Una decina di morti scialpinisti in montagna tra chamonix zermatt

Eh la fai facile, secondo questo schema si dovrebbe sempre tacere, anche in presenza di comportamenti macroscopicamente errati (parlo di "chi va in montagna" e senza nessun riferimento al caso in questione, di cui nulla so). Il che può essere anche una posizione rispettabile, non discuto, una specie di liberi tutti (di fare quel che si vuole), tanto la pelle è altrui e come detto i soccorritori comunque si prodigano generosamente.
Lascerei i commenti quanto meno a chi ha un minimo di cognizione di causa.
Personalmente non commento uno che è morto facendo surf o uno che è morto andando in moto...
 
Alla fine anche gli esperti muoiono… i tristi epiloghi non sono appannaggio esclusivo dei ciabattari a tremila e passa metri (anzi).
Si tratta di attività che prevedono una certa porzione di rischio, che sono per loro natura soggette all’imprevisto e/o all’imprevedibile; essere “esperti” non è certo garanzia di infallibilità.

Quando si muore è perché si è sbagliato qualcosa? Non è questa francamente una domanda interessante; a volte semplicemente finisce male, errore o non errore.

Tra l’altro io penso che di questo ne siano ben consapevoli gli esperti (e pure i ciabattari, che comunque non è che pullulino in quegli ambienti e a quelle quote), che inoltre non confidano certo nei soccorsi come eventuale ancora di salvezza che li possa trarre d’impiccio in ogni caso: sanno benissimo che non è detto che i soccorsi arrivino, o se arrivano che arrivino in tempo.

C’è poco da dire e ancor meno da giudicare; condoglianze alle famiglie delle vittime.
 
Tutto vero se non fosse che gli esperti si sparano analoghi pipponi verso i presunti neofiti, salvo poi rifiutare il giudizio di chi hanno a loro volta giudicato...
Beh ma cosa c'è di sbagliato?
Non è che si può usare la proprietà transitiva.
Mi spiego meglio: se "tu" oggi vai al Toula per la prima volta e ti tiri in testa tutto il pendio, "io", che li ci vado da circa 20-25 anni tutti gli anni, magari ho un po' più di dati per dirti che hai commesso una grossa imprudenza.
"Tu" se oggi critichi chi è morto ad Arolla, lo fai, credo, senza alcuna esperienza nel luogo e nel modo. O sbaglio?
 
Possiamo dire che quando ci sono condizioni ambientali estreme e che tutti gli esperti dicono di non uscire, se qualcuno lo fa, l'atto in se se stesso (non le persone) è condannabile, non per infierire sui malcapitati, ma perchè dagli errori si deve imparare? Mi sembra una regola universale, non capisco perchè non debba valere in montagna.
 

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Sono partiti sabato non domenica. "Nulla vi pertiene" (cit.) il tempo nella valle del Rodano, come anche a Verbier, con quello della cresta di confine in regime di favonio.

Per farla breve, il punto è che con tempesta da sud è difficile prevedere se, quanto e quando ci sarà uno sfondamento. È la stessa situazione che si è verificata nell'incidente a cui questo thread è dedicato.

Come dice il segretario generale delle guide, Pierre Mathey (l'articolo l'ha postato Crespeina) “Le condizioni erano conosciute e identificate, il che non significa che non sarebbero dovuti uscire”.

Qui altri hanno un'altra opinione. Bene. Ma quello che non è corretto è presentare la scelta come ovvia, perché non lo è. Quello che era chiaro è che esisteva il rischio potenziale di finire in una bufera.

Qui c'è la webcam di Arolla


Qui una di Zermatt


Si possono vedere le condizioni di sabato. Ognuno si farà la sua idea e avrebbe magari agito diversamente. Sarebbe bene tener conto che chi passa la maggior del suo tempo in ambiente alpino vede senz'altro le cose in maniera diversa.
 
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@Il Talebano

Non entro nel tema soccorritori e non mi interessa farlo.

Ero in zona da domenica scorsa per un corso federale di una settimana (Nendaz - 4 Vallees) e la mia Istruttrice era maestra a Zermatt, oltre che IStruttrice Nazionale, e scialpinista (diverse Patrouille gia' fatte piu' tante altre gare del genere).

Le condizioni, semplicemente, non c'erano. Era pericoloso. In una settimana, specialmente da Mercoledi', le condizioni sono cambiate 50 volte. E lo so bene, le ho viste, le ho sentite in testa, ci ho sciato sopra. Non si doveva uscire, lo dicevamo noi maestri, lo diceva anche lei.

Bisogna avere il coraggio di rinunciare. Io NON SONO QUI A PUNTARE NESSUN DITO, quando abbiamo saputo della cosa eravamo tutti tristissimi, c'era moltissima empatia e tristezza, non erano certo 6 cretini che sono usciti a membro di segugio per farsi 3 linee in fresca. Pero' la valutazione del meteo avrebbe dovuto portare a capire che i rischi erano semplicemente troppi.

In 5 giorni, per vostra informazione, abbiamo avuto: sole, neve, sole, nebbia fino a terra, temperature minime che da un giorno all'altro sono passate da -4 a +7 nello stesso posto,vento e pure tanto. Ripeto, in 5 giorni, il tutto in ordine sparso e anche piu' volte nello stesso giorno.

