Ok, sai sciare bene. Ti serve ancora il maestro?

Ok, l'unica cosa che mi sento di dire e':
Si, il maestro serve.
Anche I maestri, se non si aggiornano, restano indietro. E dove vanno ad aggiornarsi, a fare un "check up" periodico se non dai loro "maestri"?
Quindi, si, anche per noi "comuni mortali", stare aggiornati, non solo leggendo e partecipando ai forum, ma anche prendendo periodicamente lezioni da un maestro, serve.
Serve per continuare a divertirsi e per continuare a sciare in sicurezza.
 
Purtroppo arrivati ad un certo punto i miglioramenti sono estremamente lenti. Non basta più spiegare ma bisogna far fare e rifare all'infinito. Per non cercare scorciatoie si deve mettere in pratica ciò che si sa fare in un percorso obbligato, quindi pali per ore e ore, solo cosi si migliora piano piano.
La domanda vera è perché facciamo tutto questo? Ne abbiamo bisogno per divertirci di più o al contrario diventiamo schiavi del nostro ego?
 
Scimania

Lo sci puo' diventare come gli scacchi, puo' portare alla pazzia ... :shock::shock::shock::MONKEY:MONKEY:MONKEY
 
Voglio ,raccontare la mia storia:
Ho incominciato da auto didatta, a 8 anni i miei genitori mi hanno messo sugli sci e mi hanno insegnato, più o meno le basi, ho passato giornate e giornate a fare scalette e scendere dalle piste dei baby, il più delle volte con tutte le parti del corpo tranne che con gli sci, quando ho superato ciò che i miei genitori potevano insegnarmi ogni tanto mi prendevano il maestro, ma essendo loro operai non è che potessero permettersi più di tanto, quindi la mia è sempre stata una sciata mediocre, poi ho cominciato a girare con lo sci club e amici di altri sci club ed io facevo ciò che chiamo la "scuola della natura": osservavo e imitavo chi era più bravo.
Tra i 17 e i 22 anni andavo a sciare con ragazzi che avevano anche fatto agonismo e star dietro a loro non era sempre semplice, ma li ciò che contava era divertirsi, andare nei canaloni a fare gli scappati da casa, salti da "sensa cognisiun" come dicevamo noi, ho rotto anche 2 paia di sci a fare dei salti poco ragionati, ma andava bene così.
Poi cominciarono ad arrivare gli sci sciancrati e seguendo loro imparai a capire come usarli, ogni tanto per i fatti miei mi prendevo il maestro che mi dava delle dritte, poi quando tornavo coi miei amici cercavo di unire le dritte del maestro a ciò che facevano i miei amici ed in modo un po maldestro o poco ortodosso riuscivo a progredire.
Per un motivo o per l'altro gli amici del vecchio giro hanno tutti smesso di sciare, anche io per un periodo mi trovai costretto a interrompere e quando ripresi trovai quasi obbligatorio prendere un maestro per togliere la ruggine, ma poi di nuovo giornate e giornate a fare pratica, fino ad arrivare ad un punto in cui prendi sensibilità, senti lo sci come un estensione di te stesso e provando e riprovando (e osservando intorno a te chi è più bravo) cerchi di auto correggerti.
L'ultima volta che presi il maestro fu circa 5 o 6 anni fa, e dopo una o 2 piste il maestro guardò il mio socio e me e ci disse: " ma voi 2 perchè cavolo avete preso il maestro? non ne avete bisogno!" io risposi:" perchè voglio correggere i 1000 difetti che ho da autodidatta!", il maestro disse "ah va beh, seguitemi" e riprese a sciare, ogni tanto ci correggeva qualcosa, ma poca roba. Da li capii che dovevo continuare a "osservare e rubare" i dettagli per conto mio.
Ora ho di nuovo voglia di progredire, per mio puntiglio, voglio togliere le sbavature di quando sono nel difficile o sul ghiaccio nel ripido ecc ecc cose chi ha seguito un percorso formativo arrivando a fare l'agonista ha imparato da quando era bambino, ma chi è auto didatta non ha integrato al 100%, penso che l'unico modo sia fare un corso intensivo dedicato a chi sa già sciare bene e se non quest'anno il prossimo penso che lo farò, ma poi, dopo il corso, dovranno seguire tante altre giornate a ripetere, per metabolizzare al massimo tutte le nuove nozioni, la perfezione si ottiene solo con la disciplina e la pratica costante, diceva il mio maestro di arti marziali ed è vero! ...uno si potrebbe chiedere: "ma per quale motivo lo vuoi fare? visto che non hai intenzioni agonistiche, non vuoi fare parte di squadre di soccorso o di insegnare?" ...per passione, solo per il gusto di fare una cosa che mi piace tantissimo nel miglior modo possibile!!
 
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Per rispondere al titolo della discussione "Ok sai sciare bene. Ti serve ancora il maestro?" io dico si, ma non per questo hai bisogno di fare lezioni tutti i giorni.
La necessità del maestro dipende da cosa noi intendiamo per sciare bene, c'è chi se riesce a scendere dalle piste nere pensa di essere capace (io 3 anni fa) c'è chi se sente l'esterno che fa due saltelli perché non è caricato bene su una nera ghiacciata pensa di sciare di m. (io adesso).
Penso che raggiunta una sciata decente riesci a capire da solo quando stai sbagliando qualcosa ( io sento se sono arretrato, se ho il sedere in fuori, se non carico subito l'esterno, ecc. ecc.) e a quel punto mi impegno per limitare il più possibile gli errori, e ci vuole tempo, quando mi pare di essere "messo bene", di aver corretto tutto, allora vado dal maestro perché sicuro al 100% che qualcosa che non va c'è e li si ricomincia. La cosa più importante da una lezione e portarsi via un paio di esercizi, una sensazione, qualcosa da poi riprovare da solo. Per me non sarà mai finita, perché mi servirà sempre il maestro, perché non scierò mai come Hirscher ed è bello sciare ma è ancora più bello sciare bene.

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Rileggendo il primo post mi sento di aggiungere un esperienza vissuta a fine novembre. Corso collettivo con istruttore federale che avevo già conosciuto ad agosto, eravamo in 9 tra cui chi voleva fare solo pali e chi era ancora un pericolo per se e per gli altri. In questo marasma (9 sono troppi e non eravamo uniformi) il maestro ha fatto quel che poteva, io mi sono portato a casa un "Marco dagli più di tibia " che tuttora non sono sicuro su come metterlo in pratica. Perché ho raccontato tutto ciò, per ricollegarmi al fatto che bisogna anche sapere trasmettere l'insegnamento, in quel caso è stata una giornata "sfortunata" e non ho dubbi sul l'insegnante, però non so se rifarò corsi collettivi
 
Per mia esperienza maestro si, ma dipende proprio dal maestro. Mi è capitato sia quest’anno che lo scorso di andare a sciare ad inizio stagione in comprensori dove non ero mai stato, prendere il maestro, e sentirmi dire che non mi serviva. Soldi buttati. Ma la maggior parte delle volte, specie con maestri più giovani( ma è solo una mia esperienza, non una discriminazione), mi è capitato di fare un’ora o due di lezione che per me son valse elementi su cui lavorare tutta la stagione e, sinceramente, le ore più divertenti della stagione. A fine mese avrò una lezione di 2 ore, omaggiata dal mio negozio di fiducia, con un istruttore nazionale. Inutile dire che non sto nella pelle!
 
Sono dell'idea che un maestro serve sempre... Prima di tutto, però, bisognerebbe capire chi ha detto la frase "ok, sai sciare bene"... perché se te lo ha detto un maestro è un conto, ma se te lo sei detto da solo è un altro... lo dico perché trovo le piste sempre più pericolose, non so se è una mia impressione dovuta al fatto che mi faccio vecchio, ma non sto mai del tutto tranquillo, e il pericolo viene sempre da persone che si sono detti da soli di saper sciare bene, molto bene! Ogni volta che scio nel week-end, tolte le primissime discese, mi metto a 10 all'ora a provare archi con traiettorie molto prevedibili al centro della pista, e puntualmente rischio la collisione con qualche fenomeno di turno che dovrebbe fare ancora 100 ore di maestro e abbassare la velocità di 20km/h...
 
Non volevo rispondere per tanti motivi, primo perché dovrei scrivere un libro ;)
Io ho ri-iniziato a sciare seriamente a 34 anni. Volevo diventare maestro di sci, e ci sono riuscito a 38. Quindi diciamo che più o meno ero nella tua situazione: bravo, ma di maccheroni da mangiare ce n'erano ancora tanti. Di certo non sono nato imparato (e questo mi serve tantissimo nell'insegnamento perché io ci sono passato, non ho imparato da piccolo).

Riassumendo moltissimo quello che avrei da dire:

- oggi grazie a internet con un po' di voglia ci si può fare un'idea sui fondamentali dello sci. Se sei appassionato devi studiare un po' tutto quello che c'è e farti un'idea abbastanza chiara almeno sui principi fondamentali.
- sciare tanto conta. Io ho sciato 100 giorni l'anno per 4 anni ma a causa di indicazioni sbagliate ho avuto anche periodi di involuzione. Non è necessario allenarsi così (però è divertente), ma di certo tra 20 e 40 giorni l'anno cambia il mondo. Tuttavia ho insegnato a gente che fa 15 giorni, scia bene e prende il maestro perché comunque si diverte cercando di migliorare. E migliora!
- non tutti i maestri sono in grado di insegnare bene (a tutti i livelli). Quindi devi trovare quello giusto, comunque oggi anche grazie ad internet lo puoi trovare. Poi ci sono allenatori, istruttori (non tutti bravi uguale: io ne ho dovuti cambiare perché non mi ci trovavo)... Di sicuro se vai a caso la probabilità di essere insoddisfatto non dico che sia molto alta, ma insomma ci siamo capiti.
- "il dubbio che manchi un po' di sistematica nella didattica avanzata ti viene." Non è un dubbio, è una certezza. A mio parere noi maestri non siamo formati per essere bravi insegnanti (le ore di pratica di insegnamento sono pochissime), siamo formati per essere bravi dimostratori. Checché se ne dica. Quindi ognuno poi sviluppa i suoi metodi, devi trovare quello che ne ha sviluppati di efficaci ;)
- il lavoro non può essere fatto sempre e solo col maestro. Il maestro è importante, ma per fare il punto della situazione, poi devi lavorare da solo. Io mi allenavo con l'allenatore 2 volte a settimana ma gli altri 3-4 ero sempre fuori da solo a fare chilometri, divertirmi e lavorare sulla tecnica. Oggi non prendo più l'allenatore ma lavoro ogni tanto con colleghi (che in alcuni casi sono istruttori ;) ).

Ti dico come mi alleno io (oggi come 5 anni fa). Video ogni volta che posso, idealmente una volta ogni 3 uscite (dipende dalla voglia che ha mia moglie, fosse per me si farebbe ogni giorno). Analisi immediata cercando di correggere gli errori subito dopo, a caldo. Analisi con calma a casa, riguardando periodicamente i video anche delle stagioni precedenti, cercando di capire le sottili differenze.
Focus a medio-lungo termine su un macro-obiettivo stagionale (o pluristagionale) su cui lavorare per fare il prossimo step evolutivo. È importante, anzi direi fondamentale, capire che sciatore sei, il tuo livello, e qual è il prossimo step, le prossime abilità da sviluppare. Devi avere un obiettivo chiaro: riuscire a fare "quella cosa lì". Quando facevo gare era semplicemente "prendere meno secondi da Sorlini", in campo libero la cosa se vogliamo è più complessa perché non ci sono riscontri oggettivi come il crono.
Focus a breve termine sui colli di bottiglia che mi impediscono di raggiungere il prossimo step. Anche questo è fondamentale: identificare i fattori limitanti la prestazione (due o tre al massimo) e agire su quelli, fino a quando non si riesce a spostare la tacca in avanti, allora si studia il prossimo step e si va avanti.
Focus sulle sensazioni: quando ti vengono le cose cercare di memorizzare le sensazioni personali (posture, pressioni sui piedi, muscoli che si azionano, posizioni degli arti...), che nessun maestro potrà mai insegnarti, per poi andarle a ricercare quando le cose non ti vengono.

Morale della favola: il maestro è fondamentale ma deve essere un "collaboratore", tu ci devi mettere assolutamente del tuo.

Per farti un esempio, l'ultimo step che ho raggiunto (ci lavoravo da 2-3 anni) è inclinarmi a inizio curva, mettendo giù la mano in modo non forzato e arrivando a strisciare il culo in terra. So' soddisfazzzioni...

Quello prima è essere decente nel corto raggio. Ricordo che per 20 giorni (ero a 2 mesi dall'esame di maestro e avevo anche un po' di paura di non passare a causa del corto) ho sciato SEMPRE e SOLO in corto raggio. Oggi che sono decente (anche qualcosina di più via...), l'obiettivo è quello di diventare un bravo cortoraggista. Work in progress...

Andrea Tibaldi




La questione non è il mio metro di giudizio, che è parziale e insufficientemente informato. Io posso solo giudicare a posteriori, voi maestri avete le capacità teoriche e l'esperienza per giudicare a priori (con il margine d'errore che va lasciato a tutti, ovviamente). Personalmente ho troppa poca esperienza con maestri per dire la mia, ma da quanto ho sentito (campione non rappresentativo), da un certo livello in avanti l'approccio didattico sembrerebbe un po' casuale e lasciato alla sensibilità del maestro, senza un piano didattico preciso come per esempio, passare dallo spazzaneve alla curva a sci paralleli.
Ora, io non so se ha senso parlare di un piano didattico per passare da oro sbiadito a oro luccicante, e forse l'unico approccio valido è quello basato sul giudizio individuale del maestro per cui noi dobbiamo stare zitti e basta. Però le ore le paghiamo e se prima quando inizi a carvare le idee sono chiare e poi più avanti uno ti dice di fare così e quell'altro ti dice di fare cosà magari il dubbio che manchi un po' di sistematica nella didattica avanzata ti viene. È un'impressione, ma sta a voi fugare i nostri dubbi spiegando in cosa consiste nella vostra scuola/secondo la vostra filosofia la didattica avanzata, non a noi prendere per oro colato tutto ciò che dite. Se uno sa già sciare bene e ricorre a un maestro dovete partire dal presupposto che non è competente come voi ma comunque non è uno sprovveduto e soprattutto è un appassionato, che ha voglia di capire anche il perché e il percome della sua sciata.
 
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Ciao a tutti,
Oggi dopo anni ed anni di giochi e ca**atine su powder, pappa, firn, gobbe, trafolée... mi sono detto che forse era il caso di capire se sapevo mazzingare o meno. Prima di partire, viste le meteo-previsioni tetre, avevo tirato il blizzard bonafide a 88/1, con un bel filo a diamante, e sciolinati al fluoro.
Mi sono messo d’impegno a tentare improbabili carvate (amo sciare col peso molto sui due sci, deviazione powderistica), ad un certo punto incrocio un maestro conoscente, che mi dice:”ca**o fai, abbassa sta spalla a valle, sennò come fai a caticare l’esterno?” 💡💡💡💡💡
Faccio allora un paio di piste stile bimbominkia, con le braccia ad aeroplano, per tenare di interpretare il massaggio, poi inizio a provare...
...effettivamente mi pare che avesse ragione! :old:
Sulle pendenze dolci mi pare che andassi benaccio, sui muri vetrati il bonafide purtroppo spadellava, quando gli chiedevo troppo.
A fine giornata mi sono fatto fare due foto dalla moglie per vedere i risultati, ora massacratemi pure...:PAAU

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Poi ho provato a spiegare anche alla moglie, mi pare con buoni risultati...

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Outfit very cool !!!
Io vedo la gamba esterna troppo flessa in più di una foto e troppo indietro rispetto a quella interna (piccolezze per un fuoripistaiolo).

La foto di tua moglie mi sembra meglio e più sciolta.
 
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