ieri, dopo 8 lezioni indoor, 2 ingressi indoor, 2 mordi e fuggi a maccagno (sempre plastica) e svariate intemerate per annusare l'ambiente e cercare di carpire qualche suggerimento a maccagno, sasso ballaro/saigon (mai nome fu più appropriato) e sangiano (manco trovata la parete), ieri decidiamo che è arrivato il momento di testare in falesia le nozioni apprese.
partiti dalla base di buon mattino (10.40!) arriviamo alla parete (grigioni italiani) in 10 minuti. studiamo un po'il cartello, ci guardiamo in giro, snasiamo la parete..sembra la volta buona!
ci sono solo 2 tizi, lui si sta calando e lei fa sicura, non avendo trovato info rompo il ghiaccio e chiedo se ci siano insidie nascoste; mi dice lui che è tutto ok, la parete è stata richiodata da poco e cmq lui ha appena fatto le vie facili e sono ottime.
ok, sembra tutto perfetto, quindi che si fa? ovvio..si rimonta in macchina e ce ne andiamo
facciamo un salto al magic wood, anche lì avevo già fatto un volo radente l'anno scorso, quando ancora non sapevo cosa fosse un boulder e che per arrampicare serviva una corda
dopo una rapida occhiata alla fauna, locale e non (come ben sapete c'erano crucchi, austriaci, sloveni, ungheresi, slovacchi, inglesi, olandesi, belgi, spagnoli, zucchini, polacchi..), ci addentriamo nel bosco e andiamo a lurkare i baldi giovinotti. il posto è meraviglioso, la frequentazione particolare, i boulder infinitamente al di sopra delle nostre possibilità. optiamo per goderci mezz'ora di panorama sulle rive del reno (è il reno vero?) per far giocare un po' il cane. sulla via del ritorno le suole delle mia fidate superga decidono di abbandonarmi definitivamente dopo solo 15 anni (+ 0 -) di onorato servizio, lasciandomi la gioia di percorrere gli ultimi 10 minuti di radici e sassi a piedi praticamente nudi.
come se niente fosse si risale in macchina verso le 13 e si va a pranzo a spluegen. con malcelata noncuranza e fingendo di non pensare alla parete adocchiata la mattina ci lasciamo andare a tavola, ordinando agnolotti di capriolo al burro e salvia, entrecote di manzo con rosti, cervo in salmì con spatzli e cavolini, merlot del ticino, rum e appenzhellern (ma con ghiaccio).
il tempo di fumare 4-5 sigarette e imbocchiamo il tunnel che ci riporta nella parte italiota, fa freschino e siamo troppo leggeri, qualunque cosa si abbia in mente (fischietto per simulare noncuranza) meglio passare da casa e prendere 2 giacchette e una maglietta in più. già che ci sono mi faccio un limoncello al volo dal frigo (lo so che non si fa, non ditelo in giro).
riprendiamo la macchina e torniamo sui passi della mattina. la falesia, se possibile, si mostra ancor più deserta che al mattino, è baciata dal sole, nel raggio di km e km non c'è un'anima che possa deridere le figure di ***** che ci aspettiamo copiose e - insomma - pare proprio che non abbiamo più nessuna scusa per rinviare oltre il gran passo.
vabbè, da qui in poi accade ciò che tutti voi avete già sperimentato, quindi arrivo diretto al punto.
prima via 4b (la più facile che c'era), ottimo il fatto che è davvero breve (6 metri mi pare), quindi mi permette di non dover fare i conti con la fifa da altitudine, anche se basta la roccia terribilmente vicina ai miei denti a farmi capire che devo quintuplicare l'attenzione che metto normalmente su plastica
a parte un paio di momenti dubbi la salgo tutto d'un fiato e in meno del previsto mi trovo a far manovra, foto di rito e calata.
la morosa è in giornata no e non se la sente di provare, quindi capita l'antifona mi butto sulla via successiva, un 5a, che anche in questo caso mi dice bene. trovo qualche difficoltà, ma anche qui la chiudo al primo tentativo.
In realtà credo di aver un po'barato, perchè invece di farla dritto per dritto, all'ultimo rinvio prima dell'anello ho optato per imboccare a sinistra e salire per un percorso più agevole, col risultato che una volta arrivato mi son trovato con l'anello ai piedi. mm non mi è piaciuto, vale lo stesso come via "a vista?" se la risposta è no, non ditemelo!
recuperati i rinvii ho rotto alla morosa affinchè ignorasse la pioggia incombente e mi facesse rifare un giro da secondo e ri-salirla di faccia. questa è stata la via che mi ha dato più soddisfazione, perchè giunto a 3/4 e con dolore monstre al dorsale sinistro (zero riscaldamento) avevo deciso che non era roba e avevo già annunciato il "scendo". invece fatto un passino indietro e muovendo i piedini a modo vedi che pian pianino son riuscito a farmela tutta e forse con stile non dico aggraziato, ma almeno un filo meno rozzo dei 2 precedenti.
non ho ovviamente avuto chance per una quarta salita, ma direi che son soddisfatto così.
oggi mi tengo la spalla sinistra bloccata e i rimugini per le 3 cazzate fatte:
- per l'emozione siamo andati in palla abbiamo fatto l'8 sul moschettone invece che direttamente sull'anello dell'imbrago, con ovvi impicci al momento della manovra
- per la fretta zero riscaldamento con conseguente blocco al dorsale sx
- per inesperienza, una volta arrivato in cima e non trovando la catena (non avevo preventivato questa possibilità), ho fatto manovra su uno dei due anelli, mentre ragionandoci su a casa immagino che avrei dovuto far passare la cima dentro entrambi, in modo da avere una sicurezza in più in caso uno dei 2 cedesse; diciamo che è andata bene
adesso spalla permettendo martedì si torna alla plastica e sabato, se il meteo sarà clemente, proviamo su una delle pareti più vicine a casa..vediamo come va