Maxxx155
Teaching passion
Luca Sport. Milano. Interno giorno.
“Marco, devo cambiare gli SC. Mi dai i nuovi?”
“No”
“E perché?”
“Perché tu devi sciare con il FIS. Se non vuoi il FIS, ti do il The Curv”
“Ma il The Curv è diverso”
“E allora prendi il FIS. Per far lezione va bene perché è corto. E quando scii per i fatti tuoi ti diverti molto di più”
Ecco quale è stato il lungo, ragionato, intenso processo che mi ha portato a portarmi a casa i Fischer RC4 SL FIS di quest’anno. Attacco Z17.
Non voglio scrivere un poema quindi se avete qualche domanda specifica, non avete che da chiedere.
Sono degli SL duri e puri senza discussione. Io li ho trovati strepitosi e vi spiego il perché.
La struttura è splendida, si ha la netta impressione di avere sotto i piedi uno sci “fatto bene” dall’inizio alla fine. L’entrata in curva è gestibile: vuoi entrare tranquillo? Entra tranquillo. Vuoi sbatterli dentro di violenza? Sbattili dentro di violenza. Per lo sci è uguale. Non parla, ma mi sa che preferisce la seconda opzione, a quanto ho capito.
A centro curva, la loro stabilità fa sì che lo sciatore pensi “cacchio, potevo entrare più forte”.
In uscita il rebound è forte (come ci si aspetterebbe) ma molto progressivo. Se lo si sa sfruttare, la sciata diventa una danza – e la velocità che si porta fuori è stupefacente.
A chi lo consiglio?
Semplice. A chi sa sciare BENE, ha una preparazione fisica più che buona, e vuole il TOP.
Perché dico questo?
Perché sono sci che chiedono tanto allo sciatore. Con una tecnica non buona si finisce per subirli e basta, e subire uno sci del genere significa prendersi delle frustate tra ginocchia e schiena che il giorno dopo sei su Google a cercarti un ortopedico, un osteopata e… un paio nuovo di sci.
Sono stancanti, perché pesano e sono rigidi; le lamine agganciano subito e se non si ha confidenza con gli 87° si prenderanno elenchi di internate e si tireranno altrettanti elenchi di bestemmie.
Se non sapete cosa sia un avanti – interno e se ignorate l’importanza delle caviglie nella sciata moderna, lasciate perdere. Davvero.
Per contro: un buono sciatore (ovvero: conduzione anche su Nere + buona condizione fisica) difficilissimamente troverà di meglio. Non riesco ad immaginare un rebound più perfetto di questo RC4. Inoltre, il contemporaneo effetto di lamina + struttura fanno sì che dopo qualche ora si scii fregandosene totalmente di quello che passa sotto i piedi, tanto lo sci tiene SEMPRE. Proprio lo scorso weekend mi sono stupito quando, su una nera stupenda fatta di cambi di pendenza ciechi e caratterizzata da neve sempre dura (anche quest’anno) mi sono ritrovato a continuare a spingere anche quando normalmente in quegli stessi punti tendevo a “togliere un filo di gas”, tanto per dire quanta confidenza davano questi sci.
Ci aggiungo che anche a lezione sono andati bene. E persino in fuoripista durante le tante nevicate, nonostante il buco sulla spatola e la loro pesantezza e rigidità, sono riuscito a divertirmi – ecco, alla fine di una giornata di neve morbida, ero bello stanco.
NON PUO’ ESSERE L’UNICO SCI. Va alternato con un GS o un allround / allmountain Top. Non vedo bene la situazione nella quale ci si fa una settimana intera 9-16 a sciare con questo, perché – ribadisco – stanca non poco.
Puo’ essere l’unico sci se si scia solo al mattino e poi ci si ferma a mangiare e fine… allora lì sì.
Ultimo appunto: la preparazione dello sci.
So che non serve dirlo, ma Marco di Luca Sport mi ha dato degli sci perfetti. E visto che sappiamo bene che su attrezzi del genere il minimo cambiamento o errore possono portare a risultati (non esagero) disastrosi, beh pensate anche questo aspetto. E’ inutile comprare una Ferrari da un babbeo qualunque e poi fare i tagliandi con i pezzi di ricambio cinesi… perché la Ferrari non sarà più la Ferrari.
Spero sia stata utile.
Allego videino con sciata tranquilla giusto per testimoniare che non andavo a spazzaneve. Almeno non quando mi stavano filmando.
