Organizzare una gara di Coppa del Mondo non significa avere solo la pista, le più grandi criticità che Ponte di Legno si troverà ad affrontare (con tutti i risvolti economici del caso, sono impegni da milioni di €):
- Strutture ricettive di livello per accogliere atleti, staff delle squadre, personale tecnico, giornalisti, spettatori - circa 5.000 persone per giorno di gara; Le strutture di livello (senza fare nomi in un forum pubblico) in questo momento a Ponte di Legno sono due.
- Un'ampia zona logistica dove vengono parcheggiati e messi in esercizio tutti i TIR legati alle produzioni multimediali (TV, Radio, Web)
- Una zona dedicata alla stampa al parterre di arrivo per le interviste pre e post gara
- Una zona dedicata alla stampa nei pressi dell'arrivo che consenta ai giornalisti di lavorare al riparo
- Nella zona arrivo tribune per ospitare gli spettatori, infrastrutture a loro dedicate (bagni, bar, vendita gadget) e, sempre nella zona parterre di arrivo, cabine per il commento tecnico
- Infastrutture lungo la pista per il posizionamento di telecamere fisse e di megaschermi
- Spazio per infrastrutture mediche (anche mobili) di primo livello per gli atleti, vicinanza di un eliporto per il soccorso (per fortuna è stato creato poco tempo fa a Temù)
Questo sopra è un elenco non esaustivo, solo per far capire la portata dell'investimento che non si limita all'adeguamento della sola pista e del personale che deve prepararla. Tutto questo senza contare che, una volta pronti, non basta mandare una mail alla FIS e mettere in calendario la gara. Da lì poi inizia un'altra battaglia politica e di relazioni per farsi inserire in un calendario sempre più corto.
Domanda critica: ma quanto sopra è ciò che serve veramente a Ponte di Legno per fare un ulteriore salto? E poi siamo sempre qui a discutere che l'Alpino non apre per diatribe interne al consorzio?