Kaliningrad
Kayakçı-ı ekrem
Tra un artigiano che quando andrà in pensione chiuderà baracca e burattini e una filiera che da lavoro a centinaia di persone, preferisco salvaguardare la filiera...
Prendiamo Carpani per esempio. La sua è un'impresa artigianale in condivisione tra Filippo Carpani e Matteo Brida. Hanno iniziato facendo poche, pochissime paia di sci all'anno, ma, con il meritato successo, si sono ingranditi pur restando una ditta artigianale che vende direttamente al cliente senza una vera e propria rete di distribuzione. Nessuno è in grado di prevedere che cosa accadrà quando i due andranno in pensione, ma non è questo il punto: il punto è che comprando i loro prodotti vengono ricompensati i loro meriti, le loro capacità, la loro sapienza, anche imprenditoriale, il "lavoro italiano" per rimanere in tema. Le imposte sul reddito scaturite dall'acquisto dei loro sci vengono versate non in Olanda ma in Italia (Filippo con la massima naturalezza della persona onesta mi ha sempre fatto subito lo scontrino fiscale senza che io lo dovessi mai chiedere). È chiaro che le materie prime per la costruzione degli sci vengono in gran parte anche dall'estero, ma cosa c'entra questo? Ciò che l'Italia non produce è chiaro che vada comprato all'estero. Semmai sarebbe bene che l'Italia ricominciasse a PRODURRE anziché semplicemente - e levantinamente - a "commerciare". Il paese che si limita a vendere senza riuscire a produrre è un paese privo d'idee, di genialità, di sapienza, appunto, da tramandare e far sviluppare.