Quando si potrà sciare??

E che palle che siete..cmq tornando al topic io credo che riapriranno dopo la befana ( periodo tipicamente con poca gente) per decidere poi cosa fare a febbraio
 
Non ci fanno andare a sciare ma vogliono riaprire le scuole... andiamo bene!
Pullman e treni pieni zeppi di persone...
Ragazzi (asintomatici) che si mescolano e poi tornano a casa mandando i genitori in intensiva e i nonni al creatore!
 
discussione con cognato (maestro sci, più salviniano), moglie (scia 100 volte meglio di me, politica mi fa una cippa) e suocero (che è il colpevole dei primi due, a sinistra a fasi alterne)

"non sembrerà, ma in realtà non sono proprio un allineato in tutto e per tutto con le scelte governative (ma nel forum non si riesce a fare un dibattito serio, si parte sempre in caciara)"

ebbene praticamente tutti e tre mi davano addosso quando parlavo che sulle piste magari si potrebbe considerare un rischio contagi molto più basso rispetto altre situazioni

per loro aprire a Natale e Capodanno non ha senso

Solo per riportare il pensiero di amanti del mondo della neve
 
https://www.repubblica.it/esteri/2020/11/26/news/germania_merkel_inasprimento_delle_restrizioni_fino_alla_vigilia_delle_feste_poi_un_natale_piu_sicuro-275842812/?ref=RHTP-BH-I274746038-P7-S5-T1
Vacanze sugli sci
Merkel appoggia la proposta di Giuseppe Conte di congelare le vacanze sulle nevi fino al 10 gennaio. I viaggi in generale "se non necessari, dovranno essere evitati, anche all'estero e tra l'altro in riferimento alla stagione sciistica". Il governo si impegna a trovare soluzioni coordinate al livello europeo. E intanto gli alberghi restano vietati in tutto il Paese ai turisti.
Se la Germania, che ha numeri di un ordine di grandezza migliori dei nostri, e che ha mantenuto un efficiente sistema sanitario sul territorio, con una spesa sanitaria pro capite doppia di quella italiana, decide di chiudere, che caspita continuiamo noi a lamentarci? Per i piagnistei contro il gov italiano e Conde brutto a cattivo, rivolgersi altrove.
 
io non capisco perchè non si potevano aprire gli impianti e rendere obbligatorio per chi voleva recarsi in località sciistiche di un referto di negatività
Chiaramente prevedevi un minimo di soggiorno di 3 gg , ed ecco che eravamo tutti più contenti e sciavamo sicuri
Ormai fare il tampone inizia ad essere piuttosto facile
 
Non ci fanno andare a sciare ma vogliono riaprire le scuole... andiamo bene!
Pullman e treni pieni zeppi di persone...
Ragazzi (asintomatici) che si mescolano e poi tornano a casa mandando i genitori in intensiva e i nonni al creatore!

scio (meglio di come cammino) da quando ho 3 anni. Ho fatto sci club dai 12 ai 16 anni (poi la scuola ahime, mi ha imposto uno stop). Ora ne ho più di 40. Pratico telemark in fuori pista. Scio circa 30 giorni a stagione. Faccio sci alpinismo.
Questo per dire che per me lo sci è una parte essenziale della vita.
Detto questo mi chiedo come si faccia a paragonare l'importanza di riaprire le scuole e garantire la formazione dei ragazzi, con un'attività ludica (non parlo delle ragioni degli operatori economici che sono legittime e vanno tutelate), per degli appassionati.
Siamo veramente diventati così egoisti, come società, da non capire quali sono le priorità di una comunità e da posporle ai nostri desideri personali?
Spero di riuscire a mettere gli sci ai piedi il prima possibile, ma questo verrà sempre in secondo piano alla tutela degli altri dal punto di vista della salute.
 
https://www.repubblica.it/esteri/20...ro-275842812/?ref=RHTP-BH-I274746038-P7-S5-T1

Se la Germania, che ha numeri di un ordine di grandezza migliori dei nostri, e che ha mantenuto un efficiente sistema sanitario sul territorio, con una spesa sanitaria pro capite doppia di quella italiana, decide di chiudere, che caspita continuiamo noi a lamentarci? Per i piagnistei contro il gov italiano e Conde brutto a cattivo, rivolgersi altrove.

la germania che chiude gli impianti scistici è come se la VDA, TAA e Piemonte chiudessero le spiagge in estate. perdita di PIL pari a zero.
 
con al comando la banda pd/pentadementistellati
che non hanno palle di prendere una decisione, purtroppo faranno saltare lo sci e tutto l'indotto che ne consegue.
 
scio (meglio di come cammino) da quando ho 3 anni. Ho fatto sci club dai 12 ai 16 anni (poi la scuola ahime, mi ha imposto uno stop). Ora ne ho più di 40. Pratico telemark in fuori pista. Scio circa 30 giorni a stagione. Faccio sci alpinismo.
Questo per dire che per me lo sci è una parte essenziale della vita.
Detto questo mi chiedo come si faccia a paragonare l'importanza di riaprire le scuole e garantire la formazione dei ragazzi, con un'attività ludica (non parlo delle ragioni degli operatori economici che sono legittime e vanno tutelate), per degli appassionati.
Siamo veramente diventati così egoisti, come società, da non capire quali sono le priorità di una comunità e da posporle ai nostri desideri personali?
Spero di riuscire a mettere gli sci ai piedi il prima possibile, ma questo verrà sempre in secondo piano alla tutela degli altri dal punto di vista della salute.

