Bambini: Fluidità vs Tecnica

a Vettoooo!!! che diamine vuoi!!!. prende male i saltiii!!! si effettivamente non fa il grub in aria deve migliorare...:DDD
io tyi consiglio cuffiette e bob marley ... però poi non ti lamentare se passa a qualcosa di più pesante...:HIP
 
E' coraggiosa anche sui salti, però prende male le misure qui si vede che svalica e prende a bomba il flat :PAAU!! Si deve controllare di più!!! :skifrusta:

Se ha lo spirito freesty, falle piuttosto fare qualche ora con un maestro di freestyle che le faccia approcciare al meglio salti e rail, quello può sempre servire!
 
A sette anni potresti già capire se è una agonista o meno, come carattere intendo.
É quello che conta per divertirsi con le gare ...
 
Lo sci club fa bene, perché:

- Impari a capire quanto sei scarso rispetto ad altri, e cerchi di migliorarti
- Impari la disciplina
- Impari a passare dove devi, e non dove vuoi.
 
[...] sai qual'è una diffusa differenza tra chi ha fatto i pali e chi no? chi ha fatto i pali sa fare le curve dove deve, chi non li ha fatti le fa dove riesce... e nei boschetti o nei canali stretti (o nel traffico dolomitico) fa una bella differenza :D

Chi ha fatto agonismo può ambire un giorno a fare telemark, freeride e freestyle con la stessa leggerezza che usa per allacciarsi le scarpe..

P.S. mi sono offeso dal termine "tutinari" .. Sarà che dalle mie parti si scia e si pattina per passione a livello agonistico, come da altre parti si usa giocare a calcio nelle società e non solo con papà nel parco..
 

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Chi ha fatto agonismo può ambire un giorno a fare telemark, freeride e freestyle con la stessa leggerezza che usa per allacciarsi le scarpe...

Ti assicuro che anche chi non ha fatto agonistica può farlo, anzi, sotto il profilo freeride e freestyle è forse più avvantaggiato, in quanto la gestione dei pesi è molto diversa.
Dove normalmente scio io, si sono generati ottimi atleti (vedi marta bassino), ma per ogni campione, ci sono 1000 giovani sciatori falliti che finita l'ossessione dei genitori nello sperare di aver generato il nuovo Tomba, abbandonano lo sci definitivamente, e altri 20-30 che bene o male portano a casa una patacca da maestro.
Da qualche anno finalmente si sono creati gruppi freestyle, con maestri che portano i ragazzi in park, in fresca quando ci sono le condizioni, fanno far loro corsi artva ed educano ad un approccio in montagna a 360°, cose che nei club "race" non ho mai visto ne sentito.
Ma per fortuna i diversi club oggi intersecano la loro specializzazione e capita spesso di vedere qualche agonista in giro con gli amici alternativi in park.
Oggi, bene o male anche i tutinati più incalliti lasciano spazio a qualche giro fuoripista, d'altronde quando nevica o ti diverti a fare i solchi intorno ai pali, o vai a sciare davvero...

Ma un tempo, il palo era la religione, la tutina il dogma, e tutto il resto merda... e questo ha fatto non pochi danni, specie agli sciatori che oggi stanno tra i 40 e i 50...
 
Teo c'è del vero in quello che scrivi ma mischi un po' le carte.
In primo luogo mai generalizzare, non si sta dicendo che chiunque non abbia mai fatto pali non sarà mai in grado di fare una certa cosa. Si di ce che chi fa sci agonistico è più portato a certi gesti.
Anche chi farà freestyle agonistico, probabilmente, svilupperà l'attitudine a fare il gesto quando deve e non quando può. Perchè è nella natura stessa di quello sport.

Invece il riferimento ai danni fatti ai ragazzi che non vogliono più neanche vedere gli sci quello è dovuto al tipo di approccio all'agonismo ed è tipico di tutti gli sport. Nello sci è più evidente perchè ha anche una dimensione turistica che pochi altri sport hanno.
Ma di gente che non gioca più a pallavolo o a calcio ce n'è a bizzeffe.
Per lo sci ci sarebbe da farsi delle domande sulla funzione di questi sci club e sui danni che fanno al sistema sci.
Considerazione puramente economica: Un ragazzo che non vuole più sciare è già un cliente perso ma per di più non farà mai sciare la sua futura famiglia. Quindi il danno si propaga.

L'agonismo è una bella cosa ma bisogna maneggiarlo con attenzione.
 
Grazie a tutti per i consigli!
Concordo anche con chi dice che i pali male non fanno, sempre che siano insegnati con giusto metodo.
Sì la bimba va benone anche in bordopista, boschetti e fuoripista palinati tipo indren.
L'unica cosa che non vedo è il difetto di arretramento: sul muretto è centralissima, poi in fondo non fa testo perché è pianura e ci si arretra per non piantarsi...
E' coraggiosa anche sui salti, però prende male le misure qui si vede che svalica e prende a bomba il flat :PAAU!! Si deve controllare di più!!! :skifrusta:

https://vimeo.com/201459780

Incredibile! Veramente fantastica!! I miei nipoti (6,4,3 anni) ne hanno prima di sciare così!! Ma si la centralità per i bimbi non è ancora così necessaria come per noi (quasi) cresciuti, in fin dei conti il loro baricentro è praticamente per terra.
Per quanto riguarda l'agonismo...A me un po spiace non averne fatto, piu che altro perchè mette a posto certe cose per cui altrimenti bisogna lavorare parecchio (ad esempio gestione di interno/esterno come sci "direzionale"). Poi però quando d'estate allo stelvio sento ragazzini di 14 anni che dicono che si pompano con schifezze perchè sono troppo leggeri e vogliono andare piu forti, ringrazio di non essere finito in un ambiente simile (dove poi diciamocela, sono piu i vari allenatori e master che non hanno la testa a posto e i ragazzini per pura imitazione si rimbambiscono).
Mi ricordo una chiacchierata con due maestri "anziani" riguardo i bambini piccoli (<12 annni) tra i pali, entrambi dicevano che far andare un bambino che ha praticamente appena abbandonato lo spazzaneve sugli spigoli non è solo distruttivo per quanto riguarda l'apprendimento, ma è disastroso a livelli di articolazioni con rischio di essere dannoso durante la crescita(se non ricordo male parlavano principalmente del bacino che vien poi su storto)
 
Dove normalmente scio io, si sono generati ottimi atleti (vedi marta bassino), ma per ogni campione, ci sono 1000 giovani sciatori falliti che finita l'ossessione dei genitori nello sperare di aver generato il nuovo Tomba, abbandonano lo sci definitivamente, e altri 20-30 che bene o male portano a casa una patacca da maestro...

Che brutta visione dello sport.
Lo sport è un momento di crescita fisica e psicologica, soprattutto l'agonismo.
se l'unico obbiettivo è il campione, ci saranno 1000 falliti.
se l'obbiettivo è migliorare se stessi ci saranno 1000 persone migliori.
poi non lamentiamoci dei ragazzi rammolliti ...
 
Che brutta visione dello sport.
Lo sport è un momento di crescita fisica e psicologica, soprattutto l'agonismo.
se l'unico obbiettivo è il campione, ci saranno 1000 falliti.
se l'obbiettivo è migliorare se stessi ci saranno 1000 persone migliori.
poi non lamentiamoci dei ragazzi rammolliti ...

E' la visione media genitoriale...
Io gli sciclub li ho frequentati e seguiti come fotografo, e non sono molto diversi dalle squadrette giovanili di calcio, dove i genitori spediscono i figli più con la speranza che diventino come Balotelli che con quella che si divertano, e tra i tutinari il trend è lo stesso...

Che poi ci siano eccezioni, genitori che alternano l'agonistica al divertimento, non ne dubito, ma sono rarità, di sicuro non la regola.

Come detto da Marco10 e sottolineato da te, l'agonismo è bello quando ti fa crescere, ma nella realtà quotidiana, l'agonismo viene visto dalla stragrande maggioranza come mera competizione, dove l'importante è vincere, non partecipare... che il mondo moderno abbia ribaltato i valori di de coubertin è palese, e purtroppo, gli sciclub non fanno eccezione...
 
E' la visione media genitoriale...
Io gli sciclub li ho frequentati e seguiti come fotografo, e non sono molto diversi dalle squadrette giovanili di calcio, dove i genitori spediscono i figli più con la speranza che diventino come Balotelli che con quella che si divertano, e tra i tutinari il trend è lo stesso...

Che poi ci siano eccezioni, genitori che alternano l'agonistica al divertimento, non ne dubito, ma sono rarità, di sicuro non la regola.

Come detto da Marco10 e sottolineato da te, l'agonismo è bello quando ti fa crescere, ma nella realtà quotidiana, l'agonismo viene visto dalla stragrande maggioranza come mera competizione, dove l'importante è vincere, non partecipare... che il mondo moderno abbia ribaltato i valori di de coubertin è palese, e purtroppo, gli sciclub non fanno eccezione...
Da genitore ed ex-agonista (quindi ho vissuto e sto vivendo entrambe le situazioni) ti posso dire che quello che dici è vero, ma la cosa importante per un bambino/ragazzo che pratica agonismo (di qualsiasi sport e disciplina) è avere l'appoggio incondizionato e senza aspettative dei genitori, perchè le aspettative deve averle e deve infonderle lo sci club/maestro/allenatore per spronare e spingere il bambino/ragazzo a dare sempre il meglio e non accontentarsi mai.
Sbaglio?
 
Voglio raccontare la mia esperienza agonistica che risale ai tempi di infanzia ed adolescenza.
Ho avuto sempre enorme scimmia per lo sci, ma poca pazienza. Quando comincio a sciare, non mi fermo durante le discese, e allo sbarco dalla seggiovia solo se devo aspettare qualcuno che chiude un gancio mi vien l’ansia, mi fermo in baita solo se le piste sono dure e non vale niente, altrimenti tiro fino a buio.

Mio padre mi volle iscrivere al comitato, ma senza alcuna pressione prestazionale. Non avevamo molte possibilità di allenarci, non essendo valligiani. l’Appennino è un posto pazzo che, logistica a parte, anche se riesci arrivarci poi piove la sabbia e non vedi da un palo all’altro.
Nonostante al tempo lo sport non fosse esasperato come oggi, e nonostante il nostro comitato fosse meno competitivo rispetto a quelli alpini, in ogni categoria c’erano almeno tre fenomeni fissi che davano le paghe salate, il podio era già escluso a priori. Aggiungiamoci che io non sono mai stato attratto dalle competizioni… il risultato è ben intuibile.
Le uniche soddisfazioni arrivarono dai campionati studenteschi dove, a livello locale, il podio era facile obiettivo, anche alla portata di chi come me non sapeva come si prendono i pali.
La cosa che non ho mai concepito delle gare è trovarsi in montagna (già per me un sogno), per di più con la neve in terra (già per me una chimera da scimmia pazza) e… invece di macianar dislivelli si sta in partenza a rompersi le balle, e subito dopo al Bar a ronzare intorno a quegli smanettoni col portatile, sbirciando i loro fogli, mentre i papà più petulanti rompono i cogli*ni a tutti e sanno già tutto prima dell’affissione.
Poi alle raramente succede che, invece di stare al bar, si va sciare in campo libero con qualche altro “atleta”, e subito ci si confronta sul saltino, la ca*zatina, etc.
Questi idoli irraggiungibili che hai sempre invidiato fortemente (e che manco battono un ciglio di entusiasmo mentre gli viene consegnata da 30.milesima medaglia d’oro), hanno gambe come prosciutti nostrani, lamine tirate come bisturi ma… non sono creativi!!

Chiudo raccontando la mia esperienaza Ponte di Legno alle finali nazionali studentesche.
Tutti i partecipanti facevano allenamenti e ricognizioni continue, si erano portati gli allenatori che li assistevano, gli mettevano i pali quotidianamente. Anche alcuni centro Apenninici come noi lavoravano seriamente. Noi della nostra provincia eravamo accompagnati da professore di ginnastica, che non si intendeva di sci, lui si faceva una specie di settimana bianca noi della squadra del nostro liceo eravamo liberi come gazzelle. Il professore ci salutava al mattino, e ci rivedeva in albergo, però stava preoccupato perché ovunque ci incontrava stavamo facendo una di queste tre cose:
- Saltoni daffy spread twist con doppia manovra e tentativi di tripla
- Piste a drittone per l'interoi dislivello con salti DH sui cambi
- Boschetti firn e bump jump e chi più ne ha più ne metta…
Un giorno ci pizzicò che avevamo scovato un piccolo trampolino da sci nordico, e stavamo disperatamente tentando di scavallare il flat per sentire il “ohhhh” di volare sul discesone...
Poi la gara andò come andò ma… che ricordi!
 
ammetto che non ho letto proprio tuuuutto, ma visto che ho vissuto l'agonismo in prima persona forse vi è utile la mia esperienza.
Sono entrata in agonismo perché i miei genitori volevano che avessi un'impostazione più "precisa" avendo preso poche lezioni dai maestri e avendo imparato dai miei fratelli, così al primo anno baby
è cominciata la mia avventura.
Non avevo assolutamente 80.000 paia di sci come tutti pensano, nei due anni baby basta tranquillamente uno sci da gigante solo (anche se ovviamente consigliano di averne due paia non è indispensabile), non
è neanche obbligatorio fare gare, che io ho comunque fatto (e che sono felice di aver fatto).

Quando si passa ai cuccioli si comincia a fare speciale, e lì serve lo sci da speciale, io avevo un paio solo di dynastar usati e basta (il casco con la mentoniera e i paramani sono inutili perché si usano i paletti nani, servono solo i parastinchi).
Quando si è cuccioli si comincia a fare un allenamento durante la settimana, il mercoledì nel mio caso.

Nel passaggio da cuccioli a ragazzi ho smesso di fare gare e di andare agli allenamenti infra settimanali, non riuscendo a starci dietro con la scuola, ma ho continuato ad allenarmi il weekend usando gli stessi sci di sempre. (ma non facendo speciale per mancanza di fondi da parte dei miei per prendere il doppio casco doppie racchette ecc visto che non avrei fatto gare)
Quello che dite è giusto, l'impostazione dell'agonismo rimane, tutti mi dicono che si vede lontano un km che ho fatto anni di pali, ma questo non vuol dire che non sia divertente! Anzi.
Poi durante allenamento quando si scendeva dalla pista, personalmente, la facevo a caso mezza dritta per risparmiare le forze :TTTT quindi spesso vedrete ragazzini dell'agonismo scendere più o meno a caso senza fare curve o cercare lo spigolo.

Detto questo l'agonismo per me è stata un'esperienza davvero utile che mi ha insegnato molto, dalla disciplina al cavarsela da soli in situazioni difficili, a controllare l'ansia delle gare ecc, cose che ogni sport comunque insegna. Tutt'ora ho una sciata da agonista (che non vede un palo da vicino da una decina d'anni HIHIHI) che mi fa divertire come una scema sulle piste vuote di prima mattina, che forse sì è eccessiva, alla ricerca dello spigolo e quello che volete, ma ognuno si diverte sciando a modo suo, sto insegnando al mio ragazzo a sciare e quando fa lo spazzaneve gli sembra di essere un missile e lo stile di sciata non intacca necessariamente il divertimento.

Insomma, se avete la possibilità, io qualche anno di agonismo lo consiglio
 
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