura di radio montana che e' quella della postazione fissa di ascolto, ovvero un operatore come nel mio caso con una casa o una postazione fissa puo' fare monitoraggio, su un canale, o più canali.
 
Ultima modifica:
Comunque anche se non sei iscritto, se hai bisogno di aiuto , la chiamata sul canale 8-16 la puoi fare, identificativo a parte.
 
invece vorrei ricordare che su un canale o su una frequenza radio anche se non sentite parlare non e' detto che non ci siano operatori, alla vostra chiamata di soccorso potrebbero non poter rispondere ma comunque raccoglierla e comunicarla a chi di dovere.
 
QUALUNQUE CHIAMATA DI EMERGENZA SULLA RETE LIBERA SI PUO' FARE SU QUALUNQUE CANALE. E CHI ASCOLTA E' TENUTO A RACCOGLIERLA.
Non è il caso di urlare. Mi pare di aver detto la stessa cosa . Il canale 8.16 è dedicato a ciò. Quindi, se devo fare una chiamata d'emergenza, per prima cosa, provo a farla li , iscritto o meno
 
... anche perché meglio trovare qualcuno sull'8-16, che molto probabilmente sa perché siamo lì e quali potrebbero essere le problematiche, rispetto ad un canale qualsiasi dove potrebbe rispondere un operaio che sta lavorando e pensa che sia uno scherzo, oppure ti rispondono due ragazzini con una pernacchia.

La RRM è un bacino di utenti che sono su un canale specifico per scopi ben precisi.

Tornando al discorso del perché iscriversi, faccio copia/incolla di un nostro post:

Identificativi Radio: perché è preferibile iscriversi?

In vari commenti su Facebook e su YouTube, molti si domandano perché iscriversi, anziché utilizzare il CANALE 8-16 senza aver aderito alla RRM. Cercheremo di spiegarvi il perché in poche righe.

1) Anche se i nostri non sono nominativi radio riconosciuti dalla Legge, essi permettono di risalire ai dati anagrafici della persona che ha richiesto aiuto; tramite delle procedure riservate, gli enti che hanno accesso al nostro database potranno verificare se a chiedere soccorso è il reale assegnatario dell'identificativo utilizzato, e quindi valutare se la richiesta di aiuto sia veritiera o uno scherzo.
2) Si evita quindi di fornire via radio, su frequenza pubblica, dati personali e sensibili, che potrebbero poi essere riutilizzati da malintenzionati.
3) Oltre ai dati anagrafici, l'identificativo permette di risalire all'eventuale percorso seguito dal malcapitato (se pubblicato), ma soprattutto reperire i numeri di parenti o amici che conoscono allergie, malattie e abitudini del richiedente soccorso.
4) Iscriversi significa ottenere l'accesso a RERAMONET, portale che permette di pubblicare le proprie attività... Pubblicando le attività, i soccorritori che avessero bisogno di qualcuno in zona che facesse da "ponte umano", potranno contattarti telefonicamente e richiederti, ad esempio, di tentare il contatto radio con una persona che non riescono a rintracciare.
5) Infine, esso permette di farsi riconoscere dagli altri utenti come persona che sicuramente è su quel canale radio per finalità ben precise, cosa che, in una situazione di emergenza, migliorerà lo stato d'animo della persona in difficoltà, che saprà che il corrispondente che ha risposto alla richiesta di aiuto è consapevole di quello che deve fare.

L'iscrizione è gratuita e lo sarà per sempre. Vi aspettiamo!
 
... anche perché meglio trovare qualcuno sull'8-16, che molto probabilmente sa perché siamo lì e quali potrebbero essere le problematiche, rispetto ad un canale qualsiasi dove potrebbe rispondere un operaio che sta lavorando e pensa che sia uno scherzo, oppure ti rispondono due ragazzini con una pernacchia.

La RRM è un bacino di utenti che sono su un canale specifico per scopi ben precisi.

Tornando al discorso del perché iscriversi, faccio copia/incolla di un nostro post:

Identificativi Radio: perché è preferibile iscriversi?

