smart work e trasferimento in montagna

Permettetemi l'off topic, e scusatemi se ve lo butto qui così....una cosa però è certa, fermo restando che i cambiamenti epocali sono frutto dell'evoluzione del mondo e di tutti i fatti che ne determinano i cambiamenti... tutto questo smart working, prima per necessità sanitaria, poi, sfruttando la situazione, come possibile scenario futuristico, potranno probabilmente portare anche dei benefici (aziende che non hanno più bisogno di palazzoni di uffici, luce , acqua, gas, mensa risparmiate, dipendenti che si gestiscono meglio il proprio lavoro, meno spese per spostamenti casa/lavoro, ecc...)....però certo che sarebbe un duro colpo a tutto un comparto legato a questo mondo, come ad esempio bar, piccole mense, ristoranti e trattorie, molti di questi campano proprio grazie alle persone che tutti i giorni si recano in un ufficio... io ad esempio mi occupo di abbigliamento, e il calo l'ho visto proprio nella fascia del "giacca e cravatta", d'altra parte, proprio un mio amico che sarà in smart working almeno fino a settembre, mi ha detto:"cosa mi serve ora una camicia nuova che tanto la uso giusto quell'ora alla settimana per la videoconferenza?".
Chi vivrà vedrà...
 
Permettetemi l'off topic, e scusatemi se ve lo butto qui così....una cosa però è certa, fermo restando che i cambiamenti epocali sono frutto dell'evoluzione del mondo e di tutti i fatti che ne determinano i cambiamenti... tutto questo smart working, prima per necessità sanitaria, poi, sfruttando la situazione, come possibile scenario futuristico, potranno probabilmente portare anche dei benefici (aziende che non hanno più bisogno di palazzoni di uffici, luce , acqua, gas, mensa risparmiate, dipendenti che si gestiscono meglio il proprio lavoro, meno spese per spostamenti casa/lavoro, ecc...)....però certo che sarebbe un duro colpo a tutto un comparto legato a questo mondo, come ad esempio bar, piccole mense, ristoranti e trattorie, molti di questi campano proprio grazie alle persone che tutti i giorni si recano in un ufficio... io ad esempio mi occupo di abbigliamento, e il calo l'ho visto proprio nella fascia del "giacca e cravatta", d'altra parte, proprio un mio amico che sarà in smart working almeno fino a settembre, mi ha detto:"cosa mi serve ora una camicia nuova che tanto la uso giusto quell'ora alla settimana per la videoconferenza?".
Chi vivrà vedrà...

è lo stesso discorso che facevano i maniscalchi quando fu inventata l'automobile

se posso permettermi, giacca e cravatta, in cosa mattino e sera in tangenziale o sui mezzi pubblici, pausa pranzo mangiando mer.da al bar, e via discorrendo, sono tutte cose di cui faccio volentieri a meno

vorrà dire che invece che completi eleganti venderanno vestiti da passeggiare nei boschi, e i baristi si sposteranno in giro per aprire delle trattorie per chi si è a sua volta riposizionato in giro

comunque quello che dici è giustissimo ed è un fenomeno dirompente
 
è lo stesso discorso che facevano i maniscalchi quando fu inventata l'automobile

se posso permettermi, giacca e cravatta, in cosa mattino e sera in tangenziale o sui mezzi pubblici, pausa pranzo mangiando mer.da al bar, e via discorrendo, sono tutte cose di cui faccio volentieri a meno

vorrà dire che invece che completi eleganti venderanno vestiti da passeggiare nei boschi, e i baristi si sposteranno in giro per aprire delle trattorie per chi si è a sua volta riposizionato in giro

comunque quello che dici è giustissimo ed è un fenomeno dirompente

Ma infatti, il mio intervento non era una "critica" al cambiamento, era solo una riflessione sul risvolto dello smart-working e sul suo "impatto" riguardo ad attività legate strettamente al fenomeno impiegatizio negli uffici... e come in tutte le cose, ci sono lati positivi e lati negativi a seconda del proprio punto di vista.
Addirittura ho sentito di impiegati che preferiscono affrontare le "peripezie" del raggiungere l'ufficio (ore di macchina, code, mangiare fuori) perchè si sono accorti che stanno meglio in ufficio che a casa (forse anche perchè qualcuno in ufficio si "imboscava" meglio che a casa).
Purtroppo il problema dell' "adattamento" ai nuovi cambiamenti, specie se così repentini come lo è stato a causa (o grazie al) del coronavirus, non sempre sono attuabili facilmente e sul breve periodo... pensiamo solamente a uno che magari ha investito soldi in un bar vicino a uffici e ora si ritrova a non avere più clienti, non è un "tic-tac" chiuderlo e riaprirlo "dove si è riposizionata in giro la gente", perchè se prima un palazzo conteneva 100 persone o più, tutte concentrate lì e tutte potenzialmente clienti, ora vai te a "cercarle" sparse in giro, che comunque, ovunque esse siano, lavorando da casa, non hanno più bisogno di mangiare fuori.
L'impatto economico ne avrebbe uno scossone, ma tant'è, ci adatteremo, come abbiamo sempre fatto nella storia dei secoli... certo resta sempre il retrogusto un po' amaro pensando che negli ultimi anni , anche per le persone "volenterose" e "duttili", la sensazione è che qualsiasi cambiamento visto negli ultimi diciamo 20 anni, abbia più "tolto" che "dato" all'economia, non vedo buone prospettive e sviluppo nel futuro, sperando ovviamente di sbagliarmi...
 
Penso che siano due le categorie di smartworker pentiti:
-chi non ha spazi in casa e quindi si pesta i piedi con moglie e figli (magari piccoli)
-chi al di fuori del lavoro non ha una vita sociale (o proprio non ha una vita...)
 
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