“Marco, devo cambiare gli SC. Mi dai i nuovi?”
“No”
“E perché?”
“Perché tu devi sciare con il FIS. Se non vuoi il FIS, ti do il The Curv”
“Ma il The Curv è diverso”
“E allora prendi il FIS. Per far lezione va bene perché è corto. E quando scii per i fatti tuoi ti diverti molto di più”
Ecco quale è stato il lungo, ragionato, intenso processo che mi ha portato a portarmi a casa i Fischer RC4 SL FIS di quest’anno. Attacco Z17.
Non voglio scrivere un poema quindi se avete qualche domanda specifica, non avete che da chiedere.
Sono degli SL duri e puri senza discussione. Io li ho trovati strepitosi e vi spiego il perché.
La struttura è splendida, si ha la netta impressione di avere sotto i piedi uno sci “fatto bene” dall’inizio alla fine. L’entrata in curva è gestibile: vuoi entrare tranquillo? Entra tranquillo. Vuoi sbatterli dentro di violenza? Sbattili dentro di violenza. Per lo sci è uguale. Non parla, ma mi sa che preferisce la seconda opzione, a quanto ho capito.
A centro curva, la loro stabilità fa sì che lo sciatore pensi “cacchio, potevo entrare più forte”.
In uscita il rebound è forte (come ci si aspetterebbe) ma molto progressivo. Se lo si sa sfruttare, la sciata diventa una danza – e la velocità che si porta fuori è stupefacente.
A chi lo consiglio?
Semplice. A chi sa sciare BENE, ha una preparazione fisica più che buona, e vuole il TOP.
Perché dico questo?
Perché sono sci che chiedono tanto allo sciatore. Con una tecnica non buona si finisce per subirli e basta, e subire uno sci del genere significa prendersi delle frustate tra ginocchia e schiena che il giorno dopo sei su Google a cercarti un ortopedico, un osteopata e… un paio nuovo di sci.
Sono stancanti, perché pesano e sono rigidi; le lamine agganciano subito e se non si ha confidenza con gli 87° si prenderanno elenchi di internate e si tireranno altrettanti elenchi di bestemmie.
Se non sapete cosa sia un avanti – interno e se ignorate l’importanza delle caviglie nella sciata moderna, lasciate perdere. Davvero.
Per contro: un buono sciatore (ovvero: conduzione anche su Nere + buona condizione fisica) difficilissimamente troverà di meglio. Non riesco ad immaginare un rebound più perfetto di questo RC4. Inoltre, il contemporaneo effetto di lamina + struttura fanno sì che dopo qualche ora si scii fregandosene totalmente di quello che passa sotto i piedi, tanto lo sci tiene SEMPRE. Proprio lo scorso weekend mi sono stupito quando, su una nera stupenda fatta di cambi di pendenza ciechi e caratterizzata da neve sempre dura (anche quest’anno) mi sono ritrovato a continuare a spingere anche quando normalmente in quegli stessi punti tendevo a “togliere un filo di gas”, tanto per dire quanta confidenza davano questi sci.
Ci aggiungo che anche a lezione sono andati bene. E persino in fuoripista durante le tante nevicate, nonostante il buco sulla spatola e la loro pesantezza e rigidità, sono riuscito a divertirmi – ecco, alla fine di una giornata di neve morbida, ero bello stanco.
NON PUO’ ESSERE L’UNICO SCI. Va alternato con un GS o un allround / allmountain Top. Non vedo bene la situazione nella quale ci si fa una settimana intera 9-16 a sciare con questo, perché – ribadisco – stanca non poco.
Puo’ essere l’unico sci se si scia solo al mattino e poi ci si ferma a mangiare e fine… allora lì sì.
Ultimo appunto: la preparazione dello sci.
So che non serve dirlo, ma Marco di Luca Sport mi ha dato degli sci perfetti. E visto che sappiamo bene che su attrezzi del genere il minimo cambiamento o errore possono portare a risultati (non esagero) disastrosi, beh pensate anche questo aspetto. E’ inutile comprare una Ferrari da un babbeo qualunque e poi fare i tagliandi con i pezzi di ricambio cinesi… perché la Ferrari non sarà più la Ferrari.
Spero sia stata utile.
Allego videino con sciata tranquilla giusto per testimoniare che non andavo a spazzaneve. Almeno non quando mi stavano filmando.