Muore bambina di 8 anni sullo slittino al Renon

Fate caso che la pista da slittino dalla mappa parte alla stazione intermedia, ma dal cartello a monte si indica la discesa sullo skiweg a sx, ovvero promiscuo sci-slittini (non sappiamo se separata da rete), una cosa simile a Klausberg.

In ogni caso le indicazioni solo bilingue e solo il divieto in tedesco (con tanto di simbolo). La pista nera è molto larga e impossibile da scambiare con una da slittino. Piuttosto a questo punto avremmo dovuto mettere divieti anche per bici, e-bike, snow-bike, skialp, etc...

Webcam della zona incriminata: http://rittnerhorn.it-wms.com/



Quanto al caso Val di Susa secondo me l'unica cosa da vedere è se tra la fine della battitura e le barriere frangivento c'è una distanza minima di sicurezza, se no forse andavano messe delle reti, se sì allora è stata una fatalità.
Non è detto però che ne escano bene i gestori: al Cermis anni fa uno sciatore usci di pista e si schiantò contro una roccia fuori dalla fine della pista, in primo grado furono condannati per colpa generica (ovvero rispettava tutte le norme ma il buon senso richiedeva di togliere la pietra), con il senno del poi dovremmo mettere centinaia di km di reti stile Coppa del mondo, oppure fare piste da 100 metri di larghezza per poi usarne solo 80...
 
Infatti dalla stazione a monte della cabinovia del Renon partono un paio di belle passeggiate in quota, molto panoramiche fruibili anche d’inverno.

Ciao

Grazie della precisazione.
Questo “scagiona” l’addetto all’impianto, ma secondo me aumenta le responsabilità del gestore. Come fa a non esserci una segnaletica chiara e comprensibile e immediatamente visibile, considerando la prevista promiscuità di pedoni e sciatori?
 
Sono d’accordo, in linea generale, con chi cita la responsabilità personale. Ed anche con il fatto che una componente di rischio anche grande nello sci ci sarà sempre e non è elimininabile.
Nonostante questo c’è evidentemente qualcosa in questi due episodi che porta a delle considerazioni più ampie. Perché purtroppo ogni anno c’è gente che muore in pista, ma non sempre la notizia risalta così.
Sull’incidente di Sauze pesa moltissimo in fatto che a pochi metri e nello stesso identico modo sia morto qualcuno un anno fa. Pur accettando il rischio, a me questo fa una certa impressione. Mettere delle protezioni in corrispondenza delle traiettorie di impatto con ostacoli creati dall’uomo non equivale a ingabbiare tutte le piste. Le protezioni ci sono per i piloni degli impianti, per i cannoni, per le baite. Forse ci dovevano essere anche per quelle barriere, considerando l’episodio dell’anno scorso.
Sul Renon ci sono una somma di piccole assurdità che purtroppo si verificano quotidianamente e che questa volta, sonmate, hanno generato la tragedia. D’accordo che la povera signora ha sbagliato gravemente. Però è normale che un principiante possa salire a piedi in seggiovia all’imbocco di una pista nera? Perché l’addetto all’impianto non le ha dato indicazioni (considerando che nel 99% dei casi i pedoni vengono assistiti nella discesa dalla seggiovia)? Perché le segnalazioni non erano adeguate al contesto (ovvero piste molto difficili e possibile presenza di pedoni)? Perché i cartelli erano in tedesco?
Cone detto prima, io sono d’accordo sull’assunzione di responsabilità individuale e sul rischio dello sci. Il problema è che, specialmente tra i principianti, questa percezione spesso manca e gli operatori non fanno abbastanza per rimarcarla. Ovviamente perché a loro non conviene sottolineare il pericolo e rischiare di perdere clienti. Reti o non reti, questo é un errore grave.

P.s.: ma è davvero più strano che una 40enne polacca non parli teredco, piuttosto che in Italia i cartelli siano solo in tedesco??? A me questo elemento pare incredibile. E se vogliamo discutere sul cartello: il simbolo era molto piccolo rispetto alla scritta. Altro errore.

Come ti hanno già detto il cartello non era solo in tedesco (solo una riga), realizzato peraltro dalla Sitour che è uno dei leader nella segnaletica piste.
L'impianto è una cabinovia e da monte partono tantissime passeggiate (oserei dire che la cabinovia è più frequentata da pedoni che sciatori).

