Pelmo per l'affascinante Cengia di Grohmann

Grande fabio, nelle fessura in invernale si scende tenendo la dx, soprattutto verso la fine dove si tende a scendere per un canalino che da direttamente verso il parcheggio del citta di fiume.

Giustissima la frase finale, quando vedi certi passaggi ti chiedi come caspita facevano ad avere certe intuizioni, a pensare di passare di li...anche certi itinerari di cacciatori friulani dalle mie parti hanno dell'assurdo, unica ipotesi e' che, fucile in mano, abbiano seguito un camoscio...

saluti
 
Beh, a dire il vero L'alpinismo non si misura in esposizione... L'unica cosa che forse implica la definizione e' il concetto di ascesa. Fabio ha fatto un lungo pezzo in orizzontale, ma prima e dopo ha fatto anche l'ascesa! :D


quello di identificare l'alpinismo con l'esposizione è un concetto più volte espresso da messner... esposizione però da non intendersi (almeno, non solo) come la si intende comunemente, cioè prossimità al baratro... è esposizione in senso lato, nei confronti degli elementi, della natura che stiamo affrontando...
 
Non vorrei che si innescasse una gara a chi la fa più ardita con Bliz81...

Tranquillo non credo...

io certi giri li ho in programma da anni, a prescindere da cosa fanno gli altri, e anche Fabio ha i suoi bersagli in mira da tempo...

La questione è semmai che a un certo punto i target diventano così "particolari" da sembrare una sfida quando invece non lo è :D
 
Riguardando la foto qui sotto, diciamo che la traccia più che visibile era intuibile. Non la vedevi ma sentivi che c'era.

5677-partenza-cengia-grohmann.jpg

Idolo.
Idolo.
Idolo.
:ad:
 
Foto e giro emozionanti. Un percorso che non conoscevo.

Ma sai che penso veramente che esageri a fare giri del genere (peraltro non segnalati) in solitaria.

Detto in amicizia naturalmente. :HIP
 
Mi sono riletto il report per dieci volte questo pomeriggio, è troppo impressionante, fa paura solo a leggerlo!!!! Il report più assurdo, inquietante, magnifico, epico, sovraumano di Skiforum. E poi spiegato con un trasporto, un'eleganza, un dettaglio....che dire...GRANDIOSO!

Una domanda nasce spontanea: ma si riuscirà a passare? Questa domanda è il "leit-motiv" dell'itinerario!

Idolo. Assoluto indiscusso idolo.
 
Bene è un piacere leggere che il racconto è piaciuto. Ora che siamo a pagina 2, dopo un doveroso ultimo disclaimeir, cercherò di commentare alcune frasi scrivendo quello che mi sarebbe piaciuto leggere prima di farla.

Disclaimer: la Cengia di Grohmann è un itinerario molto delicato, da fare solo con meteo perfetto ed aria asciutta. E' necessario avere un passo fermo e assoluta assenza di vertigini. Le principali difficoltà stanno nell'approccio da avere, tecnicamente e atleticamente non ci sono quasi difficoltà.

Ecco, detto questo e scritto in rosso, possiamo adesso passare ai commenti meno "emotivi" e più reali. Il primo che mi viene da fare: attenzione che a parte di 5+5 m degli spigoli ed una 50 di metri tra i due spigoli, la cengia è facile. La difficoltà, e lo scriverò anche dopo, sta nel dovere tenere sempre alta l'attenzione, questo è l'aspetto critico.
Immaginate di dover passare delle ore sotto lo stress che avete avuto durante l'esame pratico di guida. Questa è la vera difficoltà! Oltre alla Grohmann, aggiungere inoltre che un'altra mezz'ora di massima attenzione la dovete mettere prima della Croce della vetta, altri 30 minuti di concentrazione per superare in discesa le roccette tra Vant e Valòn e poi, e qui sta la "criticità" della gita, altri 30 minuti o più di ESTREMA attenzione da porre per fare la Cengia di Ball.
Altra osservazione: la cengia di Ball mi ha causato più "vertigini" nonostante corra su un terreno infinitamente più pulito e solido.


zioporco sei un fot'uto psicopatico del caxxo :shock: :shock: :shock:
Senti chi parla! Se non l'hai già fatta mettila in agenda che merita, soprattutto nella prima parte dovrai inventarti un nuovo modo di dire visto che lo sbadabam sarà troppo stretto :D

Io quest'estate ho fatto la via attraverso la cengia di Ball ed è stata dura soprattutto psicologicamente...

