Shift, scarpone unico, e rastrelliera estesa

Ciao,

vado x punti:

1)
Mach, Cochise, Zero G, quale sacrificare. Beh il fatto che tu abbiamo già il Mach, ti pone verso una scelta quasi scontata.
Dico quasi perchè tutto dipende da quante gite over 1000 metri pensi di fare.
Tante? allora Zero G sicuramente
Poche? e allora Cochise 130 Dyn

2)
GM salita con impianto chiuso, contando che la Herse arriva circa a 2.600 (circa) e Brochard a 2.750 (circa), per arrivare a GM ti ci vanno solo più 500 - 600 metri di dislivello e a quel punto io li farei con i Cochise, sopratutto se poi l'idea è di farsi un Pas de Chevre in polvere ;-)

Se invece parti da Lognan allora il gioco si fa diverso perchè parliamo di 1.300 metri di dislivello e allora meglio considerare uno Zero G.

Poi tu parli di uno sci come lo Stormrider che non è proprio uno sci molle per cui tanto dipende da come scii tu.

3)
io ho preso lo Scout perchè mi ci stava meglio dentro il piede e perchè mi sono rovinato i piedi con il Cochise Pro light che avevo prima facendo gite con dislivelli medi (1000 metri/giorno) ma con sviluppi molto lunghi.

4)
Parli di rigidità è ok, un modello è più rigido dell'altro, ma la rigidità di uno scarpone, in discesa "fa e non fa" perchè entro certi standard, più che l'essere rigido lo fa "la massa" dello scarpone.
Questo per lo meno in base alle mie esperienze.

Poi ovvio che devi scendere a compromessi perchè non è che puoi pensare di andare a farti il tour des Periades con il Cochise 130 Dyn ;-)
 
Ultima modifica:
OG e hawx lì reputo a pari merito al vertice...con qualche piccola differenza l’uno con l’altro alle quali adattarsi poiché imho la scelta va fatta sul fit...io sto da dio nel hawx.

maestrale rs gli do un ottimo punteggio, però per uso ski-alpinistico,per uso all round(ovvero anche impianti freeride skioni) invece perde già troppo dai riferimenti...(cioè ogni tanto no problem,spesso invece è troppo.

Riferimenti che sono imho Cochise, Lange FT, strider, lupo(se piace).

questi qui però in salita ci vanno,anche discretamente bene, ma pagano un bel pezzo non solo per il peso(imho il minore dei problemi), ma per le suole e sopratutto per l’escursione inferiore.

Ps:si, fondocorso intendo quello, scafo che spancia e gambetto che cede nettamente in avanti...stiamo però parlando di non più di tre/4 curve su crosta tosta e cedevole con ski stagno(corvus std) e un buon ingaggio..peccato non aver fatto la foto a quella traccia...non capita spesso di lasciare una serpentina tratteggiata.

Quando parli di 0G ti riferisci al pro (giallo) giusto?

Lo 0G sembra più performante e più leggero del Maestrale RS, e con un rom comunque sufficiente. Qualche motivo per preferire Maestrale in ambito sci-alpinistico? Oppure sempre meglio 0G o Hawx, al di là del fit personale da verificare?

E il maestrale XT, sempre troppo lontano da Cochise e simili per prestazioni in discesa? (lasciando perdere ogni considerazione su estetica e colore...) In teoria dovrebbe sostituire il vecchio freedom...

A proposito di rigidità, ho visto paragonare gli hawx al cochise in una "classifica" su Teton, non so quanto condivisibile:

https://www.tetongravity.com/forums...8-AT-Boot-Comparative-Flex-by-model-(updated)

Io non sono particolarmente pesante (73 kg; 173 cm) ma prediligo scarponi rigidi, anche perché se in certe situazioni vuoi un po' meno flex (e il fit è giusto) puoi giocare coi ganci, se ti serve più flex... beh ti arrangi.

A me è capitato di sentir cedere il Mach1; la giornata era abbastanza calda ma sempre leggermente sotto zero. Sono rimasto un po' perplesso... non vorrei che dopo un centinaio di giornate mostrino già segni di usura (per questo non devo per forza rimanere su Tecnica, piede permettendo). La scarpetta sarebbe sicuramente da sostituire già dopo un centinaio di giornate.

io ho fatto 3 anni erotti con il vecchio Lupo T.I., ho appena preso i Freetour XT. ci ho sempre fatto tutto.

