Falcade, uno dei comprensori dove ho sciato di piú.
Eppure in tante volte non sono mai riuscito a dedicarle un report come si deve: bisogna rimediare. ASSOLUTAMENTE.
Mi si presenta l' occasione, e la colgo al balzo: questo weekend infatti sarò ospite da amici che hanno preso la casa tutta la stagione e - almeno per domenica - le previsioni danno bello.
Sabato mattina parto ad orari antelucani, in teoria almeno la mattina dovrebbe essere decente, ma niente da fare: cazzeggio un po' sulle piste, poi quando cala pure il nebbione passo diretto all' après-ski, e bevi!
Poi doccia e aperitivo, e bevi!
Poi cena, e magna! e bevi!
RUNK
Insomma, le premesse ci sono tutte per un fegato a zampogna
Alla fine, loro sono gli amici di sempre, amici con cui sono cresciuto lavorando assieme nelle serate, con cui ho passato alcuni dei periodi e dei momenti piú belli della mia vita, con loro ci sta
IGO 
Nonostante tutto però, in un lampo di lucidità, riesco connettere di mettere la sveglia presto: I' M ON A MISSION.
Domenica mattina, suona la sveglia: tuta, termiche, ginocchiera... tutto posizionato in ordine di vestizione, trenta secondi di numero e sono pronto
rd:
Qualcuno uscito di camera ancora in pigiama mi guarda sfrecciare pensando "ma questo?"
AZ
"Volo in pista, ci vediamo dopo!"
Manca poco invece che voli per le scale con gli sci e tutto il resto :rotlf:
In macchina, VIIIIAAAAA!
Trovo l' ultimo posto libero al parcheggio davanti agli impianti.
Adesso la giornata può cominciare
IGO
Prendo la cabinovia FALCADE - LE BUSE
e quando arrivo su trovo i Focobón a darmi il buongiorno :arf:
Che bella quella valle, e che bei ricordi
Veloce colazione al Rifugio le Buse: cappuccino, spremuta e fetta di sacher, poi :sig: d' ordinanza e siamo prontizzimi :WHOO
Via come un missile a prendere la seggiovia LE BUSE - LARESEI
Missile stocavolo! guarda la che roba! Tutta la cresta da Punta del Ciadín al Sasso di Valfredda, passando per Cima Uomo
e via in fondo fino alle Cime d' Auta :skiamo:
Non ho ancora cominciato, e sono già fermo imbambolato
Finalmente mi decido a salire in seggiovia, e una volta su imbocco subito la pista PLATEAU, una comoda azzurra buona per scaldarsi
Oddio, piú che scaldarmi, son fermo di nuovo :rotlf:
Il panorama che si apre davanti è pazzesco, e in fondo dominano i colossi
Sorapíss
Pelmo e Antelao

Manca solo la Civetta, che a quest' ora non ha una gran luce, ma non mi preoccupo: la recupererò in gran spolvero a fine giornata.
Dopo il primo tratto della Plateau devio per la pista SALINE, e anche qua il panorama da spettacolo: alla Trinità dei Focobon e al Mulaz infatti si sono affiancati la Cima della Vezzàna (la cima piú alta delle Pale) ed il Cimón della Pala :skiamo: :skiamo: :skiamo:
Scendo la piacevole rossa
e vado a prendere la seggiovia SALINE - LARESEI
L' arrivo, poco sotto la cima di Monte Pradazzo, è in una posizione strapanoramicissima, probabilmente una delle migliori di tutto il comprensorio.
Partiamo con la cresta di Cima Uomo :skiamo:
poi il Sasso di Valfredda, dietro a cui si innalza, solenne, la muraglia della Marmolada
e poi via via verso i grandi coloss... eeeh? :shock:
...mmm, qualcuno mi ha spostato il Pelmo, non ricordavo fosse DAVANTI alla seggiovia de Le Buse
L' ho già detto nel report da Arabba: con la sua mole e la sua posizione è un fotomodello nato!
Dopo essermi invasato di panorami torno verso Pian della Sussistenza con la pista LARESEI, neanche a dirlo con le Pale in faccia :wink:
qua si comincia a mettere un po' di pepe con qualche bel curvone
ma lo stop è d' obbligo quando vedi spuntare l' Agner con il suo Spigolo e la sua parete Nord di 1500 metri, ripeto, MILLECINQUECENTOMETRI: una delle tre piú alte delle Alpi, le altre due sono Monte Rosa e Eiger, giusto per dare l' idea di che razza di montagna abbiamo davanti