Hai ragione, ma, credo, che il senso di quell' intervento non fosse " egoistico " ma che volesse intendere che la riapertura delle scuole è probabilmente più rischiosa di quella degli impianti sciistici, se ben ricordo ho letto che le scuole movimentano 8 milioni di persone, che escono di casa, prendono i mezzi pubblici o gli scuolabus, si accalcano all' ingresso delle scuole ed all' uscita e cosi via. Sembra quindi un controsenso aprire le scuole e non consentire di sciare, così come lo è riaprire i centri commerciali, i negozi ed altre attività, l' ho già scritto, la mia paura è che le concessioni che faranno a dicembre faranno riaumentare i contagi provocando l' annunciata terza ondata.
 
Hai ragione, ma, credo, che il senso di quell' intervento non fosse " egoistico " ma che volesse intendere che la riapertura delle scuole è probabilmente più rischiosa di quella degli impianti sciistici, se ben ricordo ho letto che le scuole movimentano 8 milioni di persone, che escono di casa, prendono i mezzi pubblici o gli scuolabus, si accalcano all' ingresso delle scuole ed all' uscita e cosi via. Sembra quindi un controsenso aprire le scuole e non consentire di sciare, così come lo è riaprire i centri commerciali, i negozi ed altre attività, l' ho già scritto, la mia paura è che le concessioni che faranno a dicembre faranno riaumentare i contagi provocando l' annunciata terza ondata.

Capisco quello che dici, ma non non trovo che sia un controsenso (non intendevo dare dell'egoista a nessuno, vedevo un ragionamento egoista)
Come Stato posso accettare un rischio, che può portare a n. contagi, se questo serve in prospettiva alla società per la formazione dei giovani.
Non accetterei invece alcun rischio, e quindi 0 contagi, per consentire lo svago della gente (salvo il ragionamento sull'economia della montagna, che deve essere gestita).
Purtroppo fino a quando, dal punto di vista sanitario, non vedremo la luce in fondo al tunnel sarà sempre un altalena di aperture e chiusure e quindi credo sia non solo legittimo, ma necessario, dare delle priorità (tra queste non rientrano i centri commerciali, preferirei tutelare, se possibile i negozi di vicinato).
 
la germania che chiude gli impianti scistici è come se la VDA, TAA e Piemonte chiudessero le spiagge in estate. perdita di PIL pari a zero.
Negare la realtà non trasforma la realtà. La Germania che chiude gli impianti si porta appresso Francia e Italia, senza permettere ai propri cittadini di andare a sciare altrove. A quel punto l’Austria e la Svizzera possono pure continuare a tenere aperto, solo per il turismo interno o al massimo forse solo per qualche ricco oligarca dell’est.
Dicevi il Pil? Ah sì...
 
scio (meglio di come cammino) da quando ho 3 anni. Ho fatto sci club dai 12 ai 16 anni (poi la scuola ahime, mi ha imposto uno stop). Ora ne ho più di 40. Pratico telemark in fuori pista. Scio circa 30 giorni a stagione. Faccio sci alpinismo.
Questo per dire che per me lo sci è una parte essenziale della vita.
Detto questo mi chiedo come si faccia a paragonare l'importanza di riaprire le scuole e garantire la formazione dei ragazzi, con un'attività ludica (non parlo delle ragioni degli operatori economici che sono legittime e vanno tutelate), per degli appassionati.
Siamo veramente diventati così egoisti, come società, da non capire quali sono le priorità di una comunità e da posporle ai nostri desideri personali?
Spero di riuscire a mettere gli sci ai piedi il prima possibile, ma questo verrà sempre in secondo piano alla tutela degli altri dal punto di vista della salute.


Allora se dobbiamo mettere la salute davanti a tutto LOCKDOWN TOTALE e non se ne parla più!
 
Capisco quello che dici, ma non non trovo che sia un controsenso (non intendevo dare dell'egoista a nessuno, vedevo un ragionamento egoista)
Come Stato posso accettare un rischio, che può portare a n. contagi, se questo serve in prospettiva alla società per la formazione dei giovani.
Non accetterei invece alcun rischio, e quindi 0 contagi, per consentire lo svago della gente (salvo il ragionamento sull'economia della montagna, che deve essere gestita).
Purtroppo fino a quando, dal punto di vista sanitario, non vedremo la luce in fondo al tunnel sarà sempre un altalena di aperture e chiusure e quindi credo sia non solo legittimo, ma necessario, dare delle priorità (tra queste non rientrano i centri commerciali, preferirei tutelare, se possibile i negozi di vicinato).

Perdonami ma il problema a mio avviso non è tanto impedire un'attività ludica (e che sia ludica nessuno discute, al massimo si potrebbe fare qualche considerazione sul fatto che stare all'aria aperta e in un ambiente sano faccia bene alla salute e alle difese immunitarie al contrario di stare tappati in casa o finire a fare le vasche in centro), il problema è che impedendo l'attività ludica e ancor più impedendo lo spostamento anche in caso di impianti chiusi (la montagna non è solo seggiovie e piste come la dipingono al tg e quei 4 politicanti) di fatto impedisci ad una realtà economica importante del paese che merita di essere tutelata e vale tanto quanto tutte le altre di garantirsi quel minimo di entrate per tirare avanti.

Poi si potrebbe discutere ore su quanto lo sci sia potenzialmente più sicuro di mille altre attività più o meno essenziali, di come sia facile garantire controlli e santificazioni (ogni impianto ha personale in partenza e all'arrivo) ma il problema vero è che ammazzi un settore.

Stessa ragione per la quale quest'estate hanno aperto le spiagge (ed evitiamo ogni commento pietoso sul fatto che i contagi siano ripartiti per colpa del ferragosto che, sempre che sia sostenibile e personalmente ne dubito fortemente, poco si adatta ad un turismo invernale a locali chiusi).
 
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