La skimap
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Il cartello incriminato
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La nera (sx) incriminata e adibita solo ad uso sciistico
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Il cartello sulla nera!
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La vista sulla zona, la nera n°6, la pista rossa n°5, e la blu n°4, quest'ultima porta alla zona del Renon e riporta all'intermedia della cabinovia (se ho ben capito dagli skilift in quota si prende questo skiweg per tornare a valle).
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Grazie della precisazione.
Questo “scagiona” l’addetto all’impianto, ma secondo me aumenta le responsabilità del gestore. Come fa a non esserci una segnaletica chiara e comprensibile e immediatamente visibile, considerando la prevista promiscuità di pedoni e sciatori?
Perché sopra il collo e fra le orecchie ci portiamo ogni giorno il massimo dell'evoluzione nervosa fra le specie animali......
 

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Personalmente mi astraggo dalle polemiche... ci penseranno gli inquirenti a far chiarezza.

Francamente, da papà di una bimba e di un ragazzo (9 e 13 anni) che sciano sempre con me... riesco solo a concentrarmi sul fatto che una giornata di festa si è trasformata in tragedia.
Ora tutti a puntare il dito su questo o su quello, io non ce la faccio.

In questo caso dello slittino, quella poveraccia della mamma, oltre che a versare in condizioni gravissime, ora si becca pure una indagine per omicidio colposo.

Riesco solo a pensare all'incubo che stanno vivendo in quelle famiglie.
Nonché al fatto che ci vuole prudenza (e anche un pizzico di fortuna) perchè nessuno di noi è perfetto e tra la giornata spensierata e la tragedia, per quanto uno possa stare attento, a volte il confine è sottilissimo.
 
Francamente, da papà di una bimba e di un ragazzo (9 e 13 anni) che sciano sempre con me... riesco solo a concentrarmi sul fatto che una giornata di festa si è trasformata in tragedia.
Ora tutti a puntare il dito su questo o su quello, io non ce la faccio.

noi a freddo dobbiamo concentrarci su una cosa: che se ho uno slittino, non posso scendere su una pista nera. segnalatissima. al di là della scritta solo in tedesco, che per me era "superflua"


non si tratta di puntare il dito, ma di prendere coscienza che la montagna è piena di insidie e certe leggerezze si pagano.
 
Quando io e il mio compagno abbiamo iniziato a sciare sapevamo a malapena com'era fatta la neve e non avevamo amici che ci facessero da guida. Quando andavamo da soli ci studiavamo bene le cartine della zona e se non eravamo sicuri di qualcosa chiedevamo informazioni a destra e a manca anche a costo di sembrare ridicoli.
La signora a mio avviso è stata superficiale ed è successa una disgrazia. È terribile ma personalmente non vedo altre responsabilità.
 
Paragone simile:
Quando sono in auto su una strada sconosciuta non faccio le curve in derapata anzi presto massima attenzione alla spazialità intorno a me. Vale per tutte le situazioni della vita.
 
Paragone simile:
Quando sono in auto su una strada sconosciuta non faccio le curve in derapata anzi presto massima attenzione alla spazialità intorno a me. Vale per tutte le situazioni della vita.

Solo perche' hai la Yeti.... dai... di' la verita'... altrimenti ....
 
Fate caso che la pista da slittino dalla mappa parte alla stazione intermedia, ma dal cartello a monte si indica la discesa sullo skiweg a sx, ovvero promiscuo sci-slittini (non sappiamo se separata da rete), una cosa simile a Klausberg.

In ogni caso le indicazioni solo bilingue e solo il divieto in tedesco (con tanto di simbolo). La pista nera è molto larga e impossibile da scambiare con una da slittino. Piuttosto a questo punto avremmo dovuto mettere divieti anche per bici, e-bike, snow-bike, skialp, etc...

Webcam della zona incriminata: http://rittnerhorn.it-wms.com/



Quanto al caso Val di Susa secondo me l'unica cosa da vedere è se tra la fine della battitura e le barriere frangivento c'è una distanza minima di sicurezza, se no forse andavano messe delle reti, se sì allora è stata una fatalità.
Non è detto però che ne escano bene i gestori: al Cermis anni fa uno sciatore usci di pista e si schiantò contro una roccia fuori dalla fine della pista, in primo grado furono condannati per colpa generica (ovvero rispettava tutte le norme ma il buon senso richiedeva di togliere la pietra), con il senno del poi dovremmo mettere centinaia di km di reti stile Coppa del mondo, oppure fare piste da 100 metri di larghezza per poi usarne solo 80...
Ho visto la webcam, che pista avrebbe imboccato con lo slittino?
Poi sembra che ci fosse davvero la possibilitá di fare lo skiweg col slittino dal cartello indicativo
 