Scendo a Sussistenza e riprendo la seggiovia, poi poi punto verso il Col Margherita imboccando il Raccordo PRADAZZO - ZINGARI, immerso in un oceano bianco
con vista da una parte verso Cima Cece ed i Lagorài
e dall' altra verso Sasso di Valfredda e Marmolada
Arrivo sopra il Lago Cavia, il panorama si commenta da solo :skiamo:
Da qua prendo la lunga seggiovia LAGO CAVIA - COL MARGHERITA
lunga e panoramica
IGO
Arrivo in cima, qua la vista si apre su tutto il versante di Passo San Pellegrino, e guarda che muraglie :arf:
muraglie che sono state teatro, a piú riprese, di mie scorribande estive, e altre ancora ne devono venire, ma non dico niente :SHH
Sono stracarico, fino a questo momento mi sono bombardato di panorami, e adesso da qua parte un tris di piste, verso il passo, una piú bella dell' altra: cominciamo a fare sul serio
ERF
Inizio a scendere lungo la pista che riporterebbe al Lago Cavia
ma in breve la abbandono per prendere la rossa CAVIETTE
Una pista un po' snobbata, probabilmente per il suo inizio tranquillissimo, ma è una vera traditrice: non tutti sanno che, dopo la prima parte, ti caccia di colpo un paio di ripide ESSE da far tutte a canna, tutte di lamina, che ti domandi se per caso non ti abbiano teletrasportato su un' altra pista
e poi, una volta sparata l' adrenalina, ti lascia riprendere col lungo finale nel bosco
Bene siamo caldi, via a prendere la funivia COL MARGHERITA, non prima però di essermi fatto un bombardino dal mitico Guido, alla stazione di partenza.
Adesso tocca al grande classico del comprensorio, la bellissima pista COL MARGHERITA, una rossa che ti godi tutta d' un fiato tra curvoni e continui cambi di pendenza, tutta da fare a postbruciatore inserito
Ma il climax non ha ancora raggiunto il suo culmine!
Di nuovo in funivia, torno su, eccola, è arrivato il momento della superpista del comprensorio: LA VOLATA :arf:
Lo sballo piú totale, come un vortice ti prende e ti tira dentro, viaaaaaa
Questa pista in pieno inverno soffre di bassa visibilità perché sempre in ombra, adesso che è marzo ed il Sole si è alzato, la fai e la rifai continuamente fino a perderci la forze, stupenda!
Il climax ha raggiunto il suo culmine, adesso lo lascio scendere e vado a prendere la seggiovia DEL PASSO, che mi porta dall' altro versante attraversando la statale
Da qua prendo la seggiovia GIGANTE, dove mi rilasso godendomi il panorama
poi a ruota tocca alla CIMA UOMO
peccato che quando arrivo su l' Uomo si è nascosto :shock:
Mi avvio sulla NUOVA CIMA UOMO, una bella nera da fare di corsa (traffico permettendo
)
Da proseguo sulla rossa LE COSTE
mentre a sinistra (direzione Est) mi godo la vista della selvaggia Cima Pape
Arrivo al passo: qua trovo una coppia di amici saliti in giornata, e visto che chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia, beviamo!
Dopo la bevuta torno a prendere le due seggiovie di prima, e scendo dal lato opposto lungo la rossa CIADÍN, la cui prima parte è impressionante: se non fosse per lo sfondo, sembrerebbe un deserto bianco :arf:
Di colpo rientro nel mondo umano, e mi dirigo verso la parte occidentale del passo
dove prendo la seggiovia COSTABELLA
che arriva proprio ai piedi della bellissima omonima cresta
In fondo si vede il Passo delle Selle col suo bel rifugio: un passo che segna il confine tra due mondi, tra i calcari del gruppo Marmolada - Costabella ed i basalti del gruppo dei Monzoni
Torno giú lungo la pista MONZONI, una rossa abbastanza tranquilla che ti fai godendoti il panorama
e facendo giochetti con lo zoom: adesso tocca a Cima Pape, piantata là di fronte a Baita Paradiso
IGO
Riprendo la seggiovia: è ora di riportarsi verso Falcade, cosí mi avvio lungo la azzurra PANORAMA
se si chiama cosí un motivo c' è, e guarda che sberla la Civetta
:arf:
Inizio a sentire dei morsi allo stomaco, guardo l' ora, mmm effettivamente...
Vado alla stazione della funivia, e mi mangio un super panino da Guido.
Caffettino - grappino - :sig: e monto in funivia.
Da qua parte non solo la superpista del comprensorio, ma anche quella piú lunga, la INNAMORÀTI: un panorama lungo undici chilometri :skiamo:
La prima parte non può che essere con la barriera delle Pale di San Martino davanti :arf:
è anche la parte un po' piú peperina, dove alcuni brevi muretti ti aiutano a superare di slancio i successivi saliscendi
si scende verso Passo Valles, e si entra nel paradiso bianco, la parte che preferisco :skiamo:
Attraversata la strada al passo, arriva la parte piú fastidiosa: la pista infatti qua è uno stradello dove bisogna spingere parecchio, e col caldo che ha fatto mollare la neve... :sudato:
Ma la fatica viene ripagata subito dopo, quando aggirato un costone ti si piazza davanti la Civetta in tutta la sua grandiosità