Io tra 0g e cochise sceglierei sempre e comunque i cochise in ottica di scarpa ibrida "Occidentale" (con tutto quello che comporta)...potrei essere considerato di parte però.

rimane il fatto che lo 0g, specialmente in ottica "beefed up" con scarpette non di serie e altre mod. come scriveva rbodini, mi sembra un bel prodotto: se non lo fosse potresti anche metterci booster e scarpette iniettate, rimarrebbe una ciabatta.

La preferenza "occidentale" per i Cochise è dettata da una migliore performance con sci larghi e/o strutturati? o cos'altro?

Per me resta il fatto che scegliendo un Cochise avrei il dubbio di prendere un "Mach1 che cammina", e quindi avere quasi un doppione. Ci sta anche, ma poi un nuovo scarpone sui 3000g/paio prima o poi dovrei comunque affiancarcelo. Per questo continuo a crogiolarmi nel dubbio.
 
Lo 0G sembra più performante e più leggero del Maestrale RS, e con un rom comunque sufficiente. Qualche motivo per preferire Maestrale in ambito sci-alpinistico? Oppure sempre meglio 0G o Hawx, al di là del fit personale da verificare?

Secondo me il ROM "teorico" é ben diverso dalla camminabilitá.
Lo SCARPA cammina bene anche grazie al gancio sul collo del piede. Chiudendo quello mantieni in posizione il tallone senza pregiudicare la mobilitá della caviglia. Nei traversi coi ramponi ai piedi, aver un po' di libertá laterale aiuta molto.

E queste considerazioni non sono valutabili solo guardando le schede tecniche....
 
Quando parli di 0G ti riferisci al pro (giallo) giusto?

Lo 0G sembra più performante e più leggero del Maestrale RS, e con un rom comunque sufficiente. Qualche motivo per preferire Maestrale in ambito sci-alpinistico? Oppure sempre meglio 0G o Hawx, al di là del fit personale da verificare?

E il maestrale XT, sempre troppo lontano da Cochise e simili per prestazioni in discesa? (lasciando perdere ogni considerazione su estetica e colore...) In teoria dovrebbe sostituire il vecchio freedom...

A proposito di rigidità, ho visto paragonare gli hawx al cochise in una "classifica" su Teton, non so quanto condivisibile:

https://www.tetongravity.com/forums...8-AT-Boot-Comparative-Flex-by-model-(updated)

Io non sono particolarmente pesante (73 kg; 173 cm) ma prediligo scarponi rigidi, anche perché se in certe situazioni vuoi un po' meno flex (e il fit è giusto) puoi giocare coi ganci, se ti serve più flex... beh ti arrangi.

A me è capitato di sentir cedere il Mach1; la giornata era abbastanza calda ma sempre leggermente sotto zero. Sono rimasto un po' perplesso... non vorrei che dopo un centinaio di giornate mostrino già segni di usura (per questo non devo per forza rimanere su Tecnica, piede permettendo). La scarpetta sarebbe sicuramente da sostituire già dopo un centinaio di giornate.



La preferenza "occidentale" per i Cochise è dettata da una migliore performance con sci larghi e/o strutturati? o cos'altro?

Per me resta il fatto che scegliendo un Cochise avrei il dubbio di prendere un "Mach1 che cammina", e quindi avere quasi un doppione. Ci sta anche, ma poi un nuovo scarpone sui 3000g/paio prima o poi dovrei comunque affiancarcelo. Per questo continuo a crogiolarmi nel dubbio.

OG Pro Vs Maestrale RS, uso ski-alp:

Uno vale circa l'altro, quello che fitta meglio è quello giusto. punto

buoni anche x freeride saltuario, oltre imho meglio guardare altro.

Hawx XTD(ma anche Lange FT, Lupo, Cochise, Strider) è un attimo più trasversale perchè ha suole pseudo compatibili con attacchi pseudo alpini(50%Vibram/50%plastica, no rocker). Questo significa che rispetto ai due sopra , che hanno suola 100%Vibram e con rocker per aiutare nella rullata, cammina e grippa decisamente peggio. Questo significa che sta bene in uno shift, è idoneo a gite lunghe perchè ha tanto quanto rom, è leggero al pari ma questi ma a patto di non dover fare troppi passi senza ski su sentiero o rocce....è uno scarpone che vuole stare sulla neve.

