Neve brutta: piegati o dritti?

Non è che abbia capito tutta la filosofica argomentazione.
Prendere lezioni serve ad imparare a sciare e ad evolversi. Non per fare i fighetti.
Poi bisogna che ciascuno si dia un obiettivo.
Può essere quello di affrontare i pali in gara, può essere quello di diventare un esteta del gesto sciistico, può essere quello di sciare n'do cavolo gli pare (dalla pista al fuoripista) non sentendosi impedito, rigido come un fuso e con le gambe cotte già alla terza curva.
Dai "desiderata" discende anche il numero ed il tipo delle lezioni da prendere.
Imparare da piccoli con un maestro (non con il genitore "braccia avanti"), si sa, è garanzia di successo.
In età adulta il successo non è così scontato. Soprattutto non è preventivabile il tempo necessario. Dipende dalla predisposizione e dalla voglia di imparare.
Steone mi sembra abbia la dote naturale per il gesto sciistico: se si dedicherà anima e core sacrificando una stagione di salite in favore delle discese, potrà arrivare a sentirsi meglio.
Potrebbe essere una buona idea fare un corso in ghiacciaio con la Jam in estate o in autunno: si porterebbe avanti con il lavoro[emoji6]
 
Tra te e Steone sento una certa convinzione che prendere lezioni di sci serve solo se vuoi fare il fighetto con la tuta da mazzinga davanti alle turiste e prima di fare apres ski. Non ti insegnano mica a ballare!
I gesti base per stare in totale controllo sugli sci sono sempre gli stessi, in pista e fuori e le lezioni servirebbero a quello: a rafforzare le basi per sciare in modo sicuro e consapevole e una volta fatto quello uno si dedica agli adattamenti necessari per il terreno che sta affrondando.

Assolutamente no
Ho solo detto che dovrebbe prendere un maestro e spiegargli che lui vuole migliorare la sua efficacia e sicurezza nella sciata fuoripista
Che poi il maestro decida di farlo sciare in pista con attrezzi da pista, con i suoi attrezzi da sci alpinismo, di farlo sciare sulle gobbe, di farlo sciare fuori o che ne so... Sono scelte del maestro, ed io non essendo maestro non saprei proprio!
Per esempio penso che a lui di carvare non interessi nulla visto chense fuori trovi neve dura ti limiti a portare il corpo a valle cercando di non cadere, sicuramente ci sono invece un sacco di altri movimenti che un maestro può perfezionargli o insegnargli, sia in pista che fuori
 
Assolutamente no
Ho solo detto che dovrebbe prendere un maestro e spiegargli che lui vuole migliorare la sua efficacia e sicurezza nella sciata fuoripista
Che poi il maestro decida di farlo sciare in pista con attrezzi da pista, con i suoi attrezzi da sci alpinismo, di farlo sciare sulle gobbe, di farlo sciare fuori o che ne so... Sono scelte del maestro, ed io non essendo maestro non saprei proprio!
Per esempio penso che a lui di carvare non interessi nulla visto chense fuori trovi neve dura ti limiti a portare il corpo a valle cercando di non cadere, sicuramente ci sono invece un sacco di altri movimenti che un maestro può perfezionargli o insegnargli, sia in pista che fuori

Si.. come ti avevano già suggerito, uno che fa anche la guida sarebbe ottimale.
 
Per esempio penso che a lui di carvare non interessi nulla

Sì, ma non è che carvare sia un altro sport, eh... carvare è il risultato della massima presa di spigolo, e saper gestire lo spigolo è utile in qualsiasi condizione (anche fuori, su neve compatta, per evitare di "portare il corpo a valle" e sciare dignitosamente anche in quelle condizioni). Anzi, dirò di più: quando c'è un po' di crosticina, se la pendenza lo consente, una sciata più filante simile a quella pistaiola permette di limitare le sterzate e trae d'impaccio (vedi il figlio di terios che, con giusta tecnica, affronta anche la crosta con approccio da "gigantista"). Io stesso, molto più pippa, su neve che mal digerisce sliding e derapate cerco una sciata di quel tipo per evitare che gli sci si impuntino. Insomma, se uno migliora in qualcosa, prima o poi gli viene bene, di inutile non c'è niente.
 
