Questa e' una spiegazione accettabile e assolutamente rispettabile.
Anzi, capisco benissimo cosa si prova, dato che uso gli asciugascarponi elettrici, e quindi la mattina ho le scarpine calde...
I miei dubbi erano riguardo alcune discussioni su questo forum (ora di preciso non mi ricordo, ma ce n'era una un po' di tempo fa, nella quale un forumista chiedeva consiglio sull'acquisto di uno scarpone che sembrava di cemento e molti gli consigliavano la borsa termica dicendo che era l'unico sistema per poter calzare gli scarponi....)
Ricordo che il consiglio venne dato per degli scarponi GARA, in cui il flex, pur essendo magari lo stesso di altri scarponi, non è affatto paragonabile.
Posso fare l'esempio degli Head b3 (gara, che possiedo) che sono 130 di flex, esattamente come il Raptor 140 (che è 130 di flex, innalzabile a 140 con aggiunta di brugola), in cui la solidità e resistenza dei polimeri (e lo spessore delle plastiche) è molto diverso.
Il b3 a freddo (non necessariamente -18 ma già a 0) è difficilissimo da calzare, se poi fosse molto aderente (classicamente 1 o 2 misure meno) diventa quasi impossibile.
Mi è successo una volta di doverli sfilare a metà giornata: rimetterli (erano ovviamente freddi avendo sciato 3 o 4 ore) è stato tremendo, faticosissimo, nonostante un amico ad aiutarmi!
La borsa in questo senso è una sorta di panacea: non solo permette una calzata facile ed esente da bestemmie, ma essendo lo scarpone gara notoriamente freddo (meno isolante dal punto di vista termico), aiuta un inizio di giornata buono.
Morale: per uno scarpone gara è la prima cosa che consiglierei.
A livello turistico se ne può fare a meno? Si, certo. Ma secondo me resta una gran cosa, e se uno ha voglia e quel po' di soldini (che in fin dei conti spalmati su 10 o 15 anni di sciate sono poca roba), diventa una spesa mai rimpianta, anzi...