In vari commenti su Facebook e su YouTube, molti si domandano perché iscriversi, anziché utilizzare il CANALE 8-16 senza aver aderito alla RRM. Cercheremo di spiegarvi il perché in poche righe.

1) Anche se i nostri non sono nominativi radio riconosciuti dalla Legge, essi permettono di risalire ai dati anagrafici della persona che ha richiesto aiuto; tramite delle procedure riservate, gli enti che hanno accesso al nostro database potranno verificare se a chiedere soccorso è il reale assegnatario dell'identificativo utilizzato, e quindi valutare se la richiesta di aiuto sia veritiera o uno scherzo.
2) Si evita quindi di fornire via radio, su frequenza pubblica, dati personali e sensibili, che potrebbero poi essere riutilizzati da malintenzionati.
3) Oltre ai dati anagrafici, l'identificativo permette di risalire all'eventuale percorso seguito dal malcapitato (se pubblicato), ma soprattutto reperire i numeri di parenti o amici che conoscono allergie, malattie e abitudini del richiedente soccorso.
4) Iscriversi significa ottenere l'accesso a RERAMONET, portale che permette di pubblicare le proprie attività... Pubblicando le attività, i soccorritori che avessero bisogno di qualcuno in zona che facesse da "ponte umano", potranno contattarti telefonicamente e richiederti, ad esempio, di tentare il contatto radio con una persona che non riescono a rintracciare.
5) Infine, esso permette di farsi riconoscere dagli altri utenti come persona che sicuramente è su quel canale radio per finalità ben precise, cosa che, in una situazione di emergenza, migliorerà lo stato d'animo della persona in difficoltà, che saprà che il corrispondente che ha risposto alla richiesta di aiuto è consapevole di quello che deve fare.

L'iscrizione è gratuita e lo sarà per sempre. Vi aspettiamo!
Una domanda: da più di un anno, chi pratica Volo Libero in Dolomiti (quindi province di BL, BZ, TN), ha tra gli obblighi di tenere una PMR sintonizzata sull'8-16. Si veda questo link della Federazione Italiana Volo Libero:

ReteRadioMontana è a conoscenza di questo fatto? Com'è organizzata per gestire eventuali comunicazioni d'emergenza di sportivi di qualsiasi nazionalità che frequentano l'area? Chi pratica parapendio non è che pensa di iscriversi su RRM per comunicare un itinerario, e non può provvedere al "Lascia detto dove vai""; si gira dove portano le correnti, fatto salvo il punto di decollo e l'atterraggio pianificato.
Durante il volo si consiglia una seconda PMR per tenersi in contatto con amici tramite altro canale.

Faccio un esempio: decollo dalla stazione a monte di Col Rodella in Val di Fassa (TN), atterraggio previsto a Campitello. La giornata favorevole permette di toccare la vetta della Marmolada, per poi riprendere il volo in direzione di Arabba (BL), piuttosto che del Gruppo del Sella, Santa Cristina in Val Gardena (BZ). Nell'eventualità di un inconveniente di volo, ad esempio un atterraggio imprevisto lungo il tragitto, dovuto a situazione meteo mutata, in una zona dove non vi è copertura telefonica, come ci si aspetta comportarsi il pilota (straniero?) nei confronti di membri della RRM in ascolto? E viceversa, come dovrebbero operare i membri di RRM a seguito di una comunicazione sul canale 8-16 da parte del pilota che prova a mettersi in contatto con i soccorsi in ascolto sulla frequenza d'emergenza?

In linea di massima, quei 5 punti a favore dell'iscrizione sopra elencati sarebbero tutti legittimi. Però mi chiedo, se io da membro RRM rilancio un appello da parte un tizio qualsiasi che sento, chiamo l'Aiut Alpin per il soccorso, esce l'elicottero ma non trova il pilota perché lui, incolume, si sposta quanto basta e riesce a chiamare gli amici per farsi recuperare, senza più comunicare con me della risoluzione della sua situazione di emergenza. Potrei forse io, in quanto attore della chiamata di soccorso, essere ritenuto responsabile ed imputabile per gli eventuali costi associati alla chiamata? Non è una situazione così infrequente...

