Afghanistan ski alp

siamo alle lodi..

Stiamo collaborando con i Talebani sul terreno e sembra che sia una relazione molto diretta", ha detto il capo dello Stato Maggiore britannico, Nick Carter, intervistato da Sky News, affermando che "al momento la situazione è molto calma". "Ci stanno aiutando all'aeroporto", ha continuato della situazione all'aeroporto internazionale Hamid Karzai dove, dopo il caos ed i disordini di lunedì, da ieri sono ripartiti i voli con le evacuazione dei cittadini occidentali e di migliaia di rifugiati afghani. Il generale britannico ha anche detto che i Talebani "stanno tenendo le strade di Kabul molto sicure e molto calme".

Peccato che la calma non regni dappertutto..

[FONT=sole_text]Ci sarebbero stati dei morti - almento 4, secondo testimonianze, con 12 feriti - a Jalalabad, dove i Talebani hanno aperto il fuoco contro un gruppo di manifestanti. Nel capoluogo della provincia di Nangarhar, nell’est del Paese, centinaia di persone sono scese in strada armate di bandiere afghane, da contrapporre a quella dei Talebani, Una reazione nazionalista da parte di molti afghani ha accolto la decisione dei Talebani di ammainare la bandiera del Paese dagli edifici pubblici - primo fra tutti il palazzo presidenziale - e sostituirla con quella bianca del movimento degli studenti coranici.[/FONT]
 
Ciao a tutti,

L'avevo detto nel momento in cui decisi di andare a sciare in Afghanistan nel 2020: ora o mai piu'. Purtroppo quella finestra favorevole si e' chiusa velocemente e l'epilogo e' sotto i nostri occhi.

Ma la mia vacanza e' servita a qualcosa. E' servita a conoscere persone, a capire molto di piu' di quanto avevo letto sui libri e su internet, ho tenuto i contatti con gli amici afghani e in questo momento di difficolta' mi sono dato da fare.

Da un mese a questa parte ho iniziato a lavorare per dare loro una mano a scappare in Pakistan, poi l'avanzata dirompente dei talebani, il blocco dei voli civili e la complessa macchina della guerra mi hanno imposto di sfruttare tutti i contatti e la forza di volonta' che avevo a disposizione.

Ho passato queste ultime 2 settimane di vacanze chiuso in casa, attaccato al computer notte e giorno, ho parlato con politici di vari colori, ho parlato con famosi giornalisti e fotoreporter di guerra, giornalisti premi Pulitzer (tra cui l'autore del film linkato poco addietro), persone attive nelle NGO al cui interno ho trovato persone incredibili... e poi i militari italiani, quelli americani, i "servizi" francesi, gli inglesi. Abbiamo creato gruppi whatsapp per condividere le info dell'intelligence, per mettere a disposizione in contatti di ognuno, indispensabili per aprire le porte di quel maledetto aeroporto. Abbiamo seguito la posizione dei gruppi ricevendo la loro posizione e cercando di capire come farli arrivare ad Abbey Gate guardando Google Maps... ci siamo aiutati a vicenda indipendentemente dal colore politico, della pelle, della religione. Tutti motivati a far arrivare piu' ragazzi possibili dentro l'aeroporto di Kabul.

Ieri ne abbiamo fatti entrare 29, oggi un altro gruppo di 36. E spero di poter fare ancora qualcosa per gli altri ragazzi e soprattutto ragazze che hanno creduto nello sport, nell'emancipazione femminile, nella liberta' di vivere, quella che avevo visto nei loro occhi a Bamyan. Tutti accolti dall'Italia e dai suoi pochi ma eroici ragazzi che all'aeroporto di Kabul hanno fatto e stanno facendo l'impossibile. Vorrei ringraziarli e fare in nomi che ho sentito, ma so di non poterlo fare. E un grazie di cuore anche all'Unità di Crisi della Farnesina che hanno dimostrato professionalità e grande cuore.

Sono emozionato, orgoglioso, felice, soddisfatto, ma allo stesso tempo ancora preoccupato per chi è ancora la'.

Una ventina (tra cui i ragazzi che hanno tentato la qualifica alle olimpiadi) saranno miei ospiti e quest'inverno li portero' a sciare.

Avranno bisogno di una mano per ricostruirsi una vita e mi piacerebbe poter contare sulla community dello sci, quella che non giudica e che tende la mano in montagna al compagno di ascesa per aiutarlo a salire dove da solo non ce la puo' fare.

