Non ho mai fatto qui sul forum un report delle mie uscite freeride/skialp, più che altro per pigrizia e perché avevo amici che lo facevano al posto mio , tipo Frankie72, che oramai latita da questo punto di vista
Questa volta ho deciso di tentare un (breve) resoconto della giornata assurda della scorsa settimana,per rileggerlo nei torridi pomeriggi estivi e per non lasciarne solo un ricordo nella testa.
La meta è Prali, su cui non dico nulla vista la fama che oramai la circonda: 3 soli impianti (da 1.470m a 2.540m), ma con delle possibilità fuoripista eccezionali e un ottimo cumulato di neve annuo.
Le previsioni parlano già da qualche giorno di una grossa perturba in arrivo mercoledì 16, e che dovrebbe proseguire fino alla mattina del giovedì, colpendo soprattutto l’Ovest/Sud del Piemonte, in questa stagione particolarmente coinvolti dalla cronica mancanza di neve.
Inizio a “prenotare” le ferie in ufficio per il giovedì, trovo un fido amico che mi accompagni (non è del forum), e monitoro il mercoledì la situazione: la meta iniziale (val di Susa) prende meno neve del previsto, il cuneese anche, mentre mi giungono voci da una Prali che ne sta prendendo un botto. Le webcam (fortunatamente aggiornate anche di sera) non mentono, e dunque la meta è decisa.
Partenza da Torino alle 7 e 15, e circa 1ora e un quarto dopo abbiamo gli sci ai piedi. Ciò che vediamo lungo la strada e appena arrivati non lascia dubbi.
Mi stupisce la poca gente in giro, solitamente a Prali la powder “cade già tracciata”, ma questa volta (forse complice la bella giornata prevista l’indomani) siamo davvero pochi (di cui parecchi stranieri) e non facciamo fila alle casse: giornaliero a 19 €, solo la seggiovia principale operativa vista la quantità di neve caduta, ma con previsione di apertura degli altri impianti in mattinata (non accadrà, ma chissenefrega).
I seggiolini davanti a noi sono vuoti.
Arriviamo in cima, facciamo le prime curve sui pendii sotto la seggiovia e capiamo cosa ci attende...
Circa 120 cm di polvere finissima, una condizione che quasi mai ho trovato. Il mix quantità/qualità è esplosivo e fa pensare a qualche rischio, in realtà in tutta la giornata il manto si è rivelato ultra stabile, meglio di molte altre volte e con molta meno fresca.
Certo sul poco pendente si fa fatica, ma la fortuna di Prali è avere degli ottimi boschi pendenti, per cui il problema non si pone, e il rischio valanghe (alto ieri, grado 4) è molto molto ridotto rispetto al campo aperto.
E da qui inizia un sogno, un sogno fatto di polvere bianca che si alza e si deposita ad ogni curva, che non ti fa respirare né vedere , ma solo urlare di gioia.
Alla fine della prima discesa cado, e provo la brutta sensazione del soffocamento: sono di schiena, in discesa e con testa a valle, ma la neve continua a finirmi in bocca e non riesco a toglierla causa un braccio bloccato. Alcuni momenti di agitazione, poi mi libero. Una bandana sulla bocca mi avrebbe aiutato. Non oso immaginare cosa si provi a essere allora sepolti sotto una valanga.
Mi alzo a fatica…e non ritrovo più il mio fido Kuro. Dopo 40 minuti di spalata, desistiamo e scendo con lo sci rimasto: fortunatamente mi ero portato un secondo paio di assi e mi salvo la giornata. Mai più senza fettuccine (non la pasta eh..) con questi quantitativi. Ora confido che qualche buon samaritano lo ritrovi ;-)
Dal giro dopo esploriamo i boschi dell’azzurra, dove la neve raggiunge l’apice e rimarremo tutto il giorno
Un minimo di ravanamento in basso per raggiungere la strada, poi circa 10 min a piedi per riprendere la seggiovia.
Un panino e bibita a prezzi onesti e si riparte.
Purtroppo la Galassia era off limits (forse meglio così, viste le condizioni) ma con un po’ di assestamento sarebbe stata da urlo. Idem per la seggiovia Bric Rond.
Qualche video a corollario:
Grazie Prali di esistere!!E di riuscire sempre ad aprire anche con grossissime nevicate, dove altri comprensori più blasonati (tipo il Rosa) spesso faticano per molto meno. E grazie al mio amico Marco per le foto, purtroppo di lui ce ne sono solo un paio...