Rimaniamo tristi, evitiamo le polemiche , ma almeno valutiamo gli errori oggettivi... in modo da imparare, quantomeno. O no?
Ciao Max!
Lungi da me dire che era la giornata perfetta in cui andare, anzi.
Stessa discussione che ho avuto con un amico maestro a metà settimana in relazione alla valanga scesa ai Cavi di Punta Helbronner dove è stato coinvolto un freerider.
Quante volte abbiamo detto che per Tof non era una questione di "come" ma solo di "quando" e così è stato.
Un conto però è dire "io non lo avrei mai fatto" un conto è dare degli scellerati a 6 esperti che verosimilmente, avendo già fatto la PDG, sapevano dove stavano andando.
 
No, come non sarei andato a metà settimana a fare Cesso e Cavi ad Helbronner.
Però sai, io dico no dal mio ufficio di Torino. Fossi stato li, magari avrei detto si perché ripeto, le condizioni di un pendio le si giudica sul campo e l'indicazione del rischio valanghe, così come le proiezioni meteo, sono da contestualizzare, non da prendere come cieca verità.
 
Beh ma cosa c'è di sbagliato?
Non è che si può usare la proprietà transitiva.
Mi spiego meglio: se "tu" oggi vai al Toula per la prima volta e ti tiri in testa tutto il pendio, "io", che li ci vado da circa 20-25 anni tutti gli anni, magari ho un po' più di dati per dirti che hai commesso una grossa imprudenza.
"Tu" se oggi critichi chi è morto ad Arolla, lo fai, credo, senza alcuna esperienza nel luogo e nel modo. O sbaglio?
Ma se "Tu" che mi hai ammonito, poi entri nel pendio e lo tiri giù, non è che ci fai una grande figura, anche perchè dall'alto della tua esperienza o peggio ancora se porti una divisa o una patacca sei anche di esempio e di ispirazione per altri, magari giovani, che potrebbero compiere le stesse leggerezze.
 
Estratto di un articolo di ieri, prima del ritrovamento.
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Sabato il gruppo potrebbe essere rimasto intrappolato dal maltempo . Un temporale di Foehn ha spazzato le Alpi svizzere per tutto il fine settimana. “Le condizioni erano conosciute e identificate”, sottolinea Pierre Mathey, “il che non significa che non sarebbero dovuti uscire”.
Vorrei sentire i vostri pareri su quanto riportato sopra. Grazie.
 
Qualche anno fa andai al funerale delle 4 guide fassane rimaste sotto ad una valanga mentre tentavano di soccorrere due cretini usciti con rischio valanghe elevato. E che nel frattempo erano già morti. Direi che questo spieghi tutto.
 
Ma se "Tu" che mi hai ammonito, poi entri nel pendio e lo tiri giù, non è che ci fai una grande figura, anche perchè dall'alto della tua esperienza o peggio ancora se porti una divisa o una patacca sei anche di esempio e di ispirazione per altri, magari giovani, che potrebbero compiere le stesse leggerezze.
Assolutamente, ecco perché valuto il da farsi e soprattutto consiglio sempre (esempio: a mia moglie) di non andare in fuoripista con la divisa.
 
Qualche anno fa andai al funerale delle 4 guide fassane rimaste sotto ad una valanga mentre tentavano di soccorrere due cretini usciti con rischio valanghe elevato. E che nel frattempo erano già morti. Direi che questo spieghi tutto.
Personalmente non spiega nulla.
Sono andato al funerale di enne amici, gli ultimi non più tardi di 3 anni fa, morti in valanga ed usciti in condizioni non ottimali e che hanno commesso imprudenze.
Ma c'è una bella differenza fra sindacare su un evento successo in un posto che si conosce, a persone che si conoscono e giudicare eventi, per altro ancora da chiarire, successi in luoghi (che se ho capito bene non si conoscono) a persone che non si conoscono.
 
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..come era ovvio è molto difficile oggettivizzare e cercare di fare un passo in avanti, però credo sarebbe proprio questo che andrebbe fatto, nel rispetto della libertà di ciascuno e del lavoro e della vita degli altri.

Una vecchia massima che ritengo sempre molto valida recita: Lo stolto sbaglia e non impara, l’intelligente impara dai propri errori, Il saggio impara dagli errori degli altri” sarebbe utile e doveroso cercare di trarre un insegnamento da queste tragedie (un po come si fa in areonautica, facendo si che quel tipo specifico di evento non si ripeta più)

Ripeto senza togliere o ledere la libertà a/di nessuno. Ad esempio chi va per gli 8.000 già sa che in caso di problemi con molta difficoltà qualcuno verrà a prenderlo anche se è partito con tutte le attenzioni del caso e con le migliore condizioni però è giustamente liberissimo di farlo. All' altro estremo è difficile pensare di giustificarte chi mette a rischio la propria e altrui incolumità senza curarsene affatto (ovvero senza neanche valutarlo il rischio).

Trovare il giusto equilibrio come sopra riportatro (soglia di accettabilità) è molto difficile ma bisognerebbe provarci
 
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