ildudu
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[SKIALP] Punta San Matteo 3678m sospesa tra tempo e polvere
Dopo la bella sciata allo Stelvio dell`altro ieri altra neve fresca torna a coprire l'amata valle. La bella nevicata :GGdi inizio giugno ha rifatto il fondo anche dove si era sciolto e poi una serie di temporali hanno rinfrescato lo strato superficiale di polvere ogni giorno: ma che inizio giugno è stato??? Così la chat teiera è tornata a scaldarsi.
La meta obbligata questa volta è il passo Gavia e da li la relativamente facile Punta San Matteo, relativamente perchè pur sempre tremilaseicentosettantotto metri sono. Solita sveglia alle 3.30:buongiorno:, partenza ore 4.00 da Caspoggio e qualche dubbio su quanto poco sano sia continuare a sfasare i ritmi circadiani. Reminiscenze dell'esame di CRM e nulla più perché tanto sono, anzi siamo, tutti carichi a molla!
Cartina da Gulliver.it
E' una stagione strana perché avendo vissuto il lock down in giardino al sole quasi estivo è come se, anzi forse è proprio così, mi avessero rubato la primavera ed ora mi ritrovo in estate con la voglia di sciare come se non ci fosse un domani. Primavera od estate poco importa, numeri e lettere su di un calendario non contano come quantità e qualità del manto nevoso e quota dello zero termico, i numeri che contano, con un po' di sale in zucca, sono quelli. Il resto sono fisse: questo giugno abbiamo sciato dalla polvere al miglior firn su dislivelli che non hanno nulla da invidiare alle classiche primaverili.
Superata Santa Caterina in Valfurva fin dalle prime curve il paesaggio regala spunti esoterici
Purtoppo il caldo di Aprile in basso ha fatto danni, diversamente sono sicuro si sarebbero potute attaccare le pelli già al Passo Gavia.
Il passo Gavia verso il Ponte dell'Amicizia con la vedretta di Punta Pedranzini ed il pizzo Tresero freezati in un atmosfera surreale, senza tempo, prima dell'alba. Momenti unici nei quali ti senti una cosa sola avvolta nella bellezza della natura che ti circonda. Magia, pura magia
Rif. Berni al Gavia è il nostro punto di partenza
Il Dudu, il Bruto, Francesco ed il campione Giovanni Rossi
Il vallone del Dosegù è sinonimo di attaccare e staccare gli sci mille volte, e perdere anche circa un 150m di dislivello, cosa che mi ha fatto amare ed odiare allo stesso tempo questo itinerario. L'avvicinamento fino alla Vedretta dove finalmente attaccheremo gli sci senza staccarli più è comunque paesaggisticamente stupendo.
Un altro aspetto particolare delle scialpinistiche tardive è l'acqua: non capita spesso di attraversare cascate in piena nella vita dello scialpinista medio.
Finchè i ponti tengono va sempre tutto bene...:MAC:
Ci si fa strada sulla vedretta tra la neve fresca ed immensi valangoni venuti giù dai versanti del Villacorna e del Mantello
Sulla vedretta del Dosegù tra la cima omonima a sx ed il San Matteo a Dx. Green ed il campionissimo Giovanni le concateneranno, io non ne ho ed anzi andrò in crisi di fame essendomi dimenticato le barrette a casa
L'ultima rampa prima della cresta del San Matteo deve aver preso parecchio vento ed ha un 20 cm di strato compatto su di un fondo trasformato che a sua volta poggia su di un altro fondo che sarà marmo puro.
ed anche la pendenza qualche interrogativo lo genera
definitivamente solo non sarei salito....forse
Giunti alla sella con la Valle dei Forni e stando ben attenti alla megacornice avrei dovuto trovare una barretta lasciata dal Bruto ma un altro scialpinista l'ha rubata e se l'è magnata. Complice un aereo che disegna una bella scia chimica sopra la nostra testa sfogo anche la mia frustrazione verso il mercato dell'aviazione in crisi profonda, peggiore della mia temporanea crisi di fame.
Da qui un canalino verticale da fare obbligatoriamente con picca e ramponi porta alla facile cresta per la vetta
Panorama verso i Forni
e poi giù in polvere invernale (Yeah)
Fanno parte della compagnia anche Thomas e Yubo decisamente più
Il ponte cederà giustamente prima del mio passaggio costringendomi al guado xcensx
Ed infine una agonizzante ravanata sotto il sole con i 150m finali da ripellare che disidratato perso ed affamato mi peseranno come un 4000m. Grazie di cuore a Yubo e Thomas per avermi aspettato
Pur dovendo tornare a Caspoggio non mi sono voluto perdere il Gavia con rientro in Valtellina per l'Aprica.
La mia Up! ha compiuto i 100.000km proprio sui tornanti del Gavia: 100.000km in tre anni su e giù per le montagne con ogni condizione meteo e con 60cv a metano, mai un problema, mai una volta che non sia riuscita a salire un passo per la neve, mai montato le catene, con 10 euro di metano fa dai 300 ai 400 km ed è stato probabilmente il miglior acquisto della mia vita. Mitica Up!