È solenne, e resti là ipnotizzato.
È il gran finale di una gran giornata.
Quando arrivo giú in parcheggio, dopo essermi collegato alla gobbosissima pista di rientro, sono sfinito, disidratato per il caldo e le racchettate sui saliscendi, smandibolo come un cammello, ma ho gli occhi della felicità :skiamo:
Eppure in tante volte non sono mai riuscito a dedicarle un report come si deve: bisogna rimediare. ASSOLUTAMENTE.
Mi si presenta l' occasione, e la colgo al balzo: questo weekend infatti sarò ospite da amici che hanno preso la casa tutta la stagione e - almeno per domenica - le previsioni danno bello.
Sabato mattina parto ad orari antelucani, in teoria almeno la mattina dovrebbe essere decente, ma niente da fare: cazzeggio un po' sulle piste, poi quando cala pure il nebbione passo diretto all' après-ski, e bevi!
Poi doccia e aperitivo, e bevi!
Poi cena, e magna! e bevi!
Insomma, le premesse ci sono tutte per un fegato a zampogna

Alla fine, loro sono gli amici di sempre, amici con cui sono cresciuto lavorando assieme nelle serate, con cui ho passato alcuni dei periodi e dei momenti piú belli della mia vita, con loro ci sta

Nonostante tutto però, in un lampo di lucidità, riesco connettere di mettere la sveglia presto: I' M ON A MISSION.
Domenica mattina, suona la sveglia: tuta, termiche, ginocchiera... tutto posizionato in ordine di vestizione, trenta secondi di numero e sono pronto
Qualcuno uscito di camera ancora in pigiama mi guarda sfrecciare pensando "ma questo?"
"Volo in pista, ci vediamo dopo!"
Manca poco invece che voli per le scale con gli sci e tutto il resto :rotlf:
In macchina, VIIIIAAAAA!
Trovo l' ultimo posto libero al parcheggio davanti agli impianti.
Adesso la giornata può cominciare


Prendo la cabinovia FALCADE - LE BUSE

e quando arrivo su trovo i Focobón a darmi il buongiorno :arf:

Che bella quella valle, e che bei ricordi
Veloce colazione al Rifugio le Buse: cappuccino, spremuta e fetta di sacher, poi :sig: d' ordinanza e siamo prontizzimi :WHOO
Via come un missile a prendere la seggiovia LE BUSE - LARESEI
Missile stocavolo! guarda la che roba! Tutta la cresta da Punta del Ciadín al Sasso di Valfredda, passando per Cima Uomo


e via in fondo fino alle Cime d' Auta :skiamo:

Non ho ancora cominciato, e sono già fermo imbambolato

Finalmente mi decido a salire in seggiovia, e una volta su imbocco subito la pista PLATEAU, una comoda azzurra buona per scaldarsi

Oddio, piú che scaldarmi, son fermo di nuovo :rotlf:
Il panorama che si apre davanti è pazzesco, e in fondo dominano i colossi
Sorapíss


Pelmo e Antelao



Manca solo la Civetta, che a quest' ora non ha una gran luce, ma non mi preoccupo: la recupererò in gran spolvero a fine giornata.
Dopo il primo tratto della Plateau devio per la pista SALINE, e anche qua il panorama da spettacolo: alla Trinità dei Focobon e al Mulaz infatti si sono affiancati la Cima della Vezzàna (la cima piú alta delle Pale) ed il Cimón della Pala :skiamo: :skiamo: :skiamo:

Scendo la piacevole rossa

e vado a prendere la seggiovia SALINE - LARESEI



L' arrivo, poco sotto la cima di Monte Pradazzo, è in una posizione strapanoramicissima, probabilmente una delle migliori di tutto il comprensorio.
Partiamo con la cresta di Cima Uomo :skiamo:

poi il Sasso di Valfredda, dietro a cui si innalza, solenne, la muraglia della Marmolada


e poi via via verso i grandi coloss... eeeh? :shock:
...mmm, qualcuno mi ha spostato il Pelmo, non ricordavo fosse DAVANTI alla seggiovia de Le Buse


L' ho già detto nel report da Arabba: con la sua mole e la sua posizione è un fotomodello nato!
Dopo essermi invasato di panorami torno verso Pian della Sussistenza con la pista LARESEI, neanche a dirlo con le Pale in faccia :wink:

qua si comincia a mettere un po' di pepe con qualche bel curvone

ma lo stop è d' obbligo quando vedi spuntare l' Agner con il suo Spigolo e la sua parete Nord di 1500 metri, ripeto, MILLECINQUECENTOMETRI: una delle tre piú alte delle Alpi, le altre due sono Monte Rosa e Eiger, giusto per dare l' idea di che razza di montagna abbiamo davanti




Scendo a Sussistenza e riprendo la seggiovia, poi poi punto verso il Col Margherita imboccando il Raccordo PRADAZZO - ZINGARI, immerso in un oceano bianco

con vista da una parte verso Cima Cece ed i Lagorài

e dall' altra verso Sasso di Valfredda e Marmolada

Arrivo sopra il Lago Cavia, il panorama si commenta da solo :skiamo:

Da qua prendo la lunga seggiovia LAGO CAVIA - COL MARGHERITA

lunga e panoramica


Arrivo in cima, qua la vista si apre su tutto il versante di Passo San Pellegrino, e guarda che muraglie :arf:



muraglie che sono state teatro, a piú riprese, di mie scorribande estive, e altre ancora ne devono venire, ma non dico niente :SHH
Sono stracarico, fino a questo momento mi sono bombardato di panorami, e adesso da qua parte un tris di piste, verso il passo, una piú bella dell' altra: cominciamo a fare sul serio
Inizio a scendere lungo la pista che riporterebbe al Lago Cavia

ma in breve la abbandono per prendere la rossa CAVIETTE

Una pista un po' snobbata, probabilmente per il suo inizio tranquillissimo, ma è una vera traditrice: non tutti sanno che, dopo la prima parte, ti caccia di colpo un paio di ripide ESSE da far tutte a canna, tutte di lamina, che ti domandi se per caso non ti abbiano teletrasportato su un' altra pista


e poi, una volta sparata l' adrenalina, ti lascia riprendere col lungo finale nel bosco