Sì, ma non è che carvare sia un altro sport, eh... carvare è il risultato della massima presa di spigolo, e saper gestire lo spigolo è utile in qualsiasi condizione (anche fuori, su neve compatta, per evitare di "portare il corpo a valle" e sciare dignitosamente anche in quelle condizioni). Anzi, dirò di più: quando c'è un po' di crosticina, se la pendenza lo consente, una sciata più filante simile a quella pistaiola permette di limitare le sterzate e trae d'impaccio (vedi il figlio di terios che, con giusta tecnica, affronta anche la crosta con approccio da "gigantista"). Io stesso, molto più pippa, su neve che mal digerisce sliding e derapate cerco una sciata di quel tipo per evitare che gli sci si impuntino. Insomma, se uno migliora in qualcosa, prima o poi gli viene bene, di inutile non c'è niente.

imvho l'unica neve su cui fuori riesci a carvare è la trifolata non rigelata, compatta e/o ventata (e devi avere uno sci bello tosto)
sulla crosta non si carva come in pista (se poi c'è chi ci riesce buon per lui, se è efficace e si diverte ;) ) ma si curva in piegamento distensione come con gli sci di una volta, poi ci sono mille tipi di crosta, su quella portante dura rigelata come il vetro si derapa e basta, sfido chiunque a sciarci come su una pista omogenea... su quella mista che ti tiene... ti tiene... ti tiene... e poi si rompe quando curvi invece non si derapa (perchè ti cappotteresti)
sulal crosticina che si sfonda subito ormai si scia come se fossi in polvere con gli sci di adesso, spacchi i 5 mm di crosta e sotto la neve è morbida
gli sciatori più bravi che ho visto in crosta erano tutti dei gatti ;)
è comunque ovvio che uno che pesa 60 kg ed è un fascio di nervi scierà diversamente da uno che ne pesa 85 ed è un toro tutto muscoli, anche a parità di neve
 

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Tra te e Steone sento una certa convinzione che prendere lezioni di sci serve solo se vuoi fare il fighetto con la tuta da mazzinga davanti alle turiste e prima di fare apres ski. Non ti insegnano mica a ballare!
I gesti base per stare in totale controllo sugli sci sono sempre gli stessi, in pista e fuori e le lezioni servirebbero a quello: a rafforzare le basi per sciare in modo sicuro e consapevole e una volta fatto quello uno si dedica agli adattamenti necessari per il terreno che sta affrondando.

Mai pensato quello di chi prende lezioni di sci.
Anzi, gran rispetto...cerca di migliorarsi e ci dedica del tempo, del denaro e rinuncia magari a divertirsi con gli amici.
 
Non è che abbia capito tutta la filosofica argomentazione.
Prendere lezioni serve ad imparare a sciare e ad evolversi. Non per fare i fighetti.
Poi bisogna che ciascuno si dia un obiettivo.
Può essere quello di affrontare i pali in gara, può essere quello di diventare un esteta del gesto sciistico, può essere quello di sciare n'do cavolo gli pare (dalla pista al fuoripista) non sentendosi impedito, rigido come un fuso e con le gambe cotte già alla terza curva.
Dai "desiderata" discende anche il numero ed il tipo delle lezioni da prendere.
Imparare da piccoli con un maestro (non con il genitore "braccia avanti"), si sa, è garanzia di successo.
In età adulta il successo non è così scontato. Soprattutto non è preventivabile il tempo necessario. Dipende dalla predisposizione e dalla voglia di imparare.
Steone mi sembra abbia la dote naturale per il gesto sciistico: se si dedicherà anima e core sacrificando una stagione di salite in favore delle discese, potrà arrivare a sentirsi meglio.
Potrebbe essere una buona idea fare un corso in ghiacciaio con la Jam in estate o in autunno: si porterebbe avanti con il lavoro[emoji6]

Anche andare a fare sci estivo è una cosa che sto valutando.
Per adesso mi sto organizzando per avere un giorno libero in settimana in inverno (rinuciando alle ferie estive, ovviamente:shock::shock:) in modo da poter fare lezione e comunque gite con le pelli...
 
imvho l'unica neve su cui fuori riesci a carvare è la trifolata non rigelata, compatta e/o ventata (e devi avere uno sci bello tosto)
sulla crosta non si carva come in pista (se poi c'è chi ci riesce buon per lui, se è efficace e si diverte ;) ) ma si curva in piegamento distensione come con gli sci di una volta, poi ci sono mille tipi di crosta, su quella portante dura rigelata come il vetro si derapa e basta, sfido chiunque a sciarci come su una pista omogenea... su quella mista che ti tiene... ti tiene... ti tiene... e poi si rompe quando curvi invece non si derapa (perchè ti cappotteresti)
sulal crosticina che si sfonda subito ormai si scia come se fossi in polvere con gli sci di adesso, spacchi i 5 mm di crosta e sotto la neve è morbida
gli sciatori più bravi che ho visto in crosta erano tutti dei gatti ;)
è comunque ovvio che uno che pesa 60 kg ed è un fascio di nervi scierà diversamente da uno che ne pesa 85 ed è un toro tutto muscoli, anche a parità di neve


fuori pista sul firn si carva come e meglio che in pista :HIP
 
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