La cengia di Grohmanm però e' assurda..
Ecco, concordo con te che le difficoltà sono oltre che fisiche soprattutto psicologiche. La differenza tra le due sta nella possibilità di assicurarsi: nella Ball se conosci qualcuno di esperto si possono tirare delle corde e la traccia è al 99% molto pulita e solida. La Grohman non permette nessuna sicurezza e per il 99% della traccia è su ghiaia mobile.

era anche uno dei miei progetti per questo settembre, che si sta rivelando invece assolutamente infruttuoso... :evil:
Dipende se questa settimana nevica e poi inizia il freddo o se ci sono altri weekend buoni.
Osservazione: mentre nel racconto e nella prima pagina forzatamente stiamo sottolineando che è difficile, pericolosa etc. (ed è giusto che traspaia questo almeno nella prima pagina) al rifugio Venezia, dopo che ho detto alla rifugista che la volevo fare sabato scorso (quello con la nevicata) la ragazza mi ha detto che con attenzione poteva essere fatta ma sarebbe stata meno divertente per il meteo nebbioso :shock:

In cima ho incontrato altre 3 persone, ed una aveva fatto la Grohmann anni fa e stava convincendo gli amici a farla. Anche secondo lui non era difficile, ma anche lui sottolineava l'esposizione. Poi ci siamo re-incontrati in rifugio alla fine e entrambi abbiamo detto che la Ball è più difficile. La Grohmann fatta al contrario forse è ancora più facile.

Al di là dei più vivi complimenti per la bellezza del luogo, il fascino della cengia e di tutto attorno, per le capacità di andare da solo e in un terreno che incute così tanto timore complimenti per come hai reso la bellezza in foto pur non avendo il soggetto colorato da inquadrare.

Per me è troppo, nonostante e' evidente che sia un itinerario sostanzialmente "escursionistico" (passaggi tecnici molto pochi e non più difficili di quanto si trovi su diversi sentieri EE un po' sostenuti, progressione non in cordata e itinerario non proteggibile per la quasi interezza) si parla di un escursionismo riservato a pochissimi - appunto e nel senso buono - PSICOPATICI!!!!! :D :D :D

Potrei farlo (e non hai idea di quanto mi piacerebbe) ma sarebbe troppo snervante per la mia psiche, arriverei giù sfinito. Roba da una settimana di ferie dopo per riprendermi.
Hai centrato perfettamente il punto. Una volta sputato sangue per arrivare alla partenza (e bisogna arrivarci "allegri e felici" e non spompati... occhio che serve un po' di allenamento) la cengia è una bella escursione con 2 punti al cardiopalma.
Però se non si riesce a tenere la concentrazione per tutta (tutta fino agli ultimi 2 metri!) è rischiosissima, non tutti gli errori sono correggibili, soprattutto nella parte centrale. E ripeto (ma sono queste cose che volevo trovare in rete) ricordarsi che se si sale in vetta si hanno alti ipassaggi "da alta-concentrazione" e soprattutto è necessario arrivare alla Ball cn ancora la voglia di concentrarsi (e qui sta la difficoltà).
Per questo è forse meglio andare da soli: meno distrazioni, ognuno fa il suo tempo, passa per dove vuole, sceglie il proprio percorso etc. Oltre che effettivamnte essere più intimo.

Grande fabio, nelle fessura in invernale si scende tenendo la dx, soprattutto verso la fine dove si tende a scendere per un canalino che da direttamente verso il parcheggio del citta di fiume.

Giustissima la frase finale, quando vedi certi passaggi ti chiedi come caspita facevano ad avere certe intuizioni, a pensare di passare di li...anche certi itinerari di cacciatori friulani dalle mie parti hanno dell'assurdo, unica ipotesi e' che, fucile in mano, abbiano seguito un camoscio...
Avevo studiato bene il to reportage, molto utile e ho messo il link nel reportage :D Però ho cannato ugualmente la salita.
Mi ero stampato una relazione che spiegava come salire, l'ho lasciata a casa. Mi ricordavo di salire tutto a destra mentre il lato giusto era tutto a sinistro. Pazienza, ho sputato sangue per salire e, qui sì che ho rischiato, ho scalato qualche canalino e paretina non ortodosso. Ma va bene così.
Ancora non capisco come abbia fatto Grohmann a scoprirla.

io certi giri li ho in programma da anni, a prescindere da cosa fanno gli altri, e anche Fabio ha i suoi bersagli in mira da tempo...

La questione è semmai che a un certo punto i target diventano così "particolari" da sembrare una sfida quando invece non lo è
Figurati se uno progetta giri "delicati" per sfidare un'altra persona o uno che purtroppo è ancora un nickname (ma ci conosceremo un giorno). Ringrazio Blitz per molti suoi reportage (Via Cengioni, Cornetto, etc. mi sono stati utili! Altri mi saranno utili, uno su tutti la Paolina che è dall'anno che ho aperto la discussione che la sto puntando). Continua con la proposta di escursioni "diverse"!