Questa volta ho deciso di tentare un (breve) resoconto della giornata assurda della scorsa settimana,per rileggerlo nei torridi pomeriggi estivi e per non lasciarne solo un ricordo nella testa.
La meta è Prali, su cui non dico nulla vista la fama che oramai la circonda: 3 soli impianti (da 1.470m a 2.540m), ma con delle possibilità fuoripista eccezionali e un ottimo cumulato di neve annuo.
Le previsioni parlano già da qualche giorno di una grossa perturba in arrivo mercoledì 16, e che dovrebbe proseguire fino alla mattina del giovedì, colpendo soprattutto l’Ovest/Sud del Piemonte, in questa stagione particolarmente coinvolti dalla cronica mancanza di neve.
Inizio a “prenotare” le ferie in ufficio per il giovedì, trovo un fido amico che mi accompagni (non è del forum), e monitoro il mercoledì la situazione: la meta iniziale (val di Susa) prende meno neve del previsto, il cuneese anche, mentre mi giungono voci da una Prali che ne sta prendendo un botto. Le webcam (fortunatamente aggiornate anche di sera) non mentono, e dunque la meta è decisa.
Partenza da Torino alle 7 e 15, e circa 1ora e un quarto dopo abbiamo gli sci ai piedi. Ciò che vediamo lungo la strada e appena arrivati non lascia dubbi.
Mi stupisce la poca gente in giro, solitamente a Prali la powder “cade già tracciata”, ma questa volta (forse complice la bella giornata prevista l’indomani) siamo davvero pochi (di cui parecchi stranieri) e non facciamo fila alle casse: giornaliero a 19 €, solo la seggiovia principale operativa vista la quantità di neve caduta, ma con previsione di apertura degli altri impianti in mattinata (non accadrà, ma chissenefrega).
I seggiolini davanti a noi sono vuoti.
Arriviamo in cima, facciamo le prime curve sui pendii sotto la seggiovia e capiamo cosa ci attende...
Circa 120 cm di polvere finissima, una condizione che quasi mai ho trovato. Il mix quantità/qualità è esplosivo e fa pensare a qualche rischio, in realtà in tutta la giornata il manto si è rivelato ultra stabile, meglio di molte altre volte e con molta meno fresca.
Certo sul poco pendente si fa fatica, ma la fortuna di Prali è avere degli ottimi boschi pendenti, per cui il problema non si pone, e il rischio valanghe (alto ieri, grado 4) è molto molto ridotto rispetto al campo aperto.
E da qui inizia un sogno, un sogno fatto di polvere bianca che si alza e si deposita ad ogni curva, che non ti fa respirare né vedere , ma solo urlare di gioia.
Alla fine della prima discesa cado, e provo la brutta sensazione del soffocamento: sono di schiena, in discesa e con testa a valle, ma la neve continua a finirmi in bocca e non riesco a toglierla causa un braccio bloccato. Alcuni momenti di agitazione, poi mi libero. Una bandana sulla bocca mi avrebbe aiutato. Non oso immaginare cosa si provi a essere allora sepolti sotto una valanga.
Mi alzo a fatica…e non ritrovo più il mio fido Kuro. Dopo 40 minuti di spalata, desistiamo e scendo con lo sci rimasto: fortunatamente mi ero portato un secondo paio di assi e mi salvo la giornata. Mai più senza fettuccine (non la pasta eh..) con questi quantitativi. Ora confido che qualche buon samaritano lo ritrovi ;-)
Dal giro dopo esploriamo i boschi dell’azzurra, dove la neve raggiunge l’apice e rimarremo tutto il giorno
Un minimo di ravanamento in basso per raggiungere la strada, poi circa 10 min a piedi per riprendere la seggiovia.
Un panino e bibita a prezzi onesti e si riparte.
Purtroppo la Galassia era off limits (forse meglio così, viste le condizioni) ma con un po’ di assestamento sarebbe stata da urlo. Idem per la seggiovia Bric Rond.
Qualche video a corollario:
Grazie Prali di esistere!!E di riuscire sempre ad aprire anche con grossissime nevicate, dove altri comprensori più blasonati (tipo il Rosa) spesso faticano per molto meno. E grazie al mio amico Marco per le foto, purtroppo di lui ce ne sono solo un paio...