Heliski Macugnaga
Provo a rispondere io, anche se ormai questo genere di discussioni mi hanno stancato...
In qualità di direttore della Scuola Sci Macugnaga, attuale società che cura e gestisce l'attività di heliski nel Comune.
Visto che si é tanto parlato di complessità di quanto viene riportato nei link vi invito a leggere la determina dell'ufficio ambiente della regione Piemonte che ci autorizzava nell'inverno 2014. Non si parla di 2 elicotteri nel modo più assoluto, casomai 2 voli al giorno! Le 32 piazzole non sono come le 42 svizzere nelle quali si può volare senza limiti per tutto il periodo di attività, le 32 piazzole (tra le altre cose non corrispondono tutte a discese ma sono per la metà piazzole di partenza o recupero a valle) nascono da una distribuzione dell'attività durante i vari periodi di copertura nevosa, in base ai possibili disturbi ambientali provocati (PER L'ENNESIMA VOLTA RICORDO A TUTTI CHE I POSSIBILI DISTURBI AMBIENTALI DERIVANO DALLA DISCESA SU DETERMINATI PENDII E NON DALLA PRESENZA DELL'ELICOTTERO, QUINDI TUTTE LE LIMITAZIONI SONO VALIDE ANCHE PER LO SCIALPINISMO E IL FUORIPISTA - VEDI COMUNE DI MONESI...).
Le 32 piazzole vengono usate a rotazione con importanti limitazioni temporali e di frequenza (ma basta leggere la delibera per capire un minimo), ad esempio, nella località 1 posso volare massimo 3 giorni al mese per un massimo di 3 rotazioni giornaliere, all'atto pratico questo tipo di limitazioni ci ha portato ad effettuare nella stagione 2013-2014 non più di un centinaio di voli durante tutto l'inverno.
Ma vorrei sottolineare ulteriormente i motivi di tali limitazioni, che sono gli stessi che esistono in tutta europa, e che portano in alcuni stati a chiudere completamente alcune zone al passaggio umano (Svizzera). Il possibile disturbo avviene con il passaggio al suolo dello sciatore che può provocare fastidio a determinate specie (gallo fornello e pernice bianca ad esempio). Lo stesso disturbo viene arrecato da scialpinisti - ciaspolatori - fuoripistaioli vari, anzi, per una semplice questione maggior presenza nel periodo di tempo si hanno potenzialmente maggiori danni.
L'elicottero potrebbe (per qualcuno) eventualmente incidere con il volo di alcuni rapaci, non so bene che provi portino a sostegno, ma nella mia esperienza (anche di pilota di parapendio - allo stesso modo vietato in tutte le aree protette che limitano l'heliski e le attività di fuoripista con qualsiasi mezzo anche non motorizzato che farebbe gli stessi danni...) tutti i rapaci si rapportano ad altri mezzi volanti in modo giocoso e curioso, non scappano e non sono infastiditi ma solo incuriositi. E vi assicuro che non sono così "pirla" da finire eventualmente nel rotore di un elicottero per chi potesse avere un'idea del genere...allo stesso modo le rotte di sorvolo vengono calcolate per evitare le aree in cui i rapaci volano, che sono abbastanza stabilite volando in termica.
Non voglio difendere a spada tratta il sistema heliski in Italia, di sicuro ci sono realtà che non osservano gli STRETTI regolamenti esistenti (SMETTIAMO DI DIRE CHE IN ITALIA NON ESISTONO REGOLE PER QUANTO RIGUARDA L'HELISKI, NON E' VERO), io posso parlare per la nostra attività ed a nome della quasi totalità della popolazione del mio paese che é assolutamente a favore dell'heliski. Parlo a nome della totalità degli operatori turistici e dei professionisti della montagna (chi poi dice che chi accompagna clienti a fare heliski é una guida che ha scelto di non fare fatica e sminuisce la sua attività...forse non ha ben chiaro cosa sia l'heliski ed il professionismo di guide e maestri che accompagnano IN SICUREZZA in ambiente montano).
Se doveste prendervi la briga di leggere la determina che ci autorizzava all'attività leggete bene fino all'ultima riga, dove si parla degli studi che ci sono dietro ad una autorizzazione del genere, dei censimenti delle varie popolazioni protette, degli sforzi che ci sono dietro ad una attività del genere. L'heliski non é un "gioco per ricchi russi grassoni", è una attività che per alcune zone come la nostra diventa quasi fondamentale al sostentamento di molte figure professionali.
Tutte le critiche e parole che si sentono vengono da persone che in montagna non abitano e non lavorano, per loro é solo un "parco giochi" da rendere privato per le loro attività (ad esempio scialpinistiche). Sfido chiunque a controllare le nostre attività ed a sostenere un eventuale disturbo arrecato dell'heliski a Macugnaga.
PS: anche grazie a queste voci insensate lo scorso inverno non ci sono state riconosciute le autorizzazioni (che come é ben scritto nella determina sono annuali e continuamente sotto esame), il motivo? Perché l'ufficio che dovrebbe autorizzare l'attività é dichiaratamente ed ideologicamente contro l'heliski...
PS-2: non mi metto neanche a replicare alle posizioni ideologiche alle quali da fastidio l'elicottero (o molto più probabilmente l'idea che qualcuno possa fare una bellissima discesa senza "conquistarsela"), anche a me danno fastidio i suv e le città, non per questo pretendo che qualcuno vieti quello che a me non piace.
PS-3 : dimostratemi l'inquinamento di un elicottero B3 utilizzato per tutte le attività di heliski in europa, considerando le emissioni per aree attraversate, poi magari possiamo parlare di "inquinamento". Se vogliamo parlare di inquinamento acustico il discorso é invece diverso, sta alle rotta ed all'intelligenza del pilota. Mi ripeto, assicuro che in alcune giornate nessuno si é accorto fossimo in attività, basta curare i sorvoli, le quote e le "manovre".
Stefano Lanti
direttore
Scuola Sci Macugnaga