Foto e giro emozionanti. Un percorso che non conoscevo.
Ma sai che penso veramente che esageri a fare giri del genere (peraltro non segnalati) in solitaria.
Infatti giustamente non è segnalato e spesso bisogna interpretarlo. Sull'esagerare non saprei che dire, tutto sommato se tutto va bene non è nulla di che (e tutto deve andare bebe sempre).
Di certo è una cosa personale e non prevedibile: il gentile signore chiaccherone incontrato in cima disse che ci sono persone che in parete o falesia tirano vie anche di più tiri e di sesto grado che su percorsi di cengia si fermano terrorizzati dopo pochi metri.
Sul in solitaria, secondo me questi percorsi sono più belli fatti da soli (a parte il fatto che non penso sia facile il venerdì pomeriggio trovare compagni affiatati per gitarelle da 11-13 ore).

Ripeto ancora che il percorso è "delicato" ma facile. Ho messo le foto più "accativanti" ma ce ne sono altre in cui sembra una piccola autostrada.

Penso che ora chi è curioso su questa famigerata Cengia di Grohmann possa:
  • chiarirsi le idee;
  • complicarsi ancora di più le idee.


Segnalo le pagine con altre informazioni interessanti:
http://andarpermontagne.blogspot.it/2007/11/la-via-della-fisura-o-cengia-di.html ottima descrizione:

http://www.caipadova.it/articoli/si...02/15/il-pelmo-per-la-cengia-di-grohmann.html dice:
La salita, seppur non presenta difficoltà tecniche particolari, va affrontata con una certa cautela in quanto tutto il percorso della cengia risulta assai esposto e senza possibilità di effettuare una dovuta assicurazione, motivo per il quale la corda non serve (potrebbe essere utile invece in discesa lungo la Cengia di Ball).
Diff. Facile con 2 pass. di II. Disl. dal Rif. Venezia 1400 m. Ore 5
[...]
Si continua per la cengia (ometti) dall’aspetto impressionante, data la sua notevole esposizione lungo una stretta traccia disegnata sulle ghiaie, dapprima in leggera salita e quindi quasi orizzontalmente fino a giungere alla prima difficoltà, costituita dall’aggiramento di uno spigolo di rocce giallastre un po’ friabili che obbliga a scendere (3 m; II). Subito dopo si riprende a seguire la cengia in un ambiente sempre più selvaggio e maestoso passando sotto la parete S del Pelmo con dei tratti in saliscendi fino ad arrivare al secondo ostacolo costituito anch’esso dall’aggiramento di un ulteriore spigolo per fortuna su roccia più solida (3 m; II).

http://www.zoldoclub.it/images/Attivit%E0/Foto%20attivit%E0/Anni%20precedenti/Pelmo.htm dice:
L'inizio comunque, è di quelli che ti tolgono il fiato; sembra impossibile che quella ghiaia e con quella pendenza possano reggere il peso di un corpo che non sia quello di un camoscio, invece...man mano che si avanza la cengia diventa sentiero per poi ridiventare cengia e trasformarsi in alcuni punti in una vera e propria ...autostrada. Passiamo proprio sotto il paretone giallo che dire immenso è poco, poi finalmente raggiungiamo il sole proprio quando la cengia compie una brusca virata allontanandosi dal ghiaione appena salito e avvicinandosi velocemente verso il punto chiave della cengia di Grohmann: lo scavalcamento del secondo spigolo che dal basso sembra interrompere completamente la pur esile cengia. In realtà la cengia ghiaiosa è larga un buon mezzo metro, dopotutto è come girare l'angolo di casa lungo il marciapiede, peccato che tutt'attorno ci sia il nulla ...o un pò di prato qualche centinaio di metri più in basso. Decisamente...adrenalinico!! Passato quello, la cengia prosegue sempre molto inclinata, da affrontare con attenzione ma decisamente divertente.

http://www.camptocamp.org/outings/566046/it/monte-pelmo-per-la-cengia-di-grohmann mostra che è possibile tornare indietro se non ce la si sente di proseguire:
All'inizio la cengia non è così esposta, man mano che si prosegue l'esposizione diventa agghiacciante!! Si appoggiano i piedi su pochi centimetri di ghiaia inclinata a 45° su precipizi di 700m.... Complimenti al buon Paul Grohmann che l'ha percorsa per primo nel Settembre del 1863 col fucile da caccia a tracolla, per noi, 150 anni dopo e senza fucile, è un po' troppo!
A circa 3/4 del percorso, a pochi metri dal terzo ed ultimo spigolo da doppiare, a poca distanza dall'uscita sul Valòn, punto di incontro con la via normale proveniente dalla cengia di Ball, decidiamo che continuare non è nè divertente, nè sensato l'eccessiva ghiaia e la totale assenza di appigli rende la progressione troppo pericolosa e rischiosa, così torniamo sui nostri passi ripercorrendo tutto il percorso a ritroso.