Quelli tra parentesi hanno largo circa la stesso tipo di suola, ma con ROM decisamente inferiore e pesi superiori....riduci le prestazioni in salita e aumenti quelle in discesa. Quindi ottimi per freeride e brevi pellatine...per uso prettamente ski-alp diciamo che una o due gite le fai anche, poi ti scappa la voglia

Secondo me il ROM "teorico" é ben diverso dalla camminabilitá.
Lo SCARPA cammina bene anche grazie al gancio sul collo del piede. Chiudendo quello mantieni in posizione il tallone senza pregiudicare la mobilitá della caviglia. Nei traversi coi ramponi ai piedi, aver un po' di libertá laterale aiuta molto.

E queste considerazioni non sono valutabili solo guardando le schede tecniche....

Bah, ho usato il maestra per anni, prima il venerabile Radium, oggi l'Hawx XTD....che tra tutti ha una scapertta indecende già da nuova eppure, grazie alla forma dello scafo che evidentemente fitta bene il mio piede, lo tengo su per giorni senza fastidi...ho dovuto solamente far bombare leggermente un tallone e stop.

In camminata il piede è comunque fermissimo e non ho mai avuto una vescica.

Quindi, imho, di nuovo, FIT FIT FIT FIT FIT .....non soffermarsi sui grammi/leve/colori/suole ma, una volta individuata la categoria desiderata, scegliere sul FIT.

Per esempio usando attacchi pin o Best14, della compatibilità MNC o shift non me ne frega nulla e avrei di gran lunga preferito una suola rockerata e 100% vibram...ma il fit è così buono che alla fine mi adeguo e mi godo i miei gg di ski senza un dolore.

Ultima nota: Maestrale/OG/Hawx....pesi ridotti all'osso impongono plastiche rigide e sottili...Maestrale a quanto pare ha avuto più di un problema ed un richiamo ufficiale, gli altri non credo...resta che non bisogna aspettarsi le durate degli scafi degli scarponi da 2Kg...Il mio primo Hawx ha 120gg mal contati, la scarpetta è da buttare e lo scafo/meccanica li dimostrano tutti...se i primi due anni li ho fatti con solo quello scarpone per tutto, per questo 3anno mi sono premurato di acquisirne un paio identico(in saldo e a buon prezzo) che non vorrei mai trovarmi a metà stagione scalzo.
 
Ciao,

vado x punti:

1)
Mach, Cochise, Zero G, quale sacrificare. Beh il fatto che tu abbiamo già il Mach, ti pone verso una scelta quasi scontata.
Dico quasi perchè tutto dipende da quante gite over 1000 metri pensi di fare.
Tante? allora Zero G sicuramente
Poche? e allora Cochise 130 Dyn

2)
GM salita con impianto chiuso, contando che la Herse arriva circa a 2.600 (circa) e Brochard a 2.750 (circa), per arrivare a GM ti ci vanno solo più 500 - 600 metri di dislivello e a quel punto io li farei con i Cochise, sopratutto se poi l'idra è di farsi un Pas de Chevre in polvere ;-)

Se invece parti da Lognan allora il gioco si fa diverso perchè parliamo di 1.300 metri di dislivello e allora meglio considerare uno Zero G.

Poi tu parli di uno sci come lo Stormrider che non è proprio uno sci molle per cui tanto dipende da come scii tu.

Infatti, anche se la scelta ovvia con il Mach è uno scarpone più scialpinistico, poi finirei per continuare a girare con Storm o simili con gli scarponi da pista, senza poter pellare se necessario. Allora tanto vale metterci un attacco da pista, e affiancare un set più morbido e leggero freerando.

Probabilmente devo accettare l'idea di acere tre scarponi, cominciare con affiancarne uno da freeride con buon rom (Cochise), faticare un po' in salita (ma comunque meno che con Mach e Adrnalin) e affiancare poi un nuovo set scialpinistico.

3)
io ho preso lo Scout perchè mi ci stava meglio dentro il piede e perchè mi sono rovinato i piedi con il Cochise Pro light che avevo prima facendo gite con dislivelli medi (1000 metri/giorno) ma con sviluppi molto lunghi.