Tornero' a scrivere appena saranno tutti arrivati e poi ci organizzeremo.

Lo sapevo: c'era un motivo che mi spingeva a voler visitare l'Afghanistan, non avrei mai pensato che fosse questo.

A presto,

Roberto
 
Ultima modifica:
tienici aggiornati, sicuramente si può dare una mano in mille modi,noto con stupore che un messaggio del genere raccolga qualche skife e nessuna risposta, mentre di green pass si continua a parlare come se non ci fosse u domani, sarà un segno dei tempiHIHIHI
 
Ti faccio anch'io i complimenti per quanto tu stai facendo, spero possa andare bene per il maggior numero di persone possibile.
 

.

Andare in un paese, conoscerne gente e costumi...e poi portare loro aiuto nelle avversità.

Penso non ci sia nulla di più nobile. Hai tutta la mia stima.
 
Quello che doveva essere un posto per una vacanza è diventato invece un luogo che ti è entrato nel cuore con la sua gente, ma non è poi da tutti impegnarsi come stai facendo, davvero tantissimi complimenti!
 
Esportare una cultura dei diritti non è certamente facile e, lo è ancor meno quando si usano le armi.20 anni buttati via ed ora attenzione con le eventuali sanzioni che non faranno altro che andare a colpire ancor di più la popolazione civile.Serve un dialogo un fine lavoro diplomatico, dialogare non significa legittimare o riconoscere uno stato,siamo rimasti sconvolti quando abbiamo visto i 2 aerei andare a schiantarsi contro le torri gemelle ma la più grande strage di civili nel dopoguerra è stata commessa a Srebrenica dove sono state uccise circa 8000 persone a colpi di armi da fuoco e cannoni durante la guerra civile nella ex Jugoslavia con le forze nato che non anno mosso un dito.Anche noi abbiamo scheletri nell'armadio
 
Mi ero perso questa magnifica discussione, me la sono letta tutta d'un fiato, grazie per averla condivisa con tutti noi e soprattutto per cosa stai continuando a fare, encomiabile e straordinario
 
Esiste un modo per aiutarti nel pratico per questi ragazzi che porterai a sciare?

Materiale? Soldi? Provviste?

Se anche Fabio aiutasse a diffondere il messaggio, molti di noi contribuirebbero.
 
Ciao a tutti,

L'avevo detto nel momento in cui decisi di andare a sciare in Afghanistan nel 2020: ora o mai piu'. Purtroppo quella finestra favorevole si e' chiusa velocemente e l'epilogo e' sotto i nostri occhi.

Ma la mia vacanza e' servita a qualcosa. E' servita a conoscere persone, a capire molto di piu' di quanto avevo letto sui libri e su internet, ho tenuto i contatti con gli amici afghani e in questo momento di difficolta' mi sono dato da fare.

Da un mese a questa parte ho iniziato a lavorare per dare loro una mano a scappare in Pakistan, poi l'avanzata dirompente dei talebani, il blocco dei voli civili e la complessa macchina della guerra mi hanno imposto di sfruttare tutti i contatti e la forza di volonta' che avevo a disposizione.

Ho passato queste ultime 2 settimane di vacanze chiuso in casa, attaccato al computer notte e giorno, ho parlato con politici di vari colori, ho parlato con famosi giornalisti e fotoreporter di guerra, giornalisti premi Pulitzer (tra cui l'autore del film linkato poco addietro), persone attive nelle NGO al cui interno ho trovato persone incredibili... e poi i militari italiani, quelli americani, i "servizi" francesi, gli inglesi. Abbiamo creato gruppi whatsapp per condividere le info dell'intelligence, per mettere a disposizione in contatti di ognuno, indispensabili per aprire le porte di quel maledetto aeroporto. Abbiamo seguito la posizione dei gruppi ricevendo la loro posizione e cercando di capire come farli arrivare ad Abbey Gate guardando Google Maps... ci siamo aiutati a vicenda indipendentemente dal colore politico, della pelle, della religione. Tutti motivati a far arrivare piu' ragazzi possibili dentro l'aeroporto di Kabul.

Ieri ne abbiamo fatti entrare 29, oggi un altro gruppo di 36. E spero di poter fare ancora qualcosa per gli altri ragazzi e soprattutto ragazze che hanno creduto nello sport, nell'emancipazione femminile, nella liberta' di vivere, quella che avevo visto nei loro occhi a Bamyan. Tutti accolti dall'Italia e dai suoi pochi ma eroici ragazzi che all'aeroporto di Kabul hanno fatto e stanno facendo l'impossibile. Vorrei ringraziarli e fare in nomi che ho sentito, ma so di non poterlo fare. E un grazie di cuore anche all'Unità di Crisi della Farnesina che hanno dimostrato professionalità e grande cuore.