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=4&id=1014 per qualcuno come vedete è fin troppo facile:
Il grado di difficolta’ (o meglio, di facilita’) si riferisce alle condizioni incontrate. In particolare, con la cengia di Ball libera da neve e ghiaccio la via normale e’ talmente addomesticata da essere escursionistica, con una corda fissa sul passo del gatto ed un’altra sull’unico passaggio di arrampicata in cresta. Serve solo una picca se c’e’ neve sul salto che porta nel Vant, non oggi perche’ la neve cominciava solo nel Vant e si arrivava comodamente in cima in scarponi e bastoncini, grazie anche alla traccia gia’ fatta (altrimenti, crosta non portante). La cengia di Grohmann e’ di suo ancora piu’ facile di quella di Ball, visto che si percorre tutta esclusivamente camminando (per quanto sia meravigliosamente impressionante ed esposta), anche con una meta’ (poco) innevata come oggi (anche qui gia’ tracciata)
 
Vedo che hai capito cosa intendevo "in foto sembra piu' difficile di quello che è ma serve certezza di bel tempo passo sicuto e totale assenza di vertigini"
:D
 
Sono d'accordo che da soli in questi casi è meglio. Sei responsabile solo di te stesso e puoi concentrarti al 100% su quello che hai davanti e su ciò che fai.
Certo la tensione è molta.
Chi ha parecchia tensione nella vita quotidiana e al lavoro non se la va a cercare nel tempo libero. Chi invece si annoia è comprensibile che vada in cerca di sensazioni forti. Una volta la gente arrivava a fare questi percorsi perchè costretti dalla guerra, dalla necessità di difendersi o aggirare e attaccare il nemico.
Oggi siamo troppo viziati dalla bella e tranquilla vita e abbiamo bisogno di crearci situazioni di pericolo e tensione per sentirci bravi dopo averle superati.
 
Chi ha parecchia tensione nella vita quotidiana e al lavoro non se la va a cercare nel tempo libero. Chi invece si annoia è comprensibile che vada in cerca di sensazioni forti. Una volta la gente arrivava a fare questi percorsi perchè costretti dalla guerra, dalla necessità di difendersi o aggirare e attaccare il nemico.
Oggi siamo troppo viziati dalla bella e tranquilla vita e abbiamo bisogno di crearci situazioni di pericolo e tensione per sentirci bravi dopo averle superati.
Ottima riflessione. La penso in modo diametralmente opposto. Penso di non aver mai visto, e per fortuna, uno che accetta la noia nella propria vita fare qualcosa di più impegnativo di un viel del pan. Uno che accetta la noia per la maggior parte della propria vita, la ricerca anche nel tempo libero. Lo stereotipo dell impiegato annoiato lo vedo bene con il telecomando in mano e non sulla Via del Pesce in Marmolada per esempio.

Sono in disaccordo pressoché perfetto anche sul altra affermazione, penso che non ci sia nessuno che va in montagna, si crea situazione di pericolo, la supera solo per sentirsi forti. Basterebbe tirarsi una martellata sulle OO e medicarsi per ottenere lo stesso effetto. Moltissime faccine che non riesco a mettere provo 😀😀😀😀😀😬😬😬😬😃😄😄
andare in montagna soddisfa qualche bisogno istintivo represso dall'attuale stile di vita, ma certe fatiche non le fai per farti bello ma perché ti piace e non capisci il perché (e non ti interessa capire il perché).
😆😀😀😀😀

oppure re con questo approccio ogni fuoripistaiolo è un impiegato depresso che aspetta il seekend con grado valanghe 5 per staccarsi da solo una valanga liberarsi e sentitisi figo. Questo discorso di solito parte regolarmente dopo gennaio al primo grado 4 pubblicato.
 
Mi sarò espressa male. Non volevo dire nulla di negativo. È la realtà, non abbiamo difficoltà oggettive da affrontare: guerre, mancanza di cibo o acqua. Per questo abbiamo bisogno di qualcosa di difficile e/o estremo ognitanto.
 
Ora ho capito è come credevo ho capito male 😀 ma l argomento era interessante. Secondo me più che dare sfogo alla necessità di uscire dalla comfort zone, la montagna soddisfa bisogni istintivi. Molto interessante però la tua osservazione, cosa ci spinge a svegliarci alle 3.50 per fare una fatica immane senza alcun motivo se non quello di gustare dei panorami? Bohhh, me lo chiedo ogni volta che canta il gallo della sveglia dei sabati invernali.
 
Grandissimo, l'ambiente e' veramente super!!! La punto da un po' di tempo e salire al Pelmo facendo l'anello Grohmann-Ball mi piacerebbe veramente molto quindi apprezzo ancora di piu' il tuo report
 
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