Attendo curioso la risposta.
 
Una domanda: da più di un anno, chi pratica Volo Libero in Dolomiti (quindi province di BL, BZ, TN), ha tra gli obblighi di tenere una PMR sintonizzata sull'8-16. Si veda questo link della Federazione Italiana Volo Libero:

ReteRadioMontana è a conoscenza di questo fatto? Com'è organizzata per gestire eventuali comunicazioni d'emergenza di sportivi di qualsiasi nazionalità che frequentano l'area? Chi pratica parapendio non è che pensa di iscriversi su RRM per comunicare un itinerario, e non può provvedere al "Lascia detto dove vai""; si gira dove portano le correnti, fatto salvo il punto di decollo e l'atterraggio pianificato.
Durante il volo si consiglia una seconda PMR per tenersi in contatto con amici tramite altro canale.

Faccio un esempio: decollo dalla stazione a monte di Col Rodella in Val di Fassa (TN), atterraggio previsto a Campitello. La giornata favorevole permette di toccare la vetta della Marmolada, per poi riprendere il volo in direzione di Arabba (BL), piuttosto che del Gruppo del Sella, Santa Cristina in Val Gardena (BZ). Nell'eventualità di un inconveniente di volo, ad esempio un atterraggio imprevisto lungo il tragitto, dovuto a situazione meteo mutata, in una zona dove non vi è copertura telefonica, come ci si aspetta comportarsi il pilota (straniero?) nei confronti di membri della RRM in ascolto? E viceversa, come dovrebbero operare i membri di RRM a seguito di una comunicazione sul canale 8-16 da parte del pilota che prova a mettersi in contatto con i soccorsi in ascolto sulla frequenza d'emergenza?

In linea di massima, quei 5 punti a favore dell'iscrizione sopra elencati sarebbero tutti legittimi. Però mi chiedo, se io da membro RRM rilancio un appello da parte un tizio qualsiasi che sento, chiamo l'Aiut Alpin per il soccorso, esce l'elicottero ma non trova il pilota perché lui, incolume, si sposta quanto basta e riesce a chiamare gli amici per farsi recuperare, senza più comunicare con me della risoluzione della sua situazione di emergenza. Potrei forse io, in quanto attore della chiamata di soccorso, essere ritenuto responsabile ed imputabile per gli eventuali costi associati alla chiamata? Non è una situazione così infrequente...

Attendo curioso la risposta.
Certo che ne siamo a conoscenza! C'era stata infatti una sinergia tra noi e la commissione Sicurezza della FIVL. Inoltre stiamo lavorando (intendo come Gruppo di Lavoro della RRM) per un protocollo col Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento.

Gli utenti della RRM possono/devono rispondere a qualsiasi chiamata di emergenza, sia se è lanciata da un altro utente (quindi un iscritto alla RRM) che da una qualsiasi persona (quindi non iscritta).

L'utente non farà altro che chiamare il 112, precisare subito che non è lui ad aver bisogno d'aiuto, ma che è una terza persona che ha chiesto aiuto via radio tramite il CANALE 8-16. La chiamata al 112 è sempre registrata.

Se tu cammini lungo un sentiero e una persona non si muove e afferma di non essere in grado di allertare il 112, tu che fai? Non lo chiami tu per paura che poi sei tu a dover pagare eventuali spese?

Il principio è un po' lo stesso... Ma posso capire l'eventuale ansia.

Di situazioni simili ne sono capitate... Qui trovi qualcosa: www.reteradiomontana.it/emergenze-gestite

Se qualcuno poi riesce a recuperarti, proverai tu stesso a chiamare il 112 e a dire "è tutto ok. avevo chiamato io prima via radio, ma ho risolto. ECHO 1234 mi aveva risposto ed è stato lui a chiamare il 112, mentre io sono ECHO 5678.". È giusto un esempio, ma lo stesso può capitare quando tu stesso chiami il 112, poi risolvi, ma dove ti trovi non hai campo per informare il 112 che hai risolto.