Ma un Cochise light (mi sembra 3000g/paio), o simili, non potrebbe essere la quadratura del cerchio, per avere qualcosa di un po' più lontano da uno sci da pista?

https://www.tecnicasports.com/it/products/men/cochise-light-dyn/

4)
Parli di rigidità è ok, un modello è più rigido dell'altro, ma la rigidità di uno scarpone, in discesa "fa e non fa" perchè entro certi standard, più che l'essere rigido lo fa "la massa" dello scarpone.
Questo per lo meno in base alle mie esperienze.

Poi ovvio che devi scendere a compromessi perchè non è che puoi pensare di andare a farti il tour des Periades con il Cochise 130 Dyn ;-)

Il discorso sull'effetto della massa dello scarpone fatico a capirlo. (Parlo da un punto di vista puramente teorico, perché purtroppo non ho sciato con niente che si posizioni tra uno scarpone da pista e una ciabatta classica da scialpinismo).

La massa può influire, per esempio, sulla durata delle proprietà del materiale o sulla sua risposta alle variazioni di temperatura, ma quel che conta è l'effetto indiretto sulla rigidità (o rigidezza) dello scarpone, la sua capacità di deformarsi quando si applicano dei carichi (forze).

Anche se fosse veritiera e corrispondesse a una misura standardizzata, l'informazione sul flex resterebbe assolutamente parziale: un solo numero non può essere davvero informativo del comportamento dello scarpone sulla neve (con un po' di gergo direi che la risposta è non lineare, e non può essere descritta da un solo numero, ma occorre una curva che dia la deformazione in funzione della forza applicata). È un po' come cercare di valutare il comportamento di un motore solo dalla potenza massima e non dalla curva di potenza.

La mia impressione è che si può sicuramente percepire una differenza di comportamento tra scarponi diversi ma con identico flex dichiarato, ma si tratta di un effetto indiretto della massa (e dei diversi materiali e strutture che vengono utilizzati per ridurla) sulla deformazione dello scarpone al variare del carico.

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Ultima nota: Maestrale/OG/Hawx....pesi ridotti all'osso impongono plastiche rigide e sottili...Maestrale a quanto pare ha avuto più di un problema ed un richiamo ufficiale, gli altri non credo...resta che non bisogna aspettarsi le durate degli scafi degli scarponi da 2Kg...Il mio primo Hawx ha 120gg mal contati, la scarpetta è da buttare e lo scafo/meccanica li dimostrano tutti...se i primi due anni li ho fatti con solo quello scarpone per tutto, per questo 3anno mi sono premurato di acquisirne un paio identico(in saldo e a buon prezzo) che non vorrei mai trovarmi a metà stagione scalzo.

Credo che questa sia un'osservazione importante, e forse decisiva. Pensare di fare una cinquantina di uscite impiantassistite a stagione (diciamo 500'000mD-) con uno scarpone pensato per skialp non è probabilmente saggio: uno scialpinista medio quei dislivelli li fa probabilmente in 15-20 anni.

Nonostante l'investimento iniziale, probabilmente conviene anche economicamente avere due o tre paia di scarponi specifici (pista, freeride, scialpinismo), piuttosto che cercare lo scarpone unico.
 

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Dire "più massa" è una semplificazione/generalizzazione x esprimere un concetto piuttosto complesso dal punto di vista meccanico che tu hai correttamente intuito. Probabilmente hai una certa formazione scientifica. Però è corretto.

Vedila così in termini largamente qualitativi:

Per avere Flex 120(scelgi tu l'unità di misura) hai due strade, una leggera ed una pesante. A "parità" di curve dello shell, quella leggera richiede plastiche più rigide e sottili, quella pesante plastiche più morbide e spessori maggiori.

Se la rigidezza a flessione e torsione saranno circa equivalenti,

La seconda esecuzione avrà però sicuramente uno smorzamento milgiore in virtù dei maggiori spessori, massa superiore, momenti di inerzia superiori e materiale meno rigido. Inoltre, per via delle sezioni maggiori e dei momenti di inerzia maggiori avrà sicuramente un milgiore comportamento a compressione poichè avrà una miglior resistenza all'intabilizzazione. Ovvero, avrà un comportamento più progressivo man mano che affonda, mentre quello leggero ad un certo punto cederà di schianto poichè la sottile parete dello shell si instabilizzerà e perderà la forma.

