In corrispondenza delle Tre Cime di Lavaredo l'attuale confine tra Veneto e Alto Adige è stato stabilito nel Trattato di Rovereto del 1750 (allora confine tra la Serenissima Repubblica di Venezia e l'Impero Austro-Ungarico).
Tenete conto del fatto che allora il problema non era relativo ad aspetti turistici e di panorama, ma alla proprietà dei pascoli e dei boschi. Il riferimento visivo usato per dirimere i contenziosi tra gli abitanti di Auronzo e quelli di Dobbiaco è stato quello della parete Nord delle Tre Cime di Lavaredo, mentre la "proprietà" di questa parete all'epoca era abbastanza irrilevante. Fino alla parete Nord si estendevano i pascoli di Dobbiaco, oltre quelli di Auronzo.
Secondo il trattato di Rovereto il confine passa esattamente in corrispondenza della Parete Nord delle Tre Cime, cadendo a piombo verso terra sulla base Nord.
La frase è un po' ambigua. Comunque l'interpretazione più favorevole all'Alto Adige fa ricadere le Tre Cime di Lavaredo per 1/4 nel territorio di Dobbiaco (parete Nord) e per 3/4 in Veneto (le cime e le pareti Sud, Est e Ovest); quella più favorevole al Veneto, invece, ricomprenderebbe le Tre Cime di Lavaredo interamente nel territorio di Auronzo, facendo partire il territorio di Dobbiaco dalla base della parete Nord.
All'epoca era stato apposto anche un cippo di confine, contraddistinto dal numero 12.
Lascio a voi ogni ulteriore valutazione sull'interpretazione della frase del trattato. Quello che però noto è che, effettivamente, gli altoatesini hanno un po' la tendenza a voler far passare le Tre Cime di Lavaredo come una loro proprietà esclusiva.
Inoltre devo dire che in Veneto solo il comune di Auronzo di Cadore utilizza le Tre Cime di Lavaredo a fini promozionali del proprio territorio. Già il paese di Lozzo di Cadore (confinante con Auronzo) si promuove attraverso le Marmarole (che si trovano effettivamente nel proprio territorio comunale), anziché con le più famose Tre Cime di Lavaredo. In Alto Adige, invece, ci sono molti paesi che, pur non centrando nulla con le Tre Cime di Lavaredo, usano la loro immagine per promuoversi (modalità molto efficace, ma anche decettiva). Vedasi, ad esempio, San Candido, Versciaco, il comprensorio del Monte Elmo / Croda Rossa, e sostanzialmente un po' tutti i paesi della Val Pusteria. Quello che mi sono sempre chiesto è se non ritengano le montagne che si trovano nel loro territorio all'altezza delle Tre Cime di Lavaredo.
Inoltre, se da un lato gli altoatesini si lamentano per l'italianizzazione dei loro nomi, dall'altro lato stanno attuando loro stessi una germanizzazione dei nomi italiani delle località loro confinanti al fine di omettere i riferimenti a località venete. In italiano il nome corretto è Tre Cime di Lavaredo, mentre il solo Tre Cime (traduzione di Drei Zinnen) è errato. Stessa cosa con il passo Monte Croce di Comelico (nome italiano corretto), che gli altoatesini chiamano in italiano solo passo Monte Croce (traduzione di Kreuzbergpass).
Infine, segnalo che la parte altoatesina delle Tre Cime di Lavaredo non si trova in Val Pusteria, ma in Val Fiscalina, vallata comunque perpendicolare alla Val Pusteria.