Per quanto riguarda il sistema "Lascia detto dove vai", ti assicuro che abbiamo molti iscritti che fanno volo libero. Semplicemente indicheranno come punto di partenza il punto di decollo. Possono farlo anche il giorno prima, indicando data/ora e il predetto punto selezionandolo su mappa. Operazione che richiede meno di un minuto.
 
Ultima modifica:
Certo che ne siamo a conoscenza! C'era stata infatti una sinergia tra noi e la commissione Sicurezza della FIVL. Inoltre stiamo lavorando (intendo come Gruppo di Lavoro della RRM per un protocollo col Nucleo Elicotteri della Provincia Autonoma di Trento).
Grazie della risposta e del chiarimento. Non avendo visto tra gli accordi con il CNSAS di Veneto e Trentino e il BRD Südtirol-CNSAS, mi son sorti i dubbi che ho esposto.

Se tu cammini lungo un sentiero e una persona non si muove e afferma di non essere in grado di allertare il 112, tu che fai? Non lo chiami tu per paura che poi sei tu a dover pagare eventuali spese?

Il principio è un po' lo stesso... Ma posso capire l'eventuale ansia.
No, provvedo a chiamare i soccorsi... cosa già fatta tra l'altro una ventina d'anni fa, in fuoripista sullo Sciliar.

La differenza tuttavia è che ricevere una comunicazione via radio e rilanciarla dal punto in cui mi trovo durante la mia attività in montagna è molto più impersonale e "deresponsabilizzato", se capisci cosa intendo, rispetto all'essere fisicamente vicino all'infortunato.
Ho linkato l'articolo de "ilDolomiti" apposta per la questione amministrativa, e persino penale se si tratta di procurato allarme. Rilanciando la richiesta di aiuto da parte di un Franz Mustermann qualsiasi come ECHO 5678, comunicazione ricevuta e passata al 112 da ECHO 1234, cosa succede se il servizio sanitario regionale decide di riscuotere il costo di un intervento andato a vuoto? La chiamata al 112 è registrata, ECHO 1234 non viene ritenuto responsabile, io ECHO 5678 non ho né la registrazione, né gli estremi anagrafici di Franz per rivalermi.
Migliaia di euro di conto non è ansia: se non ci sono accordi chiari che limitano le responsabilità con i vari enti addetti al soccorso, io la comunicazione la rilancio pure, ma magari invece di identificarmi come ECHO 5678 preferirei un più anonimo Paolo Rossi in escursione sul Sella. Adempierei così al dovere morale di supportare il soccorso di uno sfortunato, senza tuttavia rischiare conseguenze amministrative, o peggio penali, che ne dovessero scaturire.
Insomma, finché va tutto bene siam tutti amici... ma come difendersi dalla legittima richiesta di risarcimento eventualmente promosse dagli enti pubblici, piuttosto che dai familiari di soccorritori che hanno incidenti durante il loro servizio?

Se qualcuno poi riesce a recuperarti, proverai tu stesso a chiamare il 112 e a dire "è tutto ok. avevo chiamato io prima via radio, ma ho risolto. ECHO 1234 mi aveva risposto ed è stato lui a chiamare il 112, mentre io sono ECHO 5678.". È giusto un esempio, ma lo stesso può capitare quando tu stesso chiami il 112, poi risolvi, ma dove ti trovi non hai campo per informare il 112 che hai risolto.

Per quanto riguarda il sistema "Lascia detto dove vai", ti assicuro che abbiamo molti iscritti che fanno volo libero. Semplicemente indicheranno come punto di partenza il punto di decollo. Possono farlo anche il giorno prima, indicando data/ora e il predetto punto selezionandolo su mappa. Operazione che richiede meno di un minuto.
Ecco, in caso sia io l'infortunato, identificarmi come utente RRM non è affatto un problema, anzi è un incentivo ad aderire e partecipare attivamente.

Mi auguro e ti auguro @siluc che il lavoro con gli enti di soccorso delle zone non ancora aderenti prosegua, e che al contempo si definisca per bene anche la questione della (assenza di) responsabilità del membro RRM "ponte" (ECHO 5678).

Buona serata!
 
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