Interessante la prima parte della domanda, sulla seconda, velo pietoso.
Nel contesto evolutivo la glaciazione di 1,8 milioni di anni fa costituisce un incidente di percorso.
Come dimostrato l’essere umano è un essere capace di cambiare e migliorare.
Oggi infatti abbiamo miliardi di persone che vivono, vivono senza esistere, schiavi, tra le altre cose, di una catena alimentare imposta. Autentici cretini inconsapevolmente prigionieri, incatenati con la faccia al muro (Platone).
Montale: “ so che si può vivere , non esistendo, emersi da una quinta , da un fondale”.
Abbiamo poi una minoranza di persone consapevoli, pensanti, coraggiose di collocarsi fuori e sopra (la Caverna), questi sono i protagonisti con la loro visione e immaginazione creativa dell’ “evoluzione”.
Mi sfugge come, da un punto di vista squisitamente evolutivo, si possa affermare la superiorità dell'estinto sul sopravvissuto. E' un ossimoro. Il sopravvissuto in questo caso incorpora le possibilità dell'estinto e ne aggiunge altre atte a sopravvivere al mutamento, che per quanto incidentale è inevitabile e imprevedibile. Il resto sono scenari che hanno ben poco di scientifico, semmai di fanta-scientifico.