Dopo la bella sciata allo Stelvio dell`altro ieri altra neve fresca torna a coprire l'amata valle. La bella nevicata :GGdi inizio giugno ha rifatto il fondo anche dove si era sciolto e poi una serie di temporali hanno rinfrescato lo strato superficiale di polvere ogni giorno: ma che inizio giugno è stato??? Così la chat teiera è tornata a scaldarsi.
La meta obbligata questa volta è il passo Gavia e da li la relativamente facile Punta San Matteo, relativamente perchè pur sempre tremilaseicentosettantotto metri sono. Solita sveglia alle 3.30:buongiorno:, partenza ore 4.00 da Caspoggio e qualche dubbio su quanto poco sano sia continuare a sfasare i ritmi circadiani. Reminiscenze dell'esame di CRM e nulla più perché tanto sono, anzi siamo, tutti carichi a molla!
Cartina da Gulliver.it
E' una stagione strana perché avendo vissuto il lock down in giardino al sole quasi estivo è come se, anzi forse è proprio così, mi avessero rubato la primavera ed ora mi ritrovo in estate con la voglia di sciare come se non ci fosse un domani. Primavera od estate poco importa, numeri e lettere su di un calendario non contano come quantità e qualità del manto nevoso e quota dello zero termico, i numeri che contano, con un po' di sale in zucca, sono quelli. Il resto sono fisse: questo giugno abbiamo sciato dalla polvere al miglior firn su dislivelli che non hanno nulla da invidiare alle classiche primaverili.
Superata Santa Caterina in Valfurva fin dalle prime curve il paesaggio regala spunti esoterici
Purtoppo il caldo di Aprile in basso ha fatto danni, diversamente sono sicuro si sarebbero potute attaccare le pelli già al Passo Gavia.
Il passo Gavia verso il Ponte dell'Amicizia con la vedretta di Punta Pedranzini ed il pizzo Tresero freezati in un atmosfera surreale, senza tempo, prima dell'alba. Momenti unici nei quali ti senti una cosa sola avvolta nella bellezza della natura che ti circonda. Magia, pura magia
Rif. Berni al Gavia è il nostro punto di partenza
Il Dudu, il Bruto, Francesco ed il campione Giovanni Rossi
Il vallone del Dosegù è sinonimo di attaccare e staccare gli sci mille volte, e perdere anche circa un 150m di dislivello, cosa che mi ha fatto amare ed odiare allo stesso tempo questo itinerario. L'avvicinamento fino alla Vedretta dove finalmente attaccheremo gli sci senza staccarli più è comunque paesaggisticamente stupendo.
Un altro aspetto particolare delle scialpinistiche tardive è l'acqua: non capita spesso di attraversare cascate in piena nella vita dello scialpinista medio.
Finchè i ponti tengono va sempre tutto bene...:MAC:
Ci si fa strada sulla vedretta tra la neve fresca ed immensi valangoni venuti giù dai versanti del Villacorna e del Mantello
Sulla vedretta del Dosegù tra la cima omonima a sx ed il San Matteo a Dx. Green ed il campionissimo Giovanni le concateneranno, io non ne ho ed anzi andrò in crisi di fame essendomi dimenticato le barrette a casa
L'ultima rampa prima della cresta del San Matteo deve aver preso parecchio vento ed ha un 20 cm di strato compatto su di un fondo trasformato che a sua volta poggia su di un altro fondo che sarà marmo puro.
ed anche la pendenza qualche interrogativo lo genera
definitivamente solo non sarei salito....forse
Giunti alla sella con la Valle dei Forni e stando ben attenti alla megacornice avrei dovuto trovare una barretta lasciata dal Bruto ma un altro scialpinista l'ha rubata e se l'è magnata. Complice un aereo che disegna una bella scia chimica sopra la nostra testa sfogo anche la mia frustrazione verso il mercato dell'aviazione in crisi profonda, peggiore della mia temporanea crisi di fame.
Da qui un canalino verticale da fare obbligatoriamente con picca e ramponi porta alla facile cresta per la vetta
Panorama verso i Forni
e poi giù in polvere invernale (Yeah)
Fanno parte della compagnia anche Thomas e Yubo decisamente più
Il ponte cederà giustamente prima del mio passaggio costringendomi al guado xcensx
Ed infine una agonizzante ravanata sotto il sole con i 150m finali da ripellare che disidratato perso ed affamato mi peseranno come un 4000m. Grazie di cuore a Yubo e Thomas per avermi aspettato
Pur dovendo tornare a Caspoggio non mi sono voluto perdere il Gavia con rientro in Valtellina per l'Aprica.
La mia Up! ha compiuto i 100.000km proprio sui tornanti del Gavia: 100.000km in tre anni su e giù per le montagne con ogni condizione meteo e con 60cv a metano, mai un problema, mai una volta che non sia riuscita a salire un passo per la neve, mai montato le catene, con 10 euro di metano fa dai 300 ai 400 km ed è stato probabilmente il miglior acquisto della mia vita. Mitica Up!
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