Scarpone unico: per quello che faccio io, avere lo scarpone unico non ha prezzo...preferisco di gran lunga sostituire la scarpa ogni due anni che avere a che fare con due o più...una praticità esagerata...non dover settare attacchi, poter passare da uno ski all'altro in tempo zero....fantastico. Fare la mattina impianti e il pome pelli, il sabato pelli e la domenica giro dei bar in quota, pista con il bocia e lo skiclub, spostarsi con la macchina, ecc
 
Nel teoricamente terzo mondo appenninico lo scorso anno ho provato zeroG essendo molto ma molto interessato e sono rimasto abbastanza deluso per la sensazione di “tubo di plastica senza anima” (oltre al sistema ganci che ritengo scomodo).

Rimango quindi con cochise 130 per pista, “servito” e pellate brevi fino a mille ma non tecniche. Per il resto spectre (e sci leggeri).

Per il resto posso dire nulla oltre al già detto anche perché (semi-ot) quando sbircio i report degli utenti di questo thread mi sento davvero una mer di na.

Fate paura ragazzi. :D Nel senso buono.
 
Mi si era impantanata la pagina...

... cmq, non sapevo che facessero di nuovo il Cochise Pro Light e si, potrebbe essere una buona via di mezzo.
Però come tale va presa.

Cmq hai preso il punto: le durezze degli scarponi non sono un dato univoco proprio perchè un 130 Dyn di uno scarpone da ski alp, non sono i 130 Dyn di uno scarpone da pista.

Non per un discorso di durezza dello scafo, bensì di come reagisce il medesimo in base appunto alla massa del medesimo e sopratutto delle temperature in cui viene utilizzato.

Questo anche perchè lo scafo potrebbe essere Grilamid oppure altri materiali plastici che hanno diversi comportamenti a basse temperature, o peggio ancora Carbonio (vedesi certi scarponi da ski alp), materiale che non cambia le sue caratteristiche in base alla temperatura, ma pur essendo di fatto rigido, personalmente non amo il suo comportamento (in fase di flessione: duro-duro-duro, poi di colpo cede).

Concludo cmq dicendo che se sei uno sciatore che frequenta GM, a mio modo di vedere ti ci andrebbe cmq uno scarpone come Cochise 130 Dyn e uno light come appunto lo Zero G e in questo modo avresti un prodotto (scarpone) veramente trasversale che useresti dallo sci da pista a quello da freeride e uno (scarpone) che useresti sullo sci largo da freetouring ed eventualmente sullo sci da freeride.

Fra l'altro, visto che parlavi di Corvus, perchè non consideri di farti un set up composto da: Corvus Freebird, Shift, Zero G Guide o Pro a seconda di come reagisce il tuo piede.

A quel punto ti tieni il basculante sullo Stormrider così da avere una via di fuga e poter utilizzare le pelli x piccole risalite anche con uno scarpone no basculante.
 
Posso chiederti che scarponi usavi prima degli Zero G?


Ottimo mi comfermi quanto detto dal commesso...

Ed anche le mie sensazioni a secco...


Diciamo che vorrei fare le stsse cose... lo shiro é come il pollard 118... quindi mi stai convincendo a fare il passo Per gli zero G tour Pro....


Sul commento che su nevi dure quanto vanno in difficoltá?? Un difetto lo avranno cavolo... forse sará la durata nel tempo...

Considerando che il mio socio scia con gli mtn lab su i bentchetler 2019 con gli shift...e con quello scarpone ( penso simile al tour pro) si trova talmente bene che ha venduto i lange xt free...

Ah...spiegami meglio il concetto della scarpetta....please


E ovviamente con quali scarponi sciavi prima????

Tu quanto pesi?

Dunque aggiungo qualche dato di contesto. Io peso circa 85 kg x 185 cm, sciata mediamente aggressiva con tecnica rivedibile. Due video per dare l'idea: scarpone tecnica 0g e sci da pista dynastar speed course pro di qualche anno fa.



Prima degli 0g avevo i dynafit titan, con scarpetta intuition power wrap e booster. Il paragone è impietoso da tutti i punti di vista: gli 0g sono più rigidi, più precisi, molto più leggeri e ovviamente camminano 1000 volte meglio. Unico punto a favore dei titan il discorso massa. Per me (che appunto non sono nè un tecnico nè un pro) si traduce soprattutto nello scarso assorbimento delle vibrazioni, e quindi meno comfort, un po' meno progressività e un po' più di difficoltà a gestire lo sci. La scarpetta intuition power wrap migliora molto da questo punto di vista perchè più alta, più rigida e soprattutto più spessa. Quindi assorbe meglio le vibrazioni, "irrobustisce" lo scarpone, ed essendo più alta migliora la trasmissione della forza. Spero di non aver detto castronerie, ma a me danno queste sensazioni qui.
 
Mi si era impantanata la pagina...

... cmq, non sapevo che facessero di nuovo il Cochise Pro Light e si, potrebbe essere una buona via di mezzo.
Però come tale va presa.

Cmq hai preso il punto: le durezze degli scarponi non sono un dato univoco proprio perchè un 130 Dyn di uno scarpone da ski alp, non sono i 130 Dyn di uno scarpone da pista.

Non per un discorso di durezza dello scafo, bensì di come reagisce il medesimo in base appunto alla massa del medesimo e sopratutto delle temperature in cui viene utilizzato.

Questo anche perchè lo scafo potrebbe essere Grilamid oppure altri materiali plastici che hanno diversi comportamenti a basse temperature, o peggio ancora Carbonio (vedesi certi scarponi da ski alp), materiale che non cambia le sue caratteristiche in base alla temperatura, ma pur essendo di fatto rigido, personalmente non amo il suo comportamento (in fase di flessione: duro-duro-duro, poi di colpo cede).

Concludo cmq dicendo che se sei uno sciatore che frequenta GM, a mio modo di vedere ti ci andrebbe cmq uno scarpone come Cochise 130 Dyn e uno light come appunto lo Zero G e in questo modo avresti un prodotto (scarpone) veramente trasversale che useresti dallo sci da pista a quello da freeride e uno (scarpone) che useresti sullo sci largo da freetouring ed eventualmente sullo sci da freeride.

Fra l'altro, visto che parlavi di Corvus, perchè non consideri di farti un set up composto da: Corvus Freebird, Shift, Zero G Guide o Pro a seconda di come reagisce il tuo piede.

A quel punto ti tieni il basculante sullo Stormrider così da avere una via di fuga e poter utilizzare le pelli x piccole risalite anche con uno scarpone no basculante.

È tre anni che faccio l'annuale a Verbier, e siccome è incluso qualche giorno in Val d'Aosta e a Cham (e in un paio d'altri posti), ogni tanto vado a GM, soprattutto verso fine stagione.

Sciando spesso in settimana e solo, e avendo comunque l'annuale già pagato, ho rimandato l'acquisto di un set freetouring (per pellate relativamente brevi ne posso fare a meno). Pensavo piuttosto al Navis (un filo più stretto e poi potrei forse recuperare un Corvus standard, quello rosso di 4/5 anni fa da un amico), ma consideravo anche i Corvus; tu li hai provati entrambi? Impressioni?

I freebird non li ho mai provati, ho però provato diversi altri modelli BC. I Corvus (ho provato le versioni che mi sembra fossero senza titanal) sono più morbidi e meno esigenti dei miei Stormrider (malgrado me li presentassero come sci molto rigidi); immagino che i freebird siano ancora un filo più morbidi e maneggevoli. Lo Stormrider (doppio titanal) è più direzionale e classico del Corvus, che richiede meno sforzo e tecnica per essere messo rapidamente in derapata.

Su neve più compatta il ritorno elastico in uscita curva dello Stormrider è eccellente... È un sacrilegio continuare a sciarli con l'Adrenalin che ha preso un gioco davvero eccessivo (peggiorato rispetto a qui: https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=88693 , anche se a scarpone calzato il gioco diminuisce per via della maggior rigidità torsionale data dallo scarpone). Il ritardo di risposta dello sci si sente (soprattutto sullo stretto o su nevi più compatte), ci si abitua ma si sente. Il basculante lo devo togliere, a costo di metterci un attacco da pista. Però ho le pelli (che non potrei adattare per sci più larghi senza smadonnare nei traversi...), quindi......

Domanda, le viti per un eventuale cambio suola su Cochise e simili hanno le boccole?
 
Faccio una domanda anche io qui sperando di non inquinare il 3d...visto l’assonanaza di necessitá...

In mrito al tecnica 0 g tour guide pro...

Che mi é capitato di provare a secco in confronto con il Kore...e mi é piaciuto molto...calzata andava bene...molto piu leggero e dava la sensazione da chiuso molto meno spanciante. Rispetto al kore...escursion nettamente maggiore...

Quindi mi piacerebbe prenderlo....ma oltre al costo ben piu caro d gli altri...il dubbio é la tenuta con sci pesanti...

Il commesso mi aveva detto che sciava molto beme come uno da discesa...ma il dubbio rimane vista la leggerezza...qualcuno l’ha provato??

Vorrei farmi un set per salita ...95/98...con attacchino e/o magari sostituire il Mr pollard con i tour...per la powder con un pari e shift( qui di necessitá attacchi pin..

Ma non tutto subito...


Quindi il primo passo é lo scarpone....

Ho paura che con il tecnica 0g il pollard sia pesante da girare per lo scarpone...

Qualcuno li ha provati...?????

Altrimenti altri scarponi...il mio piede andava d’accordo a secco con i k2 pinnacle..

..


i Quest non li hai mai considerati? Eppure hai il piede anche Salomon
 
Sciando spesso in settimana e solo, e avendo comunque l'annuale già pagato, ho rimandato l'acquisto di un set freetouring (per pellate relativamente brevi ne posso fare a meno). Pensavo piuttosto al Navis (un filo più stretto e poi potrei forse recuperare un Corvus standard, quello rosso di 4/5 anni fa da un amico), ma consideravo anche i Corvus; tu li hai provati entrambi? Impressioni?

Ho avuto il Corvus di qualche anno fa. Ma nel mentre lo sci è cambiato molto, così come gran parte dei BC.
Attualmente sono sci più maneggevoli, sopratutto nelle versioni Freebird, di cui ho provato sia Navis, sia Corvus.
Dovessi prendere uno sci unico forse anche io andrei sul Navis che cmq è 102 al centro e nella lunghezza 185, per quel che faccio io, sarebbe un'ottima alternativa ai miei Zero G 95.


I freebird non li ho mai provati, ho però provato diversi altri modelli BC. I Corvus (ho provato le versioni che mi sembra fossero senza titanal) sono più morbidi e meno esigenti dei miei Stormrider (malgrado me li presentassero come sci molto rigidi); immagino che i freebird siano ancora un filo più morbidi e maneggevoli. Lo Stormrider (doppio titanal) è più direzionale e classico del Corvus, che richiede meno sforzo e tecnica per essere messo rapidamente in derapata.
Verissimo! Lo Stormrider è più simile a uno sci tipo il Cochise di Blizzard, anzi per dimensioni forse più simile al Bonafide che uso ora (98 mm al centro x 187 di lunghezza)
Della gamma BC gli unici che gli si avvicinano sono appunto il Corvus versione normale e il Camox versione normale


Su neve più compatta il ritorno elastico in uscita curva dello Stormrider è eccellente... È un sacrilegio continuare a sciarli con l'Adrenalin che ha preso un gioco davvero eccessivo (peggiorato rispetto a qui: https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=88693 , anche se a scarpone calzato il gioco diminuisce per via della maggior rigidità torsionale data dallo scarpone). Il ritardo di risposta dello sci si sente (soprattutto sullo stretto o su nevi più compatte), ci si abitua ma si sente. Il basculante lo devo togliere, a costo di metterci un attacco da pista. Però ho le pelli (che non potrei adattare per sci più larghi senza smadonnare nei traversi...), quindi......
Sorry non avevo capito che ci fose anche questa variabile.
Beh a questo punto la cosa è un po' diversa...
... IMHO, se devi cambiare attacco il discorso cambia eccome perchè a questo punto ti consiglierei di dimenticarti del tuo scarpone attuale, che se è vero che ha 100 gg di sci nell'arco di poco dovrai cmq cambiare e passare a un modello con suola dyn e sgancio (Cochise, Lange, Lupo, etc) e magari aspettare x farti il set up freetouring.
Come attacco non ha senso metterci un fisso perchè se no sei punto a capo x il discorso delle pelli.


Domanda, le viti per un eventuale cambio suola su Cochise e simili hanno le boccole?[/QUOTE]
Boccole, te lo assicuro perchè ho fatto un po' di "test" con diversi tipi di suole di diversi tipi di scarponi Tecnica (dal 2012 al 2018) e hanno sempre avuto le boccoline che rchiedono una brugola x essere aperte/chiuse
 
La preferenza "occidentale" per i Cochise è dettata da una migliore performance con sci larghi e/o strutturati? o cos'altro?