Bene siamo caldi, via a prendere la funivia COL MARGHERITA, non prima però di essermi fatto un bombardino dal mitico Guido, alla stazione di partenza.
Adesso tocca al grande classico del comprensorio, la bellissima pista COL MARGHERITA, una rossa che ti godi tutta d' un fiato tra curvoni e continui cambi di pendenza, tutta da fare a postbruciatore inserito



Ma il climax non ha ancora raggiunto il suo culmine!
Di nuovo in funivia, torno su, eccola, è arrivato il momento della superpista del comprensorio: LA VOLATA :arf:
Lo sballo piú totale, come un vortice ti prende e ti tira dentro, viaaaaaa



Questa pista in pieno inverno soffre di bassa visibilità perché sempre in ombra, adesso che è marzo ed il Sole si è alzato, la fai e la rifai continuamente fino a perderci la forze, stupenda!
Il climax ha raggiunto il suo culmine, adesso lo lascio scendere e vado a prendere la seggiovia DEL PASSO, che mi porta dall' altro versante attraversando la statale
Da qua prendo la seggiovia GIGANTE, dove mi rilasso godendomi il panorama


poi a ruota tocca alla CIMA UOMO
peccato che quando arrivo su l' Uomo si è nascosto :shock:

Mi avvio sulla NUOVA CIMA UOMO, una bella nera da fare di corsa (traffico permettendo



Da proseguo sulla rossa LE COSTE

mentre a sinistra (direzione Est) mi godo la vista della selvaggia Cima Pape

Arrivo al passo: qua trovo una coppia di amici saliti in giornata, e visto che chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia, beviamo!

Dopo la bevuta torno a prendere le due seggiovie di prima, e scendo dal lato opposto lungo la rossa CIADÍN, la cui prima parte è impressionante: se non fosse per lo sfondo, sembrerebbe un deserto bianco :arf:

Di colpo rientro nel mondo umano, e mi dirigo verso la parte occidentale del passo

dove prendo la seggiovia COSTABELLA

che arriva proprio ai piedi della bellissima omonima cresta

In fondo si vede il Passo delle Selle col suo bel rifugio: un passo che segna il confine tra due mondi, tra i calcari del gruppo Marmolada - Costabella ed i basalti del gruppo dei Monzoni

Torno giú lungo la pista MONZONI, una rossa abbastanza tranquilla che ti fai godendoti il panorama


e facendo giochetti con lo zoom: adesso tocca a Cima Pape, piantata là di fronte a Baita Paradiso


Riprendo la seggiovia: è ora di riportarsi verso Falcade, cosí mi avvio lungo la azzurra PANORAMA


se si chiama cosí un motivo c' è, e guarda che sberla la Civetta


Inizio a sentire dei morsi allo stomaco, guardo l' ora, mmm effettivamente...
Vado alla stazione della funivia, e mi mangio un super panino da Guido.
Caffettino - grappino - :sig: e monto in funivia.
Da qua parte non solo la superpista del comprensorio, ma anche quella piú lunga, la INNAMORÀTI: un panorama lungo undici chilometri :skiamo:
La prima parte non può che essere con la barriera delle Pale di San Martino davanti :arf:

è anche la parte un po' piú peperina, dove alcuni brevi muretti ti aiutano a superare di slancio i successivi saliscendi

si scende verso Passo Valles, e si entra nel paradiso bianco, la parte che preferisco :skiamo:

Attraversata la strada al passo, arriva la parte piú fastidiosa: la pista infatti qua è uno stradello dove bisogna spingere parecchio, e col caldo che ha fatto mollare la neve... :sudato:

Ma la fatica viene ripagata subito dopo, quando aggirato un costone ti si piazza davanti la Civetta in tutta la sua grandiosità




È solenne, e resti là ipnotizzato.
È il gran finale di una gran giornata.
Quando arrivo giú in parcheggio, dopo essermi collegato alla gobbosissima pista di rientro, sono sfinito, disidratato per il caldo e le racchettate sui saliscendi, smandibolo come un cammello, ma ho gli occhi della felicità :skiamo: