ste1258
Well-known member
Dopo l'esperimento dell'inverno scorso, nel quale avevo proposto un report di 15 anni prima (Sellaronda febbraio 2001: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=83641), proseguo col filone delle fotografie di una volta proponendo una sciata francese di quasi 14 anni fa.
Il lancio del thread era previsto per l'imminente stagione invernale, ma per evitare che il main sponsor Edo mi venisse a prendere sotto casa ho preferito anticipare di qualche settimana la messa in onda delle foto.
***
Autunno 2002, mio papà: "Guarda un po' cosa m'ha portato un collega". Era un dépliant pubblicitario di una sconosciuta e immane stazione francese, tale Trois Vallées.
Tempo di cercare un po' di info in Rete, raccogliere i dati di lunghezza-dislivello-portata oraria di tutti i 200 impianti, e l'idea di andare a provare questa nuova frontiera dello sci cominciava a prendere piede. "Sì, dai, in giornata si può fare".
E così, una mattina (ma forse era ancora notte) di fine gennaio 2003 siamo in viaggio verso la Francia, senza Google maps, senza app, senza social, senza smartphone, ma con un Nokia 7110. Alla barriera di Bardonecchia realizziamo che con il pedaggio della galleria avremmo potuto farci una settimana bianca in Val Gardena, ma va beh, ormai siamo in ballo e balliamo. Dopo Modane perdiamo l'uscita per Orelle e finiamo a Saint Michel de Maurienne, torniamo indietro, e ormai a metà mattinata sbarchiamo all'ombroso parcheggio di Francoz, stranamente mezzo vuoto. Solo da noi si fa a pugni per piazzare la macchina agli impianti?
Altro quarto d'ora perso per capire come si indossa lo skipass: un'etichetta adesiva fornita con un fil di ferro piegato a U. Se vada incollata alla giacca, appesa alla zip, messa in tasca o appiccicata sulla fronte dello sciatore non lo scopriremo mai, però in qualche modo riusciamo a imbarcarci.
4942 m di distanza e 1472 di dislivello, la cabinovia campionessa d'Europa ci porta verso il grande comprensorio. Il terrore che le misere 1200 p/h di portata creassero ore di coda si scopre infondato, anche perchè a quell'ora siamo solo noi a salire :??:
Si sbarca a 2360 m in mezzo alla neve abbondante, piste intonse, pochissima gente, uno spettacolo.
La Rosael, seggiovia automatica pionieristica e quanto mai impervia (tratto centrale da infarto, roba che in Italia se la sognano) ci porta a quasi 3000 m.
Cos'è 'sta roba? Un'antenna per le telecomunicazioni? Un'installazione militare? Ah no, una funivia. Però! Da noi le fanno diverse :shock:
E così ci affacciamo sull'immensità del domaine skiable, ci sono piste a perdita d'occhio, e dietro le piste altre piste. Girarlo tutto è impossibile (anche perchè abbiamo fatto il forfait de zone), però almeno provarne qualcuna non sarebbe male.
Ero appena stato a Livigno e per la prima volta avevo visto cosa vuol dire "piste larghe", e anche qui non si scherza. Neve eccezionale, ma a dispetto della stagione la giornata non è troppo fredda. E menomale, viste le quote.
Ed eccoci al cospetto del bestione. Non chiedetemi perchè non l'abbiamo presa, forse c'era troppa coda, forse le piste nere non battute non ci ispiravano, ma ancora adesso me ne sto pentendo.
Scendiamo verso il paese. Paese, va beh, chiamiamolo agglomerato di palazzi rivestiti di legno. Col senno di poi molto più bello della nostra stazione over 2000 per eccellenza, ma allora a Cervinia non c'ero ancora stato e non potevo saperlo
E qui, dopo la lunghissima cabinovia di Orelle e l'ardita seggiovia Rosael, troviamo un'altra perla dell'impiantistica francese, la seggiovia esaposto Plein Sud con il suo infernale imbarco doppio, un girone dantesco, seggiole che vanno un po' di qua e un po' di là, robe da matti.
Impianti che passano tra i palazzi, piloni piantati sui tetti delle case, seggiovie che scavalcano cabinovie che scavalcano sciovie, cime che ospitano 4 o 5 stazioni d'arrivo. Ma dove siamo capitati?
Uno sguardo verso la deuxième vallée, quella di Méribel. Dietro la troisième, e dietro ancora le Mont Blanc.
Vista generale sulla conca di ValTho dall'arrivo della lentissima seggiovia 3V2, prima che costruissero il funitel.
Parlavamo di funitel, appunto. Il Péclet è l'ennesima dimostrazione di come les français siano dei maghi in tema di funivie. Scale mobili, cabinone da 30 in rapida successione, funi e pulegge che girano ovunque, stazioni sospese. Un mostro.
Dall'arrivo a quota 3000, uno sguardo verso il ghiacciaio, dove un tempo si trovava la seggiovia "3300", impianto leggendario e misterioso che saliva fino in cresta.
Bianco, bianco, e ancora bianco. Da queste parti, piante non pervenute. Sciare col maltempo non dev'essere bello. Ma oggi è una giornata strepitosa.
Il tour della conca, pianificato già da settimane grazie al famoso dépliant, non può non passare per le lunghe piste della Moraine...
... e salire fino al Col de Chavière, dove una nostrana Leitner (ah, le fanno anche in Francia?) sorvola il ghiacciaio con campate inimmaginabili sul suolo italico.
Vista sui ghiacciai dell'Aiguille de Péclet, mentre il cielo si fa bigio.
È ora di rientrare.
Per scollinare verso Orelle, il dépliant (che era dell'anno prima) segnava una seggiovia, una tale Fond 2. Invece troviamo la sorpresa, un'altra grandeur, il funitel du Grand Fond.
Dalla Brèche de Rosael ci facciamo la lunga Mauriennaise che porta alla cabinovia. Mi ricordo ancora adesso la gente scendere dalla Combe Rosael, sulla destra, un muro di gobbe che i francesi hanno il coraggio di chiamar pista.
Prima di spararsi i 1472 m di dislivello in cabinovia c'è ancora il tempo per un giro sulla nuova seggiovia Peyron. Non male queste Gimar-Montaz-Montino, comode con i loro bei sedili di gomma morbida... se poi su una linea di 1600 m la facevano anche automatica, forse era meglio.
La successiva Bouchet, che porta a 3250, "sommet des 3 Vallées", è già chiusa vista la tarda ora. È meglio che ci diamo una mossa, se non vogliamo scendere a Orelle a piedi: "non esiste pista per scendere a Orelle, bisogna prendere la télécabina" recita il cartello.
Ultima sciata con vista sulla Maurienne...
... e una lunga discesa sulla cabinovia dei record.
Finisce qui la sciata d'oltralpe, e anche il report.
Skifate e commentate numerosi, potrebbe arrivare "Speciale storia/3"
Il lancio del thread era previsto per l'imminente stagione invernale, ma per evitare che il main sponsor Edo mi venisse a prendere sotto casa ho preferito anticipare di qualche settimana la messa in onda delle foto.
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Autunno 2002, mio papà: "Guarda un po' cosa m'ha portato un collega". Era un dépliant pubblicitario di una sconosciuta e immane stazione francese, tale Trois Vallées.
Tempo di cercare un po' di info in Rete, raccogliere i dati di lunghezza-dislivello-portata oraria di tutti i 200 impianti, e l'idea di andare a provare questa nuova frontiera dello sci cominciava a prendere piede. "Sì, dai, in giornata si può fare".
E così, una mattina (ma forse era ancora notte) di fine gennaio 2003 siamo in viaggio verso la Francia, senza Google maps, senza app, senza social, senza smartphone, ma con un Nokia 7110. Alla barriera di Bardonecchia realizziamo che con il pedaggio della galleria avremmo potuto farci una settimana bianca in Val Gardena, ma va beh, ormai siamo in ballo e balliamo. Dopo Modane perdiamo l'uscita per Orelle e finiamo a Saint Michel de Maurienne, torniamo indietro, e ormai a metà mattinata sbarchiamo all'ombroso parcheggio di Francoz, stranamente mezzo vuoto. Solo da noi si fa a pugni per piazzare la macchina agli impianti?

Altro quarto d'ora perso per capire come si indossa lo skipass: un'etichetta adesiva fornita con un fil di ferro piegato a U. Se vada incollata alla giacca, appesa alla zip, messa in tasca o appiccicata sulla fronte dello sciatore non lo scopriremo mai, però in qualche modo riusciamo a imbarcarci.
4942 m di distanza e 1472 di dislivello, la cabinovia campionessa d'Europa ci porta verso il grande comprensorio. Il terrore che le misere 1200 p/h di portata creassero ore di coda si scopre infondato, anche perchè a quell'ora siamo solo noi a salire :??:

Si sbarca a 2360 m in mezzo alla neve abbondante, piste intonse, pochissima gente, uno spettacolo.

La Rosael, seggiovia automatica pionieristica e quanto mai impervia (tratto centrale da infarto, roba che in Italia se la sognano) ci porta a quasi 3000 m.

Cos'è 'sta roba? Un'antenna per le telecomunicazioni? Un'installazione militare? Ah no, una funivia. Però! Da noi le fanno diverse :shock:

E così ci affacciamo sull'immensità del domaine skiable, ci sono piste a perdita d'occhio, e dietro le piste altre piste. Girarlo tutto è impossibile (anche perchè abbiamo fatto il forfait de zone), però almeno provarne qualcuna non sarebbe male.

Ero appena stato a Livigno e per la prima volta avevo visto cosa vuol dire "piste larghe", e anche qui non si scherza. Neve eccezionale, ma a dispetto della stagione la giornata non è troppo fredda. E menomale, viste le quote.

Ed eccoci al cospetto del bestione. Non chiedetemi perchè non l'abbiamo presa, forse c'era troppa coda, forse le piste nere non battute non ci ispiravano, ma ancora adesso me ne sto pentendo.

Scendiamo verso il paese. Paese, va beh, chiamiamolo agglomerato di palazzi rivestiti di legno. Col senno di poi molto più bello della nostra stazione over 2000 per eccellenza, ma allora a Cervinia non c'ero ancora stato e non potevo saperlo

E qui, dopo la lunghissima cabinovia di Orelle e l'ardita seggiovia Rosael, troviamo un'altra perla dell'impiantistica francese, la seggiovia esaposto Plein Sud con il suo infernale imbarco doppio, un girone dantesco, seggiole che vanno un po' di qua e un po' di là, robe da matti.
Impianti che passano tra i palazzi, piloni piantati sui tetti delle case, seggiovie che scavalcano cabinovie che scavalcano sciovie, cime che ospitano 4 o 5 stazioni d'arrivo. Ma dove siamo capitati?


Uno sguardo verso la deuxième vallée, quella di Méribel. Dietro la troisième, e dietro ancora le Mont Blanc.

Vista generale sulla conca di ValTho dall'arrivo della lentissima seggiovia 3V2, prima che costruissero il funitel.

Parlavamo di funitel, appunto. Il Péclet è l'ennesima dimostrazione di come les français siano dei maghi in tema di funivie. Scale mobili, cabinone da 30 in rapida successione, funi e pulegge che girano ovunque, stazioni sospese. Un mostro.


Dall'arrivo a quota 3000, uno sguardo verso il ghiacciaio, dove un tempo si trovava la seggiovia "3300", impianto leggendario e misterioso che saliva fino in cresta.

Bianco, bianco, e ancora bianco. Da queste parti, piante non pervenute. Sciare col maltempo non dev'essere bello. Ma oggi è una giornata strepitosa.

Il tour della conca, pianificato già da settimane grazie al famoso dépliant, non può non passare per le lunghe piste della Moraine...


... e salire fino al Col de Chavière, dove una nostrana Leitner (ah, le fanno anche in Francia?) sorvola il ghiacciaio con campate inimmaginabili sul suolo italico.

Vista sui ghiacciai dell'Aiguille de Péclet, mentre il cielo si fa bigio.

È ora di rientrare.
Per scollinare verso Orelle, il dépliant (che era dell'anno prima) segnava una seggiovia, una tale Fond 2. Invece troviamo la sorpresa, un'altra grandeur, il funitel du Grand Fond.

Dalla Brèche de Rosael ci facciamo la lunga Mauriennaise che porta alla cabinovia. Mi ricordo ancora adesso la gente scendere dalla Combe Rosael, sulla destra, un muro di gobbe che i francesi hanno il coraggio di chiamar pista.
Prima di spararsi i 1472 m di dislivello in cabinovia c'è ancora il tempo per un giro sulla nuova seggiovia Peyron. Non male queste Gimar-Montaz-Montino, comode con i loro bei sedili di gomma morbida... se poi su una linea di 1600 m la facevano anche automatica, forse era meglio.

La successiva Bouchet, che porta a 3250, "sommet des 3 Vallées", è già chiusa vista la tarda ora. È meglio che ci diamo una mossa, se non vogliamo scendere a Orelle a piedi: "non esiste pista per scendere a Orelle, bisogna prendere la télécabina" recita il cartello.
Ultima sciata con vista sulla Maurienne...

... e una lunga discesa sulla cabinovia dei record.

Finisce qui la sciata d'oltralpe, e anche il report.
Skifate e commentate numerosi, potrebbe arrivare "Speciale storia/3"