Per me resta il fatto che scegliendo un Cochise avrei il dubbio di prendere un "Mach1 che cammina", e quindi avere quasi un doppione. Ci sta anche, ma poi un nuovo scarpone sui 3000g/paio prima o poi dovrei comunque affiancarcelo. Per questo continuo a crogiolarmi nel dubbio.

Parto con un esempio pratico, visto che bazzichi Verbier e visto che queste considerazioni derivano da esperienze mie personali e di tante persone con cui ho avuto a che fare.

Uno dice "è inutile avere sta megaquiver di scarponi, prendo qualcosa di più "alpinistico" specialmente visto che (come nel tuo caso) possiedo già una scarpa strutturata da pista e visto che (spesso) set o materiali drasticamente leggeri magari fan venir voglia di provare e sperimentare gite e scialpinismi nuovi" .

(io per inciso aspetto ancora di esser fulminato sulla via di damasco perchè ho iniziato con la roba leggera e ne ho provata/usata parecchia e ogni volta volan bestemmie, la combo "leggerezza compensata con rigidità torsionale da rotaia" è un mio incubo personale)

Magari fai anche un buon acquisto (zero g, xtd o altre scarpe ibride che funzionano davvero bene per le loro caratteristiche, come ai miei tempi si usavano vulcan, mercury, il primo mtn lab).
Poi però magari ti ritrovi:
- sulla Tortin ghiacciata o con le gobbe post-big day....lì bon hai una scarpa relativamente buona ma che, come scriveva giustamente Gianlu (Jms), a livello di rigidità laterale ti farebbe un po' penare.

- i vari traversi sci-a-piedi (Banana/superbanana, tutta la roba in zona mont fort)....me li ricordo io a farli sia con un mercury che con krypton, redster, comunque scarpe un attimo più strutturate che già per dire con un gambetto un minimo più alto e con più supporto ti facevano penare meno.

- su qualunque tipo di terreno un attimo più ingaggiante (non necessariamente a livello di pendenze ma tipo di neve) ci si ritrova costretti a serrare i ganci a stecca (non per chissà che mancanze della scarpa in sè ma semplicemente per quanto già detto su materiali e quindi mille altri fattori congiunturali vedi plastiche ecc.) compromettendo un po' le sensazioni....nulla di grave eh però come scrivon sempre su TGR "welcome to the land of tradeoffs".

Rimanendo sempre in tema di tradeoff passando nell'altra "sponda" di tutto il discorso: hai una ROM limitata ok ma:
- passi su roccia veri e propri non credo tu ne faccia (come dicevan gli altri giustamente per lo scrambling alpinistico vero e proprio ci vuole altro).

- pellate riesci a farne (facendo un paragone con le scarpe freeride col walk mode farlocco di una volta) dislivelli stronzi secondo me anche, entro gli ovvi limiti fisici e della ragionevolezza nel portarsi appresso set pesanti.

mi fermo qua anche perchè sicuramente ho perso per strada qualcosa ma spero di esser stato esaustivo.

Quindi per me sì, partendo dalla consapevolezza di scendere a compromessi e analizzando un po' questi compromessi in relazione a dove scii io prenderei una scarpa più incazzata...magari chissà, azzeccando il fit (che è davvero la cosa più importante) e con altri fattori esterni (età, numero di giornate di sci ecc.) scopri che accettandone i limiti quello scarpone magari ha qualche chance di divenire il nuovo daily driver magari con set da pista/attacco alpino.

E quanto da me scritto si basa anche su dove scii...perchè un bravo sciatore ad est (come rbodini, ccidenti che aggressivo, roba da svegliare i cani da guardia della sezione "scuola sci"...capisco sì le modifiche ora, grande) bene o male può benissimo sciare in pista anche una scarpa moderna da skialp...ma se si scia in luoghi più "completi" e votati al freeride secondo me i fastidi di avere una scarpa che cammina male e che in salita è scomoda sono ampiamente compensati da quello che può darti in un utilizzo davvero "giornaliero".
Ovviamente tutto quanto detto va raffrontato alle mille caratteristiche specifiche dello sciatore (chi è cosa cerca come e dove lo cerca ecc.) quindi rimando tutti al solito disclaimer in base al quale quello che va bene a me di sicuro non va bene a Toni o a Bepi e viceversa...poi se le opinioni derivano almeno da esperienze "serie" è già qualcosa, altrimenti a legger tabelle recensioni e le mitiche BaIeRsS vengon fuori soluzioni diverse tra loro.
 
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