Non entro nel merito del fatto specifico perché non conosco la zona e la situazione specifica ma in queste situazioni mi viene spesso in mente quanto mi disse alla mia prima stagione come guida/ istruttore sub in Mar Rosso il capo centro ( maestro di sci a Bormio in inverno e istruttore sub in estate alla sua ventesima stagione) : << Ricordati sempre di avere mille occhi, abbiamo a che fare con turisti....quando arrivano aprono un cassetto dell’armadio e ci ripongono il cervello....sono in ferie e fanno tutto quello che fanno perché è la norma farlo in ferie ma non ne sono effettivamente capaci ed invece si comportano come esperti>> Ieri ero a sciare, poco prima della S adella 2000 un gruppo di ragazzi emiliani il più esperto aveva sulle spalle circa 3 ore di sci, alcuni alla prima esperienza tentavano di scendere. Ci siamo fermati in tre : io, un maestro ed un carabiniere non in servizio ( ci conosciamo..) ci abbiamo messo circa un’ora per farli arrivare a Palafavera sani. Ma se non ci fossimo stati?
 
Quella transennata, chiusa perché sotto sequestro.

Rispetto al cartello è quella alla sua dx
 
Personalmente mi astraggo dalle polemiche... ci penseranno gli inquirenti a far chiarezza.

Francamente, da papÃ* di una bimba e di un ragazzo (9 e 13 anni) che sciano sempre con me... riesco solo a concentrarmi sul fatto che una giornata di festa si è trasformata in tragedia.
Ora tutti a puntare il dito su questo o su quello, io non ce la faccio.

In questo caso dello slittino, quella poveraccia della mamma, oltre che a versare in condizioni gravissime, ora si becca pure una indagine per omicidio colposo.

Riesco solo a pensare all'incubo che stanno vivendo in quelle famiglie.
Nonché al fatto che ci vuole prudenza (e anche un pizzico di fortuna) perchè nessuno di noi è perfetto e tra la giornata spensierata e la tragedia, per quanto uno possa stare attento, a volte il confine è sottilissimo.

Purtroppo scrivo il mio primo messaggio in questa triste circostanza e mi riconosco molto in quello che scrivi. Lascerei a chi è competente stabilire le eventuali responsabilità, ma adesso prevale il lato umano che mi fa veramente stare male per quella famiglia distrutta. Due giorni fa ho imboccato per errore il muro finale della Diretta che porta alla Zerotta di Courmayeur con mia moglie (principiante), assolutamente non in grado di affrontarlo....poco male, le ho ho fatto togliere gli sci, glieli ho portati giù e l'ho fatta scendere a piedi....mi ha maledetto ma credo di avere fatto la cosa giusta. Io scio da 40 anni ma è vero che l'errore e l'imprevisto possono sempre capitare; dobbiamo ricordarci che la montagna, anche se oggi così a portata di mano e facile da raggiungere, rimane un ambiente pericoloso. Personalmente lo ricordo sempre sia alle mie figlie che a tutti quelli che si avvicinano a questo meraviglioso sport.
 
Purtroppo scrivo il mio primo messaggio in questa triste circostanza e mi riconosco molto in quello che scrivi. Lascerei a chi è competente stabilire le eventuali responsabilità, ma adesso prevale il lato umano che mi fa veramente stare male per quella famiglia distrutta. Due giorni fa ho imboccato per errore il muro finale della Diretta che porta alla Zerotta di Courmayeur con mia moglie (principiante), assolutamente non in grado di affrontarlo....poco male, le ho ho fatto togliere gli sci, glieli ho portati giù e l'ho fatta scendere a piedi....mi ha maledetto ma credo di avere fatto la cosa giusta. Io scio da 40 anni ma è vero che l'errore e l'imprevisto possono sempre capitare; dobbiamo ricordarci che la montagna, anche se oggi così a portata di mano e facile da raggiungere, rimane un ambiente pericoloso. Personalmente lo ricordo sempre sia alle mie figlie che a tutti quelli che si avvicinano a questo meraviglioso sport.
Senza alcuna polemica ma solo per info di chi legge, non togliete mai gli sci quando la pendenza vi sembra troppo elevata, se non siete sicuri di trovare neve soffice e scalfibile quando scendete a piedi.
Attualmente su gran parte delle alpi italiane c'è neve molto dura, e senza sci su una nera si rischia grosso, meglio tenere gli sci ai piedi e chiedere aiuto.
 
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