Sono emozionato, orgoglioso, felice, soddisfatto, ma allo stesso tempo ancora preoccupato per chi è ancora la'.

Una ventina (tra cui i ragazzi che hanno tentato la qualifica alle olimpiadi) saranno miei ospiti e quest'inverno li portero' a sciare.

Avranno bisogno di una mano per ricostruirsi una vita e mi piacerebbe poter contare sulla community dello sci, quella che non giudica e che tende la mano in montagna al compagno di ascesa per aiutarlo a salire dove da solo non ce la puo' fare.

Tornero' a scrivere appena saranno tutti arrivati e poi ci organizzeremo.

Lo sapevo: c'era un motivo che mi spingeva a voler visitare l'Afghanistan, non avrei mai pensato che fosse questo.

A presto,

Roberto

Quando arrivano ci posti le foto? Non so ma leggendo penso .......
 
Esiste un modo per aiutarti nel pratico per questi ragazzi che porterai a sciare?

Materiale? Soldi? Provviste?

Se anche Fabio aiutasse a diffondere il messaggio, molti di noi contribuirebbero.

Ciao e grazie per la richiesta.

In questo momento sono ancora presissimo con altri ragazzi che sono a Kabul e per i quali stiamo cercando di trovare una soluzione. Ho veramente pochissimo tempo ora. Però ci stiamo organizzando.

Nel frattempo metto in link a questo articolo: in fondo c'è scritto come contribuire alla raccolta fondi che abbiamo iniziato con lo sci club Bamyan di Sankt Moritz che poi distribuirà la raccolta pro bono al team dello sci e a chi del gruppo ne avrà bisogno.

https://www.prealpina.it/pages/aiuti-agli-sciatori-afghani-organizziamoci-256095.html

Grazie a tutti!
 
http://bamyanskiclub.com/

PLEASE HELP OUR SKIERS
Alishah, Sajjad, and other Afghan skiers need our help.
The story of Alishah and Sajjad, Afghanistan’s first Olympic skiers and participants at the World Ski Championships in St. Moritz as well as the story of the Bamyan Ski Club, which has been promoting skiing in Afghanistan since 2011, has been covered by many articles and documentary movies.

Fortunately, they have just been evacuated from Kabul airport with their families, and arrived in Italy on a military plane on monday morning. Their rescue is a miracle given the current situation in the country. In Italy they will be supported by a network of Alpistan and the Bamiyan Ski Club. We have already secured free accomodation for the next twelve months. They will apply for refugee status and start a long integration process.

Alishah, Sajjad and the other members of the Ski Club have always been committed to build a future for their community and unveil the beauty of the Afghan mountains to many of us. Today however the situation has radically changed. Our Afghan friends had become targets for the Taliban, who hate sport and tourism. This is why they decided to leave the country.

To meet their urgent needs and ensure long-term integration they need resources. We are therefore fundraising to guarantee 250 euros per person per month for the year to come. In total we need to collect about 60,000 euros. So far 20,000 euros have already been secured thanks to the help of people like you. To participate, send your contribution to this bank account, mentioning as a reason “Contribution to the families of the Afghan skiers”:

Credit Suisse
Bamyan Ski Club
Mühlebachstrasse 54, 8008 Zürich
IBAN CH19 0483 5125 5530 9100 0
BIC CRESCHZZ80A
Clearing Nr. 4835
Account 0835-1255530-91

Directy via paypal

The Swiss antenna of the Ski Club will manage the funds. The funds will be transferred to the families on a monthly basis. Below you will find the list of people that will be helped, including women, children and newborns. In addition to Alpistan and Ski Club members, there is also the family of a translator, who is fleeing with them.

Thanks for your help, we will keep you posted on future developments. It is important to share this message with your network, because it is now the time to help.






qui in Svizzera c'è molta polemica perchè molti abitanti pensano che il paese non abbia fatto molto, d'altronde non aveva operazioni militari là. Sono sicuro che molti rifugiati entrati attraverso altri paesi verranno accolti in Svizzera se ne faranno richiesta, ti consiglio di aiutare i tuoi contatti rifugiati a battere anche la pista del visto in questo paese.

Ancora complimenti!
 
Top